07/07/2023 - 15:31

Il deputato del Partito Democratico: “La Regione è impegnata per cercare di dare un futuro allo stabilimento, cosa fanno invece i ministri competenti?”

Roma, 7 luglio 2023 – “Il Governo è a conoscenza che i lavoratori di Gkn non ricevono lo stipendio da mesi? L’azienda non sta consegnando le buste paga e quindi non vengono pagate le retribuzioni per le mansioni svolte che non riguardano la produzione ma il presidio e la sorveglianza dello stabilimento”.
A chiederlo è il deputato e segretario regionale del Partito Democratico Emiliano Fossi, che sulla vicenda ex Gkn ha presentato un’interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed al Ministro delle imprese e del made in Italy.

“Dal tavolo tenutosi in Regione è emersa una possibile disponibilità di trattativa con l’imprenditore Borgomeo per rilevare da parte del consorzio di cooperative Abaco, di Genova, il controllo dell’ex Gkn. La Regione Toscana è impegnata per cercare di dare un futuro allo stabilimento e agli oltre 400 dipendenti, cosa fanno invece i ministri competenti? - chiede Fossi -. Già la cassa integrazione è stata erogata con notevoli mesi di ritardo, adesso il Governo cosa intende fare per promuovere una reale riconversione produttiva dello stabilimento di Campi Bisenzio?”.

07/07/2023 - 15:31

“Pochi giorni fa la Corte Costituzionale si è pronunciata contro la norma che consente il differimento del pagamento del TFR/TFS dei dipendenti statali. La normativa attuale crea un elemento di oggettiva disparità tra i lavoratori del settore pubblico e quelli del settore privato. Per questo motivo ho presentato al Ministro del Lavoro e al Ministro della Pubblica amministrazione una interrogazione parlamentare, sottoscritta anche dai deputati Scotto, Guerra e Sarracino, per chiedere come il Governo intenda agire e quali iniziative intenda adottare per dare seguito alla sentenza della Corte, al fine di ridurre questa inaccettabile disparità”.

Così la deputata PD Silvia Roggiani.

07/07/2023 - 15:05

“Per il governo ogni valutazione in merito al rischio di richieste risarcitorie milionarie dopo il ricorso al Tar da parte del Consorzio Eteria è prematura e la Diga di Genova non è a rischio realizzazione, perché non c'è ancora un giudizio definitivo: una risposta che, rispetto  alla necessaria attenzione che quello che il principale progetto del Pnrr richiede, per la sua portata sia in termini economici sia di impatto a livello lavorativo, portuale, ambientale, risulta troppo semplificativa e parziale. Pertanto, per quanto sia vero e doveroso attendere tutti i gradi di giudizio, credo che su un progetto di questo genere sia necessario prefigurare tutti gli scenari possibili ed essere pronti. Visto che giuristi interpellati sul caso arrivano a ipotizzare risarcimenti milionari, si parla del 5% o addirittura del 10% dell’opera, nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del Tar. Per questo occorre predisporre percorsi certi e prefigurare scenari che non destabilizzino la realizzazione e il completamento dell’opera. Quello che oggi il governo non ha fatto”, dichiara la deputata e vicepresidente del Gruppo PD alla Camera Valentina Ghio dopo la risposta in aula all’interpellanza di cui è prima firmataria.
“Il cronoprogramma è molto stretto e richiede che non ci siano più incidenti di percorso come quelli che hanno caratterizzato la gestione fino ad oggi. - osserva Ghio - Si tratta di diversi episodi che nel caso di un progetto così rilevante hanno dato colpi significativi alla credibilità gestionale di chi dovrebbe realizzare l’opera più significativa del PNRR in Italia, fra tutte quelle dell’intero Paese. Questi elementi uniti ai tempi di costruzione, che da indicazioni di diversi esperti appaiono più lunghi di quelli promessi, richiedono una attenzione massima, anche perché ci sono ancora temi in fase di definizione, come quello della collocazione dei cassoni necessari per la costruzione dell’infrastruttura (sui quali c’è il percorso aperto con l’amministrazione di Vado Ligure), ma che devono trovare una collocazione che non vada a caricare ulteriormente aree di città già compromesse e sulle quali i cittadini si sono espressi in modo forte e chiaro. Decisioni che vanno condivise e che richiedono un rapporto del Governo con le istituzioni locali e una interlocuzione costante e doverosa di queste con la città, più di quanto sia accaduto fino ad oggi”.
“Una infrastruttura così significativa e rilevante per la Liguria e per tutto il Paese - prosegue Ghio - deve essere collocata in un ragionamento strategico di sviluppo economico, di diversificazione di modelli di sviluppo che devono coinvolgere tutte le diverse attività presenti nel porto di Genova e che danno lavoro a decine di migliaia di persone e che devono massimizzare le opportunità. Anche su questo occorre una riflessione di contesto e di scenario che deve coinvolgere tavoli di valenza nazionale. È lo spirito con cui è nato il PNRR che deve essere rispettato, quella definizione appropriata di Next Generation che ha l’obiettivo di produrre ricadute di futuro con le opere finanziate”.
“Chiediamo - conclude Ghio - che la stessa nostra preoccupazione per la prima opera italiana del PNRR sia anche del Governo e quindi chiediamo di monitorare passo passo il percorso con l’Autorità di Sistema Portuale, con il Comune di Genova e la Regione Liguria e di riferire in Parlamento, nelle commissioni competenti eventuali criticità in modo tempestivo”.

07/07/2023 - 13:31

“È preoccupante che il governo italiano non abbia ancora sottoscritto la dichiarazione del Consiglio dell’Unione Europea sull’avanzamento dei diritti lgbtqia+ nell’Unione promossa dalla Presidenza di turno spagnola. È un documento importante che invita la Commissione Europea a continuare il lavoro già iniziato con la Prima Strategia per l’uguaglianza delle persone lgbtqia+ nell’Unione (2020-2025) e invita anche gli Stati membri ad adottare provvedimenti necessari per contrastare ogni forma di discriminazione, odio e violenza sulla base dell’orientamento sessuale, del genere e dell’identità di genere. E viene richiesto ai singoli Stati un impegno preciso nel raggiungimento della piena uguaglianza di tutte le persone, come prescrive anche la nostra Costituzione.

Già 15 stati hanno sottoscritto il documento, tra cui tutti i membri fondatori dell’Unione, a eccezione dell’Italia: perché il governo, in particolare nella persona della ministra Roccella che dovrebbe essere competente in materia, non ha aderito?". Così Alessandro Zan, deputato e responsabile diritti nella Segreteria Nazionale del Partito Democratico, e Brando Benifei, capodelegazione al Parlamento Europeo del Partito Democratico.

"È urgente e necessario - concludono gli esponenti Pd - che anche l’Italia sottoscriva questo impegno, altrimenti significa che siamo davanti all’ennesimo tassello del piano di discriminazione del governo Meloni contro la cittadinanza lgbtqia+, dopo il vergognoso attacco alle famiglie arcobaleno, l’appoggio alle leggi omotransfobiche ungheresi e il sostegno al folle e obbrobrioso pdl Varchi. Già ad aprile il Parlamento Europeo, con l’approvazione di una mozione, aveva associato le condotte dell’esecutivo a quelle di Polonia e Ungheria. Se anche in questo caso il governo italiano deciderà di stare con Orban e Morawiecki, che ovviamente non hanno aderito alla dichiarazione del Consiglio, vorrà dire che l’Italia sarà definitivamente posizionata tra quei Paesi che fanno della discriminazione di una parte delle sue cittadine e dei suoi cittadini una precisa politica pubblica e istituzionale, come già avviene tra i Paesi di Visegrad.”

07/07/2023 - 12:10

“Giovani in difficoltà e maglia nera in Europa per l’occupazione femminile e per la media degli stipendi: i dati presentati nel Rapporto Istat 2023 sono drammatici e interrogano il Governo sulle misure da adottare per mettere al centro lavoro e benessere”. Così in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase.
“Nel nostro Paese – sottolinea Di Biase - abbiamo 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni che non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione, i cosiddetti Neet. Sono numeri che dovrebbero far riflettere un governo che invece continua a creare precarietà e rimanda la discussione sugli incentivi per l’occupazione femminile, graduatoria in cui siamo maglia nera in Europa insieme a Malta e Grecia. Il rapporto Istat mette anche in evidenza che la media delle retribuzioni è 3700 euro sotto i livelli europei, aggiungendo valore all’iniziativa del Partito Democratico per l’introduzione del salario minimo”.
“Un’analisi - – conclude la deputata Pd – che evidenzia i temi da cui dovrebbe ripartire l’iniziativa di governo: lavoro, istruzione, inclusione sociale. Esattamente il contrario di quanto sta facendo il governo Meloni, che con il decreto Lavoro e con la riforma per l’autonomia differenziata rischia di creare una situazione ancor più insostenibile per le donne e per i più giovani”.

06/07/2023 - 18:09

Dichiarazione di Laura Boldrini , deputata Pd

Una commissione d’inchiesta sul #Covid che esclude dall’indagine le Regioni che hanno per Costituzione la gestione della sanità – il 90 per cento delle competenze è infatti regionale – è una farsa.

Ed è anche un grande imbroglio verso il Paese, perché significa non voler far chiarezza su quanto accaduto. La maggioranza di destra – che nei momenti più difficili della #pandemia occhieggiava a No Vax e No Mask – ha votato per l’istituzione di una commissione d’inchiesta che così com’è impostata non ha alcuna autorevolezza e ha una sola finalità: non quella di indagare su quanto accaduto e sugli errori che pure ci sono stati, ma quella di mettere in atto una vendetta politica contro chi si è trovato a gestire una delle più grandi emergenze degli ultimi cento anni. Peraltro, sul lavoro di chi ha gestito la pandemia, in particolare il presidente Conte e il ministro Speranza, la magistratura si è già espressa affermando che si è agito nell’interesse del Paese, archiviando così il caso con formula piena.
Questa commissione è veramente una manovra indegna.

06/07/2023 - 18:06

"Il 28 luglio arriverà il salario minimo a Montecitorio. Proposta unitaria delle opposizioni. Auspichiamo un atteggiamento costruttivo da parte della destra. Non si può negare la realtà. Il lavoro povero esiste. In un Paese normale lavorare sotto i 9 euro dovrebbe essere illegale".  Lo scrive su Twitter Arturo Scotto, capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera.

05/07/2023 - 19:16

"Sulle pensioni, come su molti altri temi, la destra non solo si è fermata alla promesse elettorali ma ha addirittura fatto cassa penalizzando le donne e non indicizzando gli assegni medi. Manca inoltre ogni progetto serio di riforma per dare alle nuove generazioni un sistema previdenziale sostenibile e capace di garantire una vita dignitosa": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd in Commissione Lavoro della Camera sulle mozioni discusse oggi, mercoledì 5 luglio a Montecitorio, a favore dell'adeguatezza dei trattamenti previdenziali.

"Che il governo sia in evidente malafede è poi testimoniato dai recenti cedolini Inps relative alle retribuzioni minime che sono state spacciate per 'Aumento delle pensioni basse del 2023' mentre erano la quattordicesima introdotta proprio dal Governo Prodi II nel 2007. Facendo quindi passare una legge del centrosinistra in vigore da 14 anni per una misura varata dal governo Meloni. Alla vergogna non c'è purtroppo limite": conclude Emiliano Fossi.

05/07/2023 - 18:27

“Le opposizioni hanno avanzato una proposta unitaria sul salario minimo. Ci abbiamo lavorato per settimane e siamo pronti ad andare in aula già il 28 luglio così come stabilito dalla Conferenze dei Capigruppo. Se il Governo ha delle proposte concrete che vanno nella direzione del salario minimo il tempo di farle è ora. Dopo tre mesi di audizioni in Commissione forse qualche idea se la saranno fatta anche loro…”. Lo ha dichiarato il deputato democratico Arturo Scotto, capogruppo in commissione Lavoro, dopo le affermazioni del presidente della commissione Walter Rizzetto.

05/07/2023 - 12:24

"Dobbiamo mettere al centro della Comunità le relazioni educative nei vari contesti territoriali e quindi sostenere le professioni del pedagogista e dell'educatore che accompagnano e sostengono l'opera della scuola nel rapporto genitori-studenti-insegnanti. Questo perché dobbiamo permettere a tutti di poter sviluppare la propria persona sia a livello educativo che sociale, indipendentemente dai territori di provenienza. Dobbiamo combattere la dispersione scolastica e la povertà educativa e le figure professionali dell'educatore e del pedagogista sono preposte a questi scopi. Le loro sono competenze specifiche, differenti da quelle degli insegnanti. Riteniamo significativo aver eliminato, nel passaggio in aula, l’esame di Stato quale condizione per l’iscrizione all’Albo.
Chiediamo con forza che vengano valorizzate queste figure professionali, e siamo felici che il governo abbia accolto il nostro ordine del giorno che sollecita il governo ad istituire un tavolo tecnico incaricato di affrontare le tante problematiche che riguardano tali professioni, quella dell’educatore in particolare. La riteniamo un’assunzione di responsabilità necessaria". Lo ha detto la deputata del Pd, Irene Manzi, intervenendo in Aula sulla pdl professioni pedagogiche.

04/07/2023 - 17:48

“Sul Piano Nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) il governo sta facendo troppa confusione, caratterizzandosi inoltre per l’assenza di condivisione e partecipazione nella stesura del testo. Il ministero dell’Ambiente ha prima annunciato di aver inviato il testo della proposta di aggiornamento a Bruxelles, salvo poi scoprire che quello inviato a Bruxelles era solo una sintesi. Il Piano nazionale energia e clima è il piano industriale, economico, sociale e di posizionamento internazionale del Paese. Ci sono in gioco investimenti per intere filiere produttive e posti di lavoro, ma l’approssimazione e la scarsa trasparenza con cui la destra sta trattando queste tematiche rischia di compromettere la competitività dell’Italia nei prossimi decenni e di non centrare gli obiettivi di decarbonizzazione rispetto agli impegni internazionali”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente, annunciando una interrogazione parlamentare per chiedere che il testo del Piano sia trasmesso senza indugi al Parlamento, per una sua compiuta analisi e valutazione.

04/07/2023 - 17:46

Oggi insieme alla Segreteria a Ventotene per testimoniare i valori e gli ideali più che mai attuali del progetto europeo.
Abbiamo voluto rendere omaggio ad Altiero Spinelli e a chi con lui, dal confino, seppe tracciare un cammino ancora incompiuto per un’Europa di pace e sviluppo. Lavoro, salute, giustizia sociale e climatica, protezione di fronte alle grandi trasformazioni che attraversano il nostro tempo: sono questi i terreni su cui investire con ancora più convinzione nel progetto federalista, per dare risposte ai bisogni dei cittadini e delle cittadine del nostro continente.

Lo ha scritto su Facebook Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera ei Deputati

04/07/2023 - 11:53

Dichiarazione di Arturo Scotto e Simona Bonafè, capogruppo Pd in Commissione Lavoro e Affari Costituzionali della Camera
Stamattina i relatori di maggioranza del Decreto P.A. non hanno nemmeno avuto la sensibilità istituzionale di presentarsi in Commissione per illustrare il merito del provvedimento. Un decreto di 45 articoli che tratta tutti i settori, senza un baricentro sul Pnrr e che mette solo qualche toppa all’emergenza precarietà nella Pubblica Amministrazione, così come emerge da quasi tutte le audizioni delle forze sociali che abbiamo fatto stamattina. Un comportamento che non è negligenza ma irresponsabilità.

04/07/2023 - 11:27

Il deputato del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione al Ministero del Lavoro sull’azienda di Terranuova Bracciolini: “Con quale coraggio il Cda chiede ai lavoratori di tornare al lavoro senza la certezza dello stipendio?”

 “La vertenza della Fimer di Terranuova Bracciolini è un caso nazionale. Perché allora dal Governo Meloni non è ancora arrivata nessuna risposta alla nostra interrogazione?”.

A chiederlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e componente della Commissione Lavoro, che lo scorso 29 aprile ha sollecitato con una interrogarzione il Governo a prendere posizione per salvaguardare lavoratori e assicurare la continuità del sito produttivo.

“In ballo ci sono centinaia di posti di lavoro e il destino di molte famiglie, ma al Governo sembra non interessare questa vertenza. Eppure Meloni e i suoi ministri non perdono l’occasione per ribadire la necessità di una produzione nazionale di impianti legati alla green economy. La Regione Toscana - ricorda Fossi - è in prima fila accanto ai lavoratori ed è in attesa che l’azienda compia i passi del nuovo concordato preventivo, perché il Governo non fa la propria parte?”.

“Gli operai - dice Fossi, che è anche segretario del Pd toscano - dovranno intanto attendere sino al 21 agosto, data stabilita dal Tribunale di Milano che ha accolto la richiesta del Cda: altri due mesi di tempo per formulare la proposta di concordato preventivo. Nonostante questo, con quale coraggio il Cda chiede ai 400 lavoratori di tornare al loro posto, senza la certezza dello stipendio?”.

04/07/2023 - 10:06

“Adesso serve riorganizzare la macchina comunale per far sì che non accada più che uno si prenda l’appalto di tutte le decisioni. Scattiamo la fotografia sulla gravità dei fatti e creiamo la condizioni di garanzia affinché Pescara non patisca mai più questo abisso della qualità delle decisioni e dell’investimento pubblico”. Lo ha detto il deputato dem Luciano D’Alfonso intervenendo al consiglio comunale straordinario di Pescara per discutere sulla gestione del settore Lavori Pubblici e dei finanziamenti del PNRR.

“Le opere pubbliche sono fatte dal potere pubblico con denaro pubblico per produrre pubblica utilità. In questo caso è accaduto che la verticalizzazione abbia fatto danno: io conosco la fiduciarietà, che è cosa diversa dall’amicalità. La macchina comunale dev’essere una funzione della democrazia elettiva, non può trasformarsi in una satrapia intoccabile”, ha aggiunto.

D’Alfonso ha poi citato un caso specifico: “Quanto accaduto su viale Marconi è un capolavoro alla rovescia: in quella strada abbiamo appreso dell’esistenza di asfalti a scomparsa, che al mattino venivano stesi e la sera venivano tolti”.

“Pescara aveva davvero necessità di toccare il fondo in ragione della distrazione e della volontà di non ascoltare? Siamo nel pieno del PNRR, siamo nel pieno della ripresa della corsa per toglierci dalle sofferenze della pandemia. Abbiamo bisogno del massimo della forma della macchina comunale e del massimo del rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini”, ha concluso il deputato dem.

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