30/04/2024 - 14:21

“Ogni volta che la cronaca riporta fatti che riguardano anche indirettamente il fenomeno migratorio, la destra ne approfitta per mettere nel mirino il tema dell’accoglienza. Addirittura quando sono gli immigrati ad essere vittime dei reati, come accaduto a Piombino, dove venivano prelevati e poi sfruttati in alcuni campi, sotto ricatto lavorativo per il loro stato di bisogno, in condizioni terribili, come rivelano le intercettazioni. La destra oggi é forza di Governo, ormai da quasi due anni, e dunque non ci sono alibi. Dovevano fermare il fenomeno degli sbarchi che invece sono più che raddoppiati dal 2021. Si preoccupino di gestire l’immigrazione, non affrontandola come un problema emergenziale, ma attraverso l’abolizione della legge Bossi-Fini e l’introduzione di vie legali per l’ingresso nel nostro paese. Noi ai proclami elettorali preferiamo affrontare concretamente i problemi: per questo motivo una delegazione di parlamentari Pd ha programmato oggi una visita al Cas di Piombino”. Così Emiliano Fossi, segretario del Pd toscana e il responsabile politiche dell’immigrazione

17/04/2024 - 14:03

Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd 

 

Lunedì mattina assieme ad altri colleghi e colleghe sono stata nel CPR di Roma, nell'ambito di un'iniziativa promossa dal Tavolo Asilo e Immigrazione che ha portato rappresentanti della società civile e della politica a visitare tutti i CPR del Paese. Oggi a mezzogiorno si è tenuta la conferenza stampa di restituzione.

 

I centri hanno confermato di essere luoghi di vera a propria “detenzione” in cui le persone sono “detenute” senza aver commesso alcun reato e con l'unico scopo, irrealizzabile, di essere rimpatriate. In questi luoghi i diritti fondamentali delle persone vengono calpestati quotidianamente. Le persone sono abbandonate a sé stesse, non sanno perché sono lì e per quanto tempo ci resteranno, perché nessuno lo ha spiegato loro. Queste istituzioni totali e senza scopo sono il simbolo del fallimento delle politiche in materia di immigrazione degli ultimi 30 anni. Carceri illegali lontane da occhi indiscreti, disumanizzanti, dove i tentati suicidi sono un dato quotidiano. Il governo ha aumentato fino a un anno e mezzo il periodo massimo del trattenimento, il Patto Europeo Migrazioni e Asilo rafforza la detenzione amministrativa: stiamo andando nella direzione sbagliata.

Dopo le visite di questi giorni, è ancora più evidente che l'unica soluzione è la chiusura di questi centri e la cancellazione della detenzione amministrativa, contraria ai principi della Costituzione e del diritto internazionale, come le organizzazioni nella società civile chiedono da sempre.

 

 

 

12/04/2024 - 12:24

“Abbiamo chiesto più tempo per poter esaminare questo disegno di legge che arriverà in Aula il 29 aprile, giusto in tempo per poter sventolare la bandierina della Lega durante la campagna elettorale per le europee. Questo testo, pericoloso, va contrastato in ogni modo, perché mina la stessa unità nazionale, creando, di fatto, venti staterelli in maniera irreversibile. Non dimentichiamo che può portare anche a minare l'erogazione di servizi essenziali ai cittadini a partire dalla scuola, dalla sanità, con un’immigrazione dal Sud verso il Nord e un aumento delle liste d'attesa al Nord stesso. Questo provvedimento va anche contro la competitività del nostro Paese. Tant'è che è stato criticato dalle imprese, perché crea, di fatto, 20 sistemi amministrativi e burocratici diversi e quindi va nella logica non di semplificare, ma di aumentare i costi della burocrazia per chi vuol fare impresa”. Così Simona Bonafè, vicepresidente vicaria del Gruppo Pd alla Camera e capogruppo dem in commissione Affari costituzionali, intervistata sul sito web dei deputati Pd.

“Questo – ha concluso Bonafè - è un testo che va anche contro la Costituzione, perché la Costituzione prevede un regionalismo, intanto non competitivo, ma solidaristico e soprattutto la Costituzione si basa sul presupposto che questa è una Repubblica unica e indivisibile”.

11/04/2024 - 13:07

“L’accordo Italia-Albania sull’immigrazione è un progetto costosissimo che avrà effetti dannosi per le casse dello Stato. A maggior ragione la creazione di centri per i migranti sul territorio albanese e un carcere comporterà un esborso economico per il governo molto elevato.

Oltre alle cifre già stanziate per l’Albania che ammontano a 635 milioni di euro, nell’ultimo decreto fatto ne hanno aggiunti altri 65 milioni, che riguardano alcune voci di spesa come la bonifica di ordigni bellici piuttosto che la creazione delle reti idriche e fognarie e collaudi vari. Nonostante tutti questi sprechi di denari, sarà molto poco probabile che i centri siano già attivi da maggio, come sostiene il governo.

Quindi alla fine dei conti questo accordo non è vantaggioso per l’Italia e provocherà una perdita economica e sottrazione di personale per l’Italia, togliendo fondi e risorse importanti ad altri investimenti e progetti prioritari per l’Italia, come i fondi destinati ai territori colpiti da terremoti e alluvioni, come abbiamo già denunciato fin dall’inizio”. Lo dichiara MATTEO MAURI deputato e responsabile sicurezza del PD.

11/04/2024 - 12:10

“Il patto sui migranti ha diviso la maggioranza perché vediamo che le forze di governo in Italia hanno votato in modi diversi. Quindi assistiamo ad una maggioranza completamente spaccata. Questo patto sull’immigrazione a noi continua a non convincere. Perché comunque non prevede il meccanismo di redistribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo su cui noi ci battiamo da anni, e poi perché è un patto che tende a concentrare l’attenzione sulle frontiere esterne che pure sono un tema ma non prevede regole stringenti e importanti per la gestione dei richiedenti asilo sul suolo europeo a partire dal diritto d’asilo europeo. E da ultimo non va bene perché non si tocca Dublino per cui c’è ancora la regola del paese di prima approdo e questo fa molto male all’Italia. La maggioranza di governo completamente spaccata cerchi di capire cosa vuole fare e dove vuole andare perché così certamente non fa bene all’Italia”. Lo dichiara Simona Bonafè, vicepresidente e del gruppo democratico e capogruppo in commissione Affari costituzionali di Montecitorio.

10/04/2024 - 19:09

Il governo aumenta ancora i finanziamenti per i centri in Albania
“L’accordo Italia-Albania sull’immigrazione è un progetto costosissimo che avrà effetti dannosi per le casse dello Stato. Lo avevamo sottolineato durante il dibattito alla Camera quantificandone il costo complessivo a circa 700 milioni di euro. Purtroppo ci eravamo sbagliati, i costi sono destinati a crescere ancora come dimostra il decreto Pnrr, che di fatto diventa una specie di omnibus in cui mettere anche i fondi per i rifugiati ucraini e per i centri per richiedenti asilo in Albania. Per quanto riguarda  i centri in Albania, in particolare, dopo le insistenze delle opposizioni per avere chiarimenti, risulta che vi sia un aumento di circa 25 milioni di euro di cui quasi 16 vengono dal fondo per le esigenze indifferibili, cioè il fondo a cui si attinge per aiutare le persone in caso di disastri come i terremoti o le alluvioni, e 10 milioni da un fondo per la difesa. Un’enormità per un progetto pieno di lacune che viola le norme comunitarie e i diritti umani e che servirà solo alla campagna elettorale della presidente Meloni e che, come abbiamo visto, drena e sottrae anche risorse destinate alle emergenze che, in qualsiasi momento, possono colpire la popolazione italiana”. Così la deputata democratica, Laura Boldrini.

28/03/2024 - 17:41

“Questa destra lascia senza parole, dopo l’autonomia ora vogliono le classi differenziate? La scuola è il luogo dell'integrazione, ispirata al principio del dialogo e del multiculturalismo. Molte delle studentesse e degli studenti che frequentano le scuole del Paese vorrebbero essere italiani ma sono invece considerati stranieri a causa di una legge sulla cittadinanza da riformare. Grave che il Ministro dell’Istruzione Valditara insegua invece gli slogan di Salvini, che vorrebbe un tetto del 20 per cento agli alunni stranieri in classe. Nella maggior parte dei casi sono ragazzi che parlano perfettamente italiano, pienamente integrati, che non sono italiani solo perché questo Governo non vuole approvare lo ius culturae, per riconoscere la cittadinanza italiana ai ragazzi nati in Italia e che studiano qui. Questo Governo ed i partiti di maggioranza continuano ad usare l'immigrazione per la propria campagna elettorale permanente”. Lo afferma in una nota la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.

25/02/2024 - 15:47

“Un anno fa, nella notte tra il 25 e 26 febbraio, la strage di Cutro. 94 morti, 20 dispersi, molti bambini. Una tragedia dimenticata che non ha insegnato nulla. Le vuote politiche di immigrazione continuano ad insanguinare il mare. Tornano però a picchiare i manganelli. Vergogna!”.

Lo scrive sui social il deputato democratico, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.

24/02/2024 - 18:54

"Perché sono qua?" È la domanda che, durante il colloquio che abbiamo avuto oggi nel carcere calabrese di Castrovillari, Maysoon Majidi, iraniana, 27 anni, attivista e militante politica, ha ripetuto più volte incredula e inorridita. Lo ha chiesto in italiano, grazie ad un dizionario datole in carcere. E ha voluto dirlo in italiano, nonostante con me ci fossero Parisa Nazari e Shadi Alizadeh, due attiviste iraniane del movimento “Donna, vita, libertà“.
Una domanda che da due mesi sta tormentando questa giovane attivista per i diritti umani e regista scappata dall’Iran, insieme al fratello. Per quattro anni ha vissuto nel Kurdistan iracheno dove ha lavorato in Tv locali e ha continuato l’attività politica, fino a quando la sua sicurezza non è stata più garantita neanche lì. E con il sostegno del padre, professore in Iran, lei e il fratello hanno deciso di andarsene. “Mio padre ha venduto tutto per salvare noi, non gli è rimasto più niente” ha raccontato quasi piangendo. Dalla Turchia si sono imbarcati verso l’Italia sperando di trovare finalmente protezione. E invece, da quasi due mesi, si trova in carcere con l'accusa di essere una scafista, “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Una situazione kafkiana, surreale. E tutto sulla base di testimonianze che, per chi come me ha lavorato tanti anni con i rifugiati, difficilmente possono dimostrare la sua partecipazione all’organizzazione del viaggio. Tant'è che gli stessi testimoni, che non sono più in Italia, hanno fatto avere alla famiglia dei video in cui smentiscono di avere detto che lei fosse una scafista e che, evidentemente, c’è stato qualche errore nella traduzione.
 Ho fiducia nella magistratura e sono certa che saprà approfondire tutti gli elementi e acquisirne di nuovi. Il rischio è che Mysoon Majidi finisca in un enorme equivoco le cui conseguenze ne comprometterebbe il futuro. Questo non deve accadere". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

28/01/2024 - 17:38

Sarà presentata interrogazione al Ministro Piantedosi

“Ho riscontrato una situazione che non esiterei a definire indecente. Si tratta di un vero e proprio centro di detenzione in cui attualmente vivono 56 persone in spazi sottodimensionati rispetto alle effettive necessità. Ho raccolto diverse testimonianze e informazioni sugli ospiti, che spesso vivono situazioni di fragilità e che necessiterebbero un’attenzione immediata e specifica. La verità è che queste persone vengono recuperate dal mare e rinchiuse dentro i CPR senza aver commesso alcun reato, e che prima del Decreto Cutro sarebbero state, invece,  inserite nel circuito dell’accoglienza.
La sintesi di come il Governo Meloni intende gestire il fenomeno migratorio: nasconderlo più in profondità possibile agli occhi dei cittadini e dimenticarsi dei diritti di chi qui arriva alla ricerca di un futuro”. Lo spiega in una nota la deputata del Pd, Giovanna Iacono in una nota al termine della visita presso il CPR di Milo (TP), oggetto nei giorni scorsi di una rivolta da parte dei migranti, accompagnata da Valentina Villabuona, presidente del PD della provincia di Trapani e Responsabile del Dipartimento regionale Immigrazione del partito.

Iacono ha annunciato che sarà presentata un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Piantedosi perché “ci spieghi cosa realmente è accaduto nei giorni scorsi, ma soprattutto cosa avverrà adesso che la struttura sarà chiusa per ristrutturazione e i migranti saranno trasferiti. Serve chiarezza – conclude Iacono – per comprendere dove verranno portate queste persone e quale sarà il loro futuro”.

25/01/2024 - 15:12

Quanto sta accadendo in queste ore nel Cpr di Milo è davvero preoccupante. Secondo fonti di stampa, a seguito di un incendio, più di 100 persone sarebbero costrette a vivere in uno spazio destinato a 10 e, per questo, esposti anche alla pioggia e al freddo. Come se non bastasse, le proteste dei migranti sarebbero state represse duramente.

Ancora una volta, sono i più deboli a soffrire le conseguenze degli scellerati provvedimenti di questo governo in tema di immigrazione: molte di queste persone, prima del decreto Cutro, avrebbero avuto accesso al sistema di accoglienza e di integrazione italiano. Chiederemo al Ministro dell’Interno di fare immediata chiarezza su questa vicenda che, se confermata, comporterebbe una palese e grave violazione dei diritti umani.

Così i deputati del Pd Giovanna Iacono ed Anthony Barbagallo.

24/01/2024 - 13:15

"Con l'accordo Italia-Albania, la politica sull'immigrazione del governo Meloni segna un'altra inconcludente e discriminatoria tappa. È un progetto pieno di lacune e approssimativo, buono solo per la propaganda delle prossime elezioni europee quando la maggioranza tenterà di far credere che nessun migrante arriverà più in Italia. Ma è solo una bugia, un'altra bufala: i flussi migratori si possono e si devono gestire, ma non si possono bloccare. Questo è un accordo costosissimo. Mentre nel nostro Paese si nega il reddito alle persone in difficoltà e in tanti non possono più curarsi, si spendono almeno 670 milioni di euro, per la gestione di non più di 3 mila migranti al mese sul territorio albanese. Una goccia se consideriamo le oltre 150mila persone sbarcate in Italia nell'ultimo anno e uno spreco incredibile di risorse, tenuto conto che gli stessi centri si potevano fare in Italia con una spesa enormemente inferiore. E, in più, le persone che saranno portate nei centri in Albania, nella quasi totalità dei casi torneranno in Italia, sia che ottengano la protezione internazionale, sia che non la ottengano. Ma questo non va di pari passo con una prospettiva che aumenti il numero dei rimpatri.

Inoltre alcuni diritti vengono compressi, come il diritto alla difesa, con buona pace del garantismo di cui si vantano le destre e che, evidentemente, vale solo per alcuni e non per altri. Sull'immigrazione Giorgia Meloni le ha provate tutte, e tutte sbagliate. Fino ad arrivare nei giorni scorsi alla corte del presidente turco Erdoğan per chiedergli di bloccare le partenze dalla Libia, cioè da un altro paese. A questo è ridotta la politica estera del governo: a elemosinare favori perfino da autocrati discutibili come il tunisino Saied ed Erdoğan nell’illusione che fermino le partenze verso l'Italia. Ma noi non possiamo accettare né che i migranti vengano sottoposti a pesanti e inutili trattamenti discriminatori, né che venga sperperato così tanto denaro pubblico in questo modo scellerato solo perché la maggioranza e il governo devono fare propaganda e sono pronti a tutto pur di nascondere i loro insuccessi".

Così Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, dichiarando in Aula il voto contrario del Pd alla legge di ratifica del Protocollo Italia-Albania.

18/01/2024 - 14:00

“La Commissione di questa notte alla Camera sull'Accordo con l'Albania è stata l'ennesima tappa dell'operazione di propaganda di Giorgia Meloni sul tema dell'immigrazione.
In particolare un tassello della competizione tra FdI e Lega a chi si supera più a destra.
Un accordo che non regge da nessun punto di vista. E che soprattutto è utile solo al Governo albanese e che crea un danno notevole alle tasche delle italiane e degli italiani. Oltre al fatto che non avrà nessun effetto sul numero degli sbarchi e sull'integrazione di chi ha diritto ad essere accolto in Italia.
Basti pensare che è prevista una spesa di 653 milioni di euro per soli 5 anni e per al massimo 3.000 migranti al mese. Una spesa folle per fare le stesse cose che si fanno normalmente in Italia a costi immensamente minori. Cioè in sintesi un Accordo per fare cose inutili e costosissime.
È per evitare questo scempio e per denunciare il mancato rispetto di fondamentali principi umanitari che abbiamo dato battaglia in Commissione, come PD e come opposizioni unite.
La relazione del Governo e della maggioranza è stata sempre la stessa: un muro di gomma.
Hanno dato parere contrario agli emendamenti che abbiamo presentato. Compresi quelli che provavano semplicemente ad inserire nel testo della Legge i principi su cui il Viceministro Cirielli è venuto ufficialmente a dare garanzie in Commissione.
Un atteggiamento assurdo e inaccettabile per un provvedimento su cui il Governo ha voluto prevedere una procedura accelerata, che ha contribuito a strozzare la discussione in Commissione, quando siamo in attesa della sentenza della Corte costituzionale albanese che potrebbe anche annullare tutto.
La propaganda in vista delle prossime elezioni Europee e l'ansia da prestazione della Presidente Meloni sta superando ogni limite e sta producendo danni che pagherà l'Italia”. Lo dichiara Matteo Mauri, deputato Pd e vicepresidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio.

18/01/2024 - 13:59

“Il ddl Italia - Albania passato ieri notte in commissione è inutile e costoso; un accordo che impegnerà più di 650 milioni di euro per allontanare poche migliaia di migranti soccorsi in mare dal nostro paese, ma che non avrà nessun effetto sul numero di sbarchi e sull’integrazione di coloro che hanno diritto di rimanere nel nostro paese.
Il protocollo Italia-Albania rischia inoltre di presentare gravi criticità in merito alla sua applicazione pratica sulle quali il Partito democratico ha più volte nel corso dell’esame in commissione chiesto al governo delucidazioni mai arrivate.
Per la presidente Meloni la ratifica di questo protocollo serve solo da sventolare in campagna elettorale ma nasconde il doppio fallimento del governo nella gestione del fenomeno migratorio, tanto a livello nazionale con il triplicarsi degli sbarchi nell’ultimo anno, quanto in Europa”. Lo dichiarano in una nota congiunta Simona Bonafè e Vincenzo Amendola, rispettivamente capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali ed Esteri di Montecitorio, i quali aggiungono: “Una maggioranza in cui relatori e membri del governo dipendono dai sospiri di Palazzo Chigi.
Nemmeno le disposizioni di legge italiana sull’immigrazione e i diritti costituzionali sono stati presi in considerazione.
Si dimostra che questa legge è solo uno spot per la campagna elettorale della premier”.

04/01/2024 - 16:00

"Speravamo che, dopo più di un anno di annunci vuoti, la creazione di una struttura con i relativi incarichi e di plurime richieste di chiarimenti in Parlamento, almeno nella conferenza di inizio anno la presidente del Consiglio ci dicesse in cosa consiste questo fantomatico "Piano Mattei". Ma non è avvenuto. Anzi, ci ha detto che lo illustrerà prima ai potenziali partner africani e solo dopo in Parlamento - com'è già successo con l'accordo con l'Albania. Ha sottolineato anche che i progetti ci sono, ma non ce li dice. Probabilmente invece non ci sono affatto ed è solo velleitaria propaganda. Come lo è stata tutta la conferenza stampa in cui Meloni ha parlato tanto, tantissimo, senza mai rispondere nel merito su niente. Niente. Anzi, appellandosi in continuazione alla speranza che prevalga il buon senso e alla collaborazione dell'Europa, la stessa Europa per la quale, in campagna elettorale, era "finita la pacchia". Prendiamo atto che, almeno, ha riconosciuto lei stessa il fallimento delle sue politiche sull'immigrazione. Dopo ben quattro decreti, la promozione del memorandum con la Tunisia, l'accordo con Tirana, ha dovuto ammettere che non ci sono risultati.
E non solo non ci sono risultati, ma la situazione è drammaticamente peggiorata, specialmente in termini di morti in mare.
Una linea inefficace e deleteria che, però, Meloni, nonostante il flop, continua incredibilmente a perseguire". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

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