“La svolta prodotta nel Pd, con l’elezione di Elly Schlein, non è arrivata a Roma e nel Lazio. Sono in corso, come tutti sanno, nuovi caminetti di apparato tra le sottocorrenti locali o le propaggini di quelle nazionali per decidere gruppi dirigenti o addirittura rimpasti nelle amministrazioni. Senza nessuna riflessione politica sulle sconfitte elettorali subite e sulla stessa critica situazione di Roma, dove occorre un forte sostegno all’amministrazione di Roma Capitale basato sul pieno coinvolgimento di ogni energia”. Così il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
Faccio appello ai dirigenti di Roma e del Lazio - continua Morassut - che ricoprono o hanno ricoperto incarichi nazionali e con più “storia” (come il sottoscritto, Nicola, Claudio ed altri): non alimentiamo questo andazzo. Fermiamo i caminetti e andiamo in trasparenza. Ognuno di noi ha l’età, le responsabilità e l’esperienza giusta per sfilarsi da ogni gioco di retrobottega, contribuire ad un percorso politico di analisi e di proposta serio e lasciar respirare questo partito puntando per la direzione del Partito su giovani o segretari di circolo che possiamo aiutare in modo libero e disinteressato. A Roma e nel Lazio si istruisca un percorso ‘costituente’ vero e non solo evocato, con organismi e tappe formali al termine del quale si eleggeranno delle segretarie o dei segretari. Nei giorni scorsi un’assemblea composita di dirigenti e militanti interni ed esterni del partito lo ha chiesto in un’assemblea pubblica a via dei Frentani, la culla della nostra giovinezza politica”.
“Sarebbe giusto - spiega ancora il deputato Pd, unico eletto in un collegio uninominale in tutto il centro sud - che chi siede in un’assemblea elettiva si astenesse dal candidarsi e aiutasse nuovi quadri ad emergere. Ho visto al lavoro tanti dirigenti di circolo bravi e capaci. Assumiamo almeno questo criterio di base. Non costruiremo nulla tornando ai conciliaboli semi segreti di sempre. Questo non è il partito che vorrei dopo l’elezione di Elly”.
“Rileviamo con piacere che la destra ha cambiato radicalmente idea, rinnegando del tutto le posizioni del passato sul MES. I sovranisti di ieri si riscoprono folgorati sulla via di Bruxelles oggi. Vi ricordate gli slogan ideologici della Lega e FdI contro il MES? Le violente accuse di voler ristrutturare il debito italiano, di confiscare i conti correnti dei nostri cittadini, di commissariare l'Italia, di voler salvare le banche tedesche? Acqua passata. Era tutto uno scherzo, dettato da ragioni di propaganda elettorale. Oggi il Ministro dell’Economia Giorgetti chiarisce (fortunatamente) che il governo rispetterà gli impegni e procederà alla ratifica della riforma del Trattato MES, sulla scia del precedente esecutivo. Cosa dicono Meloni e Salvini ora? Nulla. La demagogia si scontra e si frantuma contro la realtà. Aspettiamo fiduciosi le loro scuse per l'incredibile serie di attacchi feroci che hanno riservato sul tema in passato”.
Lo dichiara il vice capogruppo Pd alla Camera Piero De Luca