Dichiarazione on. Christian Di Sanzo, deputato Pd
“Sul decreto Rigassificatori avevamo chiesto al Governo delle misure ragionate per sostenere veramente i territori e la transizione ecologica. Avevamo offerto e chiesto collaborazione, ma nei lavori di commissione abbiamo trovato solo chiusura da parte della maggioranza”. Lo afferma l’On. Christian Di Sanzo, deputato del PD, membro Commissione Ambiente della Camera nella dichiarazione di voto sul decreto su rigassificatori e aiuti sulle bollette.
“Purtroppo su questi temi, che dovrebbero unire, abbiamo trovato una maggioranza che ostacola aiuti agli stessi territori che amministra come Piombino. Se le politiche energetiche non sono accompagnate da un vero aiuto non andremo da nessuna parte perché la transizione ecologica si fa insieme ai territori e alle comunità e una politica che non aiuta i territori ma li trascura, non può trovare consenso nel Paese. E infine per quanto riguarda il caro bollette la maggioranza si e’ dimenticata gli interventi più utili per il paese portati avanti fino a oggi. L’azzeramento per gli oneri generali di sistema sparisce per il settore elettrico, in un paese manifatturiero come il nostro si tratta di un colpo gravissimo che danneggia le imprese, quelle del Made in Italy che la maggioranza dice si sostenere solo a parole, ma lo ostacola nei fatti. Il Partito Democratico - ha concluso Di Sanzo- ha mostrato sempre responsabilità sui temi energetici, ma questa responsabilità non la vediamo dal governo che continua ad avere un approccio ideologico. Quando la maggioranza vorra’ discutere di politiche energetiche serie ci troverà pronti , sempre che non sia troppo tardi” .
Il governo con questo decreto riconosce che la crisi energetica è un problema, ma non mette in campo alcuna soluzione per famiglie e imprese, né sembra avere una strategia per una vera transizione verde che sia giusta e a misura di tutti. Come Partito Democratico ribadiamo come anche su questo provvedimento si è ripetuta una tendenza che ormai il governo ha fatto propria: si apre alle opposizioni pubblicamente, ma poi si rifiuta ogni forma di collaborazione. Per questo i nostri tentativi di migliorare questa legge sono stati rispediti al mittente. Abbiamo chiesto che venissero aumentate le misure a supporto di Piombino e Ravenna, che ospiteranno i rigassificatori con l’aumento dall’1% al 2% del valore dell’opera, da destinare ai territori stessi. Ma anche questa richiesta è caduta nel nulla. Mentre i prezzi delle bollette rimangono alti, le misure adottate dalla maggioranza sono parziali e poco efficaci. Potevate prolungare i crediti d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas a favore delle imprese, energivore e non. Potevate azzerare i costi di gestione anche per la spesa energetica e non solo di quella del gas. Potevate adottare molte misure per continuare a tenere basse le bollette, utilizzando i fondi destinati ad altri provvedimenti spot, come la Flat Tax incrementale. In realtà la vostra linea, il vostro programma di governo è rimandare sine die, fare l’opposizione anche quando siete al governo e poi pensare di risolvere dando la colpa a Bruxelles e dicendo che "batterete i pugni in Europa". Una tattica che ad oggi non sembra vi abbia portato qualche risultato.
Così il deputato del Pd Claudio Mancini, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto sulla fiducia.
“Dalla Destra accanimento inspiegabile verso i territori geotermici delle province di Pisa, Grosseto e Siena. Non solo da mesi il Governo Meloni si sta colpevolmente dimenticando di emanare il decreto attuativo, che aumenta le royalties per i Comuni geotermici in base all’energia prodotta, ma la maggioranza ha addirittura ribadito che questo atto non è necessario, né urgente”: è quanto dichiarano i deputati Pd Marco Simiani e Simona Bonafè sul loro ordine del giorno al Decreto Bollette, respinto dall’Aula di Montecitorio e relativo alla norma del precedente esecutivo (varata grazie al deputato Pd Luca Sani nella scorsa Legislatura).
“Non sappiamo se questa scelta sia dettata da superficialità o incompetenza. Quello che è evidente è che i partiti territoriali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia non sanno nemmeno di cosa stiamo parlando e che questi ritardi stanno impedendo a molti centri delle province di Pisa, Grosseto e Siena di ricevere milioni di euro da poter investire per lo sviluppo delle loro comunità”: concludono Marco Simiani e Simona Bonafè.
“Il governo non stanzierà risorse per tagliare le bollette a negozi e botteghe artigiane in crisi. Nonostante le promesse fatte in campagna elettorale e l’indispensabile ruolo di presidio, anche sociale, svolto da queste attività". Lo afferma il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia in merito al suo ordine del giorno al decreto Bollette, sottoscritto anche dai colleghi Marco Simiani e Simona Bonafè, respinto dall’Aula di Montecitorio.
“Una strada con tanti negozi e artigiani - ha concluso Gianassi - contribuisce alla sicurezza e allo sviluppo economico ed occupazionale delle città, promuovendo socialità e contrastando l’abbandono. Queste attività, messe a rischio dalla crisi, sono state completamente trascurate dal governo. Il Partito Democratico ritiene che queste imprese vadano salvaguardate e continuerà a avanzare proposte di sostegno e norme specifiche per rilanciare il settore”.
“Parere favorevole del Governo su un ordine del giorno a mia firma che finalmente riconosce la necessità di estendere agli impianti sportivi e a quelli natatori il credito d’imposta e lva al 5% per l’acquisto di gas ed energia termica. Paradossalmente chi acquistava non direttamente gas, ma il prodotto finito, ovvero l’energia termica, era escluso dagli aiuti. Molti impianti sportivi e piscine, hub della salute e del benessere psicofisico, ma energivore per eccellenza, erano beffardamente escluse, dopo aver sostenuto costi abnormi nei mesi scorsi. Ora il Governo agisca!”
Lo dichiara il deputato democratico Mauro Berruto, responsabile sport Pd
La narrazione propagandistica del governo Meloni si scontra con i fatti e il decreto bollette ne è l’ennesimo esempio. Le misure per alleggerire l’impatto dell’aumento dei costi energetici per famiglie e imprese sono solo proroghe di interventi già adottati in precedenza. Il governo procede così, non permettendo nessun tipo di stabilità né di programmazione e con risorse insufficienti a migliorare la situazione di lavoratori e pensionati a fronte di un aumento consistente del costo della vita dovuto a inflazione e speculazione: dall’energia ai generi alimentari. Vanno recuperate altre risorse con un’operazione di equità dal punto di vista fiscale attraverso il recupero dell’enorme evasione fiscale. Peccato che invece questo decreto vari uno scudo penale, l’ennesimo condono per gli evasori inserito all’ultimo secondo. La maggioranza infatti depenalizza l’omesso versamento, perché i 12 condoni della legge di bilancio evidentemente non sono bastati.
In materia di sanità questo decreto prevede solo un’operazione di maquillage, ignorando il precario stato di salute del Servizio sanitario nazionale, i cui princìpi fondamentali di universalità, uguaglianza e equità sono minati da criticità che compromettono il diritto costituzionale alla tutela della salute. Interminabili liste di attesa costringono a ricorrere al privato, impoveriscono le famiglie, sino alla rinuncia alle cure; diseguaglianze regionali e locali nell’offerta di servizi e prestazioni determinano migrazione sanitaria, inaccessibilità alle innovazioni, sino alla riduzione dell’aspettativa di vita. E questo quadro rischierà di aggravarsi con il progetto Spacca Italia del governo che mira a disgregare il Paese, impoverendo sempre di più chi già è in difficoltà.
Il tempo è scaduto. È ora che questo governo prenda in mano le questioni vere del nostro paese: la tenuta della sanità pubblica, l’attuazione dei progetti finanziati con il Pnrr, la valorizzazione del personale sanitario, senza dimenticare i ricercatori precari, la lotta all’evasione fiscale, smettendola di strizzare l’occhio agli evasori fiscali.
Così la deputata del Pd Ilenia Malavasi durante la dichiarazione di voto in Aula.
Cosa ne pensano i ministri della Salute e dell’Università?
Con il Dl bollette si approva una norma che consente ai laureati in odontoiatria di fare interventi di medicina estetica al viso in aree che non fanno parte della formazione universitaria (naso e occhi). Cosa ne pensa il ministro dell’Università e della Ricerca Bernini? Ritiene corretto nel metodo e nel merito modificare per questa via la competenza sanitaria degli odontoiatri in un campo così delicato come la medicina estetica? E il ministro della Salute Schillaci ritiene che in questo modo siano tutelati i pazienti? E cosa ne penserà l’Europa dopo che i percorsi sanitari di formazione sono uniformati per garantire la mobilità dei professionisti?
Così il deputato del Pd Silvio Lai.
Mille promesse e nessuna risposta sull’emergenza casa. Il Governo e la destra respingono persino il nostro ordine del giorno sul rifinanziamento fondo affitti e morosità incolpevole. Un ennesimo schiaffo a migliaia di famiglie in difficoltà.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"La gestione dei lavori delle commissioni riunite Finanze e Affari sociali sul decreto bollette è stata delirante e dimostra la totale inadeguatezza di maggioranza e governo. Lo dichiarano in una nota, Ilenia Malavasi, GianAntonio Girelli, Toni Ricciardi, Virginio Merola e Bruno Tabacci.
"Una commissione imbarazzante -aggiungono- in cui abbiamo atteso invano fino a notte inoltrata- riformulazioni, pareri e relazioni tecniche: non siamo stati messi nelle condizioni di poter lavorare ed esercitare le nostre prerogative".
Ma cosa ancora più grave segnaliamo che gli accordi presi, frutto di un confronto tra i gruppi per arrivare all'approvazione di emendamenti di buon senso proposti dalla minoranza, sono stati disattesi. Un atteggiamento inaccettabile -proseguono i deputati del Pd- frutto di impreparazione, superficialità e improvvisazione. La maggioranza con le solite forzature e mancato rispetto degli accordi ha svuotato per l'ennesima volta parlamento e commissione di qualsiasi autonomia rispetto a un governo che ha predeterminato qualsiasi azione".
"È molto grave non essere stati messi, ancora una volta, nelle condizioni di svolgere il nostro lavoro di parlamentari per provare a migliorare un decreto importante per il Paese". Così concludono.
Maggioranza boccia pregiudiziale di incostituzionalità per disparità di trattamento a chi paga le tasse proposta dal Pd
“Nel decreto bollette un altro sostegno a chi non paga le tasse. Infatti L’art. 23 di questo decreto del governo Meloni crea uno scudo fiscale per gli inadempienti che non hanno versato le ritenute o l’IVA dovuta. Sarà possibile decidere di pagare anche durante i processi in corso fino a prima della sentenza d’appello. Così un condannato in primo grado potrà rinviare i pagamenti dovuti senza pena e verificare quando pagare durante il processo d’appello. In media per le sentenze decorrono quattro anni ,senza adempiere agli omessi versamenti, mentre possono continuare a distribuire dividendi. Già oggi per usare la liquidità di cassa certe imprese, visti i tempi, valutano conveniente non pagare in attesa delle sentenze. Si crea così un deciso incentivo a non adempiere agli obblighi fiscali, garantendo una sostanziale impunità penale. Questo governo non combatte l’evasione, ma anzi la favorisce. Infatti avevamo proposto una pregiudiziale di incostituzionalità per l’evidente disparità di trattamento rispetto a chi paga le tasse. E la maggioranza ha votato contro la nostra proposta”. Lo dichiara il deputato del Pd, Virginio Merola.
“Con il Decreto Bollette, attualmente in discussione alla Camera, il governo ha ridotto di oltre 400 milioni il contributo di solidarietà sugli extraprofitti che spetta alle imprese energetiche. Ho presentato un emendamento affinchè queste risorse vengano ripristinare e utilizzate per finanziare un fondo straordinario finalizzato alla riduzione delle tariffe per la fornitura di energia elettrica e per la fornitura di gas naturale a favore delle Pmi che rappresentano la spina dorsale del tessuto imprenditoriale italiano e che sono ancora in gravi difficoltà.
Mi appello alla maggioranza perché sostenga questa iniziativa”. Lo dichiara Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd di Montecitorio.
“Torna un impressionante aumento per le bollette di luce e gas per gli italiani e il governo dimostra la fragilità delle sue promesse e la debolezza delle misure prese. Nel cosiddetto decreto bollette vediamo solo scelte inefficaci che metteranno in difficoltà famiglie e imprese. Ancora una volta quando si tratta di sostenere i più deboli difronte alle crisi, il governo si gira dall’altra parte”.
Lo dichiara Marco Furfaro della segreteria nazionale del Pd e capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera
L’art. 23 di questo decreto del governo Meloni crea uno scudo fiscale per gli inadempienti che non hanno versato le ritenute o l’IVA dovuta. Sarà possibile decidere di pagare anche durante i processi in corso fino a prima della sentenza d’appello. Così un condannato in primo grado potrà rinviare i pagamenti dovuti senza pena e verificare quando pagare durante il processo d’appello. In media decorrono così cinque anni senza adempiere agli omessi versamenti. Già oggi per problemi di liquidità di cassa molte imprese, visti i tempi, valutano conveniente non pagare in attesa delle sentenze. Si crea così un deciso incentivo a non adempiere agli obblighi fiscali, garantendo una sostanziale impunità penale. Questo governo non combatte l’evasione, ma anzi la favorisce. Infatti abbiamo proposto una pregiudiziale di incostituzionalità per l’evidente disparità di trattamento rispetto a chi paga le tasse. E la maggioranza ha votato contro la nostra proposta.
Così il capogruppo Pd in commissione Finanze Virginio Merola.
Il decreto bollette approvato ieri in consiglio dei ministri prolunga alcuni interventi già messi in campo dal governo Draghi, come gli sconti sulle bollette del gas e il bonus energia per le famiglie con in redditi più bassi. È invece profondamente sbagliata la scelta del ritorno degli oneri di sistema sull'elettricità (senza peraltro accompagnarla con alcuna ipotesi di riforma degli stessi), che inciderà per circa il 22% in più su ogni bolletta elettrica. Risulta assolutamente iniqua e incomprensibile la scelta del governo di ridurre la tassazione sugli extra profitti per le aziende dell'energia che nei mesi scorsi hanno ottenuto utili miliardari.
Il governo, rispondendo oggi al question time in commissione Attività produttive della Camera ad una nostra interrogazione, ha perso l'occasione di chiarire i contenuti del decreto che rimangono ancora indefiniti, come la percentuale del credito d'imposta riconosciuto alle imprese. Era del 45% per le aziende energivore ma ad oggi rimane l'incertezza sulla effettiva consistenza dal 1 aprile, lasciando nell'insicurezza tante aziende che così non saranno in grado di mettere mano al ribasso dei listini, necessario per il calo dell'inflazione che dipende sostanzialmente dall'energia. È infine inaccettabile che il governo abbia inserito all'ultimo secondo, in un decreto urgente per ridurre i costi dell'energia, lo scudo penale per evasori, l'ennesimo condono che chiediamo alla Meloni di togliere subito dal provvedimento.
Così il capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera Vinicio Peluffo.
“I dodici condoni della legge di Bilancio non sono bastati. Il decreto legge approvato ieri porta con sé altri regali a chi non paga le tasse, totalmente slegati da qualsiasi verifica della sussistenza di una difficoltà economica. Non solo si allunga il termine per accedere ai condoni già previsti, ma se ne estende anche il campo di applicazione, sia per gli atti di accertamento, sia per la conciliazione agevolata delle controversie pendenti. Poi arriva, dopo tanti annunci, la prima depenalizzazione di alcuni, rilevanti, reati tributari: omessi versamenti di ritenute e dell’Iva, di importo elevato e compensazioni fasulle di crediti non spettanti. Sei stato scoperto? Ti accordi sull’importo da pagare, paghi e vai via senza essere punito. Ora il viceministro Leo deve veramente spiegarci cosa intende quando dice ‘Non faremo sconti agli evasori’”.
Lo dichiara la deputata del Gruppo Pd-Idp Maria Cecilia Guerra.