“Ha vinto contro i miliardari, contro Donald Trump ed Elon Musk, contro una macchina del potere che sembrava imbattibile.
Ha vinto parlando chiaro, guardando le persone negli occhi, rimettendo la politica dove deve stare: per strada, tra la gente.
Ha parlato di affitti che divorano stipendi, di autobus gratuiti, di scuole accessibili, di supermercati pubblici per combattere il carovita, di un’economia che non lasci indietro nessuno.
Ha difeso Gaza, la giustizia sociale, i diritti civili.
Ha detto le cose come stanno, senza paura di perdere voti o di urtare i potenti.
Per questo Zohran Mamdani, figlio di migranti, musulmano, socialista democratico, cresciuto tra le scuole pubbliche del Bronx e del Queens, non ha semplicemente vinto: ha stravinto.
E lo ha fatto come si dovrebbe sempre fare: mettendo gli orecchi a terra, tra la gente.
Ascoltando, camminando, rispondendo ai problemi veri, non alle chiacchiere dei talk show o alle lezioni di chi da trent’anni perde le elezioni e continua a spiegarti come si vince.
Oggi è davvero un bel giorno.
Complimenti, Zohran.
Buon lavoro, sindaco Mamdani”. Lo scrive su Facebook Marco Furfaro, deputato e responsabile Welfare del Pd.
“Vedo che dopo le boutade estive sulle pensioni ora si parla dell’Irpef, vedremo se davvero sarà un sollievo per il ceto medio. Forse occorrerebbe occuparsi delle bollette, del caro energia, dell’aumento degli affitti”.
Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, in diretta su SkyTg24 Economia.
“Ben vengano gli incentivi per le imprese legati a ricerca e innovazione - ha proseguito - ma tra le priorità dovrebbe esserci anche un’adeguata attenzione alla formazione e alla prevenzione per la sicurezza sul lavoro”.
“Anche oggi purtroppo in provincia di Caserta abbiamo assistito all’ennesima tragedia: serve più attenzione, più formazione. È ormai una piaga insostenibile quella delle morti sul lavoro” ha concluso Gribaudo.
La deputata democratica Lia Quartapelle è intervenuta Cosimo sui propri canali social relativamente a quanto sta accadendo a Milano. “Premesso che la questione giudiziaria è di competenza della magistratura, che deve fare presto e bene, e mia personale convinzione è che il sindaco Beppe Sala, a cui ribadisco vicinanza e stima, non sia nemmeno sospettabile di partecipazione a qualsiasi sistema corruttivo vero o presunto, abbiamo di fronte una questione politica molto seria sulla quale alcuni di hanno cominciato a ragionare da tempo. Quel tempo adesso è venuto. Dopo gli anni cupi del post-Tangentopoli, dal 2007 Milano si è risvegliata e ha vissuto una fase di apertura di cui andare orgogliosi. La crescita impetuosa della città ha contribuito non poco a far uscire l’Italia dalla crisi economica del 2011 e a riportare in Italia investimenti e innovazione. Ma l’apertura per sua natura comporta l’ingresso di dinamiche difficili e anche di squilibri (polarizzazione della ricchezza, gentrificazione e caro affitti), emersi con maggior forza quando il covid ha sconvolto le grandi aree metropolitane. Affrontare gli squilibri è fondamentale e per farlo non si può aspettare la conclusione delle inchieste giudiziarie. La stessa amministrazione comunale aveva iniziato un percorso di revisione delle regole urbanistiche. Nei due anni di mandato che l’amministrazione ha davanti, questo lavoro deve procedere con più vigore e decisione, con maggiore attitudine all’ascolto e al coinvolgimento delle forze vive della città, ragionando su come tramutare la crescita in benessere per tutti. A questo, la politica nazionale affianchi un impegno per riscrivere gli strumenti normativi urbanistici, vetusti e inadeguati, e per permettere alla città di gestire con più decisione i processi di globalizzazione che altrimenti sono travolgenti. Milano sa reagire e può correggere la rotta. La politica a Milano torni a svolgere il suo ruolo, promuovendo competenza e visione, e correggendo - quando c’è stato - l’eccesso di entusiasmo e fiducia nella mano invisibile della “grande Milano dell’età dell’oro” conclude Quartapelle.
“Foti dovrebbe essere il ministro attuatore del piano Pnrr, non il suo commissario liquidatore: in gioco è il futuro dell'Italia” così il capogruppo democratico in commissione Affari Europei della Camera, Piero De Luca, nel corso del question time di oggi a Montecitorio. “Sul Pnrr i conti non tornano e per colpa del governo è diventato il Piano nazionale dei ritardi e dei rinvii. La spesa – ha sottolineato De Luca - è ferma al 50% delle risorse ottenute, al 30% di quelle complessive e restano ancora 130 miliardi di euro da mettere a terra. Serve un'operazione verità – ha aggiunto De Luca - perché il governo ha fatto disastri utilizzando la teoria Salvini: per eliminare i ritardi, si eliminano i progetti. L'esecutivo ha tagliato centomila posti negli asili nido, 500 case di comunità e miliardi di investimenti nelle periferie. E adesso dalla stampa apprendiamo che c'è la volontà di tagliare anche sui posti letto per gli alloggi universitari. Questi progetti – continua De Luca – sono fondamentali e non si possono tagliare: il caro affitti e la carenza degli alloggi sono un'emergenza. Non si tratta di piccoli interventi ma di investimenti strategici per garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti in ogni area del Paese”, conclude De Luca.
"Sono degli insopportabili ipocriti. Spietati, feroci, bugiardi. Prima cancellano il fondo affitti e il fondo contro la morosità incolpevole, passando sopra la vita di migliaia di persone che, a causa del caro vita o della perdita del posto di lavoro, non possono più pagare un affitto. Sono 600 mila le famiglie - donne, bambini e anziani - che ogni giorno rischiano di finire a vivere in strada grazie a Meloni. Poi, dopo questa ferocia sociale, arriva l'onorevole Montaruli a spiegarci l'importanza delle politiche abitative e ci comunica del suo emendamento sul ripristino del fondo contro la morosità incolpevole. Sono senza vergogna. In questo Paese esiste un’emergenza ed è l’emergenza casa. Una questione che andrebbe affrontata con la massima urgenza ma che in questi anni il governo Meloni non ha fatto altro che peggiorare partendo dal fatto che il fondo affitti sono stati loro a cancellarlo. Hanno colpito i più poveri e più fragili in ogni contesto dall’abolizione del reddito di cittadinanza fino allo smantellamento delle politiche sociali. Siamo i primi ad essere convinti che il fondo contro la morisità incolpevole vada rifinanziato e per questo abbiamo presentato un emendamento. Votatelo ed evitateci l’ennesima presa in giro della destra al governo, composta da sciacalli e mentitori seriali, sulla pelle dei cittadini e delle cittadine". Lo afferma Marco Furfaro capogruppo Pd in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.
“Con il Salva casa Salvini fa un grande favore alla rendita immobiliare, creando una deregulation totale. Monolocali che diventano loculi abitabili, possibilità di sanatoria senza dover dimostrare la doppia conformità delle opere difformi realizzate. Insomma una gran confusione, sanatorie a go go e nessuna risposta concreta ai veri problemi della casa come gli alloggi per studenti, famiglie che hanno difficoltà a trovare case dignitose a costi sostenibili. Il Partito Democratico ha presentato emendamenti specifici su temi di stretta attualità per garantire il diritto alla casa, realizzare un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, limitare la crescita esponenziale nelle città dei B&B, contrastare il caro affitti, aumentare l’offerta di alloggi per gli universitari fuorisede e sostenere i giovani per l’acquisto della prima casa. Il nostro obiettivo è approvare una legge organica che contrasti anche il consumo di suolo, il decoro delle città e dia le giuste risorse ai Comuni per migliorare le politiche abitative. Ma a questa maggioranza e al ministro Salvini tutto questo non interessa visto che sono stati bocciati tutti i nostri emendamenti. Questo decreto poteva essere l’occasione giusta per introdurre un sistema sostenibile di incentivi; anche perché come vediamo in questi giorni, se rallenta il settore edile (affossato definitivamente dal Governo Meloni che ha tolto ogni sostegno fiscale), il Pil italiano crolla. E nonostante le rassicurazioni del Ministro Giorgetti niente è stato fatto. Ogni speranza è stata disattesa". Lo ha detto in Aula il capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani, intervenuto sul dl salva - casa.
“Il Decreto Salva casa rischia di essere soltanto un provvedimento salva abusi che dimentica totalmente i cittadini, le famiglie ed i giovani che hanno oggi difficoltà a trovare una abitazione dignitosa a costi sostenibili: per questo motivo il Partito Democratico ha presentato emendamenti specifici su temi di stretta attualità per garantire il diritto alla casa, realizzare un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, limitare la crescita esponenziale nelle città dei B£B, contrastare il caro affitti, aumentare l’offerta di alloggi per gli universitari fuorisede e sostenere i giovani per l’acquisto della prima casa. Il nostro obiettivo è approvare una legge organica che contrasti anche il consumo di suolo, il decoro delle città e dia le giuste risorse ai Comuni per migliorare le politiche abitative”: è quanto dichiara il capogruppo Pd In Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.
“Coerentemente con gli impegni presi in Commissione come Pd abbiamo quindi presentato un numero limitato di proposte emendative per migliorare il testo. Abbiamo però appreso con sorpresa che la stessa maggioranza considera il decreto totalmente sbagliato: due terzi degli emendamenti (quasi 300 su circa 500 depositati) sono infatti a firma dei partiti che sostengono il Governo Meloni”: conclude Marco Simiani.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Una lunga e costante processione di ministri accompagna la campagna del centrodestra necessaria per nascondere i disastri di Solinas ma anche per evitare che Truzzu si esponga troppo. Oggi è la volta di Valditara e di Tajani , con quest’ultimo che incontra gli agricoltori in protesta sui trattori ai quali sarà costretto a dire, se prevarrà come speriamo l’onestà intellettuale, che grazie alla loro protesta e alla determinazione del Pd in Parlamento sono stati costretti a reintrodurre gli sgravi fiscali che Lollobrigida e Meloni avevano in maniera improvvida cassato.
Di contro, il ministro Valditara arriva sull’isola sapendo del suo fallimento sul caro affitti per gli studenti non avendo attivato quel tavolo istituzionale, più volte chiesto, per concertare azioni e misure che avrebbero consentito di abbassare i costi degli affitti, aumentare le disponibilità, garantire i necessari controlli per evitare le ricorrenti speculazioni.
D’altronde, Valditara si trova in buona compagnia visto che la Giunta regionale si è dimenticata della scuola in Sardegna. Sono peggiorati i risultati dei test degli studenti, hanno lasciato per 7 mesi senza borsa di studio migliaia di universitari idonei perché non si mettevano d’accordo sul Cda dell’Ersu (diritto allo studio) e molti si sono dovuti ritirare. Peraltro hanno perso decine di milioni di euro sulla formazione e la Sardegna è stata l’ultima per le attività di politiche attive del lavoro per i giovani. Un fallimento totale per il sistema scolastico regionale.
In più hanno cancellato decine di autonomie scolastiche e il centrodestra nazionale ha bocciato il mio emendamento al milleproroghe che poteva salvarle.
Lo dichiara il deputato del Pd Silvio Lai
"Ennesima presa in giro del governo a studentesse e studenti: fondi per gli affitti in ritardo di un anno e contributi assolutamente insufficienti per i costi medi di un affitto. Le associazioni studentesche fanno bene a denunciarlo con forza. Basta proclami e promesse. Il ministero e il governo devono aumentare i fondi e garantire tempi certi. Si tratta di garantire un diritto costituzionale". Così il deputato dem Nicola Zingaretti.
Dichiarazione di Marco Furfaro, deputato Pd
"Ci sono 630mila famiglie italiane che rischiano di finire per strada. E rischiano di finirci non per colpa loro ma per morosità incolpevole e per un governo che non ferma il suo accanimento sui più poveri. I morosi incolpevoli sono infatti famiglie che non riescono più a pagare l'affitto perché perdono il lavoro, perché - a causa del caro energia, dell'inflazione - la loro pensione, il loro stipendio, non basta più. I comuni italiani, per aiutare le persone a non finire in strada, avevano la possibilità di attingere al fondo nazionale affitti e contro la morosità incolpevole. Quel fondo non esiste più, il governo Meloni nella scorsa finanziaria ha deciso di non rifinanziarlo. Cosa che ha prodotto il triplicarsi di sfratti e di famiglie senza casa. Per questo ho proposto oggi di ripristinarlo, data l'emergenza sociale. Ma la maggioranza ha bocciato un ordine del giorno del partito democratico, a mia prima firma, che prevedeva la reintroduzione del fondo. È vergognoso lo spettacolo a cui dobbiamo assistere. Un governo che non riesce minimamente a rendersi conto della sofferenza che sta generando accanendosi sui più fragili e sulle famiglie in difficoltà". Così in una nota Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
"Anche oggi, in diverse città, anche qui a Roma, in piazza Montecitorio, gli studenti chiedono una cosa chiara e semplice che va a legittimare il loro diritto allo studio, il loro diritto al futuro e il diritto al futuro anche di questo Paese: che abbiano la possibilità, che siano messi in condizione di poter accedere al percorso universitario, quindi, avendo posti negli studentati, avendo affitti che siano in grado di pagare. La riduzione dei posti negli studentati, l'azzeramento del Fondo per gli affitti fatto da questo governo e la diminuzione del potere d'acquisto dei salari dei loro genitori li mette davvero in difficoltà nel proseguire in quello che è un diritto costituzionale, il diritto allo studio". Lo ha detto ieri in Aula alla Camera la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd, negli interventi di fine seduta.
"La ministra dell'Università e della ricerca - ha concluso Ghio - non ha risposto alle loro richieste di incontro. Loro stanno manifestando in modo pacifico e ci mettono davanti alla palese violazione di un loro diritto. In questi mesi, sono stati presi in giro dal governo che, prima, ha annunciato un finanziamento di 600 milioni di euro, salvo poi ritirarlo dopo poche ore. La prossima manovra finanziaria, al momento, non prevede nulla di tutto questo, zero su tutta la linea. Noi chiediamo che non siano ignorate le legittime richieste di questi studenti, che la ministra Bernini risponda alle loro richieste di incontro e che venga in Parlamento per un'informativa urgente su una questione così importante e sugli interventi che intende mettere in campo per consentire il diritto allo studio agli studenti".
"Le tende di studentesse e studenti davanti al Parlamento per il diritto allo studio sono un richiamo al rispetto della Costituzione. Una denuncia giusta che deve ricevere risposte dal Governo con scelte chiare". Lo scrive su X il deputato dem Nicola Zingaretti.
Oggi l'Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi protestano contro il caro affitti davanti a Montecitorio. La situazione è davvero insostenibile per gli studenti universitari che dalla scorsa primavera continuano a protestare a causa delle mancate risposte. Il Governo da mesi balbetta promesse o soluzioni inefficaci, e finanziare la costruzione di alloggi privati con costi assimilabili al mercato degli affitti è inutile. Intanto poi i posti in residenza continuano ad essere pochi e gli affitti delle stanze sono ancora alle stelle. Il caro vita e il mancato adeguamento degli stipendi dei genitori rendono ancora più insostenibile affrontare un percorso di formazione universitaria.
Abbiamo davvero bisogno delle tende davanti a Montecitorio prima che il Governo si sbrighi ad arginare questa disastrosa violazione del diritto allo studio?
Così la deputata del Pd Rachele Scarpa.
Abbiamo depositato, insieme ai colleghi del PD Irene Manzi, Matteo Orfini e Mauro Berruto, un'interrogazione per chiedere al Ministro Bernini come intenda intervenire sul tema del caro affitti e degli alloggi universitari. Sono mesi che le studentesse e gli studenti denunciano l'emergenza e sta per cominciare il nuovo anno accademico. L'accesso ai gradi più alti degli studi è un diritto sancito dalla nostra Costituzione e non può esserci una discriminazione nei confronti di chi non ha sufficienti mezzi economici. Il Governo dia risposte concrete.
Così il deputato del PD Nicola Zingaretti.
"Tra alcuni giorni cominceranno le lezioni in gran parte degli atenei italiani. L'aumento dei prezzi ha ulteriormente aggravato il problema della sostenibilità agli studi per molte famiglie. Il caro affitti per gli studenti è il caso più emblematico. Per molte ragazze e ragazzi questo significherà aumento dell’incertezza nel proprio percorso formativo e quindi un aumento delle disuguaglianze. In questo quadro e con l'avvicinarsi dell'inizio delle lezioni, cosa ha fatto ad oggi il Governo Meloni per il caro affitti? NIENTE". Lo scrive sui suoi profili social il deputato dem Nicola Zingaretti.
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