03/06/2025 - 13:18

“Perché la ministra Bernini non è presente in Aula mentre si discute un provvedimento nel quale è pesantemente intervenuta? Siamo davanti ad un atto di vero teppismo politico: la riforma impantanata in Parlamento, nella notte, viene trasformata in un emendamento per essere approvata al Senato e oggi alla Camera. La ministra Bernini ha rubato i diritti e le tutele per i ricercatori precari ed è scappata, smantellando una riforma che era stata fatta da tutti insieme durante il governo Draghi”. Lo dice il deputato Matteo Orfini nella dichiarazione di voto sul Dl Pnrr e avvio dell'anno scolastico 2025/26.
“È grave – sottolinea l'esponente Pd - che questo governo venga meno a quegli impegni e lo faccia con argomenti falsi, con una forma di insopportabile paternalismo: i ricercatori hanno una voce e hanno il diritto di parlare per se stessi, ma l'esecutivo non ha l'umiltà di ascoltarli e, invece, con un meccanismo perverso di flessibilità al risparmio, precarizza la loro vita”.
“Siamo di fronte ad un ricatto, c'è un sistema malato, feudale di schiavismo accademico che rende il mondo universitario ingiusto. C'è bisogno di una ricerca sana, non precaria, e il bisogno di correggere il metodo proposto dal governo: per mantenere gli impegni presi, sono necessarie le giuste risorse, quelle stesse risorse che il governo impegna su cose che non servono a nulla come i centri in Albania. Spiace che la senatrice Cattaneo abbia con la sua firma avallato un metodo che umilia il Parlamento. E spiace che la presidente della CRUI e il presidente dell'Accademia dei Lincei abbiano plaudito al ritorno alla precarietà”, conclude Orfini.

29/05/2025 - 12:18

“Sarà per i continui battibecchi interni alla maggioranza, per l’esito deludente delle amministrative o per la crescente perdita di credibilità, ma il ministro Salvini sembra aver completamente perso lucidità. Se la Premier Meloni ha davvero a cuore la sicurezza del Paese, lo richiami immediatamente all’ordine”. Lo dichiara Piero De Luca, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari europei alla Camera, commentando le ultime dichiarazioni del vicepremier contro il Consiglio d’Europa. “Anche oggi – prosegue De Luca – il ministro dell’Interno si scaglia contro il Consiglio d’Europa in una polemica inutile e insopportabile, finalizzata soltanto a cercare visibilità e a far dimenticare che la sua vicinanza alle forze dell’ordine o ai temi della sicurezza si limita ai post sui social e a qualche esternazione da palcoscenico. Mentre mancano, ancora una volta, i fatti concreti”.

De Luca critica duramente "l’assenza di contenuti reali nel cosiddetto “decreto sicurezza”, un provvedimento puramente demagogico e propagandastico che, da un lato, fa scivolare il Paese verso una deriva illiberale da Stato di polizia, criminalizzando il dissenso, condannando i figli delle detenute madri, reiterando nel danno erariale inutile e disumano dei centri in Albania, e, dall'altro, non contiene nessuna misura vera per la prevenzione né per il personale delle forze dell’ordine: è privo delle assunzioni promesse e dello scorrimento delle graduatorie, tanto sbandierati ma puntualmente disattesi. Salvini – conclude De Luca – insieme a suoi colleghi di governo continua a inseguire un nemico al giorno per distogliere l’attenzione dalla realtà dei fallimenti sul tema della sicurezza ma anche sui problemi economici e sociali che toccano la carne viva dei nostri cittadini. Si fermino".

 

26/05/2025 - 20:00

«Questo decreto nasce da un grave vulnus democratico: la scelta del Governo di ricorrere alla decretazione d’urgenza, la contrazione del dibattito in commissione e la doppia tagliola ha sottratto spazio al confronto parlamentare», ha dichiarato Andrea Casu (Pd) in Aula alla Camera, sottolineando che “a sicurezza è un grande tema che riguarda tutti: cittadini, enti locali, operatori delle forze dell’ordine. E proprio per questo avrebbe meritato un vero dibattito, non l’ennesimo provvedimento bandiera scritto solo per alimentare la propaganda del governo e attaccare il dissenso. Non possiamo pensare che introdurre nuovi reati o inasprire le pene risolva i problemi. La nonviolenza non può essere criminalizzata, non può essere equiparata alla violenza: va rispettata e riconosciuta per ciò che è”, ha aggiunto Casu, denunciando anche «la distruzione ideologica del settore agroindustriale della canapa e la totale assenza di interventi reali per superare il sovraffollamento carcerario. «Servono investimenti veri: oggi mancano oltre 11.340 agenti nella Polizia di Stato. Il Governo spende milioni per costruire un centro in Albania mentre lascia sguarniti i nostri territori. Se davvero volete occuparvi di sicurezza – ha concluso – cominciate ad assumere gli idonei ai concorsi per vice ispettori e allievi agenti e a rafforzare i presidi sul territorio. Non serve altra propaganda, ma risposte concrete”.

 

15/05/2025 - 16:48

Non sono serviti per fermare i trafficanti di essere umani, né come deterrenza. I centri in Albania sono il fallimento totale di un Governo che ha buttato un miliardo di euro prendendo in giro gli italiani. Grazie alle deputate e ai deputati del partito Democratico, andati sul posto a svelare e a mostrare il costoso bluff.

Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

 

15/05/2025 - 15:15

“Era febbraio 2024 quando il parlamento ha licenziato il protocollo con l'Albania per la realizzazione dei centri. Dopo poco più di un anno il governo presenta un nuovo decreto che modifica radicalmente l'accordo precedente. Il governo ammette di avere fallito e che il modello presentato dalla Presidente del Consiglio come il sistema che ci avrebbe copiato tutta l'Europa è stato un enorme flop: un modello di spreco di risorse. Il Pd è stato facilmente profeta di quello che sarebbe successo: un progetto che non serviva a nulla se non alla propaganda del governo, pagata a caro prezzo dai contribuenti italiani”. Lo ha dichiarato la deputata Pd, Simona Bonafè nella dichiarazione di voto alla fiducia posta dal governo sul cosiddetto Dl Albania.
“I numeri – sottolinea l'esponente dem - non sono piegabili alla narrazione quotidiana del falso successo del governo: anche nella versione originaria i centri avrebbero potuto trattenere al massimo il 2% dei migranti che arrivano in Italia. Invece di ammettere il fallimento, il governo prima si accanisce contro i giudici, poi facendo il gioco delle tre carte, crea una lista dei 'Paesi sicuri' e infine, sposta le competenze della convalida dei trattenimenti alla corti d'appello, distorcendo il sistema giudiziario”.
“Con questo decreto, in Albania arriveranno migranti trasferiti dai Cpr italiani in attesa di essere espulsi. Ma dov’è l’ effetto deterrenza? Parlavate di lotta contro i trafficanti di esseri umani per tutto il globo terracqueo e l'unico criminale che è stato trovato in Italia, Almasri, è stato riportato a casa con gli onori di Stato. I tanti soldi spesi per un fallimento annunciato, andavano spesi per la sanità pubblica e per abbattere le liste d'attesa e per fare vere politiche di cooperazione con i Paesi dai quali i migranti partono”, conclude Bonafè.

 

15/05/2025 - 14:40

La destra ha prodotto il più costoso spot elettorale della storia sulla pelle dei migranti

“Il governo si rifiuta di fare una relazione dettagliata sui soldi pubblici sprecati in questi anni per realizzare le strutture in Albania, ad oggi praticamente inutilizzate e trasformate in tutta fretta in Cpr”. Lo dichiara il deputato del PD Marco Simiani che ha presentato un ordine del giorno al Dl Albania che è stato rifiutato.
“Si parla di centinaia di milioni di euro dei contribuenti gettati al vento e di personale delle Forze dell’Ordine bloccato inutilmente fuori dall’Italia: risorse che il governo ha il dovere giuridico e morale di rendicontare. Mentre famiglie ed imprese sono in sofferenza a causa dei costi energetici, la destra ha prodotto il più costoso spot elettorale della storia sulla pelle dei migranti”, conclude Marco Simiani.

 

15/05/2025 - 12:46

“Vorrei raccontare quello che è stato detto a noi ieri, che eravamo proprio in missione in Albania, da un ragazzo che vive in Italia da vent’anni, parla benissimo l’italiano, ha la fidanzata a Bologna e ci ha detto che ha l’impressione di stare in un canile: quando devono pulire la gabbia dove viviamo - ha detto il ragazzo - ci spostano in un’altra gabbia. Puliscono dove siamo e poi ci rimettono in gabbia. Ecco, io mi sento come un cane. Credo di non meritare di essere trattato come un cane, perché vivo in Italia da vent’anni, ho lavorato nei campi, ho raccolto pomodori. Ho una fidanzata italiana; ci hanno portato con le fascette in un viaggio che è durato 13 ore, non sono potuto neanche andare al bagno e oggi mi chiedo quando potremo tornare in Italia che riteniamo sia la nostra terra, quando potremo tornare a lavorare e soprattutto perché siamo qua - e lo diceva con gli occhi smarriti di chi non capisce perché si merita tutto questo. Tutto ciò per noi è una vergogna, oltre che uno spreco assoluto di risorse”. Lo ha detto intervenendo in Aula Patrizia Prestipino, deputata Pd e Garante per gli animali di Roma Capitale, dichiarando di sottoscrivere l’odg a prima firma della collega Ilenia Malavasi al Dl Albania.

14/05/2025 - 18:35

“Mentre votiamo l’ennesima fiducia, questa volta al decreto sull'immigrazione irregolare, prendiamo atto che sui Cpr in Albania c’è un solo dato certo: esercitare il controllo democratico sul loro ‘funzionamento’, si fa per dire, è praticamente impossibile. Accessi agli atti negati, informazioni non date, tentativi di violazione arbitraria delle prerogative parlamentari, numeri e storie delle persone ricostruite solo grazie all’impegno di quei parlamentari che si sono recati fisicamente a verificare ciò che avviene. Un vero abisso del diritto in violazione della Costituzione. Nel Cpr di Gjader, ad esempio, nei primi 13 giorni abbiamo contato sul registro eventi 35 segnalazioni, di cui oltre la metà erano gesti di autolesionismo o tentativi di suicidio. Calcolatrice alla mano, dall’inizio della mastodontica operazione, ottobre 2024, sono state portate in Albania: 16 persone a ottobre, 9 a novembre e 49 a gennaio poi tornate in Italia. In sette mesi di attività sono transitate 157 persone in tutto. Di cosa parliamo? Restano agli atti solo le dichiarazioni trionfalistiche, gli spauracchi sui giudici comunisti, la foto delle persone ammanettate, le ridicole percentuali sui rimpatri. Il risultato finale è un buco nero che tutto risucchia e fagocita insieme al miliardo di euro dei contribuenti italiani anche i diritti delle persone. Noi a questa presa in giro crudele e vergognosa non ci stiamo e non ci staremo mai”.

Così la deputata democratica, Rachele Scarpa, intervenendo in Aula alla Camera per annunciare il voto contrario del Gruppo al Dl sull'immigrazione irregolare.

 

08/05/2025 - 22:39

Il Decreto Albania, che converte il centro di Gjadër in CPR, è stato approvato in commissione e la prossima settimana arriverà in Aula. Già di per sé il testo era una vergogna, perché esportava fuori dall’UE un modello fallimentare, quello dei CPR, che produce solo sofferenza e morte. Come se non bastasse, sono arrivati ieri all’ultimo tre emendamenti della relatrice che rappresentano plasticamente il metodo utilizzato finora: si procede a tentoni, mettendo toppe su toppe nel tentativo disperato di far “funzionare” un modello che, per quanto è assurdo, ha del perverso. Avevano scritto male la norma con cui cambiavano la destinazione d’uso dei centri trasformandoli in CPR, facendo sì che chi faceva richiesta d’asilo in Albania dovesse essere portato in Italia: dunque presentano un emendamento per “porre rimedio”, comprimendo sempre più l’istituto del diritto d’asilo. La costruzione del centro albanese va a rilento, non senza problemi e opacità: dunque prorogano di un anno la possibilità di andare in deroga al codice dei contratti pubblici. Ogni giorno aumenta il numero delle persone da riportare in Italia, ma una alla volta, e ogni viaggio è a spese dei contribuenti italiani: dunque si regalano due motovedette all’Albania, chissà che il loro utilizzo possa non figurare nel conteggio finale delle spese.

Evidentemente l’unica funzione del Parlamento, per questa maggioranza, è quella di ratificare decreti su decreti funzionali esclusivamente a coprire le orrende falle economiche, logiche e logistiche della propaganda di Meloni. Una vera vergogna, sulla pelle delle persone migranti, con i soldi dei contribuenti italiani.

 

08/05/2025 - 18:17

“Il decreto Albania, che sarà discusso in Aula alla Camera la prossima settimana, rappresenta la fotografia del fallimento del progetto di Giorgia Meloni. Ciò che è stato presentato come un modello per la gestione dei flussi migratori si è rivelato un’idrovora di risorse pubbliche. L’accordo tra Italia e Albania non funziona e non funzionerà: lede i diritti fondamentali delle persone e ha già un costo per gli italiani superiore al miliardo di euro. A questo si aggiungono le ulteriori regalie imposte dalla maggioranza in Commissione, come le motovedette alla Libia e l’assegnazione della nave militare Libra all’Albania. In Commissione, abbiamo espresso un voto convintamente contrario e ribadiamo che porteremo avanti una ferma opposizione in Aula. Il Governo dovrebbe fermare questa deriva istituzionale, che sta volontariamente alimentando uno scontro senza precedenti tra poteri costituzionali” così una nota dei componenti democratici della Commissione Affari Costituzionali della Camera Simona Bonafè, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro e Matteo Mauri.

09/04/2025 - 19:36

“Il Partito Democratico voterà contro la proposta di legge sulla Corte dei Conti, perché demolisce ogni possibilità di azione dei cittadini di fronte agli sprechi di risorse pubbliche. Non condividiamo la separazione delle carriere anche nella magistratura contabile, la gerarchizzazione del pubblico ministero e le norme che violano i principi costituzionali riguardanti l’inamovibilità del giudice e l’indipendenza del pubblico ministero. L’ipotesi poi di veder addirittura cancellate anche le sue articolazioni regionali rischia di compromettere l’efficacia di tutto il sistema. Ci troviamo di fronte a una Pdl che prevede l’impunità di fatto per il governo, con l’assoggettamento degli apparati dello Stato, lo svuotamento dei poteri e delle funzioni degli organi giudiziari e di controllo”.

Così la deputata democratica e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, motiva le ragioni del voto contrario del Gruppo alla Pdl Corte dei Conti.

“Viene il sospetto - aggiunge - che sia stata scritta proprio per proteggere l’attuale esecutivo dall’uso disinvolto dei fondi pubblici come, ad esempio, nel caso dello scandaloso protocollo Albania sui centri per migranti. Tutti i nostri emendamenti che miravano a contrastare alcune delle peggiori disposizioni introdotte, tra cui la definizione della colpa grave, l’estensione delle cause di non punibilità, la ‘pietra tombale’ del parere preventivo sugli atti successivi, la riduzione del controllo concomitante, la delega in bianco al governo per riorganizzare la Corte, sono state bocciate. Ci troviamo dinnanzi - conclude - a una riforma sbagliata e che viola gli stessi principi costituzionali”.

 

08/04/2025 - 17:57

“Per Meloni chi vince le elezioni si prende tutto, compresi i soldi degli italiani”

Anche in questo caso, come in tutte le occasioni in cui il governo Meloni ha voluto incidere sul sistema della giustizia, il mirino non è puntato verso l’efficientamento, la buona amministrazione, l’efficacia dell’azione pubblica in tutte le sue forme. Ma, al contrario, verso l’assoggettamento degli apparati dello Stato, lo svuotamento dei poteri e delle funzioni degli organi giudiziari e di controllo. È questa la logica che pervade anche il provvedimento che abbiamo all’esame: addomesticare il controllore.

La parola “responsabilità” viene completamente cancellata dal vocabolario dell’amministrazione della cosa pubblica. E la norma che forse incarna più di tutte questa scandalosa volontà è quella sulla prescrizione. Insomma, questo provvedimento serve a voi, più che al Paese. Fare della Corte dei Conti un organo quasi esclusivamente dedito a funzioni consultive, peraltro sovrapponendosi con le funzioni di altri importanti pezzi dello Stato come il Consiglio di Stato o l’ANAC, vuol dire rinunciare ad esercitare un controllo effettivo sulla condotta di chi, per conto dello Stato e di tutte le sue articolazioni, gestisce le risorse pubbliche. La norma che prevede la sostanziale impunità per il governo è l’emblema di questa intenzione ed inaugura una nuova era dell’amministrazione della cosa pubblica nel nostro Paese: il tempo dell’irresponsabilità e dell’uso disinvolto dei fondi pubblici, come insegna il caso del centro per migranti in Albania. È questa l’Italia di Meloni, Salvini e compagnia cantante: chi vince le elezioni si prende tutto, compresi i soldi degli italiani.

Così Marco Lacarra, deputato del Pd in Commissione Giustizia, intervenendo in Aula.

11/02/2025 - 18:37

“Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è sotto attacco da parte di questa destra, che taglia fondi e favorisce la sanità privata. Noi invece vogliamo rafforzarlo, garantendo un diritto alla salute davvero universale. Servono almeno 5,5 miliardi in più all’anno per portare la spesa sanitaria italiana alla media europea e affrontare le criticità: assumere personale, ridurre le liste d’attesa, migliorare le condizioni di lavoro e valorizzare le professioni sanitarie.
Con la pdl a prima firma Elly Schlein proponiamo un piano straordinario per investire sulla sanità di prossimità, sulla salute mentale e sul benessere psicologico. Giorgia Meloni smetta di sprecare risorse in operazioni discutibili come i centri in Albania e investa per salvare il SSN, come chiedono le cittadine e i cittadini italiani”.
Lo dichiara in una nota la deputata dem Ilenia Malavasi, componente della commissione Affari sociali.

16/01/2025 - 18:04

“Il giudizio del Partito Democratico in merito al ddl costituzionale sulla separazione delle carriere è  pessimo. Ci siamo opposti e continueremo ad opporci a un provvedimento che è sbagliatissimo. La maggioranza ha assunto un atteggiamento punitivo nei confronti della magistratura. Non è un sospetto: sono le parole degli esponenti di governo a dirlo. Basti ricordare le parole di Matteo Salvini che dopo le sentenze dei giudici sul caso Albania, disse che occorreva mettere mano alla Costituzione e fare la separazione delle carriere. La verità è che è sgradita l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Tuttavia, non esiste una democrazia al mondo che non riconosca il principio e il valore dell'autonomia e dell’indipendenza della magistratura”. Così il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia.

“Questa destra – ha aggiunto l’esponente dem - è ossessionata dal furore ideologico. Continua a riproporre battaglie vecchie di 30 anni, mentre tutto il mondo è cambiato. Poiché è assolutamente incapace di guardare al futuro, si rifugia nella bandiera ideologica, in presenza di un comparto della Giustizia che è fragilissimo e che avrebbe bisogno, non di ideologia ma di fatti e azioni concrete. La destra ha appena approvato la manovra di Bilancio che taglia 500 milioni di euro per la giustizia dal 2025 al 2027. Il processo telematico è in tilt, i giudici di pace rinviano le udienze al 2023, il carcere e’ al collasso e di fronte a tutti i problemi della Giustizia il governo si volta dall'altra parte”.

“Questo provvedimento – ha concluso Gianassi - è pericoloso perché cancella il quadro che, sulla Giustizia, avevano saputo fare con grande saggezza i costituenti, ricostruendo l'Italia democratica. Questa riforma cambia norme, che garantivano equilibrio, e introduce una traiettoria molto pericolosa che oggi inizia e che domani può concludersi con la sottomissione del Pubblico Ministero all'esecutivo. Scenari davvero gravi che dobbiamo contrastare. Continueremo la nostra battaglia anche fuori dall'Aula di Montecitorio”.

26/11/2024 - 11:19

“Non siamo contrari in maniera pregiudiziale o ideologica. Siamo contrari perché da parte della maggioranza non è stato fatto nulla né per governare il flusso di irregolari né per per sostenere le persone straniere che vengono nel nostro paese regolarmente a lavorare”. Lo ha detto Simona Bonafè, vicepresidente vicaria del gruppo Pd alla Camera, intervistata a Montecitorio.

“Questo decreto era l’occasione giusta per gestire i flussi e aumentare le quote di migranti regolari come chiedono gli imprenditori,  invece è stato messo dentro un po’ di tutto, presentando emendamenti qua e là senza una strategia complessiva.
Musk dagli Usa ha detto che bisognava mandare via i giudici che non erano allineati con le prese di posizione del Governo ed è stato fatto esattamente questo: è stato presentato un emendamento che prevede che le sezioni di immigrazione che si occupano di convalidare i trattenimenti amministrativi dei migranti non se ne occupino più ed è stato tutto passato alle corti d’appello che sono già cariche di lavoro e questo andrà ad aggravare la velocità dei processi anche per i cittadini italiani”.

“Il governo dovrebbe abbandonare la propaganda a partire dal progetto di spostare i migranti in Albania che non funziona ed è estremamente e inutilmente oneroso per il contribuente.
Da parte dei giudici non vedo nessuna presa di posizione politica ma hanno solamente interpretato le norme alla luce di una sentenza della Corte Costituzionale che ha a sua volta interpretato un regolamento europeo. Vedo piuttosto un governo che quando si fanno delle cose che vanno contro la sua volontà alza il livello dello scontro politico”, ha concluso Simona Bonafè.

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