29/10/2025 - 13:06

“I dati non mentono. Le ricette messe in campo dal governo non hanno migliorato il potere d’acquisto di chi lavora. Lo dice chiaramente l’Istat: -8,8 per cento rispetto al 2021. Serve un impulso vero ai rinnovi contrattuali, i cui tempi si allungano in maniera impressionante, e qualcosa di sicuramente più forte rispetto a una rimodulazione IRPEF che offre aumenti ridicoli al ceto medio già in crisi. Non si può affrontare la crisi salariale esclusivamente per via fiscale, ma difendendo e rilanciando la contrattazione collettiva, modificando radicalmente le norme che hanno favorito l’abuso di contratti precari e legittimando il ricorso ai subappalti a cascata e, infine, introducendo misure strutturali come il salario minimo. La propaganda del governo suona sempre più distante dalla realtà”. Lo affermano in una nota i deputati Maria Cecilia Guerra e Arturo Scotto, rispettivamente responsabile nazionale Lavoro per il Partito Democratico e capogruppo dem in commissione Lavoro.

23/10/2025 - 10:48

“Quella del governo Meloni è una manovra figlia di nessuno: improvvisata, scritta all’ultimo minuto per tenere insieme una maggioranza divisa e senza visione. È un provvedimento che si caratterizza soprattutto per ciò che non c’è: misure per la crescita, per il lavoro stabile, per i salari, per contrastare la povertà. Si regalano piccole mance a categorie diverse, ma senza una strategia complessiva”. Lo afferma la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito Democratico, in un’intervista diffusa sui canali social dei deputati dem.

“Sul fisco – aggiunge l’esponente Pd – il governo restituisce solo briciole dopo aver tolto 25 miliardi ai lavoratori dipendenti, e sul lavoro continua a ignorare la necessità di regole sulla rappresentanza e sulla contrattazione negli appalti. Sulle pensioni poi siamo di fronte a un vero arretramento: cancellata ‘Opzione donna’, bloccati i canali di pensione anticipata e dimenticati disoccupati, persone con disabilità e donne con carichi familiari. È un’impostazione che tradisce ogni promessa elettorale.”

“Anche sulla Sanità – conclude Guerra – le risorse sono del tutto insufficienti. La spesa cresce, ma i finanziamenti non tengono il passo: a pagare saranno ancora una volta i cittadini, con l’aumento delle addizionali regionali e l’impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza. E il tetto sulle assunzioni resta, condannando ospedali e servizi pubblici alla paralisi. È una manovra sbagliata nel metodo e nel merito, e a farne le spese saranno i più fragili”.

 

09/10/2025 - 10:34

“Mentre Giorgia Meloni nega che i salari degli italiani stiano precipitando, i dati ufficiali raccontano tutt’altra storia. La perdita del potere d’acquisto è la grande emergenza del nostro tempo: famiglie sempre più in difficoltà, stipendi fermi e prezzi alle stelle. Ed è la stessa ISTAT a certificare che, con il governo Meloni, il potere d’acquisto degli italiani è crollato di circa il 9%. Un dato impressionante, che equivale – in termini concreti – a uno stipendio in meno all’anno per ogni lavoratore e lavoratrice. Negare l’evidenza non aiuta chi ogni giorno deve fare i conti con bollette, mutui e carrelli della spesa sempre più pesanti. Servono misure vere per tutelare il lavoro e i salari, non propaganda. Per questo, il nostro pacchetto di interventi nella Legge di Bilancio conterrà misure concrete per dare risposte a questa emergenza, su cui sfidiamo il governo ad agire con coraggio e responsabilità” così la deputata democratica Maria Cecilia Guerra componente della commissione Bilancio della Camera.

07/10/2025 - 18:10

“Due brutte notizie emerse oggi dall’audizione dell’Istat sul Documento programmatico di finanza pubblica confermano una situazione allarmante: i salari, in termini reali, sono ancora del 9% più bassi rispetto all’inizio del 2021, prima dell’ondata inflazionistica. A fronte di retribuzioni così basse le famiglie devono fare i conti con un carrello della spesa che continua a registrare aumenti ben superiori alla media dei prezzi, con rincari del 3.4% mentre l’inflazione generale è ormai scesa sotto il 2%”. Così la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico, intervistata per i canali social dei Deputati dem.

“In particolare, i prodotti freschi, i beni alimentari e quelli per la cura della persona, cioè i beni di uso quotidiano, restano quelli più colpiti. È una situazione che penalizza soprattutto i redditi medio-bassi e che va affrontata con urgenza. Servono politiche attive per la crescita dei salari, a partire dalla tutela rappresenterà dal salario minimo legale, e un sostegno concreto al potere d’acquisto delle famiglie”, conclude Guerra

01/10/2025 - 14:09

“Il quadro economico e sociale del Paese è molto preoccupante: abbiamo un Pil quasi fermo, un’inflazione che continua a mordere i redditi e una pressione fiscale che cresce, mentre la spesa per sanità e istruzione è ai minimi storici. Eppure, invece di affrontare queste emergenze, il governo concentra il dibattito della legge di bilancio su temi come la rottamazione delle cartelle esattoriali. È semplicemente lunare”. Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata e responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico, in un’intervista diffusa sui canali social dei deputati dem.

Secondo l’esponente Pd, “la vera priorità deve essere restituire il fiscal drag, perché milioni di cittadini, in particolare il ceto medio, hanno visto erodere il proprio reddito dall’inflazione senza alcun intervento di compensazione. È un atto di giustizia sociale che va fatto in modo sistematico”.

Al centro delle proposte dei dem ci sono la difesa dei salari – “a partire dal salario minimo” – e il rilancio del Servizio sanitario nazionale: “Non è solo un problema di risorse, ma anche di vincoli assurdi che impediscono nuove assunzioni. Così si spendono più soldi per acquistare servizi esterni, mentre i cittadini pagano prezzi sempre più alti anche per i farmaci”.

Infine, Guerra sottolinea la necessità di sostenere il sistema produttivo: “Le esportazioni sono in calo, le imprese sono in difficoltà e il programma Transizione 5.0 si è rivelato un fallimento. Servono interventi veri e strategie per la crescita, non slogan e promesse irrealizzabili”.

 

17/09/2025 - 11:11

“Il riferimento fatto oggi dal ministro Piantedosi al caso Cecilia Sala è del tutto fuoriluogo: parliamo infatti di una vicenda che nulla aveva a che vedere con la Corte penale internazionale e che non è in alcun modo paragonabile al caso del torturatore Almasri”. Lo dichiara la capogruppo democratica nella Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Antonella Forattini.

“Ancora una volta il ministro cerca di trovare giustificazioni al ricatto al quale il governo ha deciso di cedere. Cambiare continuamente le carte in tavola, rendere sempre più confusa e opaca la ricostruzione dei fatti e costruire una verità a posteriori e su misura per coprire un atto grave che ha fatto perdere credibilità al Paese. È grave e irrispettoso nei confronti del Parlamento che queste nuove versioni arrivino tramite interviste televisive e non nelle sedi istituzionali – come la Giunta per le autorizzazioni o l’Aula – dove invece avrebbe dovuto riferire la verità.

Non comprendiamo perché il ministro non abbia detto subito ciò che il governo ha poi inserito nelle memorie depositate. Continuare a modificare la narrazione li ha resi poco credibili e imbarazzanti. Il Parlamento merita chiarezza e rispetto: chiediamo che il governo si assuma fino in fondo le proprie responsabilità e dica una volta per tutte la verità sul caso Almasri”.

 

16/07/2025 - 18:21

Oggi una delegazione del Partito Democratico composta dalla capogruppo alla Camera Chiara Braga, dalla coordinatrice della segreteria nazionale Marta Bonafoni, e dai deputati Maria Cecilia Guerra, Arturo Scotto, Laura Boldrini, Antonella Forattini e Rachele Scarpa, ha incontrato presso la Sala Berlinguer della Camera — insieme a parlamentari del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra — i familiari di Satnam Singh, il bracciante indiano morto in condizioni disumane il 19 giugno dello scorso anno in seguito a un incidente sul lavoro in un’azienda agricola nell’agropontino.
“Satnam è stato abbandonato davanti alla sua abitazione, con un braccio amputato poggiato in una cassetta della frutta. Un atto brutale che ha scosso il Paese e messo ancora una volta sotto i riflettori la realtà dello sfruttamento nei campi” hanno detto i deputati nel corso di un incontro definito “intenso e toccante”. L’incontro promosso dalla CGIL è stato un momento di ascolto e di condivisione del dolore della famiglia, oggi in Italia per seguire il processo sul caso. “Un incontro che ha avuto un duplice valore - hanno detto i democratici - da un lato, testimoniare la vicinanza concreta della nostra comunità politica e delle istituzioni a chi chiede giustizia; dall’altro, rinnovare il nostro impegno a trasformare il dolore in azione politica e legislativa.
“La richiesta di giustizia della famiglia di Satnam è sacrosanta”, ha detto Chiara Braga. “E quella richiesta oggi è arrivata fino al Parlamento, dove ci impegniamo perché tragedie come questa non si ripetano mai più. Il Partito Democratico continuerà a battersi per rafforzare le leggi contro il caporalato, migliorare i controlli e garantire reali tutele per tutti i lavoratori agricoli, in particolare quelli più vulnerabili. Le morti sul lavoro nel nostro Paese sono ancora troppe e colpiscono in modo drammatico i cittadini stranieri, più esposti allo sfruttamento, all’insicurezza e all’illegalità” ha concluso la capogruppo democratica.

15/07/2025 - 09:12

Presentazione ddl per una nuova regolamentazione del part-time

 

Oggi, martedì 15 luglio, alle ore 11.00, presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza stampa per presentare il nuovo disegno di legge sulla regolamentazione del lavoro part-time che il Pd ha depositato al Senato a prima firma Susanna Camusso.

 

Interverranno la segretaria del Pd Elly Schlein, la capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga, la senatrice Susanna Camusso, e la responsabile nazionale Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.

 

Il disegno di legge punta a superare il part-time involontario, che colpisce soprattutto le donne, trasformandolo in una scelta libera, tutelata e reversibile. Un passo concreto per contrastare la precarietà e garantire pari opportunità nel mondo del lavoro.

 

“Il part-time - scrivono le Democratiche - è prevalentemente una storia di donne: la nostra proposta vuole far sì che il part-time, a partire da quello involontario, non sia una trappola di sfruttamento e mortificazione del lavoro delle donne”.

 

Martedì 15 luglio, ore 11

Sala Berlinguer

Via degli Uffici del Vicario, 21

Roma

Info e accrediti stampa: pd.ufficiostampa@camera.it

 

 

14/07/2025 - 16:43

“Quanto emerge dall’indagine del Tribunale di Milano desta inquietudine. L’azienda Loro Piana era capofila di una catena di appalti ed esternalizzazioni, in cui comparivano imprese che non producono ma distribuiscono le commesse ad altri, con il risultato finale di comprimere i diritti dei lavoratori, pagarli quattro soldi, aggirare regole di sicurezza. L’enormità dello sfruttamento appare dal dato di prezzo: una giacca di lusso pagata 86 euro a chi la produceva davvero e commercializzata al consumatore finale a un prezzo compreso fra i 1000 e i 3000 euro. Presenteremo una interrogazione: occorre interrompere la spirale della precarietà, del sottosalario e dei subappalti che stanno impoverendo il lavoro portandolo a livelli di sfruttamento senza precedenti”.

Così la deputata dem e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra, e il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

14/07/2025 - 14:54

Presentazione ddl per una nuova regolamentazione del part-time

Domani, martedì 15 luglio, alle ore 11.00, presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza stampa per presentare il nuovo disegno di legge sulla regolamentazione del lavoro part-time che il Pd ha depositato al Senato a prima firma Susanna Camusso.
Interverranno la segretaria del Pd Elly Schlein, la capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga, la senatrice Susanna Camusso, e la responsabile nazionale Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.
Il disegno di legge punta a superare il part-time involontario, che colpisce soprattutto le donne, trasformandolo in una scelta libera, tutelata e reversibile. Un passo concreto per contrastare la precarietà e garantire pari opportunità nel mondo del lavoro.

“Il part-time - scrivono le Democratiche - è prevalentemente una storia di donne: la nostra proposta vuole far sì che il part-time, a partire da quello involontario, non sia una trappola di sfruttamento e mortificazione del lavoro delle donne”.

 

30/06/2025 - 17:33

“Non è chiaro di cosa debba rallegrarsi il presidente della commissione Lavoro, Walter Rizzetto, che annuncia trionfante che al Senato verranno approvate le  ‘Deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione’. Dopo un anno e mezzo dovrebbe almeno chiedere scusa ai lavoratori e le lavoratrici di questo Paese: perché tanto è trascorso dall’affossamento della proposta di salario minimo delle opposizioni e dalla approvazione di una delega finta e vuota utile solo per buttare la palla in tribuna. Abbiamo capito che per Fratelli d’Italia non esiste un’emergenza potere d’acquisto perché è più interessata a fare ostruzionismo verso le proposte degli altri. Almeno ci risparmino la propaganda. Perché ormai è chiaro che le tentano tutte pur di non far tornare a discutere il Parlamento di Salario minimo, nonostante le firme raccolte con una legge di iniziativa popolare. Ma per noi il discorso non è affatto chiuso. Non possono impedire all’opposizione di avanzare proposte e metterle in agenda in commissione e in Parlamento: Non è ancora un potere di cui dispongono e noi non glielo concederemo”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, e la deputata e responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.

25/06/2025 - 17:21

“L’innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale rendono possibile produrre le stesse cose con meno lavoro. La riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario permetterebbe di distribuirne i vantaggi su tutta la comunità. Questo è il senso della proposta di legge presentata da Pd, M5s e Avs, che favorisce l ‘introduzione di questa riduzione su base contrattuale.
La destra si oppone? No, non ne ha il coraggio. In spregio ad ogni regola democratica cerca di usare la commissione bilancio per liquidare la proposta delle opposizioni, invece di contrastarla, nel merito, in commissione o in aula. Lo fanno sempre con le proposte dell’opposizione, ma oggi hanno voluto strafare, negando anche il ricorso ad alcuni chiarimenti che sempre si accettano per i provvedimenti della maggioranza. Non saranno queste prove di forza, dettate da arroganza e viltà, a fermare una battaglia assolutamente ineludibile” così la responsabile nazionale lavoro del Pd, la deputata democratica, Maria Cecilia Guerra.

 

30/05/2025 - 17:11

“La sicurezza sul lavoro continua ad essere un tema sistematicamente enunciato, ma dimenticato dal governo Meloni quando si tratta di soluzioni concrete ed efficaci. Così la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico, interviene sul drammatico tema degli incidenti sul lavoro e ne collega l’urgenza al referendum abrogativo previsto per l’8 e 9 giugno.

«La cosiddetta patente a crediti – prosegue l’esponente dem - è stata costruita male: inefficace, senza reali controlli e priva di sanzioni. Un meccanismo che, così com'è, non tutela i lavoratori e non garantisce la sicurezza nei luoghi di lavoro. È proprio nella catena degli appalti che si verificano i più gravi infortuni: si cercano contratti al ribasso, dove al contenimento dei costi corrisponde una compressione delle tutele, dei salari e delle condizioni di sicurezza.

“Il referendum – conclude Guerra - rappresenta un’occasione per rimettere al centro la responsabilità delle imprese committenti. Chiediamo che chi appalta un lavoro sia obbligato a valutare attentamente l’affidabilità e la qualità dell’impresa a cui affida l’opera. In caso di incidente, se l’impresa appaltatrice non è in grado di garantire il risarcimento dovuto al lavoratore infortunato, deve risponderne il committente. Questa non è solo una mancanza d’interesse del governo Meloni per la sicurezza, ma è un rifiuto radicato in una precisa visione politica”.

 

22/05/2025 - 12:28

“Altro che aumenti più alti d’Europa, gli stipendi degli italiani, come dimostrano gli ultimi dati Istat, restano i più bassi tra i principali partner: Germania, Francia e Spagna”.

Così i deputati democratici Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio, e Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.

“La presidente del Consiglio - aggiungono - continua a prendere in giro lavoratrici e lavoratori e, pur di non fare un passo in direzione del salario minimo, accumula balle su balle inventando numeri e mischiando le carte. Chi aveva ancora dubbi sulla falsità delle sue dichiarazioni, oggi, grazie all’ultimo report dell’Istat, ha  la matematica certezza. Nel suo primo anno di governo, il 2023, le retribuzioni reali sono addirittura diminuite rispetto all’anno precedente e nel 2024, malgrado gli aumenti, sono rimaste comunque al di sotto della crescita che hanno registrato negli altri Paesi Ue. Per chiudere in bellezza, i primi dati sul 2025: gli stipendi risultano ancora inferiori rispetto al 2021. Insomma, siamo davanti a una tendenza patologica alla menzogna. Per aggirare il problema degli stipendi da fame e del costo della vita alle stelle, la Presidente Meloni non si fa specie di negare l’evidenza. Fuori dal Palazzo, però - concludono - c’è un Paese sempre più insofferente, sia per le condizioni di vita minime in cui versano milioni di italiani, sia per la vergognosa indifferenza con cui il governo si disinteressa della questione”.

15/05/2025 - 12:42

“Sessanta ore settimanali, stipendi mensili di 700-800 euro, 1,6 euro l’ora di retribuzione. Questo accade in Italia, in una catena di supermercati a Biancavilla in provincia di Catania. I due titolari sono stati arrestati per caporalato. Siamo stanchi di dover commentare queste notizie e di aspettare che intervenga la magistratura. E’ sempre più urgente una legge sul salario minimo che il governo continua a negare in maniera sempre più incomprensibile”.

 

Così i deputati democratici Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro, e Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.

 

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