"Le parole del procuratore Tescaroli fotografano con chiarezza quella che è la situazione di Prato. Il governo Meloni continua a ignorare le reali necessità della città mentre i parlamentari di destra si vantano di attenzioni inesistenti. La realtà è drammatica: organici ridotti all'osso, carenze strutturali negli uffici giudiziari e nelle forze dell'ordine, ispettori del lavoro insufficienti per contrastare lo sfruttamento, il carcere allo sbando. I sei poliziotti e nove carabinieri arrivati recentemente sembrano mere sostituzioni di personale, non incrementi. Il governo racconta una realtà parallela mentre la nostra città affronta sfide enormi con risorse inadeguate. Stamani ho parlato con la sindaca Bugetti, che ho innanzitutto ringraziato per quanto sta facendo per la comunità pratese, assicurandole il massimo impegno mio e del Partito Democratico. Un territorio complesso come Prato ha bisogno di investimenti strutturali, non di operazioni spot o passerelle che non portano soluzioni concrete. Il governo ha una responsabilità precisa: mettere le istituzioni locali nelle condizioni di operare efficacemente. Noi del Partito Democratico continueremo a batterci affinché Prato riceva finalmente l'attenzione che merita".
Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico.
"La maggioranza di Governo è ambigua sulla quota sanitaria e quota socio-assistenziale nei servizi rivolti agli anziani e alla disabilità.
Per quanto riguarda i costi scaricati sulle famiglie e gli enti locali, la ministra Locatelli ha nei giorni scorsi esaltato il cambio di paradigma nell’approccio alla disabilità e ha parlato della sperimentazione in corso anche in provincia di Brescia.
Francamente occorre ridimensionare alquanto l’entusiasmo della Ministra. Se la legge Delega (227/2021) ha raccolto consensi, non ha altrettanto raccolto consensi il successivo decreto legislativo 62/2024, che evidenzia molteplici criticità.
La sperimentazione avviata tramite i cosiddetti “progetti di vita” per le persone con disabilità, doveva realizzarsi in nove province e in soli 12 mesi. Successivamente la sperimentazione è stata allargata a venti province e i tempi sono stati prorogati sino a tutto il 2026, mentre l’entrata in vigore delle regole nazionali per la valutazione delle condizioni di disabilità è rinviata al 2027.
Appare estremamente grave aver prorogato la sperimentazione senza prima aver chiarito cosa ha funzionato e cosa no, oltre ad aver inserito la sperimentazione anche nello schema sulla non autosufficienza degli anziani.
Ma non si tratta delle sole criticità di una riforma che sembra essere più che altro un dispendioso spostamento di risorse che finisce per ridurre le reali disponibilità per i disabili e che non appare in grado di dare una risposta vera ed efficace ai bisogni delle persone, non realizzando alcuna reale riforma del sistema.
Il Decreto Legislativo 62/2024 rende più complessa la presa in carico delle persone e delle famiglie, ignorando le professionalità e le competenze già maturate da decenni nel sistema socio-sanitario con uno sdoppiamento del processo, invece di realizzare un punto unico di accesso: una prima fase per stabilire il grado di disabilità della persona (posta in carico all’INPS) e una seconda per concretizzare il “progetto di vita” posta in capo agli enti locali e sanitari, condizionata dalla prima.
Per affidare il compito all’INPS tra l’altro, si mettono a conto operazioni di oltre 270 milioni di euro l’anno tratti dal Fondo per le politiche per la disabilità, con la sottrazione inevitabile di risorse e professionalità agli enti locali e al sistema sanitario senza rappresentare un vero miglioramento per i pazienti e le loro famiglie.
Questa scelta va in evidente contrasto anche con quanto scritto dall’OCSE in un documento che rispondeva alla richiesta del Governo di consulenza sulla riforma. Inoltre, la riforma messa in campo dal Governo manca di una reale nuova valutazione della disabilità, e non supera la parcellizzazione delle storiche forme di invalidità/disabilità: la “valutazione di base” non realizza alcuna nuova forma di valutazione, limitandosi a riunire un nuovo contenitore di criteri e classificazioni già esistenti, legate a norme specifiche già presenti. Viene sì introdotta la valutazione WHODAS, ma in maniera del tutto sussidiaria.
Infine, ma non da ultimo, a questa riforma, o presunta tale, manca la terzietà di giudizio, dato che chi valuta altri non è che lo stesso ente che eroga i benefici, peraltro in accordo con quattro associazioni già indicate dalla legge 295/90, che dal 2023 sono entrate a far parte del Consiglio di Vigilanza dell’INPS. In pratica il valutato e il valutatore sono competenti per la concessione del beneficio!
E tutto questo mentre in Senato si sta discutendo il DDL “Misure di garanzia per l'erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria”, che sembra voler intervenire in maniera gravemente peggiorativa per quel che riguarda l’integrazione delle cure sanitarie e l’assistenza rivolta a soggetti affetti da disabilità gravi o gravissime, nonché ad anziani non autosufficienti con patologie cronico-degenerative. Una scelta che se confermata durante il resto dell’iter parlamentare sarebbe di una gravità estrema.
Quindi nessuna vera riforma e nel contempo una restrizione dei diritti dei disabili e delle loro famiglie. Non certo di che vantarsi per questo Governo". Lo dichiarano in una nota congiunta i parlamentari del Pd, Gian Antonio Girelli e Alfredo Bazoli.
"L'audizione di oggi non ha dissipato le incertezze sulla presenza del gruppo Stellantis in Italia. E il 2025 si preannuncia come un anno molto difficile."
Lo ha dichiarato Vinicio Peluffo, capogruppo democratico in Commissione Attività Produttive della Camera, al termine dell’audizione di John Elkann in Parlamento.
"Rispetto al Piano Italia presentato a dicembre – aggiunge Peluffo – non sono arrivate risposte sulla gigafactory, né tantomeno certezze sulla sua effettiva realizzazione. Restano inoltre senza soluzione le gravi difficoltà del marchio Maserati." Secondo Peluffo, gli annunci fatti al tavolo sull’automotive presso il Ministero – e ribaditi oggi in audizione – non si sono ancora tradotti in un piano industriale concreto. "Sul fronte dei costi dell’energia – prosegue – Elkann è stato coerente con quanto già espresso da altri autorevoli esponenti del mondo industriale nel criticare con nettezza le politiche del governo, giudicandole inadeguate a fornire risposte efficaci alle imprese. Infine, il rischio di delocalizzazioni produttive dovute ai dazi desta forte preoccupazione per le possibili ricadute negative sull’economia italiana e sull’occupazione."
“Oggi è la giornata di ricordo delle vittime del Covid. Data simbolo legata alle tragiche immagini di Bergamo con quei mezzi militari che trasportavano le bare dei defunti. È l’occasione per ricordare tante cose, il dolore di quei momenti, il senso di impotenza, la disperazione di molte persone e famiglie, l’eroico sforzo di sanitari, volontari, forze dell’ordine, nonché vertici istituzionali e amministratori locali chiamati a scelte non facili, ma fondamentali. Così come va ricordato lo sforzo della ricerca e della scienza nell’offrirci indicazioni preziose e possibili soluzioni.
Di tutto questo cosa è rimasto? Purtroppo poco. Invece che una attenta analisi di quanto avvenuto, la costruzione di un modello capace di affrontare possibili nuove emergenze, il mondo in cui viviamo è particolarmente esposto a queste situazioni, assistiamo al tentativo di speculare sulla tragedia vissuta, dando voce alla non scienza, giudicando ciò che è stato fatto con la superficialità di chi vuole dimostrare la propria tesi invece che approfondire gli argomenti.
L’auspicio è che questa giornata porti a riflettere e aiuti a riportare la giusta serenità e serietà nel dibattito su quei tragici momenti. Lo dobbiamo alle tante persone morte per Covid, lo dobbiamo al ruolo che ci è stato consegnato che è cercare risposte ai bisogni e alle difficoltà che le persone vivono o possono trovarsi a vivere, non certo ad alimentare artificiose e, in questo caso, vergognose polemiche”. Lo dichiara Gian Antonio Girelli, deputato e Vicepresidente Pd Commissione di inchiesta Covid
“Sarebbe uno scandalo se l’armonizzazione del salario accessorio venga negato a tutto il personale fuori dai ministeri. Nel decreto PA pubblicato appena ieri verrebbe esclusa la maggioranza dei dipendenti pubblici, a partire dagli enti locali, dall’incremento del salario accessorio. Si sana la ferita della mancata perequazione per gli ispettori sul lavoro in applicazione di una sentenza della Corte Costituzionale. Ma anche loro sono esclusi dal fondo dei 190
milioni previsto nel decreto per il salario accessorio. Penalizzare, in un paese dove muoiono tre lavoratori al giorno, gli ispettori del lavoro risulta una cosa fuori dal mondo. Faremo una battaglia in Parlamento durissima per cambiare il decreto”. Lo dichiara Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.
"Il paesaggio è una componente essenziale del nostro paese: rappresenta una ricchezza naturale, un'opportunità di crescita economica e occupazionale, nonché un volano di sviluppo sostenibile. È anche un presidio irrinunciabile per contrastare il dissesto idrogeologico e le drammatiche notizie sulle alluvioni che stanno colpendo molte regioni, in particolare la Toscana, ci ricordano quanto sia urgente tutelare il paesaggio per garantire la sicurezza dei territori": Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo PD in Commissione Ambiente, partecipando oggi al convegno dedicato alla tutela e valorizzazione del paesaggio della Maremma.
"Il paesaggio non è quindi soltanto una cartolina ma un patrimonio identitario da proteggere e una risorsa strategica. In Commissione Ambiente tutte le mie proposte su questa tematica sono finalizzate ad una transizione ecologica che non si traduca in ricchezza per pochi né in una speculazione ai danni del territorio. Come ad esempio sull'energia rinnovabile che va promossa ma pianificata in sinergia con gli enti locali, evitando contrapposizioni che rischiano di compromettere la vocazione agricola e turistica delle nostre aree": conclude Marco Simiani.
“Chiediamo un intervento urgente del governo sulla situazione dei campi Flegrei. Il governo sta sottovalutando l’entità della catastrofe ma siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo. I cittadini sono molto scossi, il ministro Musumeci venga a riferire in parlamento. Occorre verificare che tutte le infrastrutture non siano state danneggiate, occorre verificare l’entità di eventuali danni ed intervenire prontamente. Soprattutto non possiamo lasciare sole le amministrazioni locali. Un ringraziamento a tutte le forze dell’ordine intervenute sul campo, alla protezione civile, e a tutti i concittadini colpiti dal sisma va la mia più sentita vicinanza”. Lo dichiara Piero de Luca della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“È stata depositata oggi alla Camera dei Deputati una mozione per il riconoscimento del “Diritto a Restare” a prima firma dalla deputata democratica, Giovanna Iacono (PD), con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento delle aree interne del Sud e del Nord, promuovendo uno sviluppo equo ed inclusivo nei territori più fragili del Paese.
“La mozione è il risultato di mesi di confronto con colleghe e colleghi di Camera e Senato, associazioni, e realtà locali tra cui il Centro Studi Giuseppe Gatì, che hanno offerto un contributo prezioso nella stesura di questo testo – dichiara Iacono - che presiede l’Intergruppo per il Diritto a Restare. Il fenomeno dello spopolamento, unito al calo demografico, sta creando una frattura sempre più ampia tra diverse aree del Paese, con conseguenze drammatiche per la coesione sociale ed economica.”
I dati recenti sono allarmanti: negli ultimi dieci anni, le aree interne hanno registrato un calo demografico medio del 10%, con punte del 20%, mentre il Mezzogiorno ha visto la fuga di 200.000 giovani laureati. Il divario nei servizi essenziali, dall’istruzione alla sanità, costringe migliaia di cittadini a spostarsi per ricevere cure adeguate o trovare opportunità lavorative.
“Lo Stato non può abbandonare intere comunità – prosegue Iacono –. È necessario un intervento strutturale che garantisca ai cittadini il diritto di poter costruire il proprio futuro nel territorio in cui sono nati, senza dover emigrare per necessità e dando loro l’opportunità di tornare.”
La mozione impegna il Governo, tra le altre cose, a istituire un Osservatorio Nazionale per il Diritto a Restare, a potenziare le politiche giovanili e gli investimenti in infrastrutture, sanità e trasporti, a incentivare le imprese che assumono giovani laureati e a promuovere il recupero di aree inutilizzate per creare opportunità abitative e lavorative.
“La lotta allo spopolamento deve diventare una priorità per le istituzioni – conclude Iacono –. Vogliamo garantire a tutti i cittadini la possibilità di scegliere se restare nel proprio territorio senza essere costretti ad abbandonarlo per mancanza di opportunità.”
“Manca un meccanismo efficace per la revisione dei prezzi per gli appalti dei servizi, così come mancano le risorse per gli enti locali per assicurare gli aumenti contrattuali così come stabili dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali. Il governo finora ha guardato da un'altra parte ma è necessario che intervenga subito per risolvere questa situazione”. Lo dice il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio, intervenendo durante il Question Time al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.
“Lo scorso anno – dichiara il parlamentare Pd - è stato rinnovato il contratto collettivo delle cooperative sociali che garantisce un aumento salariale mediamente del 15% per il triennio 2023/25. Ma questo incremento viene interamente scaricato sulle stazioni appaltanti, che molto spesso sono enti locali, e in diverso modo: per i nuovi affidamenti i costi vanno ad ingrossare gli importi a base di gara, mentre per gli appalti in corso, legati a doppio filo alla data dell'affidamento, il caos regna sovrano”. “Le recenti modifiche del codice degli appalti hanno comportato l'abbassamento della soglia di attivazione della revisione prezzi limitata agli appalti di lavori e non a quelli di servizi.
Quindi da una parte abbiamo appaltatori impossibilitati di garantire i servizi e dall'altra, lavoratrici e lavoratori del settore che non si vedono riconoscere l'aumento che gli spetterebbe”, conclude Pagano.
“Spiace constatare come il Ministro Giorgetti si sia auto dichiarato non competente rispetto a un tema fondamentale, che riguarda lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali che hanno ottenuto il rinnovo contrattuale che aspettavano da tempo e che avrebbero tutto il diritto di vederselo riconosciuto. Senza un efficace meccanismo di revisione dei prezzi per gli appalti di servizi e senza un sostegno agli enti locali che sono stati affamati da questo Governo, il rischio concreto è che molte imprese non siano più in grado di garantire l’esecuzione dei servizi, con conseguenze gravissime per i lavoratori e per i cittadini”. Così la deputata del Partito Democratico Silvia Roggiani, intervenendo in replica al Question Time rivolto al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
“Nel Question Time – ha aggiunto Roggiani – abbiamo proposto due soluzioni: una legislativa e l’altra attraverso la creazione di un fondo, per poter permettere ai comuni di affrontare - nonostante i continui tagli - questo tema che coinvolge non solo i lavoratori delle cooperative sociali ma anche le famiglie che ricevono i servizi. Ci auguriamo quindi che arrivino presto le risposte che il Ministro Giorgetti, nell’ultima parte del suo intervento ha troppo timidamente annunciato”.
presentata interrogazione su scuola Barberino Tavernelle, esempio di problema diffuso
"Quando un'opera prevista dal Pnrr non potrà essere completata nei tempi stabiliti, a seguito di comprovate cause non imputabili alla stazione appaltante, lo Stato deve intervenire per evitare gravissimi dissesti economici ai comuni interessati e disagi per le comunità territoriali coinvolte. Il caso della scuola di Barberino Tavernelle, dove la ditta vincitrice ha abbandonato il cantiere per poi fallire, è un esempio eclatante di un problema diffuso su cui occorre intervenire immediatamente". E’ quanto chiede la vice presidente del gruppo Pd Simona Bonafè presentando una interrogazione parlamentare sulla vicenda dell'opera pubblica che rischia di non essere terminata entro la data prevista.
"E' quindi necessario istituire un fondo statale, finalizzato al completamento di questi edifici le cui risorse siano destinate agli enti locali che hanno registrato ritardi e conseguentemente perso la possibilità di utilizzare i finanziamenti europei. Un mio emendamento è stato respinto dalla destra ma c'è un ordine del giorno approvato che impegna il governo ad intervenire rapidamente. Non possiamo perdere altro tempo", conclude Simona Bonafè.
"Non è più un caso isolato, non è più un semplice episodio: è un’escalation gravissima che dimostra come l’estrema destra si senta impunita nel colpire chi difende i valori della democrazia e dell’inclusione."Con queste parole, la deputata del Partito Democratico Rachele Scarpa condanna con fermezza il nuovo attacco vandalico subito nella notte dalla sede dell’UDU Venezia. Per la terza volta in una settimana, gli spazi degli studenti universitari sono stati presi di mira con scritte fasciste, insulti omofobi e persino minacce di morte. Inoltre, la maniglia della porta è stata divelta, in quello che appare come un chiaro tentativo intimidatorio alla vigilia del presidio organizzato dagli studenti.
“Esprimo - aggiunge l’esponente dem - la mia totale solidarietà alle studentesse e agli studenti che ogni giorno lottano per un’università libera, inclusiva e antifascista. È inaccettabile che siano costretti a subire intimidazioni continue mentre chi fomenta odio si sente libero di agire nell’ombra. Se pensano di fermare questi ragazzi con la violenza, si sbagliano di grosso: oggi saranno in piazza con ancora più determinazione. Il silenzio delle autorità locali e nazionali è assordante. Non possiamo limitarci alla solidarietà: è necessario un intervento concreto. Per questo, insieme ad altri colleghi, siamo pronti a presentare un’interrogazione parlamentare al governo per chiedere quali misure intenda adottare per garantire la sicurezza della sede dell’UDU Venezia e, più in generale, per contrastare l’ondata di violenza neofascista che sta colpendo le nostre città”.
"L’antifascismo - conclude Scarpa - non è un concetto astratto, è una pratica quotidiana di difesa della democrazia. Venezia è e deve restare una città libera da odio e intolleranza. Mi aspetto che le autorità competenti e il Ministero dell’Interno prendano immediatamente provvedimenti concreti, perché non accetteremo mai che la violenza diventi normalità”.
Sono molto preoccupata per la condizione di Aziz Tarhouni, 18 anni, arrivato in Italia dalla Tunisia da minore, ora trattenuto al CPR di Trapani.
Appena maggiorenne è dovuto uscire dal circuito dell’accoglienza, è stato dunque vittima di sfruttamento e ora da diversi mesi è trattenuto al CPR di Trapani.
Entrato da persona sana, è un altro degli esempi purtroppo frequentissimi di persone devastate psicologicamente dai CPR: ha messo in atto comportamenti autolesivi e ogni minuto che passa in più recluso è un minuto in cui temiamo per la sua incolumità. Ne chiediamo immediata e urgente liberazione, affinché abbia accesso a tutti i diritti, alla cura e alle condizioni di dignità che finora gli sono stati negati. Il nostro è un appello accorato alla Prefettura e alle autorità locali: non vogliamo un altro morto di CPR. Aziz sia subito liberato e trasferito in una struttura idonea alla sua giovane età e alla sua condizione di estrema fragilità.
Il deputato democratico Mauro Laus ha depositato oggi un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture in merito alla decisione di Trenitalia e SNCF di escludere Bardonecchia dalle fermate dei treni ad alta velocità Frecciarossa e TGV sulla linea Torino-Milano-Parigi, a partire dal 31 marzo 2025. Una decisione che per il deputato democratico “rischia di creare un grave danno al territorio. Il nuovo assetto prevede peraltro fermate a Oulx in Piemonte e a Modane e Saint Jean de Maurienne in Francia, penalizzando le valli olimpiche piemontesi a vantaggio di destinazioni sciistiche d’Oltralpe”.
“Bardonecchia - ricorda Laus - è una delle principali mete turistiche invernali ed estive del Paese, con circa un terzo dei visitatori che raggiungono la località in treno. Negli ultimi anni, il comprensorio ha investito significativamente nel modello di trasporto sostenibile “sci + treno”, guadagnandosi un posto tra le prime dieci località europee per questa tipologia di mobilità. La soppressione della fermata ferroviaria non solo danneggia il turismo locale, ma crea anche disagi dal punto di vista della sicurezza, costringendo la polizia di frontiera a spostarsi su Oulx”.
L’interrogazione chiede quindi al ministro Salvini di chiarire le motivazioni dietro questa scelta scellerata e di adottare misure urgenti per garantire il mantenimento della fermata di Bardonecchia”.
L’interrogazione è stata sottoscritta dai democratici: Alberto Pandolfo, Antonella Forattini, Claudio Stefanazzi, Marco Simiani, Federico Fornaro, Mauro Berruto, Stefania Marino, Marco Lacarra, Maria Cecilia Guerra, Arturo Scotto.
“Noi chiediamo chiarimenti e impegni al ministro Salvini. Il Mit ha prodotto un bando pasticciato nei tempi e nei modi, certamente non all’altezza di un impegno come quello da 9 miliardi e 200 milioni di euro al momento previsto dal partenariato pubblico - privato sulla concessione di Autostrada del Brennero per i prossimi 50 anni. La nostra preoccupazione riguarda il fatto che al momento quel tratto autostradale è nella sua maggioranza di proprietà degli enti pubblici dei territori che attraversa e siamo davvero preoccupati che possa non essere più cosi.
Si teme fortemente che un’arteria autostradale così importante per l’Italia e di collegamento con l’Europa possa non essere più gestita e controllata dagli enti locali dei territori attraversati, con tutto ciò che ne consegue in termini di entrate pubbliche e investimenti infrastrutturali”. Lo ha detto la deputata del PD Sara Ferrari in conferenza stampa alla Camera, presentando insieme ai colleghi Antonella Forattini, Ilenia Malavasi, Stefano Vaccari, l’interpellanza urgente al ministro Salvini sul bando che riguarda la concessione autostradale del tratto della A22 Modena Brennero.