“Questo decreto legge è molto ambizioso. Si, nel titolo. Non credo ci sia da gioire dal punto di vista dell'opposizione nel sottolineare che un conto sono i titoli, gli annunci e persino gli intenti e un altro è il merito. Purtroppo per gli italiani, il provvedimento di cui discutiamo è assai modesto, è una sorta di scatola vuota che si annuncia anche attraente, ma è vuota. Nessuno ha la bacchetta magica, ma la prima osservazione da fare è che il decreto arriva tardi. Cosa succederà per il bonus sociale per l'acquisto di energia e gas? Accadrà che questo decreto, in scadenza a breve, prevedeva solo trecento milioni di euro a favore dei nuclei economicamente svantaggiati. Questo decreto scadrà tra due settimane e arriverà poi la Legge di bilancio che ne prevede duecento, cioè cento in meno. Addio sostegni per il caro bollette nel 2024, per chi ha bisogno. Sono tagli rispetto agli annunci che si erano fatti. Dopo un anno di governo non è dato sapere qual è l'orientamento, la strategia di medio e lungo periodo, per dare una mano in modo strutturale a chi ha bisogno. Non è dato sapere qual è la politica è la strategia energetica e antinflazionistica. Ci sono interventi anche utili in continuità con gli anni precedenti, interventi avviati dal governo Draghi, ma è una continuità in totale diminuzione e senza una prospettiva in alternativa a ciò che si taglia. Non si sa neanche, mentre tutto il mondo investe, come andremo sulle fonti sostenibili, come sosterremo, per famiglie e impresa il percorso, certo faticoso, verso l'elettrico. Dopo le favole e le promesse ci si aspetta da chi governa strategia e visione". Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Andrea Gnassi, durante la discussione generale al Dl Energia.
“Tutti gli emendamenti e le proposte dell'opposizione e del Partito Democratico – ha aggiunto l’esponente Pd – sono state respinte. È molto grave anche che il governo poi voglia procedere senza ascoltare le richieste avanzate anche dagli stessi gruppi di maggioranza. Questa postura denota un'assenza di visione di consapevolezza di nodi che sono strutturali per il Paese che bisognerebbe aggredire sciogliere per far ripartire un po' il sistema produttivo italiano. C'è una differenza enorme tra ciò che il governo ha promesso, ciò che ha annunciato e ciò che è stato capace di fare, però adesso parlano i fatti. Questa storia che è colpa di chi è venuto prima o del destino cinico e baro non regge più. Questo decreto è preoccupante e coerente come è preoccupante e coerente la Legge di bilancio 2024: non avrà forza, non sarà espansiva, non aiuterà la crescita”.
“Questo decreto – ha concluso Gnassi - ha annunciato un sostegno sull'energia a chi ne ha bisogno e invece non lo fa. Con grande rammarico ci accingiamo ad esaminare una legge di bilancio e questo decreto, senza la possibilità di intervenire. Noi riteniamo che ci sia un'idea sbagliata in questa manovra, in questo decreto che non serve agli italiani e che sta portando in Europa una caricatura del nostro Paese, che prova a far passare l'idea che basta una sorta di proclama nazionalista per stare nel mondo e risolvere i problemi di casa. Ma il Paese merita di meglio, meritano di meglio gli italiani e il nostro compito è quello di essere qui presenti proposte puntuali per provare a dare una mano al Paese.
"’Un Governo litigioso e diviso su tutto che va avanti solo a colpi di fiducia. Nonostante la larga maggioranza continuano a mortificare il Parlamento e la Democrazia. Prima vanno a casa e meglio è per l’Italia’. Lo scriveva Giorgia Meloni il 21 maggio del 2022. Adesso da Presidente del Consiglio guida il Governo che sta battendo tutti i record in decreti e voti di fiducia e il suo Ministro Ciriani in Aula scarica la responsabilità di questo voltafaccia sul Regolamento della Camera dei Deputati”. Lo scrive sui social il deputato dem Andrea Casu, della presidenza del Gruppo Pd, mostrando il video del suo intervento in Aula sul decreto Asset dopo che il governo aveva posto la questione di fiducia sul provvedimento.
Dichiarazione di Ouidad Bakkali, deputata Pd
“A distanza di 84 giorni dalla alluvione che ha devastato l’Emilia Romagna e alcune aree di Marche e Toscana questo governo chiede la fiducia su un provvedimento che noi valutiamo ancora inadeguato.” Così la deputata Pd Ouidad Bakkali in dichiarazione di voto sulla fiducia al decreto alluvione . “Il governo – ha proseguito Bakkali- ha messo in atto azioni e posture inadeguate, scomposte e inopportune: penso al colpevole ritardo nella nomina del Commissario costata tante dichiarazioni sguaiate in risposta alla richiesta dei territori e delle parti sociali di fare presto e di tenere insieme emergenza e ricostruzione, nominando il Presidente della Regione Bonaccini.” Per Bakkali, “dopo le posture e le azioni messe in campo con due decreti che nella loro somma risultano ampiamente insufficienti sul piano delle risorse, si è giunti finalmente alla nomina del Commissario Figliuolo al quale auguriamo buon lavoro e di cui apprezziamo le capacità e lo spirito di sacrificio, ma la dotazione a sua disposizione per fronteggiare i bisogni – ha rimarcato Bakkali - è molto lontana dalla quantificazione dei 9 miliardi che è stata fatta. Poche risorse, spalmate su un triennio, a fronte di un mandato che scade tra meno di un anno. Perché – è l’osservazione della deputata Dem- 1,8 miliardi di euro non sono sufficienti per finanziare i quasi 6mila interventi prioritari e mezzo milione di euro è già stato speso per le urgenze, esponendo -peraltro- i già fragili bilanci degli enti locali. Per i danni ai privati, tra famiglie e imprese si superano i 4 miliardi e ad oggi sono stati stanziati solo 120 milioni di euro a fronte di quasi 7000 persone stimate ancora fuori casa. E poi parliamo di 15mila aziende colpite, 7000 delle quali nel comparto agricolo. Queste sono le dimensioni – ha concluso Bakkali- questo lo scarto enorme tra quello di cui c’è bisogno e quello che realmente questo Governo mette a disposizione: ovvero, come confermato dal Commissario in audizione, poco più di 2 miliardi e 600 milioni complessivi, un terzo di quanto realmente necessario. Non può esserci dunque fiducia se le basi della premessa sono le azioni e le condotte viste fin qui.”
"Giacomo Matteotti è stato tutta la vita dalla parte dei più deboli; lui non rinnegò mai le sue origini benestanti, però nei suoi scritti giovanili e nel suo impegno politico e organizzativi appare forte l'influsso dell'ideologia evangelizzante di Camillo Prampolini e Nicola Badaloni, oltre a quello di Filippo Turati, assertori di un'azione politica di massa capace di suscitare il riscatto delle classi lavoratrici.
Oddino Morgari lo ricordava con un aspetto molto distinto, figura slanciata; padre premuroso che tornava a casa dai suoi tre bimbi finite le sedute parlamentari. L'odio nei confronti di Matteotti arriva da molto lontano; a Ferrara già nel gennaio 1921 un gruppo di agrari gridò ai fascisti che bisogna sopprimere e ammazzare l'onorevole Matteotti, siamo nell’Italia Liberale. Fu anche aggredito fisicamente in seguito e dal marzo 1921 i fascisti gli impedirono di tornare in Polesine. Ma perché c'era questo odio nei suoi confronti? Perché Matteotti più in quest'Aula denunciò quello che realmente accadeva perché non c’è mai stato un fascismo buono e uno cattivo dopo le leggi razziali del 1938. Raccontava le aggressioni del capilega nel cuore della notte 100 contro 1, questo era il fascismo agrario nel polesine. Oggi a 100 anni di distanza dalla morte di Matteotti dobbiamo riflettere su cosa è stato il fascismo, e come la violenza sia stata la sua levatrice". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Federico Fornaro, dichiarando il voto convintamente favorevole del Partito Democratico sul ddl sulle celebrazioni per il centenario delle morte di Giacomo Matteotti.
Mille promesse e nessuna risposta sull’emergenza casa. Il Governo e la destra respingono persino il nostro ordine del giorno sul rifinanziamento fondo affitti e morosità incolpevole. Un ennesimo schiaffo a migliaia di famiglie in difficoltà.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Rifiuto la denominazione Decreto Cutro perché non rispettosa verso quel luogo e quei morti. Meglio chiamarlo, per la continuità che esprime, Decreto Sicurezza Ter: e sappiamo tutti che fine hanno fatto quei provvedimenti, demoliti dalla Corte Costituzionale. Andrà così anche stavolta, credo, ma nel frattempo qualcuno avrà esibito i muscoli, e forse avrà anche vinto altre elezioni ostentando un’inutile intransigenza securitaria. Infatti non impedirà a nessuno di salire su una barca fatiscente con qualcosa da cui scappare alle spalle. Con l’assurda decisione di eliminare la protezione speciale migliaia di migranti verranno esclusi da percorsi di integrazione, lavoro, costruzione di cittadinanza. Di dignità, in una parola. Perché togliere strumenti di regolarizzazione, anziché aggiungerne? Non me lo spiego e ho paura di quello che accadrà nei prossimi mesi”.
Così la deputata del Pd, Rachele Scarpa.
“Eppure - aggiunge - i modelli alternativi da perseguire ci sono, partiti proprio dal nostro territorio, da Treviso, e funzionano. Mi riferisco, ad esempio, alla famiglia Calò che nel 2015 ha accolto in casa sei ragazzi africani provenienti da Paesi diversi, e che li ha accompagnati tutti con successo all’autosufficienza economica e alla piena integrazione. E’ un modello che si chiama 6+6x6 e porta con sé l’idea che si gestisca l’accoglienza in nuclei autonomi di case-famiglia da sei persone ogni 5mila abitanti, con un’equipe di sei professionisti che segua gli accolti (6+6): un insegnante, un avvocato, un operatore culturale, un assistente sociale, uno psicologo e un medico. Questi sei professionisti non seguono solo un nucleo, ma sei nuclei (di qui il x6), per un totale di 36 persone accolte. È un modello sostenibile, economico, di successo e che si sta espandendo: nel 2020 ha ispirato il progetto Embracin del comune di Padova. Con una vera gestione dell’immigrazione - conclude - possiamo costruire insieme spazi di opportunità, e non spazi di criminalità e miseria. Basterebbe avere un po’ di sincera, vera, volontà politica”.
Mettiamo fine a ingiustizia per quasi 100mila persone
“La calendarizzazione in commissione Affari Sociali alla Camera della mia proposta di legge per riconoscere il diritto al medico di base alle persone senzatetto è una buona notizia. Il testo verrà dunque discusso e come Partito Democratico ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché possa essere approvato. Sono molto soddisfatto, come per il reddito alimentare, di questo primo passo parlamentare. E lo sono perché per me la politica è proprio questo: tentare di migliorare la vita delle persone, in modo particolare di chi è più fragile. Oggi, quando una persona finisce in strada, in macchina, su un marciapiede, perché non può più permettersi di pagare la casa, perde la residenza, viene cancellata dall’anagrafe del comune e perdere una serie di diritti, tra cui quello al medico di base. Parliamo di padri separati, di chi ha perso lavoro o attività, di chi ha la pensione al minimo, dei cittadini di origine straniera, per un totale di 96mila persone, 60mila delle quali cittadini italiani. Senza casa, senza residenza, senza diritto alla salute. Un'ingiustizia atroce a cui porre fine. Non solo per senso di solidarietà, non solo perché garantire un medico di base sarebbe persino un risparmio, ma per tornare a far sentire le persone senzatetto dei cittadini. Cittadini di cui lo Stato si prende cura”.
Così il capogruppo del Partito Democratico in commissione Affari sociali alla Camera, Marco Furfaro, in un post su Facebook.
“Da governo e maggioranza nessuna politica di incentivi per riqualificare e mettere in sicurezza gli edifici anche in vista della Direttiva europea Casa Green”. Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera, sul suo ordine del giorno al decreto sul Superbonus respinto dall’Aula di Montecitorio.
“Anche sull’efficienza energetica degli immobili il governo Meloni decide di non decidere: i problemi non si risolvono da soli. Il Partito Democratico in sede comunitaria, mentre la destra italiana faceva solo sterile opposizione, è riuscita a modificare la Direttiva inserendo un apposito fondo complementare per sostenere i cittadini a realizzare gli interventi edilizi. Occorrono ora politiche nazionali capaci di finalizzare queste possibili risorse; per questi motivi abbiamo chiesto una rimodulazione delle detrazioni basate su tre principi: creare incentivi in base alle classi di reddito; dare incentivi in base alla classe energetica della propria abitazione; e, con una scelta ideale, dare a tutti gli edifici pubblici, scuole, ospedali, caserme e, segnatamente, alle case popolari, la possibilità di efficientamento al 100 per cento. Purtroppo la nostra proposta è stata respinta”, conclude Marco Simiani.
Se c'è un'urgenza, a proposito del Superbonus è quella di risolvere con certezza il tema dei crediti incagliati. Dopo giorni e giorni passati dal ministro Giorgetti a dire che si stava lavorando alla soluzione, con dichiarazioni di esponenti della destra sullo strumento degli F24, dopo tante rassicurazioni, il decreto non contiene nulla sui crediti incagliati. Si affida il tema a una soluzione extraparlamentare. Quindi il governo Meloni ha creato aspettative, ha infranto la fiducia dei cittadini che si erano fidati di una legge vigente, l'ha bloccata senza risolvere l'urgenza dell'urgenza, rinviandola a una cosiddetta “piattaforma” privatistica che non richiederebbe un intervento legislativo, per la quale ci vorranno molti mesi perché sia operativa. Noi diciamo oggi qui con chiarezza che non accetteremo la pratica dei debiti fuori bilancio.
In verità questo decreto inadeguato e iniquo non nasce per la paura di un buco di bilancio che non c'è e che non è dimostrabile, ma per la necessità del governo di avere margini nel 2023 per le proprie politiche, scelta legittima, ma che andrebbe dichiarata. L'urgenza del blocco sancita dal decreto non è dunque la salvaguardia dei conti pubblici. Se non fosse così, come sarebbe credibile che un governo che a fine dicembre approva una legge di bilancio, a febbraio scopra un'emergenza pochi giorni dopo le elezioni regionali? Noi abbiamo detto e ribadiamo che anche nella prospettiva di attuare la direttiva europea sulle case Green va riorganizzato, riformato e razionalizzato il sistema degli incentivi in edilizia per renderlo sostenibile dal punto di vista economico, perché non bastano incentivi per le detrazioni, ma occorre un fondo nazionale ed europeo mirato all’efficientamento energetico e antisismico. Bisogna avere fiducia nell'Ue per risolvere i nostri problemi anche sul tema della casa, ma il governo Meloni è incagliato in una direzione contraria all’Europa e perciò ai nostri interessi nazionali.
Così il capogruppo Pd in commissione Finanze Virginio Merola, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto sulla fiducia.
“Il Decreto legge 186/2022 affronta con misure purtroppo insufficienti la grave emergenza che si è determinata sull’isola d’Ischia, nel territorio del Comune di Casamicciola, a causa degli eccezionali eventi del 26 novembre 2022. Grazie al nostro lavoro di opposizione, svolto in piena collaborare e con spirito costruttivo rispetto alla maggioranza e al Governo, sono state aggiunte ulteriori risorse per i primi interventi di messa in sicurezza del territorio. Le somme stanziate sono tuttavia ancora inadeguate per la ricostruzione, per le opere di prevenzione, per il sostegno alla sistemazione alloggiativa transitoria e definitiva delle famiglie colpite, per il supporto economico ai nuclei familiari, alle imprese, alle attività economiche, ai lavoratori e agli enti locali. Per questo ci siamo astenuti sul voto finale al provvedimento, rilevando con chiarezza l'urgente necessità di fare molto di più, ma confidando al tempo stesso nell'impegno del Governo a reperire quanto prima ulteriori risorse, come indicato nel nostro ordine del giorno, a mia prima firma, approvato a larghissima maggioranza in Aula. Resteremo vigili e continueremo a seguire costantemente la vicenda, affinché la popolazione di Ischia riceva il massimo del supporto possibile”. Lo dichiara il vice capogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca.
Fare subito esenzione Imu e blocco mutui
“Oggi parliamo di Ischia ma sappiamo che il problema non riguarda solo l’isola in senso stretto. Sono stati stanziati troppi pochi fondi per i Comuni a rischio idrogeologico. Occorrono degli interventi più precisi, strutturali, immediati. Bloccare i mutui, prevedere esenzione Tari e Imu per gli edifici crollati, per chi ha perso la casa. Occorre mettere più soldi sul fondo per la Protezione Civile in modo permanente. Dobbiamo intervenire per aiutare tutta la popolazione ischitana ed in particolare in questo momento tutti gli sfollati.
Occorre quindi maggiore semplificazione in modo da facilitare anche la ripartenza di tutto il comparto turistico. Ischia è una importante meta turistica italiana e a breve ripartirà la stagione. Dobbiamo intervenire ora”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, intervenendo in Aula sul dl Ischia.
“Il nostro intervento - ha spiegato Graziano - ha l’intenzione di dare una mano a migliorare il testo, nello stesso clima di collaborazione che si è sviluppato in commissione, perché su temi come le calamità naturali non ci deve essere differenza politica ma unità di intenti per risolvere nell’imminenza i temi più delicati”.
Dichiarazione di Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente e dei deputati campani del Pd
Siamo profondamente amareggiati per la totale chiusura dimostrata dal governo, che in sede di conversione del decreto Ischia ha bocciato stamane in commissione Ambiente gli emendamenti del Pd a sostegno della popolazione ischitana colpita dall’alluvione del novembre scorso” . Lo dichiarano in una nota congiunta il capogruppo del Pd in commissione Ambiente Marco Simiani e i deputati campani del Pd Enzo Amendola, Piero De Luca, Stefano Graziano, Marco Saracino, Arturo Scotto e Toni Ricciardi , tutti firmatari degli emendamenti. “Chiedevamo al governo – hanno osservato- misure chiare e di aiuto concreto alle famiglia in grande difficoltà dopo l’alluvione. A cominciare dal raddoppio dei fondi per il gettito dei tributi non versati ai comuni di Casamicciola e Lacco Ameno duramente colpiti. Inoltre, proseguono i parlamentari Dem, chiedevamo l’esenzione delle imposte e oneri fiscali per i proprietari degli immobili concessi in locazione ai soggetti danneggiati dagli eventi calamitosi del 26 novembre per i quali si rende necessaria una sistemazione transitoria e alternativa. Bocciato anche – sottolineano i dem nella nota- l’emendamento con il quale chiedevamo di aiutare i comuni per la compensazione della Tari. Si tratta – hanno infine dichiarato i parlamentari del Pd- di un atteggiamento ottuso e sbagliato da parte di maggioranza e governo che non hanno voluto ascoltare le reali esigente delle popolazioni colpite dall’alluvione di novembre. Ci attendiamo ora – concludono i Dem- un cambio di atteggiamento da parte del governo su altri temi ancora aperti nel decreto”.
“Il governo italiano, forse ispirato dalla poco italica festa di Halloween, emanava il 31 ottobre, come suo primo atto un vero e proprio mostro giuridico. Un decreto non per affrontare l’inflazione galoppante, il caro bollette o dare sostegno a famiglie e imprese, ma ufficialmente per impedire il divertimento cosiddetto illegale. La notizia di un rave party a Modena, fatto tanto grave e drammatico da far riunire in fretta e furia tutto il consiglio dei ministri, produce un decreto d’urgenza, priorità della presidente del Consiglio Meloni e dei suoi alleati. Vorrei ricordare come il questore e il prefetto di Modena e tutte le forze dell’ordine, con grande professionalità, hanno saputo applicare le norme che già esistevano per sgomberare il rave, permettendo attraverso il dialogo e allo stesso tempo con fermezza la fine della manifestazione abusiva senza scontri o situazioni pericolose. Questo esito positivo avrebbe dovuto far fare marcia indietro sull’inserimento nel codice penale di un ulteriore reato che va a contrastare un fenomeno già illegale come l’occupazione di una proprietà privata. Lo stesso Piantedosi da prefetto di Roma è sempre apparso come un grande esperto degli sgomberi, eccezion fatta per Casa Pound. Insomma, c’è molta propaganda nei primi atti di questo governo. Si tratta di un decreto che farà male alla nostra società e complicherà le cose. Però il governo non ci ha pensato un minuto a far rientrare in ospedale i medici non vaccinati. D'altronde, strizzare l’occhio agli ambienti Novax durante la pandemia è stato un elemento costante della presidente del Consiglio. C’è un filo nero che unisce l’utilizzo di strumenti securitari con certi ricordi celebrativi nostalgici”.
Così il deputato dem, Alessandro Zan, intervenendo in Aula per esprimere la dichiarazione di voto contrario del Gruppo Pd al Dl Rave.
“Il Decreto legge 186/2022 affronta con misure purtroppo insufficienti la grave emergenza che si è determinata sull’isola d’Ischia, nel territorio del comune di Casamicciola, a causa degli eccezionali eventi del 26 novembre scorso. Occorre introdurre modifiche e integrazioni sostanziali in sede di conversione, anche sulla base delle proposte formulate dalla Regione Campania a tutti i gruppi parlamentari, perché si realizzi un’ampia convergenza su temi riguardanti sicurezza dei cittadini, difesa del territorio e ripresa delle regolari attività economiche e sociali. Occorre sostenere con forza l’azione del Commissario di governo, già impegnato sul fronte della ricostruzione post sisma del 2017, oggi chiamato ad affrontare la nuova emergenza post frana”.
Così i deputati campani del Gruppo Pd-Idp, Piero De Luca, Enzo Amendola, Stefano Graziano, Toni Ricciardi, Marco Sarracino e Arturo Scotto.
“Le modifiche - aggiungono - dovranno riguardare: la messa in sicurezza di aree ed edifici colpiti e la sistemazione provvisoria dei circa 500 nuclei familiari di cui è stata disposta l’evacuazione; l’approvazione da parte del Commissario del piano degli interventi urgenti e da parte dell’Autorità di distretto di un piano aggiornato e operativo di messa in sicurezza idrogeologica del territorio, con priorità per uno stralcio riferito al territorio del Comune di Casamicciola; gli aiuti per le aziende e tutti i lavoratori colpiti dall’emergenza; i contributi per coloro che devono trovare sistemazioni definitive alternative; le procedure semplificate per la rimozione di fanghi e sedimenti; il potenziamento del personale preposto alle attività della struttura commissariale; il sostegno agli enti locali; il rafforzamento delle risorse per 400 milioni di euro fino al 2025, in favore della contabilità della struttura commissariale. Siamo impegnati in Parlamento - concludono - per verificare l’effettiva volontà del governo nel voler affrontare seriamente la grave situazione dell’Isola”.