“Il disegno di legge sulla montagna, così com’è stato approvato dalla maggioranza e ora destinato a un nuovo passaggio al Senato, rappresenta un'occasione sprecata. Un testo privo di visione, che più che rilanciare i territori montani, sembra sancirne l’abbandono». Lo dichiara il deputato del Pd Gian Antonio Girelli, che ieri in Aula ha annunciato il voto contrario dei Gruppo dem al provvedimento.
«Avevamo l’opportunità – aggiunge l’esponente Pd – di mettere in campo una vera politica per la montagna, intervenendo sulle tante fragilità che la caratterizzano: a partire da un serio governo del territorio, restituendo dignità e competenze alle comunità montane, potenziando la rete dei servizi come sanità, trasporti, scuola, cultura e affrontando con decisione il tema del dissesto idrogeologico. Non solo: servivano misure fiscali che incentivassero chi decide di restare o di investire in montagna, sia per acquistare una casa che per avviare un’attività economica. Ma di tutto questo, nel testo votato, non c’è traccia se non in qualche enunciazione generica. I fondi stanziati, 100 milioni il primo anno e 200 per gli anni successivi, sono del tutto insufficienti per garantire un reale impatto sulle comunità interessate”.
«Il nostro voto contrario è un no consapevole e responsabile – conclude Girelli – perché non si può prendere in giro chi vive in territori fondamentali non solo per la loro bellezza e identità, ma anche per la sicurezza dell’intero Paese. Ci auguriamo che al Senato si apra uno spazio per correggere questa impostazione. Il Partito Democratico continuerà a fare proposte serie e concrete, come già fatto con i nostri emendamenti, per superare questa pericolosa inerzia”.
“Solo il Governo Meloni non si è accorto dello scontro tra Trump e Musk. Perfino Salvini ha perso la parola e interrotto la sua incessante attività di promoter di Space X. L’Italia non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia e intraprendere l’unica strada possibile per garantire la sicurezza nazionale: invertire subito la rotta, spostare le risorse dall’acquisto di servizi chiavi in mano da chi vuole il pieno controllo sul nostro futuro alla costruzione dell’alternativa satellitare italiana ed europea. Prima che sia troppo tardi” così il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu. “La prossima settimana è previsto il voto definitivo al Senato del DDL Spazio che lo stesso Musk ha rivendicato pubblicamente come mezzo per aprire la strada a Starlink per il sistema di backup satellitare del nostro Paese, Salvini vuole mettere nelle sue mani anche le comunicazioni della nostra rete ferroviaria: come fa il Governo Meloni a non rendersi conto del pericolo?” Conclude.
“Sono ormai quattro giorni che chiediamo, senza ricevere risposta, a quale titolo la vicepresidente delle vendite commerciali di SpaceX partecipi all’evento organizzato dall’Aeronautica Militare sull’evoluzione del dominio spaziale: è presente come sponsor o come fornitore?
A questa ambiguità si aggiunge un altro fatto grave: perché il rappresentante di Elon Musk in Italia, attraverso il social X, afferma che la Marina Militare italiana sarebbe tecnologicamente inferiore persino all’esercito degli Houthi?
Siamo forse di fronte a nuove indebite pressioni e ingerenze sulle scelte strategiche e operative delle nostre Forze Armate? Un copione già visto durante la discussione sugli emendamenti al DDL Spazio, quando si è tentato di orientare la normativa a vantaggio di pochi.
Preoccupa inoltre l’atteggiamento della Lega: nelle recenti audizioni in Commissione Difesa ha posto domande che sembrano più funzionali a indirizzare, in modo implicito, le scelte commerciali del comparto Difesa, piuttosto che a cercare risposte per l’interesse nazionale.
A oggi il governo non ha fornito alcuna risposta su questi episodi. Un silenzio che alimenta la percezione – sempre più fondata – che il rappresentante di Musk in Italia stia esercitando un’influenza indebita sulle decisioni strategiche del nostro Paese, anche in ambito militare.
Serve immediatamente un chiarimento pubblico”. Così una nota del deputato democratico, Andrea Casu, vicepresidente della Commissione Trasporti.
"Non permetteremo al Governo Meloni di consegnare le chiavi della sicurezza nazionale a Elon Musk. Ho presentato un’interrogazione al Ministro Crosetto per chiedere conto di alcuni segnali inquietanti che arrivano in queste ore: a quale titolo la vice presidente delle vendite commerciali di Space X partecipa all’evento dell’aeronautica sull’evoluzione del dominio spaziale? Come sponsor o come fornitrice? Perché l’uomo di Musk in Italia dichiara attraverso X che la Marina Italiana è seconda tecnologicamente all’esercito degli Houthi? Esercitando nuovamente indebite pressioni anche sulle scelte militari, dopo averlo fatto sul piano legislativo quando abbiamo discusso gli emendamenti al DDL Spazio?". Lo scrive sulle sue pagine social Andrea Casu, deputato della presidenza del gruppo Pd alla Camera e vicepresidente della commissione Trasporti di Montecitorio, annunciando l’interrogazione al ministro Crosetto sulle intese e i rapporti avviati tra il Ministero della Difesa e Space X.
"Il Governo continua a colpire le infrastrutture pugliesi. Soprattutto quelle dedicate al volo. Dopo il DDL "Spazio", che di fatto annulla 5 anni di progressi autorizzativi e investimenti fatti per lo spazioporto di Grottaglie, ora il Governo declassa la categoria antincendio dell’aeroporto di Brindisi, con conseguenze immediate e gravissime sull’operatività dell’aeroporto. Meno voli e meno sicurezza. È incredibile il disinteresse della maggioranza verso le infrastrutture strategiche pugliesi. Fiumi di parole, promesse, annunci. Mesi di strombazzate sul rilancio dell’aeroporto di Brindisi, convegni e interviste, per poi essere smentiti, probabilmente addirittura a loro insaputa, dal Governo. Se non fosse tragica questa assoluta irrilevanza dei parlamentari pugliesi di centrodestra, ci sarebbe persino da ridere. Invece ci tocca assistere e protestare contro una deliberata azione anti-Puglia del Governo. Dove sono gli eletti del centrodestra? A Brindisi, poi, il loro silenzio è inquietante. Enel, Eni, Aeroporto. Se ci siete battete un colpo e provate a dare una mano ad un territorio che ha bisogno di atti non di vuote parole, o peggio di un timido silenzio".
Così Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Nel giorno in cui si apre la discussione in Senato sul DDL Spazio che come condiviso dallo stesso Elon Musk con l’articolo 25 apre la strada a Starlink come sistema di backup satellitare per l’Italia, Giorgia Meloni intervenendo in Aula ribadisce la sua singolare idea di “dominio della sicurezza” parlando di acquisto di armi, materie prime critiche, infrastrutture strategiche, cybersicurezza, difesa dei confini, lotta ai trafficanti. Ancora una volta nemmeno una parola per i satelliti e la necessità di costruire una rete satellitare autonoma e competitiva anche livello italiano ed europeo: su questo aspetto cruciale per la nostra sicurezza presente e futura l’obiettivo del Governo si conferma non essere il dominio ma la sottomissione al dominatore” così il vicepresidente della commissione trasporti della camera, il deputato democratico Andrea Casu, condividendo sui social un passaggio dell’intervento in Aula Montecitorio della Presidente del Consiglio dei Ministri.
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“La democrazia in Europa è sotto attacco e il servizio europeo per l’azione esterna ha rilevato un dato inquietante: degli oltre 2 mila canali di disinformazione russa e cinese rilevati l’88% viaggia su X il social network di proprietà di Elon Musk. Quanto ancora il Governo italiano potrà fare finta di non accorgersene?” Così il vicepresidente della commissione trasporti e comunicazione, il deputato democratico, Andrea Casu che aggiunge: “Mentre Musk offre il principale riparo a chi cerca di manipolare l’opinione pubblica europea ed italiana Meloni e Salvini non solo fanno finta di niente ma con l’articolo 25 del ddl spazio vogliono anche affidargli le chiavi della sicurezza del paese”.
"È inquietante che, in un contesto geopolitico così delicato, il governo Meloni non stia elaborando una strategia che permetta all'Europa di rafforzare la sua autonomia strategica sviluppando delle proprie infrastrutture satellitari, costruendo sistemi di sicurezza e difesa europee. La decisione nel DDL Spazio di aprire all'utilizzo di fondi pubblici italiani per rafforzare la capacità trasmissiva nazionale, attraverso investimenti rivolti ad attori stranieri non istituzionali come SpaceX appare insensata e miope, considerando le dichiarazioni di Elon Musk, che sollevano serie preoccupazioni sulla sicurezza europea”. Lo afferma il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Unione europea.
"Le affermazioni di Musk ‘se disattivo Starlink il fronte ucraino crolla’ e ‘dovremmo uscire dalla Nato, non ha senso che l'America paghi per la difesa dell’Europa’, evidenziano in modo chiaro i pericoli derivanti dalla dipendenza da un unico attore privato. È allarmante dunque che Giorgia Meloni non dica una parola per prendere le distanze da queste affermazioni inquietanti e soprattutto che il nostro governo abbia scelto di fare affidamento su Starlink senza perseguire invece una strategia autonoma di lungo periodo volta a sostenere la creazione di infrastrutture di sicurezza e difesa europee. È l'unica strada da percorrere se vogliamo garantire la nostra indipendenza e sovranità in futuro", ha concluso De Luca.
“Ormai Matteo Salvini non sa più come giustificare il suo affannoso rincorrere il favore di Elon Musk. Ieri ha tuonato ed evitato il confronto con tutti gli operatori satellitari diversi da Starlink e oggi attacca le opposizioni definendole anti italiane solo perché si oppongono ad un regalo incondizionato e avventato al magnate americano”. Così in una nota il deputato dem Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive.
“Il sovranista Salvini – continua l'esponente democratico - ha perso l'ennesima occasione di difendere, sul serio, l’interesse nazionale nelle votazioni sul ddl economia dello spazio. Bastava far votare gli emendamenti delle opposizioni all’articolo 25 o anche far presentare una riformulazione al 'suo' relatore al provvedimento, il leghista Gusmeroli. Invece c’è stato solo silenzio e imbarazzo”. “I sedicenti patrioti sono finiti a fare il megafono del miliardario Musk per ottenerne le grazie. Tutto il resto sono chiacchiere, quelle di Matteo Salvini”, conclude Peluffo.
Il governo e la maggioranza non hanno dimostrato la necessaria autorevolezza né l’indispensabile indipendenza dai soggetti privati interessati alle attività spaziali. In teoria era un provvedimento semplice, si trattava di colmare un vuoto normativo come hanno già fatto altri undici Paesi europei. Non è questo provvedimento a far nascere l’economia dello spazio. Abbiamo da tempo un comparto spaziale nazionale composto da oltre 200 imprese; nel 2020 l’industria spaziale italiana ha generato entrate di circa 2 miliardi di euro, impiegando oltre 7.000 lavoratori nei principali poli industriali e, per quanto riguarda i brevetti, l’Italia è stata tra i primi dieci Paesi al mondo nel periodo 2016-2020.
Il tema era offrire un quadro normativo chiaro ed efficace, nella tutela dell’interesse nazionale. Il gruppo del Pd si è concentrato esattamente su questo con proposte emendative per scoraggiare l'ottenimento di certificazioni di attività spaziali in altri Stati a danno della space economy italiana. Abbiamo incalzato il governo a prendere atto che, nello scenario geopolitico che stiamo vivendo, è prioritario mettere in sicurezza l’autonomia e la sovranità digitale del nostro paese, prevedendo la priorità alle imprese e alle strategie nazionali ed europee e, solo in caso di comprovata impossibilità, attraverso il coinvolgimento di soggetti istituzionali di paesi appartenenti alla Nato. E qui si è appalesato il convitato di pietra, si è vista l’ombra lunga e nera di Musk. Sull’art 25 ha tuonato il suo portavoce in Italia, scagliandosi sulla piattaforma X contro le opposizioni e contro il Parlamento intero. Il Parlamento che tutti dovremmo difendere. Abbiamo atteso una parola chiara dal governo o dalla maggioranza, ma non è mai arrivata. Volete andare nello spazio e non sapete neanche perché siete qui.
Lo ha detto in Aula alla Camera Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività Produttive.
Quello che chiediamo con questo emendamento è quello che dovrebbe chiedere il governo al Parlamento: di normare. Oltretutto in linea con lo spirito della legge che, nell'indicazione delle finalità, pone alcune questioni che questo emendamento mette in evidenza. La prima, sicuramente, è quella di restituire alla politica il ruolo che deve avere in assetti strategici come lo spazio e impedire che dei privati, in maniera del tutto autonoma, possano diventare i controllori del nostro futuro, senza che la politica ponga alcuna questione al riguardo. Il secondo è il rilancio di un'iniziativa italiana ed europea proprio su questo, perché se c'è una responsabilità e c'è, è di essere stati disattenti e poco capaci di investire rispetto a settori strategici. Noi qui siamo chiamati a decidere due cose: se abbiamo la dignità di rappresentare un popolo e garantire allo stesso la sicurezza nazionale e il suo futuro oppure, tranquillamente, consegnare ad un futuro tecnocratico, dove sono la finanza, l'economia e il privato a controllare le decisioni della politica stessa. Mi auguro che non avvenga in Italia quello che sta avvenendo, purtroppo, negli Stati Uniti.
Così il deputato dem Gian Antonio Girelli.
“Il fatto che il governo e la maggioranza non vogliano accettare questo emendamento è davvero la prova che non stanno lavorando per rafforzare l’Europa, nonostante le dichiarazioni, perché non essere d’accordo a mettere al centro l’Unione Europea su scelte così rilevanti e strategiche per la sicurezza nazionale è un segnale chiaro. State decidendo di consegnare la sicurezza del nostro paese ad altre logiche. Siete stati richiamati pubblicamente via tweet da chi vede questo emendamento come un intralcio alla rete di Starlink e, con obbedienza, avete messo da parte il vostro patriottismo e il vostro sovranismo ad ogni pie sospinto invocato. Ma noi ci chiediamo chi decide: il Parlamento italiano o Starlink? Dimostrate una buona volta di non essere ricattabili e di dare serie garanzie per la sicurezza naizonale”. Lo ha detto la vicepresidente del gruppo PD alla Camera Valentina Ghio intervenendo in aula sul ddl spazio.
Assistere a questo dibattito, con la maggioranza così silenziosa, ci pone molti interrogativi, soprattutto perché ci chiediamo veramente se questa maggioranza sia libera di decidere, se possa argomentare le scelte, se le possa sostenere in un dibattito in Parlamento. Viene effettivamente il dubbio legittimo di chiedersi se veramente questo governo decida, sia libero di farlo, o se sia teleguidato da qualche altra persona o da qualche strumento social. In effetti, questo è un emendamento che non è rivoluzionario; non chiediamo di mettere dazi contro Musk, ma semplicemente chiediamo di garantire e di tutelare l'interesse nazionale. È un tema serio, che riguarda il futuro del nostro Paese, ed è un emendamento di buonsenso, che chiede di avere una visione comune con l'Unione europea nell'unico interesse della tutela del nostro Paese. Ci chiediamo, dunque, dove siano finiti i patrioti in questo momento e se davvero abbiano perso tutti il coraggio di discutere con noi.
Così Ilenia Malavasi, deputata del Pd.
“Noi non stiamo chiedendo dazi contro Musk, ma non possiamo ignorare l’equilibrio che è necessario oggi tra l’innovazione e l’etica della responsabilità, perché questa questione coinvolge aspetti etici e di sicurezza nazionale, vi è chiaro sicurezza nazionale? Ma dove è finita la vostra etica? Chi decide per il paese, il Parlamento o Starlink? Siete così facilmente ricattabili via social?
Mi verrebbe da dire con il sommo poeta Ahi serva Italia”. Lo ha detto in aula la deputata del PD Patrizia Prestipino intervenendo sul Ddl spazio.
“È sconcertante che la maggioranza non risponda rispetto ad un emendamento importante del collega Casu che voglio sottoscrivere, perché è chiaro che la maggioranza andando contro questo emendamento sta andando anche contro la sicurezza nazionale e contro l’Europa.
Invece di costruire una logica di sicurezza europea e di andare nella direzione di costruire un’autonomia strategica sulla sicurezza state di fatto consegnando il paese a Trump, facendo passare l’Italia dai confini nazionali ai confini delle multinazionali.
E quello che ha detto Stroppa nel suo tweet a Fdi ‘siete contro starlink, non chiamateci più’ dà proprio il segno che l’Italia e il governo italiano è sotto ricatto. E questo non lo permetteremo”. Lo ha detto in aula Stefano Graziano, capogruppo pd in commissione difesa di Montecitorio, intervenuto sul ddl Spazio.
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