30/05/2025 - 15:34

A rischio migliaia di posti di lavoro.

“L’articolo 18 del decreto Sicurezza varato dal governo Meloni rischia di infliggere un colpo mortale all’intera filiera della canapa industriale, vietando importazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze. Una norma ideologica, priva di fondamento scientifico, che mette a rischio un settore in crescita e con un forte potenziale occupazionale, in particolare tra i giovani.” Lo dichiara la deputata Antonella Forattini, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.

“Si parla di circa 23.000 lavoratori coinvolti e di un fatturato – prosegue l’esponente dem - che si aggira intorno al miliardo di euro. Si tratta di giovani imprenditori che hanno creduto in questo settore, investendo risorse e sviluppando un’industria in grado di produrre ed esportare non solo infiorescenze, ma una vasta gamma di prodotti derivati. Ora, dall’oggi al domani, questa categoria rischia di essere criminalizzata, senza alcun ammortizzatore sociale o forma di compensazione”.

“Nonostante gli appelli del settore e delle associazioni di categoria – conclude Forattini - l’esecutivo ha tirato dritto per pura ideologia, ignorando le evidenze economiche, occupazionali e scientifiche. Ma il Partito Democratico non resterà a guardare. Continueremo questa battaglia in Parlamento e fuori, a fianco delle imprese e dei lavoratori. Inoltre, rilanciamo la nostra proposta di legge sulla cannabis terapeutica, su cui il governo continua a non dare risposte, ma il tempo del silenzio è scaduto”.

 

29/05/2025 - 17:46

“Il ministro Salvini non solo si fa autore della cosiddetta legge Brambilla sugli animali che già di per sé ha molti limiti, ma addirittura ha avuto il coraggio di dire che la Lega è amica degli animali nota per essere un ammazza orsi e lupi. Ci vuole proprio un bel coraggio da leoni!”. Lo dichiarano le deputate del PD Patrizia Prestipino garante degli animali di Roma capitale ed Eleonora Evi componente della commissione Agricoltura di Montecitorio.

“Vogliamo ricordare al ministro Salvini e a tutta la lega che il PD ha proposto una legge che prevedeva i reati contro gli animali molto più capillare e puntuale della legge Brambilla, ma questo governo non ascolta le parole di buon senso che arrivano dalle opposizioni fa solo propaganda sulla pelle degli animali e dei cittadini italiani”, aggiungono le deputate dem.

 

29/05/2025 - 15:24

“Con questa dichiarazione intendo esprimere il mio voto contrario al decreto Sicurezza, frutto di una gestione istituzionale profondamente discutibile. Un provvedimento che costituisce una grave lesione dei principi democratici e costituzionali, come sottolineato anche da oltre 230 tra studiosi e docenti di diritto costituzionale. L’utilizzo dello strumento del decreto-legge per eludere il confronto parlamentare su un disegno di legge già in avanzata fase di discussione rappresenta un precedente pericoloso e un abuso evidente del principio di urgenza. Il contenuto del decreto introduce misure sproporzionate e autoritarie che compromettono i diritti fondamentali dei cittadini. Si colpiscono forme di dissenso civile, si autorizza l’uso delle armi anche da parte di agenti fuori servizio, e si introducono strumenti come il daspo urbano, violando la presunzione di innocenza. Il provvedimento colpisce duramente anche il settore della canapa industriale, mettendo a rischio oltre 3mila imprese e 23mila lavoratori. Un comparto che vale un miliardo di fatturato annuo diventa fuorilegge e viene spazzato via senza un confronto, senza un periodo di transizione, senza alcuna valutazione seria né delle conseguenze economiche, né della coerenza con il diritto europeo. Per responsabilità istituzionale e rispetto della Costituzione, rifiutiamo una deriva autoritaria che mina le fondamenta del nostro ordinamento. Chiediamo l’apertura di un dialogo serio, trasparente e rispettoso del ruolo del Parlamento e dei diritti dei cittadini”.

Così la capogruppo del Pd in commissione Agricoltura, Antonella Forattini, intervenendo in Aula alla Camera sul decreto Sicurezza.

 

26/05/2025 - 18:43

«Dalla maggioranza è arrivato un grave strappo costituzionale: è stato impedito un vero confronto parlamentare. Questo decreto colpisce i diritti fondamentali, dentro una torsione securitaria che ha trovato l'opposizione di autorevoli costituzionalisti italiani, firmatari di un manifesto che rappresenta un grido d’allarme. Siamo davanti a un provvedimento che mina l’architettura costituzionale del nostro Paese e impone un modello di governo che usa il diritto penale come strumento di controllo sociale. La sicurezza non può diventare un alibi per comprimere i diritti: la forza della legge deve essere sempre bilanciata dalla forza delle garanzie», ha dichiarato in Aula Antonella Forattini (PD), intervenendo nella discussione generale sul decreto Sicurezza. Forattini, che è capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera, ha duramente contestato anche le norme del decreto che colpiscono il settore strategico della canapa industriale, definendo l'intervento del Governo “punitivo, ideologico e irresponsabile”. “Parliamo di oltre 3.000 imprese e 12.000 lavoratori, con un volume d’affari di circa 900 milioni di euro. Un settore che ha mostrato dinamismo, innovazione e potenziale di crescita, ora viene abbandonato dal Governo solo per propaganda, senza alcuna base scientifica o giuridica. Con un colpo di decreto – ha proseguito – si trasformano migliaia di imprenditori in sospetti criminali. È assurdo. È una violazione del principio di leale collaborazione, delle normative europee e un danno d’immagine per l’Italia. Mi appello agli organi di garanzia costituzionale – ha concluso Forattini – affinché vigilino con fermezza e censurino un intervento normativo che tradisce lo spirito democratico della nostra Carta”.

22/04/2025 - 14:03

“Immediata revisione dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza per evitare il collasso del comparto della canapa industriale che incarna una visione moderna, legale e sostenibile dell’agricoltura italiana. Un divieto imposto senza prevedere deroghe o flessibilità applicative e nessun tipo di ristoro o ammortizzatore sociale”.
Questo il messaggio inviato al governo e alla maggioranza da promotori ed esperti che hanno partecipato oggi alla Camera alla conferenza stampa: “Salviamo la filiera della canapa industriale”.
Il capogruppo dem in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, promotore dell’iniziativa, ha definito la norma “ingiustificabile sul piano della salute e della Sicurezza ed un attacco incomprensibile a un settore che è volano di economia sostenibile e occupazione giovanile”, sottolineando la “necessità di una sua revisione urgente della durante la discussione parlamentare”. Raffaele Desiante, presidente di Imprenditori Canapa Italia, ha evidenziato le conseguenze occupazionali: “Oltre 3mila aziende e più di 30mila lavoratori rischiano di trovarsi senza futuro. Senza ammortizzatori sociali, migliaia di famiglie potrebbero rimanere senza reddito da un giorno all’altro”. Dal mondo accademico, il professor Alfonso Celotto ha denunciato i profili di incostituzionalità e incompatibilità con il diritto Ue: “La norma è sproporzionata e non supportata da evidenze scientifiche, oltre a violare i principi di libera circolazione delle merci e della Costituzione art. 3 e 41”. Anche Stefano Masini di Coldiretti ha richiamato i vincoli europei: “La canapa è riconosciuta come coltura agricola legittima se il Thc è sotto lo 0,3%. Il divieto italiano discrimina le imprese nazionali e danneggia l’intera organizzazione economica della filiera. Occorre tenere aperto un tavolo di lavoro con il governo e il Parlamento per trovare soluzioni utili alla salvaguardia degli interessi economici della filiera”. Dal punto di vista economico e occupazionale, Ivan Nardone (Cia - Agricoltori Italiani) ha ricordato che “la filiera genera oltre 2 miliardi di euro l’anno, bloccarla significa interrompere un’esperienza di successo anche sul fronte del ricambio generazionale”.

14/04/2025 - 16:44

Lollobrigida distingua fra usi leciti e illeciti

“Con il decreto Sicurezza e il divieto di produzione, trasformazione e commercializzazione della canapa, il governo italiano ha reso criminali 3000 imprenditori che coltivano 4000 ettari di terreno e ha spedito di fatto la lettera di licenziamento a 12000 lavoratori a tempo pieno. Il volume di affari del settore, ora reso illegale, vale 900 milioni di euro annui. Circa il 95% delle infiorescenze di canapa industriale prodotte in Italia è destinato all'esportazione, principalmente verso altri Paesi dell'Unione Europea, dove trovano ampio utilizzo in vari settori. La scelta del governo è punitiva ed irresponsabile perché non solo espone l'Italia al ridicolo sul piano internazionale ma mina il principio della leale concorrenza, viola il diritto europeo e prepara il terreno a migliaia di ricorsi in tribunale e ad un probabile procedimento di infrazione”.

Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Nel decreto - aggiunge - non è stata  inoltre prevista alcuna proroga per l’entrata in vigore delle disposizioni , non è stato concesso il tempo necessario  agli operatori di adeguarsi alle nuove disposizioni, non è stata prevista alcuna  finestra di tempo per lo smaltimento o la regolarizzazione. Per questo insieme ai parlamentari del PD, Mauri, Furfaro, Forattini, Marino, Romeo, Rossi, abbiamo presentato una interrogazione parlamentare al Ministro Lollobrigida per sapere
quali urgenti iniziative il governo intenda adottare per gestire la crisi del settore della canapa industriale in seguito all’approvazione del decreto al fine di garantire una distinzione chiara tra usi leciti e illeciti della canapa,  promuovendo una regolamentazione equilibrata e favorevole alla crescita del settore”.

 

02/04/2025 - 17:16

"Il provvedimento del governo Meloni sulla canapa industriale, all'interno del ddl sicurezza, è una scelta sbagliata e demagogica che rischia di distruggere un intero settore produttivo che vale 2 miliardi di euro e impiega circa 20.000 persone in Italia". Lo dichiarano i deputati Matteo Mauri, Stefano Vaccari, Marco Furfaro e il senatore Andrea Giorgis, rispettivamente responsabile nazionale Sicurezza del Pd, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali. 

"Questa norma – proseguono gli esponenti dem – non ha nulla a che vedere con la tutela della salute o della sicurezza e avrà come unico effetto quello di azzerare un comparto strategico, con gravi conseguenze economiche, fiscali e occupazionali. I produttori stessi e le associazioni di categoria chiedono una regolamentazione chiara, ma regolamentare non significa aggredire un settore. Questo non ha alcun senso. Le aziende italiane hanno sviluppato prodotti di altissimo livello, apprezzati in tutto il mondo. Eppure, con questa scelta miope, si rischia di far fallire le nostre imprese e di regalare il mercato interno ai competitor stranieri. Una scelta folle".

"Il governo – concludono - ha ancora la possibilità di fermarsi e correggere l'errore. Fino a qualche settimana fa la maggioranza si intestardiva nel dire che il testo non fosse modificabile. Ma è ormai assodato che invece il ddl sicurezza verrà rivisto in molte sue parti e poi ritornerà alla Camera per il voto finale. C'è perciò la possibilità di cancellare integralmente l'art. 18 ed evitare uno scempio. Speriamo che il centrodestra si ravveda e lo faccia. In caso contrario vogliamo almeno sperare che accetteranno di prorogare l'entrata in vigore almeno all'anno prossimo, per evitare un danno economico sul raccolto 2025, di cui dovrebbero rispondere direttamente, e per prendersi un po' di tempo per approfondire la materia. È questo il momento di fermarsi e fare la scelta giusta".

 

26/03/2025 - 14:57

“È necessaria più giustizia per i lavoratori agricoli, per questo oggi ho depositato con il collega Marco Lacarra una proposta di legge con lo scopo di porre fine alla storica disparità tra l’indennità di disoccupazione agricola (oggi ferma al 40%) e quella degli altri lavoratori (fissata al 75%)”. Così si legge sul profilo social del deputato dem Mauro Laus.
“Con questa proposta – prosegue il parlamentare PD - vogliamo portare l’indennità agricola al 75% entro il 2027, con un aumento graduale già dal 2025. È una questione di giustizia, di dignità e di rispetto per chi lavora nei campi, alimenta il Made in Italy e rappresenta una parte fondamentale del nostro sistema produttivo”. “Quella del PD è una proposta, che sostiene oltre 590 mila lavoratori agricoli stagionali e riconosce il valore di un settore che vale oltre 70 miliardi per l’economia italiana. Ora tocca al Parlamento fare la sua parte”, conclude Laus.

13/02/2025 - 12:00

“Gli attacchi dei lupi o dei canidi, come dimostrano anche gli ultimi episodi nella Maremma toscana, vanno arginati rapidamente e con efficacia: rappresentano da tempo un evidente problema di sostenibilità economica delle imprese zootecniche che hanno spesso una rilevanza fondamentale nel presidio territoriale e nella tenuta sociale di interi territori. Se il problema lupo non viene gestito la specie non può essere tutelata”.

Lo dichiarano Marco Simiani e Stefano Vaccari, rispettivamente capigruppo Pd nelle commissioni Ambiente ed Agricoltura della Camera.

“Per questi motivi - aggiungono - abbiamo presentato una serie di emendamenti al Ddl sulle aree montane ed interne attualmente in discussione a Montecitorio per attuare concretamente azioni di prevenzione e ristori. Servono misure all’altezza della gravità e risorse adeguate al fine di garantire risarcimenti equi e immediati per i danni diretti e indiretti subiti dalle imprese, nonché per sostenere gli investimenti per la prevenzione degli attacchi dei predatori. Si tratta di norme - concludono - già presenti nella nostra proposta di legge presentata da tempo in Parlamento e i cui contenuti sono stati apprezzati e condivisi anche da altri Paesi come la Francia”.

 

15/01/2025 - 13:06

“Il settore castanicolo rappresenta uno strumento irrinunciabile per la crescita economica sostenibile delle zone montane e un volano per la salvaguardia ambientale, spesso fondamentale per garantire il presidio territoriale, disincentivare il calo demografico, contrastare il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo. Per questi motivi abbiamo ripetutamente chiesto al presidente della commissione Agricoltura alla Camera e al presidente della Camera stesso, che il Parlamento riprenda l’esame della proposta di legge sul settore castanico, sulla quale la commissione Agricoltura aveva raggiunto una sintesi virtuosa condividendo un testo, poi bloccato dal ministro dell’Economia che aveva rifiutato la spesa annua di due milioni di euro. Senza lo stop di Giorgetti, con questa cifra minima per il bilancio dello Stato, sarebbero già state messe in campo norme e risorse per sostenere la multifunzionalità agricola, valorizzare un prodotto tradizionale del territorio italiano, incentivare le imprese del settore che si occupano di raccolta e trasformazione e garantire la corretta manutenzione del patrimonio boschivo”. Così una nota congiunta dei deputati dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente e primo firmatario della pdl e Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.

05/12/2024 - 12:46

Pdl a salvaguardia bambini e fragili da gravi infezioni

“La produzione di formaggi con l’utilizzo di latte crudo è certamente un patrimonio della tradizione casearia del nostro Paese, ma il suo consumo nei bambini e nelle persone fragili può essere veicolo di alcune gravi infezioni che negli ultimi anni si sono dimostrati anche letali. Per questo c'è bisogno di fornire tutte le indicazioni sulle caratteristiche dei prodotti non pastorizzati attraverso etichette facilmente leggibili”.Lo dichiarano Stefano Vaccari e Marco Furfaro, rispettivamente capigruppo Pd in commissione Agricoltura ed Affari sociali della Camera che insieme ai colleghi Forattini, Marino, Romeo, Rossi, Ciani, Girelli, Malavasi, Stumpo, Lai, hanno depositato una specifica proposta di legge per fissare disposizioni più puntuali e rigorose sull’etichettatura di alimenti e prodotti contenenti latte crudo.

“La crescente richiesta di alimenti naturali - aggiungono - ha orientato le scelte di consumo verso alimenti ritenuti in possesso di migliori proprietà nutrizionali e organolettiche, come il latte crudo, ma l’assenza del trattamento termico può comportare la possibilità, anche se rara e occasionale, di trasmettere all’uomo microrganismi nocivi presenti nell’alimento. Questi batteri patogeni possono causare infezioni con sintomi lievi ma anche evolvere in forme molto gravi. Tra il 2022 e il 2023 in Italia si sono registrati 73 casi, di cui 70 a livello pediatrico. Anche in Europa si stanno moltiplicando casi simili. La legislazione italiana in termini di etichettatura si limita a dare indicazioni generiche senza però specificare i rischi legati al consumo. Per questo con la nostra proposta prevediamo che l’etichettatura dovrà essere inamovibile, indelebile e facilmente leggibile evidenziando i rischi per la salute per bambini, anziani e immunodepressi così come dovranno essere più chiare le informazioni ai consumatori da esporre nei punti vendita. La proposta affida ad un decreto ministeriale la definizione delle modalità per l’esposizione dei prodotti in commercio. Ci auguriamo - concludono - che questa proposta venga assegnata quanto prima alle commissioni competenti e approvata in tempi ragionevoli”.

03/12/2024 - 18:48

Calendarizzare Pdl, avviare discussione

“Sul lupo come su altre specie faunistiche qualsiasi ragionamento non può prescindere dalle valutazioni e dalle indicazioni della scienza. Ed è in questo contesto che vanno inquadrate anche le problematiche di ordine sociale ed economiche che scaturiscono da una presenza eccessiva di una specie. Per le specie protette, che tali devono rimanere, anche se con classificazioni diverse sul piano della protezione, come nel caso del lupo, non si tratta di caccia, come pregiudizialmente si vorrebbe far credere, tantomeno di un favore ad una fantomatica lobby, ma di gestione ovvero della possibilità di interventi mirati che garantiscano equilibrio faunistico anche a tutela dello stesso lupo. In sede europea e alla Convenzione di Berna hanno utilizzato questi parametri sapendo peraltro che la decisione finale deve essere ancora presa. Per questo insistiamo sul fatto che in Italia il vero problema è rappresentato non tanto dai 3.300 lupi censiti , ma dagli oltre 500mila cani randagi presenti sul territorio che diventano ibridi accoppiandosi con il lupo arrecando un danno notevole alla biodiversità. Su questa problematica occorre intervenire con assoluta celerità riponendo le bandiere ideologiche che non servono a nessuno. La proposta di legge che come Pd abbiamo presentato alla Camera va in questa direzione e chiediamo che venga calendarizzata al più presto per avviare la discussione”.

Lo dichiarano Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo Pd nella commissioni Agricoltura e Ambiente della Camera.

20/11/2024 - 15:40

“Quest’oggi abbiamo avuto conferma che il ministero dell’Agricoltura condivide totalmente la scelta del governo di procedere all’abrogazione della norma, contenuta nel ddl Sicurezza, ora all’esame del Senato, che consente la coltivazione, la trasformazione e il commercio delle infiorescenze e dei suoi derivati. La conferma è avvenuta in commissione Agricoltura della Camera durante il question time nel corso del quale abbiamo presentato una interrogazione che aveva la finalità di conoscere l’orientamento del Masaf sul tema che produrrà la scomparsa nel nostro Paese di una filiera produttiva di eccellenza che impegna 3mila aziende ed oltre 10mila operatori per un volume d’affari di 500 milioni di euro all’anno con la particolarità che il settore si caratterizza per l’elevato impiego giovanile, anche imprenditoriale e per la capacità di rivitalizzare aree rurali svantaggiate. Si sciolgono così come neve al sole le promesse di autorevoli esponenti della destra, amici del ministro Lollobrigida, che urbi et orbi, e nelle manifestazioni di protesta, ultima quella della Coldiretti, avanzano proposte di ravvedimento rispetto alla norma di abrogazione che addirittura, dicono loro, potrebbe trovare riscontro durante il percorso al Senato del ddl Sicurezza. Parole al vento smentite oggi solennemente, per quanto detto e scritto, nella risposta che il sottosegretario del Masaf, La Pietra, anche a nome del ministro Lollobrigida, ha dato all’interrogazione del gruppo Pd”.

Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

“Noi - aggiunge - continuiamo a ribadire che quanto voluto dalla destra, per tentare di mettere una bandierina ideologica spacciando, loro sì, la canapa industriale con la diffusione delle droghe, è un clamoroso errore che continueremo a contrastare in tutte le sedi e ovunque vi sia la possibilità di presentare emendamenti abrogativi. Così come sarebbe assurdo che l’eventuale coltivazione della canapa industriale fosse riservata solo al mercato estero per poi vedere tornare nel nostro Paese la canapa trasformata, a costi decisamente maggiori, con qualità discutibili e con un mercato non certo a favore dei produttori e dei consumatori italiani. Purtroppo non siamo su scherzi a parte, ma questa è la triste realtà della destra de noantri capace solo di intervenire sulle paure e sulle angosce, manipolando la realtà e offrendo soluzioni securitarie che nulla hanno a che vedere con i veri problemi sul tappeto. Problemi - conclude - che ora avranno, seriamente, i nostri bravi coltivatori di canapa”.

07/11/2024 - 15:06

“Sulla canapa industriale silenzio assordante del ministro Lollobrigida dopo la sciagurata decisione del governo e delle destre di vietarne, con una misura ad hoc nel ddl Sicurezza, ora all’esame del Senato, la coltivazione, la trasformazione, la distribuzione e la rivendita delle infiorescenze. Abituati alla retorica dialettica del ministro su tutto ciò che attiene il rapporto tra giovani ed agricoltura non si è riesce ora a comprendere perché, di fronte ad un settore che impegna decine di migliaia di giovani imprenditori, con una età media inferiore ai 35 anni, e che può vantare una produzione di eccellenza, tutta italica, su vari fronti, dal tessile alla cosmetica, dall’alimentare al benessere individuale, l’onorevole Lollobrigida abbia scelto di non occuparsi di una questione che produrrà l’effetto di azzerare 3mila imprese con un fatturato di 500 milioni di euro e far perdere il posto di lavoro, tra diretti ed indiretti, agli attuali 30mila occupati”.

Lo dichiarano i deputati  del Pd Stefano Vaccari, capogruppo in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, e Matteo Mauri, vice presidente commissione Affari costituzionali e responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
“Siccome la posizione del ministro Lollobrigida è importante - aggiungono - e serve a fare chiarezza nel mentre si discute il provvedimento al Senato anche per verificare la possibilità di abrogare o quantomeno modificare una norma sbagliata ed ideologica, abbiamo presentato una interrogazione, insieme ai colleghi Forattini, Marino, Romeo e Rossi, per sapere come il Governo vorrà intervenire per gestire la crisi del settore della canapa industriale, avuto riguardo anche dei licenziamenti che inevitabilmente ne discenderanno e della necessità di riconvertire le imprese impiegate nell’attività. Al ministro chiediamo pure se non ritenga di convocare i tempi rapidi un tavolo con le Associazioni di categoria e di filiera dove confrontarsi sulla necessità di posticipare l’entrata in vigore dell’articolo 18 del Ddl Sicurezza pubblica, per consentire lo smaltimento delle scorte ed evitare i procedimenti penali. Ci auguriamo che il ministro Lollobrigida - concludono - prenda coscienza dell’errore fatto dal governo e delle conseguenze nefaste che seguirebbero all’approvazione definitiva della norma. C’è ancora tempo per fermarsi e per trovare le giuste soluzioni”.

16/10/2024 - 14:00

Pdl sottoscritta da molti gruppi politici è valore aggiunto

“Oggi abbiamo organizzato questa conferenza stampa per dire una cosa molto semplice stop all’import di prodotti legati alla mattanza del canguro. Pellame e carne di canguro provengono da una caccia commerciale che è una vera e propria crudeltà, una barbarie. Noi italiani siamo complici perché siamo i primi in Europa per importazione di pelle di canguro e questo deve necessariamente finire. Importantissimo in questo senso è stato il lavoro di una commissione di inchiesta australiana per far luce proprio su questa mattanza di canguri che fra l’altro avviene di notte quando vengono uccisi barbaramente senza distinzione di sesso, femmine con cuccioli o maschi.
A livello nazionale ho presentato una proposta di legge firmata da molti colleghi di vari gruppi politici che stabilisca un divieto nazionale di importazione e commercio di prodotti derivanti dalla caccia commerciale ai canguri. Essere i primi in Europa a farlo e il fatto che questa proposta di legge a mia prima firma sia stata sottoscritta anche da schieramenti opposti dà sicuramente un valore aggiunto alla nostra proposta. Dobbiamo lavorare per questo e mi auguro che questa proposta di legge possa essere al più presto incardinata in commissione agricoltura a cui è stata assegnata e dove giace nei cassetti”.
Lo ha detto la Deputata del PD Eleonora Evi intervistata a margine della conferenza stampa organizzata insieme con la LAV, per denunciare la mattanza dei canguri a scopi commerciali e per promuovere la proposta di legge a prima firma Eleonora Evi del Pd che introdurrà in Italia il divieto nazionale all’import e commercio di prodotti derivanti dalla caccia commerciale ai canguri.

Pagine