18/12/2025 - 10:37

“Finanziare lo sport pubblico aumentando l’offerta di gioco d’azzardo. Non è una semplificazione polemica: è ciò che il Governo ha deciso di fare con un emendamento alla legge di bilancio. Con ‘Win For Italia Team’ nasce una nuova lotteria di Stato, presentata come strumento per promuovere la pratica sportiva e finanziare il Coni, in particolare in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. In realtà il meccanismo è elementare e brutale: più persone giocano, più perdono, più lo Stato incassa. Lo sport viene tenuto in piedi non da investimenti pubblici strutturali, ma dalla diffusione di una dipendenza”.

Così il deputato dem e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari, coordinatore dell’Intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo.

“Non lo diciamo solo noi - aggiunge - anche la campagna nazionale ‘Mettiamoci in gioco’, che da anni monitora e contrasta la diffusione dell’azzardo, ha denunciato come questo provvedimento rappresenti l’ennesimo aumento dell’offerta di gioco, mascherato da finalità ‘benefica’, e destinato con ogni probabilità a diventare strutturale, come già accaduto in passato con misure analoghe introdotte in situazioni emergenziali. Un appello che va raccolto e sostenuto. In Emilia-Romagna conosciamo bene le conseguenze di queste scelte. Ogni anno si giocano quasi 9 miliardi di euro. Decine di migliaia di persone hanno problemi di ludopatia, con ricadute pesantissime sulle famiglie, sui servizi sociali, sulla sanità pubblica. È un fenomeno strutturale, non marginale, e cresce quando cresce l’offerta. Eppure, invece di ridurla, il governo la amplia. Invece di investire seriamente nella prevenzione, nella cura e nello sport di base, sceglie la strada più facile e più cinica: fare cassa sulle fragilità sociali. Trasformare il gioco d’azzardo in uno strumento ordinario di finanziamento pubblico. C’è una contraddizione politica evidente e grave. Lo sport dovrebbe educare, includere, costruire benessere. Qui diventa dipendente da un meccanismo che produce esclusione, indebitamento, solitudine. Lo Stato prima alimenta il problema e poi finge di curarne gli effetti. Questa proposta non va nemmeno discussa e per questo la collega Tajani al Senato ha presentato l’emendamento soppressivo. Non si finanzia lo sport sulle dipendenze. Non si governa un Paese - conclude - lucrando sulla fragilità delle persone”.

 

 

23/07/2025 - 13:28

“L’approvazione della proposta di legge che obbliga gli istituti bancari a stipulare, a chiunque lo richieda, un contratto di conto corrente è un segnale positivo, soprattutto per quei soggetti fragili a cui spesso questo diritto viene negato. Altrettanto positivo è l’accoglimento del mio ordine del giorno che si rivolgeva a una particolare categoria di cittadini: i membri delle forze dell’ordine e delle forze armate”. Così Claudio Stefanazzi, deputato del Partito Democratico, membro della Commissione Finanze.
“In particolare - sottolinea l'esponente dem - l’odg sollevava il tema della vulnerabilità economica del personale dei Corpi dovuto a situazioni di sovraindebitamento, che non di rado derivano da eventi oggettivi e non imputabili alla volontà dei soggetti ma che troppo spesso vengono ignorate. È bene, invece, che dalle istituzioni arrivi un chiaro segnale di sostegno a queste persone che più di molte altre vivono condizioni di esposizione e che, per questo, dovrebbero godere di tutele adeguate". "Mi auguro che il Governo rispetti l’impegno preso oggi e adotti tutte le misure che servono a restituire la dovuta serenità ai membri delle forze dell’ordine e delle forze armate che vivono momenti di difficoltà”, conclude Stefanazzi.

18/06/2025 - 18:14

Oggi, alla Camera dei Deputati, su impulso della segreteria nazionale nell'ambito del contrasto alle diseguaglianze,  Marco Furfaro, e sotto il coordinamento del Presidente per il Reddito Alimentare Leonardo Cecchi, il Partito Democratico ha avviato ufficialmente il tavolo parlamentare permanente sul sovraindebitamento e le fragilità sociali. Al tavolo siedono oltre 50 realtà tra sindacati, associazioni dei consumatori ed enti del Terzo Settore, chiamati a lavorare fianco a fianco con a deputati e senatori per costruire una nuova proposta di legge organica che affronti il tema del sovraindebitamento nel nostro Paese. Presenti al primo incontro la coordinatrice nazionale del partito Marta Bonafoni, la responsabile pubblica amministrazione Stefania Bonaldi, il capogruppo in bilancio Ubaldo Pagano, il capogruppo in ecomafie Stefano Vaccari per i deputati, il deputato della commissione Finanze Claudio Stefanazzi, la presidente dell'intergruppo Economia Sociale Silvia Roggiani, la senatrice Cristina Tajani, vice presidente Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo per i senatori.

"I numeri - spiega Marco Furfaro - parlano chiaro e richiedono risposte strutturali: in Italia oltre 1 milione di cittadini risultano sovraindebitati e milioni di famiglie convivono quotidianamente con situazioni di debito difficilmente sostenibili. Un fenomeno trasversale che produce precarietà lavorativa, esclusione sociale e povertà crescente. È un’emergenza sociale che il legislatore non può più ignorare. Il nuovo tavolo nasce proprio con l’obiettivo di mettere intorno allo stesso tavolo le competenze e le esperienze di chi ogni giorno affronta sul campo le conseguenze di un sistema del credito sempre più sbilanciato. Arriveremo a una nuova proposta di legge che affronti il tema di petto. È una priorità sociale, è una priorità di giustizia. E dobbiamo occuparcene".

 

15/06/2025 - 11:59

“Il rischio di una guerra globale è sempre più alto . Ora più che mai c'è bisogno di una voce unica europea che sia concretamente efficace per un'immediata de-escalation militare. È la diplomazia la principale risorsa per fermare la follia di una guerra che sembra essere sempre più vicina e mondiale”. Così il deputato Stefano Graziano, capogruppo Pd in Commissione Difesa, in una nota sul conflitto in M.O. e a commento delle parole del ministro Crosetto in un'intervista sul riarmo dell'Italia.
“Le parole del ministro Crosetto – sottolinea l'esponente dem - confermano quanto il Pd, da tempo, sta proponendo: senza una revisione netta del ReArm Eu, il piano di rafforzamento militare si concretizzerebbe in un chiaro indebitamento nazionale e potrebbe essere utilizzato solo da quei Paesi in grado di far fronte a tale indebitamento. In altre parole senza un debito europeo non può esserci una difesa europea, ma solo di quella degli Stati che, unilateralmente, amplierebbero il loro bacino militare”, conclude Graziano.

09/04/2025 - 08:33

Mercoledì 9 aprile, ore 10, Sala Berlinguer – Camera dei Deputati

I dati sul potere d’acquisto degli italiani sono drammatici. Secondo l’ultimo Rapporto Italia di Eurispes, il 57,4% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese e ricorre sempre più spesso a strumenti finanziari per sostenere i consumi. I salari reali sono tra i peggiori d’Europa e la spirale del sovraindebitamento rappresenta, in Italia, una condizione sempre meno eccezionale e sempre più strutturale. L’incertezza economica, acuita anche dalle politiche protezionistiche introdotte da Trump, rende il contesto ancora più preoccupante. In uno scenario di fragilità diffusa, cresce il rischio di scivolare nella trappola del debito: è necessario un aggiornamento della normativa e  offrire strumenti efficaci di prevenzione e tutela.
Per fare il punto sulla situazione e avanzare proposte concrete, oggi, mercoledì 9 aprile, ore 10.00, si terrà una conferenza stampa presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati (Via degli Uffici del Vicario 21, Roma), promossa dal Gruppo parlamentare del Partito Democratico dal titolo “Il Diritto di ricominciare. Il sovraindebitamento, tra diritti negati e necessità di agire”. Parteciperanno la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga, il capogruppo PD in Commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, il deputato Silvio Lai della Commissione Bilancio e la senatrice Cristina Tajani della Commissione Finanze. Saranno presenti inoltre Caterina Boca (Caritas Italia), Antonella Nanna (Federconsumatori), Giovanni Pastore (Favor Debitoris), l’avvocato Luigi Tarantello, a moderare l’incontro sarà Leonardo Cecchi.

Accrediti stampa: pd.ufficiostampa@camera.it

 

08/04/2025 - 12:44

Mercoledì 9 aprile, ore 10, Sala Berlinguer – Camera dei Deputati

 

I dati sul potere d’acquisto degli italiani sono drammatici. Secondo l’ultimo Rapporto Italia di Eurispes, il 57,4% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese e ricorre sempre più spesso a strumenti finanziari per sostenere i consumi. I salari reali sono tra i peggiori d’Europa e la spirale del sovraindebitamento rappresenta, in Italia, una condizione sempre meno eccezionale e sempre più strutturale. L’incertezza economica, acuita anche dalle politiche protezionistiche introdotte da Trump, rende il contesto ancora più preoccupante. In uno scenario di fragilità diffusa, cresce il rischio di scivolare nella trappola del debito: è necessario un aggiornamento della normativa e offrire strumenti efficaci di prevenzione e tutela.

Per fare il punto sulla situazione e avanzare proposte concrete, domani, mercoledì 9 aprile, ore 10.00, si terrà una conferenza stampa presso la Sala Berlinguer della Camera dei Deputati (Via degli Uffici del Vicario 21, Roma), promossa dal Gruppo parlamentare del Partito Democratico dal titolo “Il Diritto di ricominciare. Il sovraindebitamento, tra diritti negati e necessità di agire”. Parteciperanno la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga, il capogruppo PD in Commissione Bilancio, Ubaldo Pagano, il deputato Silvio Lai della Commissione Bilancio e la senatrice Cristina Tajani della Commissione Finanze. Saranno presenti inoltre Caterina Boca (Caritas Italia), Antonella Nanna (Federconsumatori), Giovanni Pastore (Favor Debitoris), l’avvocato Luigi Tarantello, a moderare l’incontro sarà Leonardo Cecchi.

Accrediti stampa: pd.ufficiostampa@camera.it

 

28/01/2025 - 10:39

Sul serio c’è qualcuno che pensa, come fa l’Istituto Friedman rispondendo sopra le righe ad Elly Schlein, che, oggi, gioco legale e gioco illegale non siano spesso facce di una stessa medaglia?

E’ davvero disarmante notare che non si abbia piena contezza sul fatto che il sistema dei giochi, disciplinato dallo Stato con regole vetuste, offra una sponda a chi tenta di catturare nel giro della criminalità organizzata quanti cadono nella trappola dell’indebitamento e  della ludopatia.

Servono regole più ferree che circoscrivano meglio il gioco legale, soprattutto via internet, e che consentano monitoraggi e controlli costanti per allontanare e sconfiggere lo spettro del malaffare e delle malattie patologiche.

Serve che il gioco diventi un fatto occasionale e non ripetitivo, che si riduca la porta dei giochi autorizzati e che i luoghi del gioco siano ben individuabili e a debita distanza da spazi sensibili.

In primis serve innanzitutto che i giochi non diventino, come lo sono ora, la cassa di uno Stato incapace di trovare risorse in altre modo e che di contro aumenta i giochi per avere nuove entrate.

Non si possono incentivare i giochi, anche attraverso siti e sponsor mascherati, come avviene anche nel mondo del calcio e dello sport, e poi lamentarsi delle criticità che emergono e che colpiscono decine di migliaia di cittadini.

Nessuna mette in dubbio la correttezza dei concessionari e tantomeno la regolarità delle giocate ma a tutela di un sistema legale, ridotto nelle proporzioni, è necessaria una riforma che dia il segno di una volontà di cambiamento anche di tipo culturale.

Lo dichiara il deputato Pd Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.

27/01/2025 - 09:55

“Introdurre una nuova figura di intermediazione tra direttore e vicedirettore non ha alcun senso. Inaccettabile che la maggioranza non venga in Commissione”. Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo del Pd in commissione Vigilanza Rai, in una intervista a Repubblica.it.

“Partiamo da un presupposto: mentre l'Europa ha realizzato il Freedom Act che dà più spazi di libertà al servizio pubblico, qui la tv di Stato appare la gazzetta ufficiale del governo, è un atteggiamento da democratura più che democrazia. E questo nuovo provvedimento è di natura liberticida. Solo che ora, dopo il fallimento in termini di ascolti e reputazione di tele-Meloni, se entro agosto non applicheremo il Freedom Act arriverà l'infrazione e il conto lo pagheranno gli italiani”, ha aggiunto Graziano.

“Intanto è inaccettabile che la maggioranza si sia ritirata a Colle Oppio e non venga in Vigilanza bloccando la Commissione deputata al controllo del servizio pubblico, questo perché non ha i numeri e vuole imporre a tutti i costi un nome. Il tema è di metodo e non personale ovviamente e anche qui si vede la loro idea di reprimere pluralismo e spazi di libertà. Comunque ribadiamo con chiarezza e fermezza che se ci avessero ascoltato, a quest'ora la riforma l'avremmo fatta. Invece si sono persi quattro mesi. Dicemmo subito: prima la riforma, poi la governance. Ma il punto è che a destra non si ha nessuna voglia di dare più informazione e pluralismo. FdI persegue l'occupazione, la Lega vorrebbe la privatizzazione, FI è interessata a tutelare la quota di mercato pubblicitario di Mediaset. Quindi eccoci bloccati. Siamo stati facili profeti nel prevedere quest'esito”, ha proseguito il capogruppo dem.

“Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo fatto uno studio preciso per dimostrare come Mediaset sorpassi Rai tutto l'anno nel '24, e per la prima volta dopo oltre 35 anni non è solo un duopolio ma un quadripolio, con La7 e Discovery. Immagini un po’ che oggi anche uno dei più grandi eventi sportivi, gli Australian Open di Sinner, l’abbiamo dovuta vedere su 9 e la Rai forse manco si è posto il tema. Si è polverizzato il palinsesto; la questione del sostegno economico ha un approccio sbagliato, diviso com'è tra fiscalità generale e canone, tema che priva una strategia complessiva, non a caso non c'è un disegno di vera trasformazione della Rai; l'indebitamento è di 600 milioni. In sostanza non c'è una visione della Rai del futuro e per questo siamo anche preoccupati per la sorte dei 12 mila dipendenti del servizio pubblico e degli italiani che pagano il canone”, ha concluso Graziano.

08/04/2024 - 13:01

“In Italia, fonte barometro dei consumi di NIQ, si spendono 134 miliardi di euro nel settore del largo consumo di cui 82 miliardi nel comparto alimentare. Più bassa la spesa per i beni tecnologici e durevoli: 53 miliardi. Di contro in cima alla classifica si trovano i denari veicolati nei giochi e nelle scommesse. Quasi 150 miliardi di euro. Un dato preoccupante di per sé se riferito al fatto che una parte di quel giro d'affari è spesso collegato alle attività delle mafie, senza dimenticare che su milioni di cittadini si producono effetti sociali ed economici devastanti, sulla salute e sull'indebitamento. Ma la cosa più preoccupante è il ruolo dello Stato che sui giochi fa cassa per aumentare le risorse a disposizione e per affrontare le emergenze anziché operare per mettere regole a protezione delle fasce più deboli e ridurre l’offerta di gioco”.

 

Così il deputato democratico Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.

03/04/2024 - 18:41

Presentata interrogazione parlamentare sui tagli a SSN

“Sotto i colpi di questo governo la nostra sanità pubblica continua a perdere pezzi e gli italiani continuano ad indebitarsi per curarsi. Oltre un miliardo di euro: è questo, secondo le stime, il valore dei prestiti personali erogati nel 2023 per far fronte alle spese mediche. Una situazione preoccupante ed allarmante che vede il nostro paese condannare milioni di persone a quella che è una vera e propria povertà sanitaria. Le famiglie che hanno accusato problemi economici a causa delle spese sanitarie erano il 4,7% nel 2019, sono salite al 5,2 nel 2020, per arrivare ora al 6,1%. Parliamo di 1 milione mezzo di nuclei familiari. Cifre impressionanti. Se poi a questo aggiungiamo le spese che l’OMS ha definito come catastrofiche, ovvero quelle spese che impattano per + del 40% della disponibilità economica di un nucleo familiare, i numeri diventano una vera e propria emergenza. Il 9,44% delle famiglie, un dato tra i peggiori d'Europa. Per questi motivi abbiamo depositato un’interrogazione urgente al ministro della salute Schillaci affinché si faccia garante dell’articolo 32 della nostra Costituzione e intervenga il prima possibile per invertire la rotta e garantire un diritto universale come il diritto alla salute per tutte e tutti”. Così il capogruppo democratico nella commissione Affari sociali della Camera e responsabile Welfare del Pd, Marco Furfaro.

28/12/2023 - 15:44

"Nel settore dei giochi occorrono maggiori controlli a fronte delle continue violazioni scoperte dalla guardia di finanza e dalle altre forze dell'ordine ed in previsione anche delle maggiori entrate previste nei bilanci dello Stato": lo chiedono i parlamentari del PD Stefano Vaccari e Walter Verini che,  rispettivamente, alla Camera e al Senato hanno presentato due interrogazioni al Ministro dell'Economia e delle Finanze dopo che, ieri, la Guardia di Finanza ha scoperto nel Comune di Vicenza la presenza uno sportello Bancomat installato all’interno di una sala giochi/scommesse nonostante che la legge regionale e la delibera del Consiglio Comunale impongano distanze precise dai cosiddetti luoghi sensibili.

"Non ci troviamo purtroppo di fronte ad un episodio isolato - aggiungono l'on. Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e il sen. Walter Verini, capogruppo PD in Commissione Antimafia - altri ve ne sono stati nei mesi scorsi in altre città del Veneto e non solo. Per questo serve serrare le fila sui controlli. Abbiamo chiesto al Ministro di intervenire su banche ed istituti di credito per verificare l'eventualità che altri sportelli Atm siano presenti in luoghi dedicati ai giochi e alle scommesse. Al tempo stesso abbiamo chiesto al Ministro, vista la previsione per il 2024, di un aumento delle entrate derivanti dai giochi, di dare disposizioni alla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di rafforzare i controlli sul territorio anche in virtù del fatto che risulta in crescita il numero delle condotte illegali".

"Il gioco d'azzardo nel nostro Paese sta producendo effetti devastanti su milioni di cittadini che non solo diventano ludopatici ma molti sono catturati dal giro criminale che ruota intorno all’usura e all’indebitamento.

Servirebbe un riordino generale dell'intero sistema serio e responsabile che consenta anche di arginare le conseguenze del gioco patologico, ma a Via XX Settembre continuano a fare orecchie da mercante", concludono i parlamentari Dem

20/12/2023 - 10:19

“Come facciamo a fare un piano industriale se non abbiamo chiarezza delle risorse? Lo dico non in una logica polemica, ma perché mi preoccupo dell'azienda. Penso ci voglia un forte e serrato confronto col governo perché il rischio che in realtà l'azienda vada in enormi difficoltà è molto alto. Nel 2025, se non venisse confermato un ulteriore finanziamento, che per ora non c'è, la Rai avrà un miliardo e 100 milioni di indebitamento. Noi dobbiamo scegliere se il servizio pubblico è utile o non è utile, perché se è utile, e questa è la battaglia del Partito Democratico, ovviamente vanno aggiunte le risorse per poter fare il servizio pubblico. Questa domanda deve essere fatta prima dell'audizione del 18 gennaio, prima del piano industriale. La Rai rischia di non avere una posizione strutturale per la trasformazione in digital media company, perché ci vogliono degli investimenti molto consistenti”. Lo ha detto il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza, durante le audizioni dell’amministratore delegato Rai Roberto Sergio e il direttore generale Rai Giampaolo Rossi.

 

“Sulla vicenda del pluralismo - ha concluso Graziano - e del comportamento di Rai News in questo fine settimana, abbiamo chiesto di audire il direttore e vorremo capire qual è la posizione dei vertici. E sulla vicenda di ‘Domenica In’, non potete rispondere che un parlamentare è un opinionista. Ritengo sia uno scempio che un parlamentare della Repubblica si faccia definire opinionista. Vi chiedo la cortesia, se su queste cose possiamo evitare di prenderci in giro io ve ne sarei grato perché è un'offesa per la Rai rispondere così”.

15/12/2023 - 18:51

“Il servizio pubblico o è plurale o non è servizio. Per esserlo nella pienezza della sua funzione deve avere investimenti certi e invece questo governo lavora per togliere risorse alla Rai per farla diventare una digital media company, ma noi aggiungiamo che questo deve avvenire nel rispetto del suo destino di servizio pubblico. Questa sottrazione di risorse mette a rischio la stessa sopravvivenza della Rai, viste le difficoltà dovute all’indebitamento precedente. Se a questo quadro preoccupante si aggiunge poi il crollo dello share dovuto agli errori sul Palinsesto, la difficoltà di pianificare il futuro si triplica”.

Lo dice il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano, intervenendo all’iniziativa promossa dall’Usigrai a Napoli.

30/11/2023 - 20:30

dichiarazione di Stefano Graziano capogruppo Pd in Vigilanza Rai in occasione dell’incontro Unirai

“Per noi c’è un tema enorme che riguarda la Rai: sia sul contratto di servizio sia, in particolare, per quanto riguarda il capitolo delle risorse. E inoltre, sbaglia vespa, l’Usigrai ha sempre difeso i diritti dei giornalisti Rai Un sindacato esiste se difende i lavoratori. E oggi quelli che sono a rischio sono i lavoratori della Rai perché questo governo da un lato vuole togliere le risorse con la riduzione del canone e dall’altro c’è un’azienda mal governata che perde share , pubblicità , che ha palinsesti sempre più rovinosi, con il risultato che oltre a crescere l’indebitamento netto ci troviamo che se mettono sulla fiscalità generale i 440 milioni che sono il frutto della riduzione del canone, tra un anno la Rai si ritrova ad essere come la nuova Alitalia. Il governo deve decidersi se vuole difendere oppure no il servizio pubblico . 

02/11/2023 - 15:23

“Gli ascolti della Rai vanno male. Il canone viene tagliato e, di conseguenza, le risorse diminuiscono. L'indebitamento aumenta e  non si vede all’orizzonte alcuna diminuzione degli  sprechi. La situazione del servizio pubblico radiotelevisivo è dunque grave e la risposta che giunge dall'azienda non solo non ci convince, ma rende la vicenda ancor più buia poiché i vertici Rai sembrano voler mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Chiediamo l’immediata convocazione in commissione di Vigilanza dei dirigenti Rai. Vengano a riferire al più presto dimostrando così di tenere al bene e al futuro del servizio pubblico”.

Lo dichiarano di parlamentari democratici della commissione di Vigilanza Rai.

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