02/07/2025 - 16:05

È grave il tentativo del ministro Nordio di tirare per la giacchetta il Presidente della Repubblica in una polemica politica per difendere il decreto sicurezza, decreto peraltro tutto sbagliato. Si tratta di un comportamento inaccettabile da parte di un ministro che dovrebbe piuttosto spiegare perché la giustizia italiana è al collasso. La verità è che Nordio, anziché affrontare i tanti problemi della giustizia, impiega il suo tempo per attaccare le opposizioni e la magistratura. Colpisce, poi, il tono con cui il ministro affronta il tema drammatico del sovraffollamento carcerario: ricette semplicistiche, annunciate da anni e sempre con superficialità, che ignorano la complessità del problema e la necessità di riforme strutturali. Il Ministro Nordio conferma purtroppo l’inadeguatezza al ruolo che ricopre.

Così Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio. 

 

02/07/2025 - 12:35

“Nordio fa un altro scivolone istituzionale trascinando il Presidente della Repubblica in una polemica politica per difendere un decreto del Governo che ha scritto lui stesso, e questo è profondamente scorretto. Occorre una gran malafede anche solo per citare il Presidente in relazione a valutazioni tecniche non gradite formulate dall’Ufficio del Massimario della Cassazione. Il primo a doversi preoccupare di eventuali rilievi di incostituzionalità è proprio il Ministro”. La deputata e responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani replica al ministro della Giustizia Carlo Nordio in merito all'intervento del Massimario della Cassazione sul decreto Sicurezza.

“Il dato è che ancora una volta – aggiunge Serracchiani - Nordio attacca la magistratura, in modo scomposto e allarmante, confermando un’impostazione ideologica che vuole delegittimare il ruolo della magistratura e a piegare la giustizia agli interessi della maggioranza”.

“Tecnicamente dilettantistica e moralmente riprovevole la banalizzazione del sovraffollamento carcerario che – sottolinea la deputata dem – a un anno dal decreto Carceri continua a peggiorare nello strumentale disinteresse del Governo e tra le chiacchiere del Guardasigilli”.

 

02/07/2025 - 12:20

“Non ci sorprende affatto che anche l’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione sollevi seri dubbi di legittimità costituzionale sul decreto Sicurezza voluto dal governo Meloni. È quanto da tempo sosteniamo e che, con coerenza, ribadiscono costituzionalisti, penalisti, le Camere penali e ora l’autorevole Ufficio del massimario della Corte di Cassazione”.
 Lo dichiara la deputata Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del Partito Democratico.

“È singolare – prosegue l’esponente dem – che il presidente del Consiglio e il ministro Nordio si dicano stupiti o addirittura increduli di fronte a questi rilievi. Al contrario, ci saremmo aspettati maggiore rispetto per i principi costituzionali da parte di chi ha la responsabilità di aver scritto il provvedimento, visto che si tratta di un testo del governo. Il ministro Nordio, magistrato per quarant’anni, invece di liquidare con sarcasmo il parere della Cassazione, dovrebbe preoccuparsi del livello sempre più basso di qualità normativa raggiunto dal suo governo. Il decreto Sicurezza non fa sicurezza. Introduce misure che nulla hanno a che fare con la tutela dei cittadini e molto con la propaganda. Si passa da un panpopulismo emozionale a un vero e proprio sadismo penale: carcere per donne incinta e bambini, la pena per la resistenza passiva, la repressione del dissenso civile e pacifico. Si colpiscono lavoratori in presidio come accaduto a Bologna, smentendo le promesse fatte in Aula da esponenti della stessa maggioranza”.

“La denuncia del presidente Mattarella sulla drammatica condizione degli istituti penitenziari – conclude Serracchiani – impone al governo un cambio di passo che finora è mancato. Il decreto
Carcere, tanto sbandierato, si è rivelato inutile. Le carceri italiane restano sovraffollate, le condizioni di vita e di lavoro sono intollerabili. I suicidi tra detenuti e agenti sono un segnale drammatico. Il Partito Democratico continuerà a vigilare, a presentare interrogazioni, a ispezionare gli istituti e a chiedere soluzioni concrete. Il ministro Nordio si svegli”.

 

01/07/2025 - 16:34

“Occorre subito il decreto sugli ammortizzatori sociali per permettere alle lavoratrici e ai lavoratori di lavorare in condizioni di sicurezza e alle imprese di poter attivare l’ammortizzatore in caso di caldo estremo, senza il rischio di esaurire il tetto massimo. Ce lo chiedono i sindacati, perché in Italia la situazione degli incidenti sul lavoro è molto grave in condizioni normali, figurarsi con queste temperature”.

Così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, dopo l’incontro con i sindacati dell’edilizia Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL, per discutere del tema delle ondate di calore e dei conseguenti maggiori pericoli nei cantieri e nei luoghi di lavoro.

“Dall’incontro è emersa l’urgenza che il Ministero del Lavoro emani il decreto e mi farò portavoce dei lavoratori e lavoratrici che chiedono alla politica di fare di più - prosegue Gribaudo - È necessario fornire questa certezza anche retroattivamente, visto che l’incremento della temperatura non è certo iniziato ora. Non solo: occorre un intervento stabile, che superi gli interventi emergenziali e le ordinanze di Regioni e Comuni, e quindi aggiornare le norme su salute e sicurezza e sugli ammortizzatori affinché il rischio calore trovi una risposta strutturale, perché i cambiamenti climatici hanno ormai reso da anni questi eventi non più eccezionali ma ordinari. Sarebbe utile diffondere gli strumenti del progetto Worklimate di INAIL, l’applicazione che prevede le condizioni meteo nei luoghi di lavoro”.

“Le ondate di calore ormai regolari, ogni estate e purtroppo non solo d’estate, fanno emergere nuovi rischi e nuove necessità, da cui anche la richiesta di un tavolo tecnico che definisca le nuove malattie professionali tabellate legate a questo fenomeno. Il tema dell’ammortizzatore nei casi di calore estremo dovrebbe coinvolgere anche i lavoratori autonomi che a vario titolo lavorano nei cantieri, ma non solo, perché la salute e la sicurezza sono diritti di tutti i lavoratori a prescindere dalla forma contrattuale” conclude Gribaudo.

27/06/2025 - 19:26

«La Corte di Cassazione ha confermato numerose criticità nel cosiddetto decreto sicurezza. Non c'erano i requisiti di “necessità e urgenza”, sono stati introdotti molti nuovi reati e si sono alzate le sanzioni in modo sproporzionato.

Tutte le persone audite nel corso dei lavori parlamentari – giuristi, magistrati, avvocati e altri esperti – avevano segnalato simili criticità, soprattutto per quanto riguarda norme che incidono direttamente su diritti fondamentali. Ma anche in questa occasione il Governo è rimasto sordo a ogni rilievo, respingendo tutte le nostre proposte di modifica e rifiutando qualsiasi confronto di merito» – così il deputato democratico Matteo Mauri, Responsabile Nazionale Sicurezza del Partito Democratico.

«Il decreto sicurezza, invece di garantire maggiore sicurezza, mette a rischio il nostro sistema di libertà e diritti.

È grave e preoccupante che le forze di governo usino la sicurezza come strumento di propaganda, anziché affrontarla seriamente.

E dopo poche settimane da questo sciagurato decreto il Governo ne sta già addirittura annunciando un altro.

È arrivato il momento di correggere gli errori commessi, non di farne altri. Questa continua rincorsa a dannose politiche securitarie deve finire immediatamente. L'Italia non può pagare le spese della continua rincorsa a chi fa peggio tra Meloni e Salvini», conclude Mauri.

 

27/06/2025 - 15:52

“Decreto Sicurezza un vero disastro. A certificarlo la Corte di Cassazione con la relazione dell'Ufficio del Massimario e del Ruolo, Servizio Penale. Cosa diranno ora Meloni e le destre Che è sempre colpa dei giudici politicizzati o che, come si dovrebbe, avvieranno una rigorosa riflessione per correggere le astruse e pericolose norme approvate? Non siamo in realtà così ottimisti poiché è ormai chiaro che le destre non vogliono governare ma comandare, su tutto e su tutti, anche annullando i poteri di equilibrio e di bilanciamento imposti dalla Costituzione. Ed allora continuano ad abusare della decretazione d'urgenza anche quando le circostante non lo consentirebbero, mettendo insieme argomenti tra loro eterogenei”.

Così il capogruppo Pd in Commissione parlamentare d’inchiesta sugli Ecoreati e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Severa - aggiunge - è la critica della Cassazione su questa metodologia ma anche nel merito sono molti i rilievi che attestano l'esuberanza legislativa del governo pronta a colpire il dissenso anche quello pacifico, ad aggravare le criticità nelle carceri, a superare il buon senso con l'allargamento dello spettro dei reati e delle pene.
Come se non bastasse il governo si inventa la misura proibizionista sulla canapa in spregio alle regole comunitarie e inventandosi una pericolosità inesistente. Mettono sul lastrico un intero comparto senza prevedere periodi transitori per consentire, attraverso sostegni economici dovuti, la riconversione delle imprese. Ed ora? Sorgeranno conflitti costituzionali e ci saranno vertenze nel Tribunali. Non se ne sentiva davvero il bisogno - conclude - ma ancora una volta in sede di governo si ragiona con la pancia e le manette anziché utilizzare testa e costituzione per rispondere agli interessi del Paese”.

 

27/06/2025 - 15:32

"La Cassazione, in una relazione diffusa in questi giorni, boccia punto per punto lo sciagurato "decreto sicurezza" voluto dal governo e dalla maggioranza. Tutte le criticità che noi avevamo denunciato sia in commissione sia in aula, sono ora evidenziate dall'autorevole parere della Cassazione. Il "decreto sicurezza" è un provvedimento liberticida che mina diritti fondamentali dei cittadini come la libertà di manifestare e di protestare. Per non parlare dell'art.31 che legittima la creazione e la direzione si organizzazioni terroristiche da parte di agenti dei servizi segreti.
Un provvedimento che niente ha a che fare con la sicurezza dei cittadini ma che punta alla repressione dei diritti e delle libertà fondamentali.
Davanti al parere della Cassazione, il governo non può restare indifferente: faccia un passo indietro e riconsideri tali norme". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

27/06/2025 - 14:48

"Ancora una volta il Governo va a sbattere. E lo fa perché resta ideologicamente bloccato sulle proprie posizioni, incapace di aprirsi a un confronto serio e costruttivo: né con le opposizioni in Parlamento, né con il mondo del diritto e i giuristi, né con il terzo settore e l’associazionismo. Tutti soggetti che, durante i lavori parlamentari sul cosiddetto ‘decreto sicurezza’, avevano chiaramente segnalato le criticità di un provvedimento scritto male e pericoloso."
Lo dichiara Simona Bonafè, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari Costituzionali della Camera, commentando la dura presa di posizione della Corte di Cassazione, che ha evidenziato con chiarezza le profonde falle del decreto, tanto nel metodo quanto nel merito.
"Il Governo ha prodotto norme sbagliate, inefficaci e potenzialmente dannose, che non migliorano affatto la sicurezza dei cittadini, ma al contrario comprimono diritti fondamentali e minano l’equilibrio del nostro ordinamento. La Cassazione – massimo organo della giustizia italiana – ha parlato con nettezza: il decreto presenta gravi profili di illegittimità, contraddizioni evidenti e almeno trenta osservazioni critiche, molte delle quali riguardano le norme ‘antidissenso’ pensate per limitare manifestazioni, cortei e proteste."
"Chiediamo che il Governo si assuma la responsabilità di questo disastro e riveda immediatamente un provvedimento che non regge sul piano giuridico. Si riapra in Parlamento una discussione vera, libera da logiche propagandistiche, per restituire al Paese leggi serie, giuste e coerenti con la nostra Costituzione."

26/06/2025 - 16:03

“La risposta del governo al question time del Pd in cui abbiamo chiesto un intervento per decreto a sostegno dei lavoratori esposti ad alte temperature è stata deludente ed evasiva. Non c’è nessun impegno per garantire risorse aggiuntive per integrazioni salariali o cassa integrazione straordinaria in caso di stop alla produzione nelle ore più calde. Il governo ci ha comunicato che farà semplicemente dei tavoli con le parti sociali, ma al momento nessun intervento legislativo. Ci risiamo: come sul salario minimo ieri, come sulla riduzione dell’orario di lavoro oggi, il governo si disinteressa assolutamente del destino di chi lavora e manda la palla in tribuna. Chiediamo un’audizione in commissione Lavoro alla ministra Calderone. Ha il dovere di confrontarsi con il Parlamento perché l’emergenza caldo è una delle ragioni dell’insicurezza sui luoghi di lavoro e non può sfuggire alla necessità di risposte chiare”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

20/06/2025 - 14:40

“Il tema della giustizia tocca la carne viva dei nostri concittadini e le questioni collegate al carcere, in particolare, rappresentano l’emergenza delle emergenze. Come ha dimostrato la grave e inaudita vicenda avvenuta nell’istituto di Marassi di Genova, dove un giovane detenuto di 18 anni, incensurato, recluso per un reato minore, è stato violentato e torturato per due giorni senza che nessuno abbia visto nulla. Sul tema del carcere noi ci giochiamo un pezzo della nostra credibilità e della nostra civiltà. Speriamo che da questo fatto drammatico possa scaturire un moto di cambiamento per far sì che questi luoghi possano diventare dei luoghi di dignità dove vivere e lavorare. Abbiamo ripreso l’iniziativa degli Stati Generali sull’esecuzione della pena e il Pd presenterà un aggiornamento di quei lavori e una proposta di legge sull’esecuzione penale proprio come risposta a questa emergenza e alla deriva panpenalista di questa maggioranza che stiamo vivendo attraverso il sadismo penale dei suoi vari decreti, da Cutro a Caivano, fino al decreto Sicurezza”.

Così la deputata e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, intervenendo oggi al convegno “Giustizia secondo Costituzione”, che si è chiuso con la relazione della segretaria Schlein.

“E’ necessario porre sempre di più all’attenzione del Paese - ha aggiunto - i pericoli contenuti nella riforma costituzionale sulla separazione delle carriere portata blindata dal governo in Parlamento, un fatto senza precedenti nella nostra storia repubblicana. In realtà non si sta facendo una separazione delle carriere, ma delle magistrature, con addirittura il sorteggio per le nomine che fu Almirante a chiedere nel 1971. Noi riteniamo che su questi temi non si debba mai toccare la Costituzione. Si sta dividendo il Csm e quando si divide un potere e lo si tramuta in due mezzi poteri entrambi ne escono più indeboliti. Questo è un problema - ha concluso - non solo per i magistrati, ma anche per gli avvocati, per i cittadini e per un Paese che si definisce ancora fortemente democratico”.

 

20/06/2025 - 13:44

“Manifestano per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro ed ora rischiano dopo l'approvazione del decreto Sicurezza di essere denunciati perché a Bologna i metalmeccanici hanno imboccato la tangenziale bloccando il traffico. Assurdo che possa succedere ed assurdo che possano essere colpiti lavoratori che rivendicano certezza di diritto per il lavoro che svolgono. A questo si è arrivati con il governo Meloni che pur di tarpare le ali alla protesta e al dissenso ha fatto approvare norme liberticide e da stato di polizia. Piena solidarietà a quei lavoratori. Saremo al loro fianco nelle giuste battaglie che stanno portando avanti”.

Così il segretario di Presidenza della Camera e capogruppo Pd in commissione Ecoreati, Stefano Vaccari.

 

18/06/2025 - 12:00

“Ancora nessuna certezza sulla riassegnazione delle risorse sottratte ai comuni dal Governo Meloni con la rimodulazione del Pnrr oltre due anni fa. Il Ministero dell’Interno continua ad essere vago mentre moltissimi enti locali in tutta Italia hanno enormi difficoltà per far quadrare i bilanci e iniziare o completare le opere previste”: è quanto dichiara la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè sulla discussione della interrogazione sul Piano nazionale di Ripresa e resilienza svolta a Montecitorio.
“Quello che sappiamo ad oggi è che circa 1900 opere pubbliche, già finanziate dal PNRR, hanno subito per decreto nel maggio del 2023 una decurtazione delle risorse; si tratta peraltro di interventi che riguardano settori chiave quali la messa in sicurezza dei territori colpiti dal rischio idrogeologico, la manutenzione e la riqualificazione di infrastrutture viarie e l'idoneità degli edifici pubblici e delle scuole. Il governo ha ribadito in più occasioni che tali somme verranno restituite ma i comuni interessati non hanno avuto alcuna informazione e soprattutto non vi è ancora nessuna certezza sulla tempistica. L’interrogazione che ho presentato aveva proprio l’obiettivo di definire modalità chiare ma ancora volta questa destra ‘manda la palla in tribuna’ senza dare nel merito ai comuni alcuna informazione utile”: conclude.

13/06/2025 - 13:32

Siamo totalmente insoddisfatti della risposta del governo alla nostra richiesta di conoscere le motivazioni che hanno portato il ministro della Giustizia a non trasmettere alla procura generale di Roma, come legge e trattati internazionali prevedono, la documentazione richiesta dalla Corte penale internazionale che ha di fatto bloccato l'operatività del mandato di arresto internazionale di Putin e altri cinque ricercati accusati di crimini contro l’umanità. E avremmo voluto sapere quale sia stata la valutazione del governo nel non rispettare gli obblighi internazionali derivanti dall'adesione dell'Italia allo statuto di Roma della corte penale internazionale, considerando tale decisione un vulnus per la credibilità dell'Italia nel sistema di giustizia penale internazionale.
Il governo non ci può venire a dire che non essendo previsto il transito di queste persone sul suolo italiano, allora il ministro Nordio si può arrogare il diritto di non procedere a trasmettere la documentazione alla procura di Roma. È come se dicessimo che il reato del furto noi non lo prevediamo nel nostro ordinamento e casomai lo prevederemo solo nel momento in cui si dovesse manifestare. Voi siete il governo che con l'ultimo decreto sicurezza sta introducendo un reato al giorno e non ci venite a dire che non avete avvertito la necessità di mettere a posto le carte per esser pronti ove mai questa fattispecie si dovesse concretizzare, perché voi ipotizzate che Vladimir Putin e i soggetti sui quali cade questo provvedimento non possano avere intenzione di transitare in Italia. Renderemmo un grande servizio all'immagine e alla credibilità del nostro paese se evitassimo che le opposizioni fossero costrette a dover venire in aula a chiedere se avete rispettato gli obblighi di un trattato, di una corte, di un principio del diritto internazionale nel quale questa Repubblica si riconosce proprio perché è stato siglato a Roma. Vi invitiamo veramente a metter mano con attenzione a questa vicenda perché il clima geopolitico internazionale necessita di tanta sicurezza preventiva e questo paese non può essere impreparato nei confronti di criminali di guerra. 

Lo ha detto Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera intervenendo in aula durante l’ interpellanza urgente al governo.

 

12/06/2025 - 19:00

“Serve una regolamentazione giuridica semplice ed efficace sull’intelligenza artificiale, non una normativa che, come il decreto sicurezza, limita i diritti invece di tutelarli”. Lo ha dichiarato Chiara Gribaudo (PD), vicepresidente del partito, intervenendo oggi alla Camera dei Deputati al convegno “Intelligenza artificiale e rapporti di lavoro – Attualità e prospettive”.

“L’IA può salvare vite e migliorare le condizioni di lavoro, ma può anche diventare uno strumento di controllo e di esclusione. Per questo – ha aggiunto – non possiamo permettere un’introduzione unilaterale nei luoghi di lavoro, senza il coinvolgimento delle rappresentanze e senza tutele chiare”.Gribaudo ha sottolineato la necessità di “garantire responsabilità umana, informazione trasparente e diritti”, richiamando anche l’impegno dell’UE e dell’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro sul tema della transizione digitale. “Solo governando questa trasformazione – ha concluso – l’intelligenza artificiale potrà essere davvero al servizio di un lavoro dignitoso e sicuro”.

Tra i relatori anche l’avvocato Stefano Margiotta, docente all’Università degli Studi Roma Tre, che ha contribuito al dibattito con un approfondimento giuridico sul disegno di legge C-2316 e l’articolo 11.

 

12/06/2025 - 11:19

“Una serie di interventi per realizzare, modernizzare e mettere in sicurezza strade, ferrovie, termodotti e bacini idrici della Toscana”: questi i contenuti del pacchetto di emendamenti, concordato con il Pd regionale, presentato al Decreto Infrastrutture, attualmente in discussione a Montecitorio, dai deputati Pd eletti nella regione.

“Per quanto riguarda gli assi viari principali abbiamo chiesto il completamento della strada Tirrenica; la messa in sicurezza della Fi-Pi-Li, della Tosco – Romagnola e della Statale 12 dell’Abetone e del Brennero; l’adeguamento della Firenze – Siena; il completamento della Due Mari con particolare riferimento al tratto aretino. Stessa attenzione per la viabilità territoriale con la demolizione e ricostruzione del ponte sul fiume Cecina nei pressi del porto; con la realizzazione del Lotto Zero della Cassia vicino a Siena e con la progettazione del tratto stradale tra le località Maroccone e Chioma, nel territorio comunale di Livorno. Abbiamo anche proposto di togliere il pedaggio, per i residenti, alla barriera dell’A12 tra Palazzi e il casello di Rosignano e nella tratta tra i caselli Firenze Nord e Firenze Sud nell’autostrada A1.

“Sul trasporto su rotaia abbiamo chiesto il ripristino dei finanziamenti tagliati dal governo sulla Tramvia di Firenze e l’Interporto di Livorno; la realizzazione dell’Alta Capacità ed Alta Velocità ferroviaria nella tratta Genova – Roma della dorsale tirrenica; il raddoppio della linea Siena-Poggibonsi e la progettazione di nuove linee di trasporto rapido di massa per i collegamenti verso le località balneari e turistiche in provincia di Grosseto.
“Altri emendamenti riguardano poi la mitigazione del rischio idraulico nei comuni di Manciano, Calenzano, Quarrata e Campi Bisenzio e la realizzazione di termodotti per calmierare le bollette energetiche delle imprese”: è quanto riporta una nota congiunta dei parlamentari Pd Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.

 

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