19/09/2025 - 15:49

“È inaccettabile che l’Italia, che pure ha promosso e sostenuto il programma IUPALS insieme alla CRUI, rischi di lasciare indietro questi giovani. Non possiamo permettere che studenti e studentesse selezionati dalle nostre università restino prigionieri di Gaza, mentre altri Paesi europei ed extraeuropei sono riusciti a garantire corridoi umanitari e visti. Il Governo italiano si attivi subito, in coordinamento con le istituzioni europee e internazionali, per garantire che questi ragazzi e ragazze possano arrivare in Italia, studiare e costruire un futuro di pace e dignità”. Lo dichiara Giuseppe Provenzano, deputato Pd e responsabile nazionale Esteri, primo firmatario insieme ai colleghi Laura Boldrini e Fabio Porta, di una interrogazione ai Ministri degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e dell’Istruzione, Università e Ricerca per denunciare la situazione drammatica in cui si trovano oltre 150 studenti palestinesi di Gaza, vincitori di borse di studio in Italia, ancora privi dei visti necessari per poter raggiungere scuole e università del nostro Paese.

“Da mesi abbiamo assicurato al Governo la massima discrezione sulle trattative in corso, ma ora si sta facendo troppo tardi. A Gaza muore ogni diritto, ma far vivere quello di questi studenti dipende anche da noi. Non si può perdere altro tempo. A Gaza ogni giorno potrebbe essere l’ultimo”, ha aggiunto Provenzano.

 

19/09/2025 - 13:38

Che dicono Meloni e Tajani? Netanyahu va fermato

“Riteniamo le parole del ministro Salvini, rilasciate durante una intervista alla televisione israeliana, vergognose e inaccettabili. Dire che ‘Israele ha diritto di difendersi’,  ribadendo la vicinanza del Governo italiano a quello israeliano con un conclamato genocidio in corso pone l'Italia ancora più nitidamente dalla parte sbagliata della storia. Il ministro Tajani e la presidente Meloni hanno qualcosa da dire in proposito?
Che tipo di minaccia rappresentano i 20mila bambini trucidati a Gaza? Le altre decine di migliaia di civili bombardati, massacrati, sadicamente deportati in assenza di luoghi sicuri?”.

Così i parlamentari democratici a bordo della Global Sumud Flotilla, Arturo Scotto e Annalisa Corrado.
“Se il ministro avesse davvero a cuore la lotta all'antisemitismo - aggiungono - cosa di cui ci permettiamo di dubitare fortemente, vista la sua esplicita vicinanza ai disvalori fascisti, dovrebbe contribuire a fermare la mano assassina di Netanyahu. Mano che sta seminando un odio così radicale verso Israele, che non farà altro che fomentare e nutrire i focolai di antisemitismo mai del tutto sopiti nel mondo, contro i quali noi che ci rifacciamo ai valori della nostra costituzione antifascista ci siamo sempre opposti con forza e nettezza”.

 

19/09/2025 - 11:41

Stamane insieme alle 40 barche della Global Sumud Flotilla è partita la Karma di Arci. A bordo ci sono tra gli altri gli esponenti del PD Arturo Scotto, Annalisa Corrado e Paolo Romano.
"E' con grande emozione che lasciamo la costa Sud della Sicilia e ci dirigiamo a Gaza. Vogliamo portare a termine questa importante missione umanitaria. Sarà una esperienza impegnativa ma siamo sicuri di andare fino in fondo: questa tragedia deve finire e va aperto subito il corridoio umanitario", affermano i rappresentanti del PD.

18/09/2025 - 17:51

“Nessuna minaccia, nessun insulto, nessuna intimidazione. Le parole del ministro Tajani rappresentano una ricostruzione falsa e infondata, che non corrisponde a quanto avvenuto oggi in Aula. I deputati del Pd hanno semplicemente, seppur vivacemente, richiamato il ministro alla prassi parlamentare che impone un comportamento istituzionale ai rappresentanti del governo, ai quali non è consentito applaudire, esultare o assumere atteggiamenti provocatori dai banchi dell’esecutivo. La capogruppo del PD è intervenuta più volte per sollecitare la Presidenza della Camera a ristabilire l’ordine, stigmatizzando comportamenti non consoni da parte del governo. Non vi è stata alcuna intimidazione o minaccia verbale nei confronti del ministro degli Esteri, ma soltanto la difesa delle regole - anche non scritte ma dettate dalla prassi e dal buonsenso - che garantiscono il corretto svolgimento dei lavori parlamentari. Riteniamo pertanto indispensabile che la presidente del Consiglio Meloni venga alla Camera a riferire con comunicazioni formali, su cui l’Aula possa esprimersi. È una questione di chiarezza istituzionale: il Parlamento non può restare all’oscuro della linea che l’esecutivo sta seguendo sul piano internazionale ed europeo, né del mandato affidato alla nostra diplomazia. Come già rappresentato al presidente Fontana, se non vi saranno risposte già dalla prossima settimana, il gruppo del Partito Democratico continuerà a esercitare con determinazione la propria funzione critica e parlamentare, finché non sarà garantito il pieno rispetto delle prerogative dell’Aula. Non siamo disponibili a riprendere i lavori in assenza di comunicazioni del governo che portino a un impegno concreto, e quindi a un voto dell’Aula, sulla posizione avrà sulle sanzioni proposte dall’ Europa e sulle decisioni conseguenti” così una nota del gruppo parlamentare del Pd della Camera.

18/09/2025 - 16:04

“Bene le iniziative del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale. Non si può più accettare il silenzio o la negazione di fronte alla tragedia di Gaza. È inaccettabile per la coscienza democratica ignorare i civili vittime di questa guerra”. Lo dichiara Andrea Gnassi, deputato Pd ed ex sindaco di Rimini.
“Occorre passare dalle parole ai fatti – prosegue l’esponente dem – con un’azione civile e istituzionale, in Italia e in Europa, per fermare le violenze e difendere i diritti umani. Il Parlamento deve discutere e decidere iniziative concrete. Vergognosa la fuga dalle responsabilità del governo sulla mozione delle sanzioni: servono coerenza e coraggio. Vanno promosse indagini per crimini di guerra, come già fatto in Spagna, e interrotte tutte le partnership di fronte a questo sterminio: da quelle militari a quelle tecnologiche ed economiche. In questo senso se il governo non fa nulla è bene promuovere dal basso in tutti i Comuni e Regioni, azioni e fatti anche attraverso le infrastrutture territoriali. L’azione del porto di Ravenna che ha bloccato container di armi dirette a Israele e bloccare la presenza di Israele e degli enti governativi alla Fiera TTG del turismo di Rimini aprono una nuova lotta dal basso contro le barbarie del governo Netanyahu. tutta l’Emilia-Romagna si oppone a intese che nei fatti rafforzano o supportano un governo che fa la guerra ”.
“Noi – conclude Gnassi - insieme agli atri gruppi di opposizione, abbiamo occupato l’Aula della Camera per chiedere al governo di riferire su Gaza: senza un voto in Aula non si va avanti! . È un atto di responsabilità e di coscienza di fronte a una tragedia che interpella la politica. Anche la nostra Regione, terra di libertà, continuerà a battersi per due popoli e due Stati, contro il terrorismo e contro un governo israeliano che prosegue con stragi e parole criminali. È fondamentale che le istituzioni italiane dicano con chiarezza no a nuovi accordi con chi cancella vite e territori. La politica estera non può essere regolata dall’indifferenza: servono valori e responsabilità”.

18/09/2025 - 15:13

La bagarre in aula è la conseguenza della mancata risposta alla nostra richiesta che la Presidente del consiglio venga a riferire in aula circa la situazione insostenibile che sta accadendo a Gaza. Abbiamo appreso dai giornali che il vicepresidente Fitto in Commissione Europea non si è presentato e non ha votato le sanzioni contro Israele. Inoltre, abbiamo assistito ad un ulteriore scempio delle istituzioni, facendo passare una riforma costituzionale a colpi di maggioranza su un testo del governo e con una maggioranza ed un governo che si sono lasciati andare a urla di giubilo, applausi e abbracci. Francamente, le istituzioni meritano un altro tipo di rispetto e noi glielo abbiamo fatto notare. E lo abbiamo fatto notare nei modi in cui lo fa il partito democratico, ossia nel rispetto delle istituzioni”. Lo ha detto Debora Serracchiani Deputata Pd e responsabile Nazionale giustizia intervistata a Montecitorio a margine della seduta d’aula sulla riforma della separazione delle carriere.

18/09/2025 - 14:45

Bene stop al Porto di Ravenna

“Esprimo il mio pieno sostegno e la mia gratitudine al  Presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, alla Presidente della Provincia di Ravenna Valentina Palli e al Sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni per la presa di posizione chiara e coraggiosa contro il transito di armamenti destinati a Israele attraverso il porto di Ravenna. Avuta la conferma che siano in arrivo container con armi ed esplosivi da imbarcare dalle banchine del porto di Ravenna verso Israele la mobilitazione è stata immediata per chiederne il blocco. Il nostro porto non può e non deve diventare complice della fornitura di armi verso scenari di guerra e di violazioni sistematiche del diritto internazionale. Consentire che container di materiale bellico transitino da Ravenna significherebbe tradire la storia e i valori di una città che ha fatto della Resistenza, della pace e dell’accoglienza la propria identità.

Significa anche compiere una violazione della legge 185 e del principio costituzionale all’art.11 che impone il ripudio della guerra, significherebbe chei ministeri interessati e le dogane continuano ad operare come se nulla fosse.  La legge è chiara si parla anche di transito e quelle armi verso Israele non possono passare. Ravenna non vuole essere complice di un genocidio, quello in corso a Gaza, nè di un piano feroce e barbaro di pulizia etnica, insostenibile sempre, ancora di più se vergognosi ministri come Smotrich parlano di “miniere d’oro” e affari immobiliari. Per questo sostengo con forza la richiesta avanzata alle autorità competenti e a Sapir di assumere ogni iniziativa utile per impedire il passaggio di armamenti, così come la proposta di inserire nel codice etico principi vincolanti di pace e rispetto dei diritti umani. Proprio in questi giorni in cui il Commissario Fitto diserta pavidamente il tavolo per decidere sulle sanzioni a Israele, oggi in cui chiediamo al governo che il Ministero della Difesa e le parti israeliane escano dal progetto Undersec e il Ministro Salvini risponde che non è affar suo, oggi che dall’Aula di Montecitorio abbiamo chiesto che Meloni venga a chiarire la posizione del governo italiana e capire se il nostro Paese voterà oppure no questo primo balbettante pacchetto di sanzioni a Israele, Ravenna incarna la postura che vorremmo vedere in tutte le Istituzioni italiane e a tutti i livelli.

In un momento dove il Governo italiano non assume alcuna posizione, vedere rappresentata la dignità e l’umanità dalle Istituzioni locali e regionali che rappresentano la Repubblica, nei lavoratori della portualità che hanno segnalato l’arrivo del carico mi inorgoglisce come ravennate e come parlamentare italiana”. Cosi la deputata democratica Ouidad Bakkali.

 

17/09/2025 - 11:54

“Il governo Meloni rimane in silenzio sul contesto mondiale sempre più grave e sul genocidio in diretta a Gaza ma, incredibilmente, la sua maggioranza in Senato decide di accelerare sul ddl Caccia, convocando addirittura le sedute notturne. È semplicemente vergognoso il tentativo di usare scorciatoie su una riforma profondamente divisiva, ignorando non solo il confronto democratico ma anche i dati e le analisi indispensabili per una discussione seria e responsabile. Sono queste le indecenti priorità di questa maggioranza?” Lo dichiarano le deputate  Eleonora Evi e Patrizia Prestipino del Partito Democratico.

“Sul ddl Caccia – sottolineano le parlamentari - la maggioranza continua a forzare i tempi ignorando la necessità di una valutazione preliminare sull’attuazione della Legge 157/1992 e senza disporre della relazione governativa sull’efficacia e le criticità della normativa vigente”. “Chiediamo l’immediato stop dell’iter parlamentare del ddl almeno fino a quando il governo non presenterà la relazione. Non è accettabile discutere una riforma tanto delicata nel cuore della notte, nel silenzio e lontano dagli occhi dell’opinione pubblica”, concludono Evi e Prestipino.

 

17/09/2025 - 11:29

“A Gaza è stata un’altra botta da incubo. Si vanno a cercare donne e bambini casa per casa. Non c’è paese anche quelli più prudenti che non abbia sentito il dovere di condannare quanto sta accadendo. Ieri una commissione indipendente dell’Onu ha detto che siamo di fronte a un genocidio. Cosa aspetta Meloni a venire in Parlamento per avere pieno mandato ad agire subito? Siamo a un bivio della storia: non potremo raccontare alle prossime generazioni di aver dovuto attendere le mosse della Premier o di aver dovuto attendere che Salvini abbracciasse l’ambasciatore russo.

Leggiamo ancora di vostre esitazioni in Europa. Come è possibile? Dalla Germania alla Gran Bretagna fino alla Turchia, i governi parlano di un «terribile errore» e chiedono lo stop immediato. Mettetevi e metteteci nella condizione di agire. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: l’inazione non è più un’opzione, è complicità.

Meloni venga in aula per consentire al Parlamento di esercitare il proprio diritto al confronto”.

Lo ha detto in Aula Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati, rinnovando la richiesta di comunicazioni della Premier sui fatti in Medio Oriente.

 

 

16/09/2025 - 19:25

"Migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze di tutta Italia, inorridite da questa ennesima escalation del criminale piano di Netanyahu di distruggere e conquistare Gaza. Davanti alle immagini dei carri armati che entrano a Gaza city, delle bombe che cadono su quello che resta della città, di centinaia di migliaia di persone che tentano di mettersi in salvo andando verso sud ma senza avere un luogo sicuro, l'indignazione non può che colpire chiunque abbia un briciolo di umanità.
Non è più tempo di parole, di condanne di circostanza, di distinguo e precisazioni.
Abbiamo chiesto a Giorgia Meloni di venire in aula a dirci cosa intende fare per fermare Netanyahu, il suo progetto di conquista della Striscia e il genocidio in corso, come oggi lo ha definito anche la commissione indipendente dell'Onu presieduta da Navi Pillay. 
L'Italia non vuole macchiarsi ulteriormente di complicità con tutto questo. Se la premier non sente l'urlo di disperazione del popolo palestinese, ascolti almeno l'Italia che scende in piazza pacificamente ma con determinazione, che sale sulla Flotilla, che da nord a sud chiede la fine dell'orrore". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

16/09/2025 - 19:10

Le notizie che arrivano da Gaza sono ogni ora più drammatiche. La comunità internazionale guarda con angoscia e preoccupazione a quello che si configura come il colpo più duro a una popolazione stremata da bombardamenti, fame e violenze. Nessuno può voltarsi dall’altra parte. In primis i governi.

Per questo come capigruppo di opposizione chiediamo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di venire in Aula per comunicazioni ufficiali sulle iniziative che intende prendere. Abbiamo non solo il dovere morale, ma anche l'obbligo giuridico di fermare l’attacco alla Striscia. Servono azioni concrete, sanzioni durissime, la sospensione di ogni accordo.

Chiediamo di convocare l'ambasciatore israeliano per esprimere condanna formale, comunicare le nostre decisioni, tra cui il riconoscimento dello stato di Palestina. E che un attacco alla Flotilla verrà considerato un attacco all’Italia.

Con colpevole ritardo, l'Europa si è svegliata dall'immobilismo annunciando misure contro il governo israeliano. Il governo italiano non continui a opporsi. Oggi l'inazione non è più un'opzione, è complicità.

Così in una nota i capigruppo di opposizione alla Camera dei Deputati Chiara Braga (Pd), Riccardo Ricciardi (M5s), Luana Zanella (Avs), Matteo Richetti (Azione), Riccardo Magi (+ Europa).

 

16/09/2025 - 19:09

“Esprimo tutta la mia solidarietà al professor Rino Casella dell’Ateneo di Pisa, vittima dell’aggressione di un gruppo di studenti pro Pal avvenuta questa mattina. La violenza è sempre la risposta sbagliata, la violenza va sempre condannata senza alcuna giustificazione. Indentificare e aggredire una persona, tacciarlo come ‘professore sionista’ è orribile, quanto stupido. In un giorno così drammatico per Gaza, invasa e ulteriormente distrutta dai tank israeliani, non è certo con la violenza in un Ateneo che si può sostenere la causa palestinese o qualsiasi causa”. Così Vinicio Peluffo, deputato e commissario del Pd di Pisa.

16/09/2025 - 16:03

“Non possiamo continuare a girare lo sguardo dall’altra parte mentre Gaza brucia e le persone muoiono. Le immagini che arrivano da Gaza scuotono le coscienze del mondo intero e ci chiedono: cosa fanno i governi, cosa fa l’Italia?
Per questo chiediamo alla presidente del Consiglio di venire immediatamente in Parlamento a riferire, con una chiara assunzione di responsabilità politica davanti al Paese.
Le parole non bastano più: occorrono atti concreti. È dovere dell’Italia, in linea con il diritto internazionale e con la sua tradizione diplomatica, condannare senza ambiguità l’aggressione in corso e sostenere con decisione il riconoscimento dello Stato di Palestina.
L’Europa e l’Italia non possono più restare fermi a guardare senza fare nulla”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Difesa della Camera.

16/09/2025 - 15:59

“Noi non possiamo andare avanti come se nulla fosse mentre Gaza brucia. Il mondo intero guarda attonito e sgomento e si chiede cosa fanno i governi, cosa fanno le istituzioni. Per questo chiediamo alla presidente del consiglio di rendere comunicazioni a quest’aula, non le solite informative di qualche ministro, ma comunicazioni ad horas in cui ciascuno di noi è chiamato a votare da che parte della storia vuole che sia l’Italia.
È un dovere di ciascuno di noi, nel giorno in cui persino una commissione delle Nazioni Unite parla di genocidio. L’invasione di Gaza con l’esodo della popolazione è un crimine di aggressione che merita la condanna unanime di questo Parlamento. Ma non basta. Abbiamo non solo il dovere morale ma anche l’obbligo giuridico internazionale di fermare tutto questo. Per questo servono azioni concrete, sanzioni durissime, sospendere ogni accordo. Chiediamo di convocare l’ambasciatore israeliano per esprimere condanna formale, comunicare le nostre decisioni, tra cui il riconoscimento dello stato di Palestina. E che un attacco alla Flottilla verrà considerato un attacco anche a noi. Con colpevole ritardo, l’Europa si è svegliata dall’immobilismo annunciando misure contro il Governo Israeliano. Il governo italiano non continui a opporsi. Oggi l’inazione non è più un’opzione, è complicità. Noi vi piace questa parola? Nemmeno a noi. Allora venite e agite. Agiamo insieme. L’Italia, per storia e geografia, non può essere complice”. Lo ha detto in Aula intervenendo in apertura di seduta Giuseppe Provenzano, deputato e responsabile nazionale Esteri del PD.

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