21/11/2025 - 18:00

"L’inchiesta di Fanpage sull’Istituto Romano San Michele mette in luce un sistema corrotto di spartizione di potere nel mondo della sanità laziale: incarichi, consulenze e appalti pilotati dove vengono coinvolti esponenti di Fratelli d'Italia. Nessun interesse pubblico ma solo per i fedelissimi e i loro amici che si aggiudicano e si spartiscono tutte le commissioni. La più grande azienda pubblica sanitaria del Lazio in mano a poche persone e gestita a fini personali. È necessaria la massima chiarezza su quanto accade e per questo presenteremo un’interrogazione urgente al governo. Giorgia Meloni non può voltarsi dall’altra parte, deve rispondere in Parlamento”. Così in una nota i deputati del gruppo PD - Italia Democratica e Progressista eletti a Roma e nel Lazio Casu, Ciani, Di Biase, Madia, Mancini, Morassut, Orfini e Prestipino.

06/11/2025 - 11:50

“Sono sconcertato dalla notizia pubblicata oggi su Fanpage dove viene rivelato che anche Francesco Nicodemo, fondatore dell’agenzia di comunicazione Lievito Consulting, è stato vittima di spionaggio. Come già lo stesso direttore Cancellato, il giornalista Pellegrino, Don Mattia Ferrari ed attivisti come Luca Casarini. Mi aspetto che si faccia chiarezza sul perché un cittadino che non ha incarichi pubblici e che offre consulenza per le campagne di comunicazione di partiti di opposizione e di candidati alle elezioni si trovi in questa condizione. E’ un fatto molto grave che non va preso sottogamba”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

22/09/2025 - 16:16

“Esprimiamo piena solidarietà alla giornalista Giorgia Venturini, vittima di un vile atto intimidatorio mafioso. Colpire chi fa informazione libera e coraggiosa significa colpire la democrazia. Nessuna minaccia potrà zittire chi cerca la verità. Siamo e resteremo al fianco di Giorgia Venturini e di tutti i giornalisti che, ogni giorno, sfidano l’omertà e le mafie con il loro lavoro”. Così i componenti del Partito Democratico in Commissione Parlamentare Antimafia Walter Verini, Debora Serracchiani, Enza Rando, Peppe Provenzano, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Franco Mirabelli, Valentina Valente nell’esprimere solidarietà alla giornalista di Fanpage. “Abbiamo subito telefonato a Giorgia Venturini perché il giornalismo d’inchiesta non deve essere lasciato solo. Le mafie minacciano perché temono che si accendano i riflettori sui propri affari. Ogni campanello d’allarme che suona deve essere ascoltato e non deve essere lasciato cadere nel silenzio”, concludono i democratici, sottolineando come questo risulti ancor più forte alla vigilia del 40° anniversario dell’uccisione per mano della camorra del giornalista Giancarlo Siani.

15/07/2025 - 14:25

Oggi ricorrono cinque anni dalla morte di Mario Paciolla. Cinque anni senza verità, senza giustizia. Cinque anni in cui la sua famiglia e una comunità sempre più ampia non hanno mai smesso di chiedere chiarezza su quanto accaduto in Colombia in quella tragica giornata. Negli ultimi mesi, nuove inchieste giornalistiche – da l’Espresso a Fanpage – hanno portato alla luce elementi importanti che rafforzano i dubbi sulla tesi del suicidio. Eppure, nonostante tutto, il caso è stato archiviato.
Ma noi non ci arrendiamo. Insieme a numerosi colleghi del Partito Democratico e delle opposizioni, ho depositato una proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Paciolla. Lo facciamo per continuare a cercare la verità, per dare forza alla battaglia della famiglia, per trasformare questa vicenda in una questione nazionale. Ora ci auguriamo che anche la maggioranza scelga da che parte stare” così il deputato democratico Marco Sarracino che ha depositato una prospera di legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul caso Paciolla che è stata firmata anche dai deputati di M5S, AVS e Azione

 

10/07/2025 - 15:37

“Quali iniziative intenda intraprendere il governo per garantire l’indipendenza delle Nazioni Unite e l’autonomia della Corte Penale internazionale da eventuali pressioni politiche o interferenze esterne che possano comprometterne l’azione e il funzionamento delle istituzioni multilaterali e anche i diritti di una cittadina italiana nell’esercizio del suo mandato per conto delle Nazioni Unite”. È questa la domanda posta in conclusione dell’interrogazione del Pd, promossa dal responsabile nazionale Esteri del Partito Democratico, Peppe Provenzano, e firmata da Debora Serracchiani, Laura Boldrini, Fabio Porta, Valentina Ghio, Sara Ferrari e Arturo Scotto.
L’interrogazione prende le mosse dall’annuncio degli Stati Uniti di sanzioni contro Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, ‘accusata’ di collaborare con la Corte penale internazionale contro cittadini statunitensi e israeliani.
«Secondo il Segretario di Stato Marco Rubio, Albanese avrebbe “incoraggiato la Corte penale internazionale a procedere contro funzionari e imprese americane e israeliane”» e per questo motivo sarebbe soggetta a sanzioni.
Nel testo si evidenzia che “la dottoressa Albanese, giurista specializzata in diritto internazionale e diritti umani, è dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi Occupati e in questa veste ha pubblicato diversi rapporti ufficiali - che recano la firma delle Nazioni Unite e non sono quindi affatto “illegittimi” come sostiene Rubio - sulle violazioni dei diritti umani che sono avvenute e avvengono in quei territori che, secondo numerose risoluzioni dell’Onu, Israele occupa illegalmente e sui quali, sempre illegalmente, autorizza e protegge la costruzione  di colonie il cui obiettivo è cacciare i palestinesi ed espropriare le loro terre”.

Secondo un’inchiesta di Fanpage - si riporta nell’interrogazione - dal 5 luglio 2025 il governo israeliano avrebbe inoltre promosso in Italia una campagna pubblicitaria su Google per screditare la relatrice, accusandola di contatti con Hamas e violazioni del suo mandato.
Alla luce della normativa europea sul contrasto alla disinformazione (Digital Services Act), si chiede al governo di intervenire a tutela dell’indipendenza delle istituzioni internazionali e dei diritti di una cittadina italiana incaricata dall’ONU.

 

19/06/2025 - 16:39

“Giornalisti spiati in Italia: non è solo un fatto grave, è una cosa allucinante, indegna di una democrazia che si voglia ancora definire tale. È inaccettabile che nel nostro Paese si possa mettere sotto controllo, con strumenti invasivi la vita privata e professionale di chi fa informazione. È un attacco diretto alla libertà di stampa e ai diritti costituzionali.” Così Simona Bonafè, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Affari costituzionali della Camera, commenta le notizie diffuse da Dagospia e confermate da fonti giudiziarie, secondo cui anche Roberto D’Agostino sarebbe stato oggetto di spionaggio, come già avvenuto per altri giornalisti, tra cui Francesco Cancellato di Fanpage. “Se la Presidente Meloni non è in grado di spiegare come tutto questo sia potuto accadere sotto il suo governo – prosegue Bonafè – abbia almeno il coraggio di chiedere scusa al Paese e di porsi qualche domanda. Perché qui non si tratta di un caso isolato o di una disfunzione tecnica. Siamo davanti a uno scandalo democratico, che si allarga ogni giorno nel silenzio assordante di chi dovrebbe garantire la trasparenza, la legalità e i diritti costituzionali. Chi ha autorizzato questo spionaggio? Chi ne ha beneficiato? E perché il governo non ha ancora promosso accertamenti rigorosi e indipendenti, come sarebbe doveroso in una Repubblica parlamentare? Chiederemo conto di tutto questo in Parlamento – conclude Bonafè – perché la libertà di stampa non è negoziabile e ogni ombra va rimossa”.

27/05/2025 - 17:19

Piantedosi e Meloni facciano subito chiarezza

“Alla luce delle gravi rivelazioni emerse dall’inchiesta giornalistica di Fanpage, che denuncia l’attività sotto copertura di un agente di Polizia all’interno di una formazione politica per diversi mesi, chiediamo al Ministero dell’Interno e alla Presidenza del Consiglio di fornire immediati chiarimenti. Se confermato si tratterebbe di un fatto inaudito, incompatibile con i principi democratici sanciti dalla Costituzione.
Abbiamo depositato un'interrogazione urgente perché servono precisi chiarimenti a partire da chi avrebbe autorizzato una tale operazione e per quali finalità. In un contesto in cui il Governo impone nuove misure restrittive in materia di sicurezza, episodi di questo tipo alimentano forti preoccupazioni sullo stato delle libertà democratiche nel nostro Paese. È in gioco la tenuta dello Stato di diritto e la libertà di esprimere il proprio dissenso individualmente e attraverso i partiti politici. Non si può scherzare con la democrazia". Così il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il democratico Matteo Mauri.

 

27/05/2025 - 14:21

Dopo denuncia Fanpage, dem presentano interrogazione parlamentare al ministro dell’interno
“Alla luce della denuncia pubblicata da Fanpage circa l’attività sotto copertura di un agente della Polizia di Stato che avrebbe spiato per dieci mesi le attività del partito Potere al Popolo, riteniamo  doveroso e urgente che il Ministero dell’Interno fornisca immediatamente chiarimenti su quanto accaduto. Sarebbe un fatto gravissimo, in totale contrasto con i principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione. Per questa ragione depositeremo un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro Piantedosi, auspicando una risposta chiara e tempestiva. Tale denuncia assume un peso ancora maggiore alla vigilia dell’approvazione del cosiddetto “decreto sicurezza”, che introduce misure fortemente restrittive e rischia di comprimere ulteriormente ogni forma di dissenso, incidendo in maniera pericolosa sull’ordinamento giuridico e sulle libertà fondamentali. Se alla compressione di ogni voce critica dei cittadini si accompagna anche il controllo occulto dei partiti politici, è evidente che siamo davanti a una preoccupante compressione dei nostri valori costituzionali. L’Italia non può e non deve scivolare verso una deriva autoritaria” così i deputati dem, Mauro Berruto e Chiara Gribaudo.

 

 

14/05/2025 - 17:43

“Mario Paciolla non si è suicidato. Mario Paciolla è stato ucciso. Questa è la verità che emerge ancora una volta con forza dall’inchiesta di Fanpage, presentata ieri a Napoli. Una verità scomoda, dolorosa, ma che non può più essere ignorata. Mario Paciolla non era solo un giovane napoletano: era un costruttore di pace, un ragazzo che dedicava la sua vita alla giustizia e ai diritti umani. Ed è stato ucciso.
Abbiamo chiesto più volte al Governo di fare di più, di alzare il livello di attenzione su una vicenda che deve finalmente diventare una questione nazionale. Non possiamo accettare che il caso Paciolla finisca nel dimenticatoio o resti avvolto nell’ombra. Vogliamo verità e giustizia per Mario e per la sua famiglia, che da troppo tempo vive nel dolore e nell’incertezza. Come Partito Democratico siamo pronti a fare la nostra parte, anche organizzando una missione in Colombia, per andare fino in fondo e far emergere tutta la verità sull’uccisione di un ragazzo che ha scelto di dedicare la sua vita alla costruzione della pace. Lo dobbiamo a Mario, alla sua famiglia e a tutti coloro che credono nella giustizia” così le deputate e i deputati democratici Marco Sarracino, Peppe Provenzano, Laura Boldrini, Fabio Porta, Enzo Amendola, Lia Quartapelle.

19/02/2025 - 17:21

“La Presidente Meloni non puo' tacere dopo queste gravi affermazioni e deve prendere le distanze, anche per rispetto istituzionale della carica che ricopre. Adesso dimostri che ha a cuore la nostra democrazia, che e' fatta di confronto civile, lontano dalla pericolosa violenza usata dai rappresentanti di Gioventù Nazionale e li allontani dalla organizzazione politica che fa riferimento al suo partito” Così la vice presidente del Pd alla Camera, Valentina Ghio.

 

19/02/2025 - 16:56

"Le frasi contro la segretaria Elly Schlein pronunciate da una simpatizzante di FDI e approvate da una dirigente dei giovani del partito di Giorgia Meloni sono di una violenza inaudita. Un clima di odio pericoloso rivelato da una nuova puntata dell'inchiesta di Fanpage sulla "gioventù meloniana" che non può essere ignorato dalla presidente del Consiglio. Dica parole chiare e inequivocabili e cacci dal suo partito chi pensa sia normale volere vedere "impalata" la leader del principale partito di opposizione". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

19/02/2025 - 16:55

Ancora una volta una inchiesta del giornale Fanpage mostra una aggressione verbale di rara violenza. Le parole della destra e dei suoi giovani nei confronti della segretaria Elly Schlein lasciano l’amaro in bocca ma non lasciano sorpresi. Giorgia Meloni può ancora tollerare che nel suo partito si usino questi toni e questi auguri di morte nei confronti degli avversari politici? Forse è il momento di chiudere la sezione giovanile di quel partito.

Solidarietà alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.

Lo scrive in una nota la vicepresidente nazionale del Partito Democratico Chiara Gribaudo.

 

 

19/02/2025 - 16:37

“Nella quarta puntata di Fanpage sulla Gioventù Meloniana una militante annuncia che Elly Schlein va impalata. Proprio così. Con il consenso degli astanti. Meloni spenga quella fiamma. Chiuda l’organizzazione giovanile perché fuori dal dettato della Costituzione”.

Così sui social il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

19/02/2025 - 15:40

"Fanpage, in una sua inchiesta riferita ai giovani di Fdi, ha documento  affermazioni inaccettabili rivolte ad Elly Schlein, quelle di chi si augura di vedere la segretaria del PD 'impalata' per le sue posizioni sulla guerra in Medio Oriente. Ad Elly tutta la mia solidarietà. Giorgia Meloni e Fdi non possono tacere. Servono parole nette e chiare di condanna". Così Andrea De Maria, deputato PD

19/02/2025 - 15:30

“Spero vivamente che la presidente Meloni non continui a scappare dalle sue responsabilità e almeno questa volta sia chiara e netta nel prendere le distanze e scusarsi per le parole che una giovane militante di Fdi ha rivolto alla segretaria Elly Schlein augurandole di essere 'impalata' per le sue posizioni sulla guerra in Medio Oriente. Qual è la posizione di Meloni su un insulto talmente grave fatto da quella gioventù di cui si dichiara fiera e orgogliosa? Senza una ferma condanna, Meloni ci dimostrerebbe, una volta per tutte, di che pasta è fatta”. Così in una nota il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in Commissione Difesa.

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