22/07/2025 - 13:27

“Il ritiro dell’emendamento Pogliese è una vittoria delle opposizioni. Volevano con una furbizia travolgere il diritto del lavoro e imbracare la magistratura sulle sentenze che restituivano il giusto salario ai lavoratori. Hanno dovuto fare un passo indietro, nonostante sostengano che lo presenteranno in un altro provvedimento. Troveranno un muro da parte nostra: l’articolo 36 della Costituzione non può essere aggirato”.

 

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

21/07/2025 - 14:21

“Il disegno di legge Schlein per il rilancio delle aree interne finalmente mette al centro la grande questione della Pubblica Amministrazione, della sua modernizzazione e del suo rafforzamento. Anche in termini di personale. Sono anni che ci battiamo per un piano straordinario di assunzioni nel pubblico impiego per garantire servizi essenziali e welfare per i cittadini, a partire dalle aree più svantaggiate. Chiediamo che questa proposta venga subito discussa in Parlamento“.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

20/07/2025 - 17:37

"Con l’emendamento Pogliese al Decreto Ilva in Senato sta andando in scena uno degli atti piu cinico della destra dall’inizio della legislatura. Una vendetta nei confronti dei lavoratori ed un avviso di sfratto alla magistratura attraverso un sotterfugio parlamentare. Se tu vuoi ricorrere contro gravi violazioni contrattuali lo puoi fare se in costanza di rapporto di lavoro: in sostanza si chiede agli operai mobbizzati o sottopagati di fare gli eroi, togliendogli qualsiasi forma di garanzia ed eliminando qualsiasi responsabilità in capo ai datori di lavoro. E allo stesso tempo si dice alla magistratura che non può esagerare con le sentenze in cui si prova a ripristinare per i lavoratori i diritti violati. Solo se sono ritenuti /atti con “grave inadeguatezza”. Ma chi stabilisce se una violazione è grave o meno? Se io ti devo pagare 9 euro l’ora per contratto e te ne riconosco sette è grave o non è grave? Si rischia la legge della giungla. Siamo davanti a una vergogna assoluta, pensata e costruita da Fratelli d’Italia che da un lato chiede la collaborazione tra impresa e lavoro dividendo il sindacato in buoni e cattivi e dall’altro lascia mano libera a chi vuole sfruttare. Ci domandiamo quale sia la manina che ha prodotto questo colpo di spugna peraltro totalmente estraneo alla materia trattata nel decreto Ilva. Ne chiediamo il ritiro". Lo dichiara il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera.

18/07/2025 - 18:53

“E’ chiarissimo il motivo per cui hanno bocciato la nostra mozione sul lavoro povero due giorni fa alla Camera. Perché stavano preparando il colpo di spugna sui salari attraverso l’emendamento al decreto Ilva che metterà la museruola alla magistratura in caso di gravi violazioni degli obblighi contrattuali. La loro idea è sempre la stessa: pensano di competere su salari bassi e compressione dei diritti. Chiediamo al governo di far ritirare l’emendamento Pogliese. Non si possono fare operazioni così spregiudicate attraverso emendamenti che non hanno alcuna attinenza con il provvedimento in corso”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

17/07/2025 - 11:30

“L’emendamento del senatore di Fratelli d’Italia, Pogliese, al Dl Ilva e’ un vero e proprio colpo di spugna al diritto del lavoro e un attacco alla magistratura che in questi mesi sta facendo rispettare il dettato dell’articolo 36 della Costituzione sulle retribuzioni eque. Si conferma ancora una volta che la loro paura principale e’ il salario minimo. Ieri hanno bocciato la nostra mozione per contrastare la povertà lavorativa, oggi presentano questa schifezza. Stupisce il silenzio della Ministra Calderone. E’ il mandante oppure ancora una volta là passacarte di decisioni prese altrove? Faremo di tutto per impedire questo ennesimo attacco al mondo del lavoro”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

16/07/2025 - 13:26

“Il 31,5 per cento delle donne occupate in Italia lavora con un contratto part-time. Ma troppo spesso non si tratta di una libera scelta, bensì di una necessità dettata dall'impossibilità di conciliare lavoro e vita familiare o, peggio, di un vincolo imposto dal datore di lavoro. È per questo che il Partito Democratico ha depositato una proposta di legge per contrastare il part-time involontario e garantire diritti e tutele alle lavoratrici e ai lavoratori”. Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile nazionale Lavoro del Partito Democratico.

“La nostra proposta – spiega l’esponente dem – parte da un principio semplice: il part-time deve essere una scelta, non una trappola. Se una persona accetta un lavoro a orario ridotto per esigenze personali, come la cura dei figli o di familiari, non può essere messa nell’impossibilità di gestire la propria vita a causa di continui cambiamenti arbitrari degli orari da parte del datore. Vogliamo impedire che l’impresa si impossessi del tempo delle persone. Inoltre, chi lavora part-time perché non ha accesso a un impiego a tempo pieno deve avere il diritto di prelazione nel completare il proprio orario quando si aprono nuove posizioni in azienda. La nostra proposta prevede che ci sia un obbligo per l’impresa a offrire questa opportunità, garantendo anche la trasformazione del contratto a tempo pieno”.

“Il part-time oggi – conclude Guerra - è spesso uno strumento per aggirare le regole e sfruttare il lavoro in nero: ti assumono per metà tempo e ti fanno lavorare di più senza pagarti, o ti pagano in nero. La nostra proposta introduce norme stringenti per contrastare questi abusi e rendere vantaggioso, per il lavoratore, denunciare le irregolarità. Vogliamo un mercato del lavoro trasparente, giusto, fondato su contratti regolari e tutele effettive. Per troppe donne il part-time è una gabbia che limita reddito, diritti e autonomia. Vogliamo che diventi una possibilità, non una condanna. Una scelta reversibile, che possa essere modificata quando cambiano le condizioni di vita”.

 

15/07/2025 - 09:12

Presentazione ddl per una nuova regolamentazione del part-time

 

Oggi, martedì 15 luglio, alle ore 11.00, presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza stampa per presentare il nuovo disegno di legge sulla regolamentazione del lavoro part-time che il Pd ha depositato al Senato a prima firma Susanna Camusso.

 

Interverranno la segretaria del Pd Elly Schlein, la capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga, la senatrice Susanna Camusso, e la responsabile nazionale Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.

 

Il disegno di legge punta a superare il part-time involontario, che colpisce soprattutto le donne, trasformandolo in una scelta libera, tutelata e reversibile. Un passo concreto per contrastare la precarietà e garantire pari opportunità nel mondo del lavoro.

 

“Il part-time - scrivono le Democratiche - è prevalentemente una storia di donne: la nostra proposta vuole far sì che il part-time, a partire da quello involontario, non sia una trappola di sfruttamento e mortificazione del lavoro delle donne”.

 

Martedì 15 luglio, ore 11

Sala Berlinguer

Via degli Uffici del Vicario, 21

Roma

Info e accrediti stampa: pd.ufficiostampa@camera.it

 

 

14/07/2025 - 14:54

Presentazione ddl per una nuova regolamentazione del part-time

Domani, martedì 15 luglio, alle ore 11.00, presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati, si terrà una conferenza stampa per presentare il nuovo disegno di legge sulla regolamentazione del lavoro part-time che il Pd ha depositato al Senato a prima firma Susanna Camusso.
Interverranno la segretaria del Pd Elly Schlein, la capogruppo dem a Montecitorio, Chiara Braga, la senatrice Susanna Camusso, e la responsabile nazionale Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra.
Il disegno di legge punta a superare il part-time involontario, che colpisce soprattutto le donne, trasformandolo in una scelta libera, tutelata e reversibile. Un passo concreto per contrastare la precarietà e garantire pari opportunità nel mondo del lavoro.

“Il part-time - scrivono le Democratiche - è prevalentemente una storia di donne: la nostra proposta vuole far sì che il part-time, a partire da quello involontario, non sia una trappola di sfruttamento e mortificazione del lavoro delle donne”.

 

10/07/2025 - 17:01

“È inaccettabile che il governo Meloni continui a parlare di sostegno alle famiglie senza mettere in campo servizi concreti, accessibili ed efficaci. In particolare, durante il periodo estivo, l’assenza di un piano per garantire attività educative e ricreative per bambini è il segno evidente di una visione miope e inadeguata di welfare”. Lo dichiara la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione Infanzia e Adolescenza e prima firmataria della proposta per il finanziamento di contributi destinati alle famiglie con redditi medio-bassi, da impiegare per l'accesso ai centri estivi o per il ricorso a figure di babysitting.

“Abbiamo chiesto al governo – spiega l’esponente dem - di riconoscere un sostegno economico concreto alle famiglie che, durante la chiusura delle scuole, si trovano in seria difficoltà nel garantire la cura e l’assistenza ai propri figli. Una misura semplice, di buon senso, che avrebbe dato respiro a migliaia di genitori e favorito anche l’emersione dal lavoro nero di molte lavoratrici impiegate come babysitter. Il Partito Democratico, quando era al governo, ha investito risorse importanti su questi servizi, consapevole del ruolo cruciale che svolgono nella vita delle famiglie italiane. E oggi ci troviamo con un esecutivo che si ricorda dei bambini solo a luglio e agosto, senza alcuna programmazione strutturale”.

“Abbiamo presentato emendamenti in ogni provvedimento utile, inclusa la legge di bilancio, ma la maggioranza ha sempre respinto ogni proposta. È evidente che per questo governo la centralità della famiglia è solo uno slogan. Le famiglie non vanno lasciate sole: serve una presa in carico vera, seria, e continuativa, non annunci estivi senza ricadute concrete”, conclude Di Biase.

 

10/07/2025 - 17:00

No a fondo amianto incrementato e esteso e nessun riconoscimento del lavoro portuale usurante

“Dopo tre anni che presentiamo emendamenti, ordini del giorno e interventi, non si può più accettare la parola 'valutazione' quando si parla del tema della tutela del lavoro portuale.  Sul Dl infrastrutture ne abbiamo visto di tutti i colori: tentativi di allentare le normative anti-mafia, emendamenti per avere carta bianca nella destinazione militare di alcune opere, deroghe sparse ma totale assenza di una strategia e di pianificazione del sistema infrastrutturale e nessuna attenzione sul lavoro”. Lo dichiara la deputata Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo sull'ordine del giorno proposto al Dl Infrastrutture.
“Questo decreto doveva trattare anche di portualità, ma aspettando la fantomatica riforma degli scali, di misure sui porti neanche l'ombra”, ha sottolineato Ghio. “Soprattutto nessuna delle misure attese per i lavoratori portuali: nessun riconoscimento del lavoro usurante, nessuno sblocco del fondo per l'anticipo pensionistico promessa anche questa volta non mantenuta. Analogo ragionamento va fatto sui nostri emendamenti respinti sul fondo amianto: nessun incremento e nessuna estensione di applicazione alle compagnie portuali come abbiamo richiesto". “Dopo tre anni, continuare a dire 'valutiamo' significa voltare le spalle a lavoratori e loro famiglie che hanno patito le estreme conseguenze per patologie correlate all'amianto e non all'obbligo morale di riparare, almeno in parte, una tragedia che le istituzioni non hanno saputo prevenire. È una questione di dignità, che purtroppo il governo non ha”, conclude Ghio.

 

09/07/2025 - 16:28

“Con un certo ritardo, in particolare rispetto alle necessità dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina che sono alle porte, arriva questo decreto Sport. Il nostro sarà un posizionamento non certo ideologico, ma puntuale su iniziative e aspetti da migliorare. Ci sono cose che condividiamo ed altre assolutamente no, come il tentativo sempre più evidente di occupare spazi di potere nella governance di alcune grandi manifestazioni sportive. Tutti i nostri emendamenti sono stati dichiarati ammissibili e questo lo riteniamo un buon risultato per il PD perché abbiamo lavorato nella direzione del buon senso e del tentativo di migliorare il decreto. Gli articoli sono estremamente diversi fra loro: dai Giochi Olimpici a quelli Paralimpici (ci preoccupa l’incremento di oltre il 300% delle risorse che dovrà gestire, in pochissimi tempo, il commissario ai Giochi Paralimpici e chiederemo spiegazioni su cosa sia successo), all’America’s cup a Napoli, ai Giochi del Mediterraneo, al tentativo di ingresso a piedi pari nella governance della ATP Finals di tennis, ai compiti della neo-insediata commissione che dovrà valutare i bilanci delle società calcistiche, alla sicurezza sulle piste da sci. Come sempre il Partito Democratico farà il suo lavoro fino in fondo per migliorare il decreto”. Lo dichiara Mauro Berruto, deputato Pd e responsabile nazionale Sport.

08/07/2025 - 19:05

"Una battaglia del Pd diventa legge: tutele per lavoratrici e lavoratori colpiti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. Posto di lavoro garantito e permessi per curarsi. Oggi il Senato approva all'unanimità la mia proposta. Dalla parte giusta". Lo scrive su X la deputata Debora Serracchiani, dopo la definitiva approvazione al Senato del ddl sulla conservazione del posto di lavoro per malati oncologici", già approvato dalla Camera.

 

08/07/2025 - 15:30

“Per quanto riguarda la difesa e l’acquisto di armi e materiale bellico, non dobbiamo ridurre la trasparenza. Abbiamo la corte dei conti che già svolge un egregio lavoro capillare di controllo, quindi non vedo l’esigenza di creare un altro organo appositamente per questo. Se la questione riguarda i tempi, c’è da sottolineare che la trasparenza sicuramente non rallenta le procedure, ma grazie alla digitalizzazione semmai le accelera. Diciamo quindi che la creazione di una commissione ad hoc è una tesi poco convincente e che va a creare una grande confusione a discapito della trasparenza. Ci auguriamo quindi che il governo e il ministro Crosetto riflettano su questi punti e facciano retromarcia definitivamente, tenendo conto non solo delle forze di opposizione ma anche di esperti del settore”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, a proposito delle indiscrezioni apparse sui quotidiani di un emendamento del governo al dl Infrastrutture sulle procedure di acquisto di materiale bellico e militare.

08/07/2025 - 15:03

“Oggi a Torino abbiamo presentato la proposta di legge Griseri Prisco, a mia prima firma, che prevede per i rider dipendenti un’integrazione salariale nei giorni di allerta meteo, senza provvedimenti emergenziali. Questo perché il cambiamento climatico è un dato di fatto innegabile: non possiamo più permetterci di arrivare impreparati a ogni avversità metereologica, occorrono misure strutturali e non emergenziali. Non solo: per quanto riguarda i rider autonomi e parasubordinati, che ad oggi non hanno alcuna tutela se non la possibilità di non lavorare e non avere alcun compenso, sarà previsto l’avvio di una sperimentazione triennale con ammortizzatore sociale dedicato. Chiediamo un fondo di 10 milioni l’anno per 3 anni. Ma soprattutto chiediamo la volontà del Governo e di questa maggioranza a lavorare per la salute e la sicurezza di questi lavoratori”. Così la vicepresidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo che questa mattina, insieme al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il presidente di ARCI Torino Daniele Mandarano e il segretario di Nidil Cgil Torino Danilo Bonucci, ha illustrato l’iniziativa.
“L’obiettivo della legge è di sospendere le consegne e tutelare economicamente i rider nei giorni di emergenza climatica. Pioggia torrenziale, caldo estremo, vento, eruzioni vulcaniche: lavorare non deve significare rischiare la vita. L’immagine che ha acceso la legge è quella descritta da uno degli ultimi articoli scritti dal giornalista di Torino Paolo Griseri, che pochi giorni prima di mancare descrisse le condizioni di lavoro dei rider durante l’alluvione di Bologna, a ottobre 2024. Contemporaneamente, abbiamo scelto di dedicare la legge anche ad Antonio Prisco, rider e sindacalista”.

07/07/2025 - 19:05

“Aboliremo il pedaggio sull’A24 per i romani”, diceva Giorgia Meloni in una diretta social del 2016 insieme a Matteo Salvini. Oggi, invece, il governo da loro guidato ha bocciato in Commissione alla Camera l’emendamento presentato dal Partito Democratico per rendere gratuito il tratto urbano dell’A24, tra Lunghezza, Ponte di Nona e Settecamini.
Un gesto grave e incoerente, che rappresenta l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini delle periferie romane, costretti ogni giorno a pagare un pedaggio inaccettabile che incide fortemente sui redditi.  Tra gli emendamenti segnalati dal gruppo del Partito Democratico al Decreto Infrastrutture, vi era proprio quello per l’esenzione del pedaggio. Un’iniziativa sottoscritta da tutti i parlamentari romani e da tutti i componenti dem della Commissione Trasporti, che il governo ha respinto con parere contrario.
“Con questo emendamento – dichiara Andrea Casu, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti, primo firmatario insieme ai colleghi Morassut, Barbagallo, Bakkali, Ghio, Ciani, Di Biase, Madia, Mancini, Orfini, Prestipino e Manzi – volevamo dare un segnale forte e chiaro: la mobilità urbana deve essere accessibile, sostenibile ed equa. Garantire la gratuità dell’A24 urbana significa migliorare la qualità della vita di chi ogni giorno si sposta per lavoro, studio o esigenze familiari”. “La presidente Meloni, che all’opposizione prometteva la gratuità del pedaggio, oggi – da capo del governo – la nega con il voto contrario della sua maggioranza. Le sue parole non valgono più nulla. È sempre più lungo l’elenco delle promesse tradite da questo governo”, conclude Casu.

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