“Questo decreto flussi è in realtà l’ennesimo decreto immigrazione ed è disumano come gli altri decreti. Perché ancora una volta il governo e la destra provano a fare propaganda piantando la propria bandiera su un tema delicatissimo come quello dei migranti”. Così il deputato democratico Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico, intervistato sui canali social dei deputati dem.
“L'obiettivo del Partito Democratico - ha aggiunto l’esponente Pd - resta il superamento della Bossi-Fini. E’ l'unico modo per superare questo meccanismo dei flussi del click day. La presidente Meloni aveva detto che non lo condivideva. Noi ci aspettavamo che facesse una proposta di vero cambiamento. Invece, come al solito, non ha fatto assolutamente nulla di utile.“L'appello di Elon Musk – ha concluso Mauri - che ha chiesto di mandare via i giudici che non sono allineati con le prese di posizione del governo sembra abbia avuto effetto. Questa destra è abituata a scattare sull’attenti e sbattere i tacchi, l’ha fatto anche questa volta”.
“La norma sul Caporalato all'interno del DL Flussi è un'occasione persa, che rischia di produrre un danno serio perché disincentiva le nuove denunce”. Così il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato Matteo Mauri che sottolinea come: “una legge sul Caporalato esisteva giá. E che l'intervento del Governo ha fatto poco più che cambiare il nome del permesso di soggiorno. Da "particolare sfruttamento lavorativo" a "vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro". Come se cancellare il vecchio nome fosse utile per potersi intestare il tema. Ma soprattutto questa norma rischia seriamente di disincentivare le denunce da parte di stranieri irregolari sfruttati dai datori di lavoro. Esattamente il contrario di quello che si dovrebbe fare. Questo purtroppo accadrà perchè fino a oggi era sufficiente che lo straniero che aveva presentato la denuncia avesse semplicemente cooperato nel procedimento penale instaurato nei confronti del datore di lavoro. Mentre ora il permesso di soggiorno allo straniero può essere dato solamente a patto che contribuisca utilmente all'emersione dei fatti e all'individuazione dei responsabili.
Il problema è che non è detto che un lavoratore sfruttato abbia tutte le informazioni necessarie. Anche perchè spesso non conosce nemmeno i veri nomi dei responsabili. Questo potrebbe spingere il migrante a rimanere nell'anonimato e a non denunciare, perchè se non gli venisse poi riconosciuto il permesso rischierebbe seriamente di essere individuato ed espulso. Suggeriamo di approfondire il tema con chi se ne occupa. Per farlo consigliamo di partecipare alla presentazione del VII Rapporto della Fondazione Placido Rizzotto Mercoledì 4 dicembre a Roma".
“Muoiono bambini in mare, ci dobbiamo vergognare. “Lo dice il cardinale Zuppi, Presidente della Cei e uomo di ragione. È questo il punto: il livello di civiltà di una società si misura su come si trattano i più poveri e svantaggiati. Il livello di ‘umanità’ di questo decreto è quello che rende più difficili i salvataggi in mare di quei bambini. Questo non è un dl flussi ma un decreto immigrazione: la sola cosa che sapete fare”. Così il deputato dem Matteo Mauri intervenendo in Aula nella dichiarazione di voto sul decreto flussi.
“Figli – continua il parlamentare - che non possono ricongiungersi al genitore lontano prima di due anni perché qualche parlamentare della Lega ha voluto mettere la bandierina ideologica sulla solita criminalizzazione degli stranieri, spingendo sempre un po' più in là la solita retorica della vostra disumanità. La direzione giusta da seguire è esattamente quella opposta a partire dall'abrogazione della legge Bossi-Fini, per costruire un sistema di partnership per l'incrocio di domanda-offerta con permessi per ricerca di lavoro limitati nel tempo". “Aver tolto alle sezioni specializzate la convalida del trattenimento per ingolfare le Corti d'Appello e aver messo in legge i cosiddetti 'Paesi sicuri' conferma la vostra ossessione contro la magistratura. Vi fate dare la linea da Musk sulle convalide e avete la faccia tosta di dire che l'Egitto è un paese sicuro dopo quanto successo sul caso Regeni”, conclude Mauri.
“Siamo all'ottavo decreto in materia di migranti, otto decreti in due anni, più una ventina di provvedimenti di altro segno. Significa almeno due cose: la prima è che vivete nell'ossessione di un fenomeno epocale che piegate ad un allarme repressivo, sperando di aumentare i voti nelle urne, e la seconda è che voi navigate a vista inseguendo l'umore del tempo e umiliando la Costituzione. Voi da anni moltiplicate gli slogan senza indicare mai una soluzione, mentre corpi innocenti continuano a morire, come a Cutro, a pochi metri dalle nostre coste, con un'inchiesta aperta, che denuncia le vostre responsabilità”. Lo dice in Aula alla Camera il deputato dem Gianni Cuperlo, annunciando il no del Pd alla fiducia chiesta dal governo al decreto Flussi.
“Non prevedete – ha aggiunto l’esponente Pd - alcun incremento delle quote per un flusso regolato di lavoratori stranieri. Confindustria registra un bisogno di 100 mila nuovi ingressi, e la vostra risposta sono 10 mila persone in via sperimentale per l'assistenza ai disabili e agli anziani. In compenso, non volete regolarizzare quanti sono già qui. Mescolate improvvisazione e superficialità. Vi abbiamo chiesto di togliere dalla lista dei Paesi sicuri Nazioni che palesemente non lo sono. C'è un ragazzo italiano di 27 anni che è stato sequestrato, torturato e ucciso in quel Paese (Egitto) che voi chiamate sicuro!”
“Noi pensiamo che questo decreto – ha concluso Cuperlo - sia parte della ferocia ideologica che anima da tempo il capo della Lega e Vice Presidente del Consiglio nel governo del nostro Paese. Ma voi, colleghi di Noi Moderati, di Forza Italia, voi che siete moderati, sinceri liberali, come fate a votare una porcata del genere?”.
“Non siamo contrari in maniera pregiudiziale o ideologica. Siamo contrari perché da parte della maggioranza non è stato fatto nulla né per governare il flusso di irregolari né per per sostenere le persone straniere che vengono nel nostro paese regolarmente a lavorare”. Lo ha detto Simona Bonafè, vicepresidente vicaria del gruppo Pd alla Camera, intervistata a Montecitorio.
“Questo decreto era l’occasione giusta per gestire i flussi e aumentare le quote di migranti regolari come chiedono gli imprenditori, invece è stato messo dentro un po’ di tutto, presentando emendamenti qua e là senza una strategia complessiva.
Musk dagli Usa ha detto che bisognava mandare via i giudici che non erano allineati con le prese di posizione del Governo ed è stato fatto esattamente questo: è stato presentato un emendamento che prevede che le sezioni di immigrazione che si occupano di convalidare i trattenimenti amministrativi dei migranti non se ne occupino più ed è stato tutto passato alle corti d’appello che sono già cariche di lavoro e questo andrà ad aggravare la velocità dei processi anche per i cittadini italiani”.
“Il governo dovrebbe abbandonare la propaganda a partire dal progetto di spostare i migranti in Albania che non funziona ed è estremamente e inutilmente oneroso per il contribuente.
Da parte dei giudici non vedo nessuna presa di posizione politica ma hanno solamente interpretato le norme alla luce di una sentenza della Corte Costituzionale che ha a sua volta interpretato un regolamento europeo. Vedo piuttosto un governo che quando si fanno delle cose che vanno contro la sua volontà alza il livello dello scontro politico”, ha concluso Simona Bonafè.
“Le opposizioni unite hanno deciso di non partecipare al voto in Commissione sull’ultimo emendamento presentato dalla relatrice al dl flussi. Si è trattato dell’ennesima forzatura su un decreto nato male, dove è stato inserito come innesto il provvedimento ‘paesi sicuri’ già in discussione al Senato. Le norme intervengono in modo disordinato sull’organizzazione della giustizia, sottraendo alle sezioni speciali immigrazione dei tribunali competenze rilevanti per attribuirle alle Corti d’Appello, già sovraccariche. Questo comporterà un ulteriore aggravio organizzativo, con ricadute pesanti sui tempi e sulla gestione di molti processi che non viene risolta da questo nuovo emendamento che dà solo più tempo per organizzarsi. Denunciamo la gestione caotica e le continue forzature che non hanno consentito un esame approfondito in Commissione e, con il ricorso all’ennesima fiducia, impediscono un dibattito serio anche in Aula,” così Simona Bonafè, capogruppo Pd nella Commissione Affari Costituzionali della Camera è intervenuta in aula dopo che il ministro per i rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, ha posto la fiducia sul decreto flussi.
“Il rinvio in commissione del decreto flussi conferma che avevamo ragione: il governo, con queste norme, sta mettendo in difficoltà la giustizia italiana. Trasferire competenze così delicate alle Corti d’Appello, già sovraccariche, è una scelta priva di senso. Concedere 30 giorni per adeguarsi non solo è insufficiente, ma del tutto inutile, considerando l’impatto organizzativo richiesto. Chiediamo che il governo torni indietro su questa norma, che non fa altro che il caos nel sistema giudiziario italiano” così la responsabile giustizia del Pd, la deputata democratica, Debora Serracchiani che sottolinea infine “siamo davanti a norme prive di senso che creano, come già fatto con la riforma della prescrizione, solo più lavoro e ingolfamento della giustizia”.
"Il rinvio in commissione evidenzia il caos normativo generato dal governo nel tentativo di difendere il protocollo con l'Albania sull’immigrazione, un provvedimento indifendibile che sta producendo solo enormi costi per le casse dello Stato. Un miliardo di euro è già stato speso, con procedure poco trasparenti e in deroga al codice degli appalti. Le stesse motivazioni con cui la maggioranza ha chiesto il ritorno in commissione per modificare ulteriormente il decreto flussi confermano che gli aspetti organizzativi delle Corti d’appello richiedono tempi molto più lunghi di quelli previsti. Avevamo chiesto che, nel passaggio in commissione, il provvedimento venga rivisto in modo profondo. Registriamo invece che l'unico interesse della maggioranza sembra essere quello di ostacolare il lavoro dei magistrati," ha dichiarato in una nota Simona Bonafè, capogruppo democratica in Commissione Affari Costituzionali della Camera.
“Siamo all'ottavo decreto che questo governo emana sulla migrazione, un record senza precedenti da concludere in fretta e furia per nascondere il clamoroso flop dei centri in Albania. Tante, troppe norme inserite con emendamenti e sub-emendamenti per by-passare il controllo del Presidente della Repubblica e il lavoro della Commissioni. Le misure messe in atto sono dei palliativi che non spengono le irregolarità degli ingressi”. Così la deputata dem Rachele Scarpa intervenendo in Aula sul decreto flussi.
“Sarebbe utile – continua la parlamentare - introdurre la possibilità di ingresso in Italia per la ricerca di lavoro perché, cambiando paradigma, questo creerebbe regolarità e, di conseguenza, sicurezza. E invece ci si accanisce in senso restrittivo sul ricongiungimento familiare aggiungendo ostacoli burocratici con l'intento di sfasciare le famiglie, ovviamente quelle non italiane per confermare la vostra ideologia”. “Per il governo l'accoglienza è per pochi, una prova manifesta della colossale ignoranza del fenomeno migratorio che favorirà solo l'irregolarità e lascerà il Mediterraneo un mare di morti”, conclude Scarpa.
"L'ultima trovata ipocrita, razzista e vessatoria di questa maggioranza riguarda la famiglia. Dopo essersi accanito contro le famiglie omogenitoriali, adesso lo fanno con quelle dei rifugiati.
Nel decreto flussi che lunedì arriva in aula alla Camera, hanno inserito un emendamento secondo cui una persona che ha ottenuto la protezione internazionale in Italia, quindi è qui con un regolare permesso di soggiorno, ha il divieto di chiedere il ricongiungimento familiare per almeno due anni. Quindi, dopo avere affrontato un viaggio che dura anni, spesso fatto di torture, violenze e umiliazioni, dopo avere rischiato la vita in mare, devono anche aspettare altri due anni per chiedere che la propria famiglia li possa raggiungere in sicurezza, con il permesso di soggiorno. Questo significa, tra l'altro, che molti tenteranno di arrivare irregolarmente rischiando la vita, per riunirsi prima possibile alla persona cara.
Una cattiveria totalmente gratuita che non ha niente a che fare con il controllo dell'immigrazione irregolare, anzi la favorisce, ma ha molto a che fare con l'ipocrisia, la crudeltà e il razzismo della maggioranza di Giorgia Meloni.
Ma loro non erano i paladini della famiglia? Quale famiglia?" Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Per colpire magistratura governo mette a rischio anche Pnrr
“L'emendamento approvato ieri sera in Commissione, che trasferisce alle Corti d'Appello la competenza sulla convalida dei trattenimenti dei migranti, rappresenta una decisione irragionevole e potenzialmente punitiva nei confronti della magistratura. Come rilevato dal presidente della Corte d'Appello di Milano, Giuseppe Ondei, questa scelta rischia di paralizzare centinaia di cause civili all'anno, aggravando ulteriormente i tempi di decisione senza alcun rafforzamento di risorse o organici. Attribuire ulteriori carichi di lavoro a corti già in sofferenza strutturale mina gli obiettivi di efficienza del sistema giustizia previsti dal PNRR e rischia di compromettere l'intero piano di riforma. Se l’obiettivo fosse quello di migliorare il funzionamento della giustizia, il risultato appare ben lontano. Al contrario, questa decisione sembra dettata da una volontà di rivalsa verso i giudici che hanno preso decisioni non gradite al governo. Chiediamo al Ministro della Giustizia di fornire immediatamente una relazione tecnica per spiegare la ratio di questo intervento e fugare il ragionevole dubbio che sia ispirato da un intento punitivo piuttosto che da una logica di efficienza e giustizia”. Così in una nota la responsabile giustizia del Pd, la deputata democratica, Debora Serracchiani.
“L’approvazione in Commissione alla Camera del cosiddetto emendamento Musk, che esautora i giudici dei tribunali dell’immigrazione, rappresenta una pagina buia per il Parlamento. Una scelta scellerata che conferma la volontà del governo di ignorare il caos normativo e gli enormi costi per le casse dello Stato derivanti dall’Accordo Italia-Albania e mira a indebolire i tribunali specializzati in immigrazione. La competenza di convalidare i trattenimenti dei richiedenti asilo viene infatti trasferita alle corti d’appello, già sovraccariche di lavoro. È una chiara vendetta contro chi, applicando la legge, si è rifiutato di piegarsi a richieste che violano i principi del diritto," così i deputati democratici della Commissione Affari Costituzionali della Camera commentano l’approvazione dell’emendamento della relatrice di Fdi al decreto flussi presentato poche ore dopo il tweet con cui Elon Musk invitava il governo italiano a mandare via i giudici che ‘impediscono l’attuazione del protocollo Italia-Albania’. “Musk chiede, Fdi esegue” era stato il commento a caldo dei democratici.
Il Partito Democratico ha cercato di contrastare fino a tarda serata in Commissione Affari Costituzionali l’emendamento del governo che inserisce l’originario decreto paesi sicuri incardinato inizialmente al Senato, nel decreto flussi in fase di conversione alla Camera. Ancora una volta, la maggioranza, piegandosi alla Lega, chiude ogni spazio di confronto, perseguendo una crociata ideologica contro migranti, Ong e magistratura". Lo affermano i deputati del Partito Democratico in prima Commissione, che hanno criticato l’emendamento sia nel metodo che nel merito.
"Nel metodo – sottolineano– ci troviamo di fronte a un quadro schizofrenico, con decreti che vengono approvati, incardinati e poi trasformati in emendamenti, comprimendo i tempi di discussione e riducendo la possibilità di analizzarli adeguatamente, come hanno denunciato numerosi costituzionalisti. Ma ciò che più colpisce è il merito: la lista dei cosiddetti ‘Paesi sicuri’ è opaca, manca di trasparenza e ignora le evidenti violazioni dei diritti umani, minando le tutele che un Paese civile dovrebbe garantire".
"Questo è un provvedimento inefficace che non risolve nulla nella gestione dei flussi e serve solo a difendere inutilmente il progetto Albania, che sta sprecando le risorse dello Stato e su cui il Governo ha ingaggiato un incomprensibile braccio di ferro con la magistratura”.
"Il Partito Democratico – concludono– non si arrenderà e continuerà a difendere i diritti umani, proponendo politiche serie e sostenibili, contro la propaganda di chi alimenta paure e divisioni senza offrire soluzioni concrete, mentre sta generando enormi sprechi economici sui quali governo e maggioranza dovranno rendere conto", concludono
Regeni torturato in carcere, ma Governo fa finta di non vedere
Nella notte sono stati bocciati tutti gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano di escludere l’Egitto dalla lista dei "Paesi sicuri" prevista dal decreto flussi.
"È grave e oltraggioso – ha dichiarato il deputato democratico Gianni Cuperlo nel suo intervento in commissione – che questa decisione sia stata presa proprio nel giorno in cui, nel processo per l’omicidio di Giulio Regeni, è stata acquisita la testimonianza di un detenuto dello stesso carcere che ha raccontato di aver visto Giulio condotto nella stanza degli interrogatori con mani ammanettate dietro la schiena e occhi bendati, e successivamente riportato in cella in condizioni gravissime, trasportato a spalla, sfinito dalle torture. Lo stesso testimone – ha sottolineato Cuperlo - ha riferito che altri prigionieri rientravano dagli interrogatori con segni evidenti di violenze subite confermando le sistematiche violazioni dei diritti umani che si consumano nelle carceri egiziane. Davanti a tutto questo è incomprensibile che il governo italiano faccia finta di non vedere e continui a considerare l’Egitto un Paese sicuro. Peraltro - ha sottolineato Cuperlo - anche il rapporto di Freedom House classifica l’Egitto come un ‘Paese non libero’ a causa dei sistematici abusi delle forze di sicurezza, condizioni carcerarie disumane e un preoccupante aumento delle condanne a morte e delle esecuzioni sotto il regime di al-Sisi. Un quadro allarmante che rende la decisione di bocciare tutti gli emendamenti delle opposizioni non solo inaccettabile, ma moralmente insostenibile".
“Gli emendamenti presentati dalla relatrice di Fdi al decreto flussi sono gravissimi e, visti gli attacchi delle scorse ore, sembrano scritti su X da Musk”, così il capogruppo democratico nella commissione affari europei della camera, Piero De Luca commenta gli emendamenti presentati dalla deputata di Fdi Sarà Kelany e sottolinea come “mentre il governo decide di costituirsi in sede europea presso la Corte di giustizia per cercare di difendere la compatibilità con le norme europee dell'accordo Italia-Albania il partito della presidente Meloni interviene a gamba tesa sull’organizzazione della giustizia interna per esautorare di fatto i tribunali immigrazione dalle decisioni sulle convalide dei trattenimenti dei migranti”.