"Il governo ha approvato un mio ordine del giorno in cui si 'impegna a valorizzare le sedi di concertazione interistituzionali con particolare riferimento al Tavolo di Coordinamento Nazionale di cui all'art. 16 del d.lgs. 142/2015', dismesso da Matteo Salvini. Anche il governo Meloni si è reso conto che è folle pensare di gestire anche solo il primo livello di accoglienza senza coinvolgere in un confronto costante sindaci ed enti locali, così spesso chiamati in causa nelle ultime settimane. Vigileremo su questo impegno, consci che non è assolutamente sufficiente e che il decreto Ong è in sè è l'emblema dell’approccio cinico e inefficace di questo governo alla gestione dei flussi. Se l'esecutivo sceglierà veramente di prestare attenzione alle esigenze degli enti locali scoprirà, ad esempio, che molti amministratori chiedono di allargare e finanziare la rete SAI, che l’accoglienza può essere una risorsa umana, culturale, economica e demografica, che le buone pratiche da mettere in rete sono molte, che la prassi adottata negli ultimi mesi per l’assegnazione dei porti sicuri è illogica e dannosa e che servono risposte europee e di sistema, a partire dalla modifica degli accordi di Dublino e dal superamento della Bossi Fini." Lo dichiara la deputata democratica Rachele Scarpa, della commissione Unione Europea.
“Questo governo si è inventato un decreto di due articoli, detto ‘Sulla gestione dei flussi immigratori’ che è semplicemente un decreto sui ‘naufragi’ e di criminalizzazione operativa delle Ong. Una bandierina da sventolare come il decreto Rave, per dire: ‘Abbiamo fatto qualche cosa’. Un decreto che arriva a febbraio, quando i dati del Viminale non segnalano un aumento particolarmente elevato di sbarchi rispetto allo stesso periodo del 2022 e quindi non tale da giustificare l’urgenza di un decreto legge. Un provvedimento che, non ancora convertito in legge, è stato già contestato dal Consiglio d’Europa, che ne ha chiesto il ritiro. A differenza di Draghi, la presidente Meloni si è ben guardata dal porre il tema di Dublino e della redistribuzione obbligatoria tra i Paesi Ue di chi ha diritto d’asilo, per non urtare le relazioni con i suoi amici sovranisti dell’Est Europa, disponibili ad accogliere solo migranti in base al colore di occhi, pelle e capelli. Noi non facciamo differenze. E' la legge della vita contro quella della morte”.
Così il deputato del Pd, Roberto Morassut, intervenendo in Aula per esprimere il voto contrario del Gruppo Pd sulla fiducia al decreto Ong.
“La ricetta della destra - ha aggiunto - è girarsi dall’altra parte. ‘Se non possiamo fare un blocco navale, che muoiano in mare’. Così è scritto in questo decreto immodificabile da approvare con la fiducia. Colpite le Ong, identificate come l’ostacolo principale a questo irresponsabile e folle schema. Nonostante i numeri raccontino che il contributo delle Ong al salvataggio arrivi intorno al 10%. Le norme di questo decreto - ha concluso - violano i principi del soccorso in mare, del Codice della navigazione, delle convenzioni internazionali, della Carta costituzionale”.
Nuovi ispettori in servizio grazie a concorso del luglio scorso
"Purtroppo di fronte ad incidenti gravi che si stanno verificando nei luoghi di lavoro il Governo continua a non fare nulla se non attribuirsi meriti del precedente esecutivo. Dal tavolo convocato con le parti sociali lo scorso 12 gennaio non è emersa alcuna proposta normativa, nonostante annunci roboanti, e il ministero del Lavoro ha annunciato di "aver dato mandato" per l'assunzione di circa 1000 ispettori, sebbene il concorso sia stato bandito in base al d.l. 146 del 2021, fortemente voluto dall'ex Ministro Orlando, ed espletato dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro nel luglio 2022 sotto la direzione di Bruno Giordano, il quale aveva completato l'assunzione del 65% del personale in meno di un anno, specificamente facendo passare gli ispettori tecnici da poco più di 200 a 1400. L'incremento delle ispezioni, delle sanzioni applicate, delle imprese sospese per lavoro nero nel 2022 è quindi dovuto alla programmazione ispettiva e alla politica di contrasto adottate dallo scorso esecutivo. Più volte, invece, sarebbe stato anticipato da rappresentanti del Governo Meloni, a partire dai nuovi vertici dell'Ispettorato, alle organizzazioni sindacali un ddl che dovrebbe assorbire l'Ispettorato Nazionale del Lavoro nel Ministero del Lavoro, senza spiegare quali siano le ragioni e le utilità. Un accorpamento, viene da sospettare, che potrebbe generare invece un controllo politico delle ispezioni, in pratica dei settori da controllare e di quelli lasciati tranquilli per non disturbare. La prossima normativa annunciata sui contratti a termine, insieme alla reintroduzione dei voucher decisa in Manovra, rischiano invece di aumentare la precarietà, il lavoro nero e quindi il rischio di infortuni sul lavoro. Nei prossimi giorni presenteremo una interrogazione parlamentare al Ministro Calderone per avere informazioni, a questo punto non più rinviabili, su cosa intenda fare il Governo per contrastare l'aumento degli incidenti sul lavoro e se corrisponda al vero che intendono smantellare l'Ispettorato Nazionale del Lavoro". Lo scrive in una nota il deputato Pd Marco Sarracino, componente della commissione Lavoro della Camera
“Così in una le deputate e i deputati della commissione Esteri della Camera Le sanzioni contro il regime di Assad in Siria vanno mantenute. Gli aiuti per affrontare l’emergenza causata dall’immane tragedia del terremoto non possono essere affidati ad Assad, che non li userebbe di certo a questo scopo. Basta ricordare che la Siria è un paese dove dal 2011 è in atto una terribile guerra civile che ha costretto quasi 15 milioni di persone a lasciare le proprie case, durante la quale Assad non ha esitato ad usare gas letali e bombardamenti contro la sua stessa popolazione. Oggi il Paese è diviso in tre parti: quella controllata dal dittatore; la zona del Rojava, una repubblica democratica autogestita dai curdi; infine la zona di Idlib dove c’è ancora una presenza di cellule terroristiche di Al Quaeda e dell’Isis. Una situazione complessa che ci suggerisce come l’unico modo per portare reale sostegno alle popolazioni colpite sia utilizzare i canali delle agenzie multilaterali delle Nazioni Unite e delle Ong che operano su quei territori. Scegliere altre strade significherebbe soltanto non avere la certezza di indirizzare gli aiuti a chi ne ha bisogno per affrontare questa catastrofe”.
Così una nota delle deputate e dei deputati della commissione Esteri
La presidente dei deputati del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, e le deputate dem, Chiara Gribaudo, Lia Quartapelle e Marianna Madia, parteciperanno domani alla conferenza stampa “Massima allerta su nuovo codice degli appalti e standard su parità di genere. Associazioni e parlamentari per il reinserimento del 46 – bis”, che si pone l’obiettivo di cambiare il nuovo codice degli appalti, dal quale sarebbe “sparito” il cosiddetto bollino rosa: ovvero il requisito aggiuntivo e premiale per le aziende che rispettino alcune regole già definite alla fine del 2021 con la Legge 162 che, nel modificare il Codice Pari Opportunità (DLgs 198/2006), aveva introdotto la Certificazione di Parità di Genere come strumento idoneo a certificare l’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di diritti tra uomini e donne.
La conferenza stampa è prevista per domani, martedì 7 febbraio, alle ore 14.00, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, in via della Missione 4.
Chiediamo al governo di ritirare o rivedere profondamente il decreto sulla condotta delle Ong approdato oggi alla Camera. È un provvedimento che non migliora la sicurezza ma viola apertamente le convenzioni internazionali e si accanisce contro le organizzazioni no profit che salvano vite in mare. Crea confusione nei porti di sbarco e maggiori rischi di morti nel Mediterraneo. Molto esplicita è la condanna del Consiglio d'Europa, nella lettera al ministro Piantedosi della commissaria per i diritti umani, sulle disposizioni del decreto che ostacolando le operazioni di ricerca e soccorso delle ong sono in contrasto con gli obblighi dell'Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale. Il governo Meloni ha scelto deliberatamente di usare il tema dei migranti come diversivo per nascondere la crisi economica che non sa affrontare, ma questa politica demagogica e disumana mette a rischio il nostro Paese e non è un buon viatico in Europa per lavorare ad una gestione strutturale e comune dei flussi migratori.
Così Piero De Luca, vicecapogruppo del Pd alla Camera.
“Voi, signori e signore della maggioranza e del Governo, gonfiate il petto, fate la voce grossa quando ripetete la frase che vi piace di più: ‘la pacchia è finita!’. E, con il vostro arrivo, ‘la pacchia’ sarebbe finita per le istituzioni europee, per le Ong che salvano la vita ai migranti e per i migranti stessi. Ma in realtà questo decreto, con tutte le sue crudeltà, con tutto il suo obbrobrio giuridico, è la prova provata del fallimento della politica della destra sull’immigrazione. Il Governo mira a mettere fuori gioco le ONG, ad impedire loro di operare e salvare vite umane in mare e questo obiettivo è di per sé riprovevole. Costringere una nave con a bordo dei naufraghi a navigare per oltre mille chilometri prima di entrare in un porto, vuol dire solo penalizzare quella imbarcazione nella più totale noncuranza dei bisogno di chi è a bordo. Contenere i flussi migratori impedendo le operazioni di soccorso, quindi causando più morti, è contro i principi dello Stato di diritto, è contro le convenzioni internazionali, è contro la Costituzione, è contro l'antica legge del mare ed è anche contro il senso di umanità. Abbiamo peraltro appreso solo oggi che il 26 gennaio la Commissaria del Consiglio d’Europa per i diritti umani aveva scritto una lettera al ministro Piantedosi. Non era certo una lettera di complimenti, al contrario, si chiedeva di ritirare questo decreto o almeno, nel corso dell'iter parlamentare, di modificarlo radicalmente. Ora potete anche cantare vittoria, e so che lo farete. Ma presto gli italiani vi chiederanno il conto. E non potrete rispondere loro: è vero, non ce la fate ad arrivare a fine mese, ma abbiamo costretto la Ocean Viking a sbarcare i naufraghi a Marina di Carrara. La vittoria di Pirro. Questo non è il decreto sulla gestione dei flussi migratori, come richiamato nel titolo. Questo è il ‘decreto naufragi’ perché perseguitando le Ong e impedendo loro di fare soccorso in mare, aumenteranno le perdite di vite umane. Nessun governo si era spinto a tanto. Questo decreto verrà fatto oggetto di molti ricorsi, tanto evidenti sono i vizi di costituzionalità, ma intanto avrà causato danni. E negli anni a venire si ricorderà che c’è stato un Governo che invece di esprimere gratitudine a coloro che salvavano uomini, donne e bambini, faceva di tutto per impedirglielo. È un’infamia quello che state facendo, è un’infamia dal punto di vista politico, giuridico ma soprattutto etico. E di questo ne risponderete”.
Così la deputata Pd Laura Boldrini, intervenendo in aula durante la discussione generale sul dl per la gestione dei flussi migratori.
Stefano Graziano, capogruppo PD in commissione Difesa di Montecitorio e il deputato Pd Nicola Carè, membro della commissione in questa legislatura e anche nella precedente, hanno incontrato il CoCeR Interforze confrontandosi su numerose questioni dell'interesse del personale in divisa.
"È solo un primo incontro - ha precisato Graziano - ci sono diversi argomenti da approfondire: trattamento pensionistico, tutela sanitaria, tutela legale, procedure di attribuzione e corresponsione dello straordinario, riduzione e invecchiamento degli organici militari”.
“Tra le problematiche più sentite vi è senza dubbio quella della previdenza che vedrà a breve una categoria di lavoratori con pensioni dimezzate rispetto alle ultime retribuzioni.
Al riguardo è emerso il forte risentimento dei militari tutti in merito alle affermazioni del Dottor Boeri alla trasmissione "che tempo che fa" dove considerava privilegiate le previdenze dei militari. Dissenso al quale tutto il gruppo si è unito”. In merito a tale argomento su iniziativa del deputato Graziano è stata presentata una iniziativa legislativa che si intende calendarizzare al più presto audendo le stesse parti sociali.
“Stiamo vivendo in un mondo che cambia continuamente, però il fattore umano rimane indispensabile, anche e soprattutto ora nell’ era della digitalizzazione delle Forze armate”, sottolinea Nicola Carè.
“Altro grave problema è la scarsità di personale dovuto agli effetti della riduzione imposta dalla legge Di Paola n.244/12”. Al riguardo i deputati si sono riservati di proporre una eventuale indagine conoscitiva riguardo la condizione professionale come conseguenza di tali effetti.
Tale percorso appena iniziato si ritiene prezioso sia per il contributo delle rappresentanze e soprattutto al fine di creare i presupposti perché i nostri militari possano servire con maggior efficacia e sicurezza il Paese e la comunità.
“Stipendi diversi agli insegnanti su base territoriale e Giochi della Gioventù a cui possono partecipare solo gli studenti con la media della sufficienza nel semestre precedente ai Giochi stessi (come proposto nel ddl 403 al Senato). Ecco la scuola del ministro Valditara: uno strumento per dividere il Paese, usando il merito come un bisturi”. Lo scrive su Twitter il deputato dem Mauro Berruto, della commissione Cultura e responsabile Sport del Partito Democratico.
“Grazie alla determinazione e all’impegno del Pd è stata incardinata in commissione Affari costituzionali la proposta di legge per l’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali. La relatrice Simona Bordonali ha infatti potuto procedere all’adozione di un testo unificato che consentirà di avviare al più presto i lavori della commissione Antimafia”.
Lo dichiara il vice segretario del Pd e vice capogruppo alla Camera Peppe Provenzano, primo firmatario della pdl del Pd per l’istituzione della Commissione.
"Sussistono posizioni contraddittorie del Governo sulla Giustizia. Avete richiamato l'importanza di fare investimenti sul carcere e avete fatto con la manovra di bilancio tagli sull'amministrazione penitenziaria. Avete detto che avreste limitato le intercettazioni e impedito l’estensione del diritto penale ma avete creato un nuovo reato, il cosiddetto Dl anti-rave, con più carcere e più intercettazioni e ora si parla di un nuovo reato per imbrattamenti.
Troppe incoerenze anche sulla riforma Cartabia tra esponenti del governo che dicono di difenderla senza se e senza ma e altri che la ritengono inutile e dannosa. Le contraddizioni sono anche all'interno del Governo, la Presidente Meloni ha detto che la sicurezza dei cittadini si consegue con più carcere, ma il ministro Nordio ha espresso posizione opposta e cioè meno carcere e più misure alternative. Nonostante gli annunci, idee e azioni sono discordanti. Viene poi completamente dimenticato il lavoro già fatto dal Parlamento. La nostra posizione è invece che le riforme approvate devono essere attuate con un impegno forte da parte del governo anche attraverso il monitoraggio sul successo di quelle riforme rispetto ad obiettivi importanti. Non c’è quindi bisogno di agitare temi divisivi portando indietro di anni le lancette dell’orologio. Su intercettazioni, prescrizione, separazione delle carriere, obbligatorietà c’è da attuare le riforme fatte.
Guardiamo al futuro e a una giustizia giusta al fianco dei cittadini, senza sollevare inutili scontri che non B servono a niente e che noi respingiamo.
Nella nostra agenda restano prioritari gli investimenti sul Pnrr e noi saremo sentinelle vigili perché siano spesi presto e bene; gli investimenti sull'ufficio del processo; occorre contrastare lo scandalo dei suicidi, delle cattive condizioni delle carcerie e valorizzare la giustizia riparativa.
Infine, tutela vera dei sindaci partendo dalle nostre proposte su chiarezza di separazione dei poteri politici e tecnici degli amministratori locali, le modifiche del testo unico degli enti locali che aiutano gli amministratori locali a lavorare in sicurezza. Il governo non li strumentalizzi, noi siamo al loro fianco". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Federico Gianassi, intervenendo in dichiarazione di voto sulla giustizia in Aula.
“Anche Fratelli d’Italia, dopo Forza Italia, propone un ddl sul riconoscimento della capacità giuridica del concepito. La destra oscurantista in questo modo vuole che la donna che interrompe la gravidanza commetta un omicidio. Aberrante. Difenderemo con ogni mezzo l’aborto e l’autodeterminazione delle donne”.
Lo scrive sui social la deputata Pd Laura Boldrini.
“Mai più bambini in carcere. La proposta di legge sul tema delle detenute madri potrà quindi presto essere esaminata avendo ottenuto oggi in aula la deliberazione sull’urgenza. La fine anticipata della scorsa legislatura ne aveva purtroppo bloccato l’iter. Con il voto favorevole di oggi, la nostra proposta di legge potrà vedere rapidamente l’approvazione e mettere fine a condizioni inaccettabili per bambine e bambini figli di detenute”. Lo dichiara la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani (prima firmataria della pdl).
Fare subito esenzione Imu e blocco mutui
“Oggi parliamo di Ischia ma sappiamo che il problema non riguarda solo l’isola in senso stretto. Sono stati stanziati troppi pochi fondi per i Comuni a rischio idrogeologico. Occorrono degli interventi più precisi, strutturali, immediati. Bloccare i mutui, prevedere esenzione Tari e Imu per gli edifici crollati, per chi ha perso la casa. Occorre mettere più soldi sul fondo per la Protezione Civile in modo permanente. Dobbiamo intervenire per aiutare tutta la popolazione ischitana ed in particolare in questo momento tutti gli sfollati.
Occorre quindi maggiore semplificazione in modo da facilitare anche la ripartenza di tutto il comparto turistico. Ischia è una importante meta turistica italiana e a breve ripartirà la stagione. Dobbiamo intervenire ora”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio, intervenendo in Aula sul dl Ischia.
“Il nostro intervento - ha spiegato Graziano - ha l’intenzione di dare una mano a migliorare il testo, nello stesso clima di collaborazione che si è sviluppato in commissione, perché su temi come le calamità naturali non ci deve essere differenza politica ma unità di intenti per risolvere nell’imminenza i temi più delicati”.