29/07/2025 - 19:41

“Questo ennesimo decreto legge è un mosaico di micro misure relative a Università e scuola, senza un disegno organico né risposte strutturali ai bisogni del sistema formativo italiano”. Lo ha detto in Aula alla Camera Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, annunciando in il voto contrario del Gruppo del Partito Democratico.

“Il provvedimento – ha proseguito l’esponente dem – contiene interventi condivisibili, come l’estensione della copertura INAIL o la tutela dei laureati in Scienze dell’educazione, ma restano misure isolate.  Ancora una volta si spostano risorse già stanziate, senza investimenti aggiuntivi. Un gioco delle tre carte ai danni della ricerca e dell’istruzione. A fronte di un’emergenza crescente nel diritto allo studio, con migliaia di giovani che rinunciano all’università per motivi economici, il governo non dà risposte. I fondi per gli enti di ricerca sono in realtà il risultato di risorse spostate da un capitolo all’altro, le università statali sono in sofferenza, i precari della ricerca restano senza tutele”.

“Preoccupa – ha concluso Manzi - anche l’attacco all’autonomia della scuola e della didattica, come dimostrano i blitz in commissione Cultura su temi delicati come il consenso informato delle famiglie rispetto ad attività legate alla sessualità.  Non abbiamo la forza dei numeri per impedirvi queste scelte. Abbiamo però la forza per opporci come continueremo a fare. Nel Paese, nelle piazze, nelle aule parlamentari. Nel confronto quotidiano. Per continuare a dire che tutto questo non è e non sarà mai a nostro nome”.

 

24/07/2025 - 18:35

È stata depositata alla Camera dei Deputati una proposta di legge a prima firma della deputata Pd Giovanna Iacono, volta a tutelare, conservare e valorizzare le case natali e gli studi di scrittori, artisti, scienziati e figure di rilievo che hanno contribuito in modo significativo alla storia culturale, artistica e scientifica del nostro Paese. "Con questa proposta - dichiara l'esponente dem - intendiamo salvaguardare un patrimonio prezioso ma spesso trascurato. Non si tratta di semplici edifici, ma di luoghi simbolo della nostra memoria collettiva: spazi che raccontano la vita, le opere, l’attività e il pensiero di chi ha arricchito la nostra identità culturale".  Il testo prevede il censimento e la tutela formale di questi immobili, l’istituzione di un Registro Nazionale delle case natali e degli studi, interventi di restauro e di musealizzazione, nonché l’attivazione di percorsi didattici, turistici e culturali che ne favoriscano la fruizione da parte della collettività. È inoltre istituito un Fondo Nazionale da 5 milioni di euro l’anno per garantire interventi di manutenzione, promozione e valorizzazione.
"Investire nella conservazione e nella valorizzazione di questi luoghi significa generare ricadute positive sul turismo culturale, sull’economia locale e sulla formazione delle nuove generazioni. La loro tutela e valorizzazione si inserisce in una più ampia strategia di promozione dell’identità culturale e di incentivo alla fruizione consapevole del nostro patrimonio diffuso, anche in coerenza con quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio", conclude Iacono.

 

23/07/2025 - 14:27

“Questa proposta di legge è fondamentale perché viene dal territorio e riesce in questo caso ad entrare nella vita del mondo agricolo e degli agricoltori.

L’alleanza fra cavallo e agricoltura mancava da tempo e intende ricreare e rilanciare le condizioni economiche e sociali, ma soprattutto quelle professionalità che oggi esistono nel settore dei cavalli e che purtroppo non vengono valorizzate, come il maniscalco, l’addestratore, i domatori.

Le attività che noi stiamo cercando di valorizzare fanno parte del territorio, fanno parte della storia dei territori e dei mondi agricoli.

Le attività equestri sono un valore anche dell'agricoltura perché hanno dato la forza all'agricoltura di poter rispondere alle esigenze lavorative sociali e culturali dei nostri territori”. Lo ha detto Marco Simiani, capogruppo pd in commissione Ambiente di Montecitorio, in apertura della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge del PD sulla Disciplina dell’ippicoltura e le disposizioni per la promozione delle attività equestri, di cui è primo firmatario.

 

23/07/2025 - 09:21

Conferenza stampa oggi, mercoledì 23 luglio alle ore 13 presso la Sala stampa di Montecitorio.

“Serve un quadro normativo chiaro, moderno e coerente per un settore strategico per l’economia rurale, la cultura agricola e il benessere animale come quello dell’ippicoltura e delle attività equestri”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati Pd Marco Simiani e Stefano Vaccari, in merito alla loro proposta di legge “Disciplina dell’ippicoltura nonché disposizioni per la promozione delle attività equestri e il benessere degli equidi” che verrà presentata oggi, mercoledì 23 luglio alle ore 13 presso la Sala stampa di Montecitorio.

“Il comparto equestre - aggiungono i deputati dem - nonostante la sua importanza storica e socioeconomica, è stato per troppo tempo lasciato in un limbo normativo e fiscale che ha penalizzato allevatori, operatori e territori. È arrivato il momento di riconoscere pienamente l’ippicoltura come attività agricola, con tutti i diritti e le agevolazioni del settore primario. La proposta di legge si pone, in questa direzione, obiettivi diversificati: dal riconoscimento dell’ippicoltura come attività agricola, con relativa estensione del regime fiscale e previdenziale agevolato, alla valorizzazione delle attività connesse, come la doma, l’addestramento, il turismo equestre e l’ippoterapia. Tra i punti centrali della proposta anche la pensione equina, ovvero la possibilità per le aziende agricole di ospitare cavalli a fine carriera in modo etico e sostenibile, e la regolamentazione delle professioni equestri, con particolare attenzione alla figura del maniscalco, oggi priva di un adeguato riconoscimento giuridico nonostante il suo ruolo essenziale per il benessere degli animali".

“La nostra proposta - concludono Simiani e Vaccari - prevede inoltre misure concrete per incentivare l’occupazione giovanile nel settore equestre, sostenere le imprese che investono in turismo rurale e attività terapeutiche con i cavalli, e valorizzare le tradizioni agricole legate al cavallo come parte del patrimonio culturale italiano. Il rilancio dell’ippicoltura non è solo una scelta economica, ma anche culturale e ambientale. Integrazione tra cavalli e agricoltura significa sviluppo sostenibile delle aree interne, tutela della biodiversità, promozione del benessere animale e nuove opportunità per i territori rurali”

22/07/2025 - 10:56

Conferenza stampa domani mercoledì 23 luglio alle ore 13 presso la Sala stampa di Montecitorio.

 

“Serve un quadro normativo chiaro, moderno e coerente per un settore strategico per l’economia rurale, la cultura agricola e il benessere animale come quello dell’ippicoltura e delle attività equestri”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati Pd Marco Simiani e Stefano Vaccari, in merito alla loro proposta di legge “Disciplina dell’ippicoltura nonché disposizioni per la promozione delle attività equestri e il benessere degli equidi” che verrà presentata domani mercoledì 23 luglio alle ore 13 presso la Sala stampa di Montecitorio.

“Il comparto equestre - aggiungono i deputati dem - nonostante la sua importanza storica e socioeconomica, è stato per troppo tempo lasciato in un limbo normativo e fiscale che ha penalizzato allevatori, operatori e territori. È arrivato il momento di riconoscere pienamente l’ippicoltura come attività agricola, con tutti i diritti e le agevolazioni del settore primario. La proposta di legge si pone, in questa direzione, obiettivi diversificati: dal riconoscimento dell’ippicoltura come attività agricola, con relativa estensione del regime fiscale e previdenziale agevolato, alla valorizzazione delle attività connesse, come la doma, l’addestramento, il turismo equestre e l’ippoterapia. Tra i punti centrali della proposta anche la pensione equina, ovvero la possibilità per le aziende agricole di ospitare cavalli a fine carriera in modo etico e sostenibile, e la regolamentazione delle professioni equestri, con particolare attenzione alla figura del maniscalco, oggi priva di un adeguato riconoscimento giuridico nonostante il suo ruolo essenziale per il benessere degli animali".

“La nostra proposta - concludono Simiani e Vaccari - prevede inoltre misure concrete per incentivare l’occupazione giovanile nel settore equestre, sostenere le imprese che investono in turismo rurale e attività terapeutiche con i cavalli, e valorizzare le tradizioni agricole legate al cavallo come parte del patrimonio culturale italiano. Il rilancio dell’ippicoltura non è solo una scelta economica, ma anche culturale e ambientale. Integrazione tra cavalli e agricoltura significa sviluppo sostenibile delle aree interne, tutela della biodiversità, promozione del benessere animale e nuove opportunità per i territori rurali”.

 

 

16/07/2025 - 13:00

“Serve un quadro normativo chiaro, moderno e coerente per un settore strategico per l’economia rurale, la cultura agricola e il benessere animale come quello dell’ippicoltura e delle attività equestri”. Lo affermano in una nota congiunta i deputati Pd Marco Simiani e Stefano Vaccari, in merito alla loro proposta di legge “Disciplina dell’ippicoltura nonché disposizioni per la promozione delle attività equestri e il benessere degli equidi” che verrà presentata mercoledì prossimo 23 luglio alle ore 13 presso la Sala stampa di Montecitorio.

“Il comparto equestre - aggiungono i deputati dem - nonostante la sua importanza storica e socioeconomica, è stato per troppo tempo lasciato in un limbo normativo e fiscale che ha penalizzato allevatori, operatori e territori. È arrivato il momento di riconoscere pienamente l’ippicoltura come attività agricola, con tutti i diritti e le agevolazioni del settore primario. La proposta di legge si pone, in questa direzione, obiettivi diversificati: dal riconoscimento dell’ippicoltura come attività agricola, con relativa estensione del regime fiscale e previdenziale agevolato, alla valorizzazione delle attività connesse, come la doma, l’addestramento, il turismo equestre e l’ippoterapia. Tra i punti centrali della proposta anche la pensione equina, ovvero la possibilità per le aziende agricole di ospitare cavalli a fine carriera in modo etico e sostenibile, e la regolamentazione delle professioni equestri, con particolare attenzione alla figura del maniscalco, oggi priva di un adeguato riconoscimento giuridico nonostante il suo ruolo essenziale per il benessere degli animali".

“La nostra proposta - concludono Simiani e Vaccari - prevede inoltre misure concrete per incentivare l’occupazione giovanile nel settore equestre, sostenere le imprese che investono in turismo rurale e attività terapeutiche con i cavalli, e valorizzare le tradizioni agricole legate al cavallo come parte del patrimonio culturale italiano. Il rilancio dell’ippicoltura non è solo una scelta economica, ma anche culturale e ambientale. Integrazione tra cavalli e agricoltura significa sviluppo sostenibile delle aree interne, tutela della biodiversità, promozione del benessere animale e nuove opportunità per i territori rurali”.

 

09/07/2025 - 15:25


“Il disegno di legge sulla montagna, così com’è stato approvato dalla maggioranza e ora destinato a un nuovo passaggio al Senato, rappresenta un'occasione sprecata. Un testo privo di visione, che più che rilanciare i territori montani, sembra sancirne l’abbandono». Lo dichiara il deputato del Pd Gian Antonio Girelli, che ieri in Aula ha annunciato il voto contrario dei Gruppo dem al provvedimento.

«Avevamo l’opportunità – aggiunge l’esponente Pd – di mettere in campo una vera politica per la montagna, intervenendo sulle tante fragilità che la caratterizzano: a partire da un serio governo del territorio, restituendo dignità e competenze alle comunità montane, potenziando la rete dei servizi come sanità, trasporti, scuola, cultura e affrontando con decisione il tema del dissesto idrogeologico. Non solo: servivano misure fiscali che incentivassero chi decide di restare o di investire in montagna, sia per acquistare una casa che per avviare un’attività economica. Ma di tutto questo, nel testo votato, non c’è traccia se non in qualche enunciazione generica. I fondi stanziati, 100 milioni il primo anno e 200 per gli anni successivi, sono del tutto insufficienti per garantire un reale impatto sulle comunità interessate”.

«Il nostro voto contrario è un no consapevole e responsabile – conclude Girelli – perché non si può prendere in giro chi vive in territori fondamentali non solo per la loro bellezza e identità, ma anche per la sicurezza dell’intero Paese. Ci auguriamo che al Senato si apra uno spazio per correggere questa impostazione. Il Partito Democratico continuerà a fare proposte serie e concrete, come già fatto con i nostri emendamenti, per superare questa pericolosa inerzia”.

 

25/06/2025 - 18:27

“Il nostro Gruppo voterà a favore dell’istituzione della Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico delle persone, il body shaming, fissata per il giorno 16 maggio. Ringraziamo la prima firmataria, la collega Martina Semenzato, per il lavoro svolto in Commissione e nell’intergruppo parlamentare su body shaming e disturbi alimentari, che ha permesso di arrivare a un testo condiviso. Quando si colpisce il corpo, con scherno, derisione, violenza simbolica o reale, non si sta semplicemente criticando un aspetto esteriore: si sta cercando di delegittimare una persona nella sua interezza. Non è solo una questione di aspetto: è una questione di potere, controllo, narrazione sociale. Non è solo ‘insulto’, ‘goliardata’, né una questione di mera estetica o insensibilità individuale: è una violenza figlia di un ordine sociale e culturale che, tra le altre cose, interpreta il corpo non come espressione della propria singolarità ed identità, ma come un oggetto da inquadrare e soprattutto controllare”.

Così il deputato Paolo Ciani, vicepresidente del Gruppo Pd-Idp, intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole sulla Pdl Body shaming.

“I dati - aggiunge - parlano chiaramente: 1 adolescente su 3 ha dichiarato di aver subito body shaming (così in un report di Save The Children, 2025). Il 20% delle donne italiane afferma di esserne stata vittima (dati Eurispes, 2023). Secondo un’indagine il 36,4% delle donne ha un rapporto negativo con il proprio corpo. Tra le ragazze adolescenti, le persone con disabilità e chi vive in condizioni di marginalità, queste percentuali crescono ancora. In casi estremi, il body shaming è correlato a disturbi alimentari, depressione, comportamenti autolesivi. Dietro queste cifre ci sono persone, sofferenze silenziose, che interpellano anche la responsabilità della politica. Il body shaming - conclude - è uno dei tasselli della piramide della violenza di genere; uno dei primi gradini, quelli più invisibili, di un processo che normalizza il controllo, il giudizio e la svalutazione attraverso il corpo”.

 

25/06/2025 - 14:19

“Nell’interesse di chi il Governo Meloni ha lasciato inascoltato l’appello che abbiamo rivolto in Aula - uniti come opposizione - per modificare l’articolo 25 sul copyright visto che gli emendamenti erano stati presentati anche dalla maggioranza sia al Senato che alla Camera? A maggior ragione, considerando che proprio ieri era in discussione una risoluzione del Presidente Mollicone che chiede maggiori tutele sul diritto d’autore anche con la previsione di un consenso esplicito e preventivo e una licenza di sfruttamento per le opere tutelate”. Lo dichiara Andrea Casu, relatore di minoranza e deputato Pd dopo la bocciatura degli emendamenti sul Ddl IA.
“Il provvedimento sull’intelligenza artificiale - sottolinea il parlamentare dem - poteva indicare un posizionamento chiaro per tutelare realmente artisti, creativi, lavoratori e utenti, ma si è rivelato invece un testo debole, pieno di buone intenzioni ma privo di vincoli effettivi che possano fermare il saccheggio del patrimonio culturale italiano”. “La richiesta del Governo di riformulare perfino l’ordine del giorno che abbiamo presentato con l’indicazione 'a valutare l'opportunità di assicurare nella delega' conferma che su questo punto cruciale il Governo Meloni non ha ancora deciso da che parte stare: se difendere l’interesse nazionale o piegarsi supinamente agli interessi delle nuove oligarchie che, nel mondo dell’intelligenza artificiale, si stanno facendo largo”,  conclude Casu.

03/06/2025 - 17:24

“5660 cattedre in meno nella scuola, 2174 posti tagliati al personale ATA nel 2026/2027. Sono numeri reali, nero su bianco nell’ultima legge di bilancio, e oggi stanno diventando realtà nei territori: meno classi, meno docenti, meno opportunità. Il governo Meloni colpisce al cuore l’istruzione pubblica, nascondendo dietro il calo demografico una logica ragionieristica inaccettabile”. Lo ha detto in Aula alla Camera Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, nel corso delle dichiarazioni di voto finali al dl Pnrr e per l'avvio dell'anno scolastico 2025/2026, esprimendo il voto contrario del Gruppo dem.

“A peggiorare il quadro – ha evidenziato l’esponente Pd – nel decreto si stabilisce che dal 2026/2027 non si potranno costituire più classi di scuola secondaria superiore di quante ce ne siano state nel 2023/2024, a prescindere dal numero di studenti. Una norma che rischia di portare a sovraffollamento delle classi, soprattutto nelle aree più fragili del Paese. Una vera e propria macelleria sociale. Con la riforma degli istituti tecnici si riducono le ore di insegnamento generale nel biennio, si anticipano i percorsi PCTO, senza risorse aggiuntive, laboratori, formazione o investimenti per l’orientamento. Un’idea miope che non valorizza l’istruzione tecnica e perde la grande scommessa rappresentata dal Piano Nazionale di Ripresa e resilienza.”

“Infine non è possibile ignorare – ha concluso Manzi - l’emendamento sul pre-ruolo universitario inserito nel passaggio al Senato: si moltiplicano le figure precarie nella ricerca senza nuove risorse, senza tutele. È un colpo alla dignità del lavoro accademico e un tradimento degli impegni presi con l’Europa. Il Partito Democratico ha presentato proposte concrete per contrastare la povertà educativa, per garantire qualità e continuità nel lavoro di chi fa scuola e ricerca, per venire incontro anche alle richieste migliorative relative al contratto di ricerca. Non si è mai pensato da parte della maggioranza di aprire un vero confronto di merito su questo. E questo decreto va nella direzione opposta da quella che vorremmo attuare. Ecco perché votiamo contro, e continueremo ad opporci a questa visione nelle Aule parlamentari e nel Paese, per ribadire che tutto questo non è e non sarà mai a nostro nome”.

 

03/06/2025 - 15:57

"Accolgo con soddisfazione il parere favorevole all’ordine del giorno che ho presentato al dl Pnrr e per l'avvio dell'anno scolastico 2025/2026, volto a sollecitare l’adozione del decreto ministeriale necessario per dare piena attuazione al servizio di sostegno psicologico nelle scuole. È un passaggio importante, ma ora è il momento di passare dalle parole ai fatti". Così la deputata dem Rachele Scarpa, responsabile Giovani e Salute del Pd, prima firmataria della proposta di legge “Chiedimi come sto” per l’istituzione del supporto psicologico a scuola.

"La salute mentale dei giovani - ha aggiunto l'esponente dem - è una priorità che non può più essere rinviata. L’accesso al supporto psicologico rimane ancora oggetto di stigma e soprattutto è ancora legato alla disponibilità economica di ciascuna famiglia. Solo con una vera e sistematica azione di prevenzione, a partire dai luoghi più frequentati dalla comunità studentesca e giovanile, possiamo cambiare le cose. Abbiamo già uno stanziamento previsto, 10 milioni per il 2025 e 18,5 milioni annui dal 2026, ma senza il decreto attuativo, tutto resta fermo. La sperimentazione non resti sulla carta, ma parta presto, in modo efficace, e diventi una misura strutturale e permanente".

"Questa iniziativa – conclude Scarpa – non riguarda solo gli studenti, ma anche i docenti e la comunità educante tutta, spesso in prima linea nel gestire situazioni complesse. Dobbiamo garantire loro un supporto adeguato e creare finalmente una cultura della prevenzione, della promozione del benessere psicologico e dell’ascolto all’interno della scuola italiana".

 

29/05/2025 - 15:30

“Ci apprestiamo a votare l’ennesimo decreto legge che è parte di un disegno che sta lentamente ma costantemente restringendo lo spazio dei diritti, concentrando il potere decisionale nell’esecutivo e mortificando il ruolo del Parlamento. È pura propaganda. Ma tra la propaganda e la realtà c’è una grande differenza. Così il deputato Paolo Ciani, vicecapogruppo Pd-Idp e segretario di Demos intervenendo in Aula durante le dichiarazioni di voto sul Dl sicurezza.

“In Italia – ha proseguito l’esponente Pd-Idp - esiste un tema di sicurezza: la violenza sulle donne, le morti sul lavoro, il lavoro povero, la lotta alla criminalità organizzata, grande assente di questo ‘pacchetto sicurezza’, le morti in mare, i suicidi in carcere. Invece la destra colpisce il diritto di manifestare, si inventa norme etniche che mettono i bambini in carcere, equipara la resistenza passiva non violenta alla rivolta, interviene sui servizi segreti, che su autorizzazione del presidente del Consiglio, potranno avere un ruolo attivo nella direzione o organizzazione di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico, e purtroppo non è uno scherzo. Ad una società complessa questo governo ha un’unica risposta, più carcere, più pene, più repressione: infatti crea 14 nuove fattispecie di reato e 9 nuove aggravanti”.
“Ma – ha concluso Ciani - il carcere in Italia, secondo la Costituzione, non dovrebbe avere un ruolo repressivo, ma di rieducazione; invece in carcere si soffre e si muore, con un sovraffollamento del 150%, carenza di personale, strutture fatiscenti e attività minime. L’ultimo suicidio è di due giorni fa, a Varese in un carcere che per le norme italiane è ‘dismesso’ dal 2001 e invece ospita il doppio delle persone previste. Questa è la realtà. E smettetela di dire che voi sareste dalla parte delle forze dell’ordine e noi no. Chi protesta, lo fa contro di voi e le vostre politiche, non contro le forze dell’ordine, di cui voi vorreste snaturare le funzioni. Noi siamo qui da giorni utilizzando ogni mezzo democratico per dire che non ci stiamo. Che la sicurezza non si costruisce con più carcere, ma con più scuola, più casa, più lavoro, più cultura, più solidarietà. E continueremo, insieme a tanti, a difendere la nostra democrazia, i suoi valori, la sua umanità. Perché è da lì, e solo da lì, che può venire una sicurezza vera, condivisa, profonda, per tutti”.

 

 

29/05/2025 - 12:39

"La maggioranza e il governo hanno definito questo decreto una svolta politica epocale, non una semplice norma tecnica: fine alle mafie, sicurezza nelle periferie, soluzione definitiva all’immigrazione. E allora mi domando: se sono davvero così certi della sua efficacia, perché hanno respinto il mio ordine del giorno che chiedeva di monitorarne gli effetti? Di cosa hanno paura?". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd Mauro Laus, durante l’esame del decreto sicurezza.

"ll mio ordine del giorno – ha evidenziato l’esponente dem – non contestava il decreto, non ne chiedeva la modifica. Chiedeva solo che, entro un termine ragionevole, il governo presentasse una relazione al Parlamento con i dati sugli sbarchi, sulla localizzazione e sulla gestione dei nuovi CPR, e sulla loro distribuzione sul territorio. Si trattava di una richiesta trasparente, istituzionale, simile alle clausole valutative che nelle buone leggi servono a capire se una norma funziona davvero”.

“La valutazione degli effetti delle leggi non è un tecnicismo – ha concluso Laus - ma un presidio democratico. In un sistema afflitto da ipertrofia normativa, da decreti scritti in fretta, la clausola valutativa rappresenta un argine culturale e politico. Non si può legiferare senza assumersi la responsabilità di rendere conto. Una legge è buona se funziona, non solo se annuncia. Il rifiuto del monitoraggio è un segnale preoccupante: forse la maggioranza teme che i dati raccontino un’altra storia, quella di CPR costosi, inefficaci, con gravi criticità sanitarie e giuridiche. Pochi rimpatri, molti abusi, tanta propaganda. Non si rafforza la sicurezza negando al Parlamento il diritto di sapere. Chi crede davvero nell’efficacia delle proprie scelte non ha paura della verifica. Ma chi si affida solo alla propaganda rifugge ogni confronto. E questa domanda, prima o poi, sarà riproposta dai cittadini”.

 

29/05/2025 - 12:14

“L’introduzione dell’Organismo di vigilanza, la struttura interna alle aziende che hanno adottato il Modello organizzativo ai sensi del decreto legislativo 231/2001, ha segnato una svolta profonda, determinando una corresponsabilizzazione delle persone giuridiche. Il Parlamento è chiamato a offrire un contributo per garantire regole chiare e stabili”.

Così il capogruppo Pd in Commissione parlamentare d’inchiesta sugli Ecoreati e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari, intervenendo alla Camera al convegno ‘L’organismo di vigilanza nel sistema 231’, un’occasione di confronto tra istituzioni, imprese e operatori del diritto su uno degli snodi fondamentali del sistema di prevenzione della criminalità economica nel nostro ordinamento.

“Il dl 231/2001 - ha sottolineato il deputato dem della commissione Finanze, Claudio Stefanazzi - ha imposto alle imprese un salto di qualità nell’assetto organizzativo ma, allo stesso tempo, la normativa lascia margini di incertezza, e per questo è richiesto l’apporto degli operatori per individuare best practices realmente efficaci”.

Durante l’evento è stata presentata la seconda edizione del volume “L’Organismo di vigilanza nel sistema 231”, curato dal dottor Ciro Santoriello e dall’avvocato Enrico Di Fiorino, che hanno auspicato un “restyling normativo” e ribadito l’importanza del confronto tra magistratura, imprese e professionisti. Nel corso dei due panel, moderati dagli avvocati Cosimo Pacciolla e Giuseppe Fornari, si sono alternati interventi di esperti del settore. Pacciolla ha evidenziato che il confronto tra accademia, imprese e magistratura aiuta a far crescere “la cultura della legalità d’impresa”. Critica la professoressa Elisa Scaroina, che ha denunciato l’eccessivo carico di responsabilità affidato all’Organismo di vigilanza, non in linea con i compiti attribuitigli dal dato normativo.

 

29/05/2025 - 12:07

“La sicurezza in questo decreto viene vista attraverso il vostro storytelling come un elemento di paura, come elemento di grave emergenza nazionale, dove ogni volta lo scontro è fra cittadini ed istituzioni.

E invece il significato della parola sicurezza lo dà proprio la costituzione della Repubblica che nell’articolo due riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali.

La sicurezza è parte di noi e della nostra quotidianità. E non è solo aumentare i presidi delle forze dell’ordine che ringrazio per il loro lavoro e impegno quotidiano, ma anche un’azione di proposta, attraverso la costruzione di infrastrutture sociali, di scuole aperte tutto il giorno, di dare una risposta diversa alle difficoltà sociali, con strumenti culturali, che creano una comunità consapevole e non una comunità divisa, non azioni repressive verso i cittadini. Ecco noi dobbiamo modificare questo storytelling, dobbiamo riuscire ad essere diversi e lo stiamo dimostrando, di essere diversi da voi”. Lo ha detto in Aula Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, dichiarando il parere fermamente contrario del Pd al dl sicurezza.

 

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