“I parchi non potranno impiegare le proprie risorse inutilizzate per promuovere l’offerta turistica del territorio o salvaguardare la biodiversità. Governo e maggioranza hanno infatti bocciato un emendamento Pd al Decreto Pa, finalizzato all’assunzione di nuovo personale per garantire ulteriori attività e progetti”. Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera, in merito al suo emendamento respinto oggi dalle commissioni Affari Costituzionali e Lavoro di Montecitorio.
“La destra - conclude Simiani - come al solito non mantiene gli impegni: aveva assicurato di investire sul turismo e sulla gestione del territorio ma vieta ai parchi di utilizzare risorse già stanziate per elevare la qualità dei servizi; aveva promesso nuove assunzioni ma continua a promuovere il precariato".
“Siamo vicini alla delegazione della Fiom-Cgil che il 2 giugno sarà in Francia per chiedere risposte all’Ad di Stellantis sul futuro produttivo degli stabilimenti italiani. Servono investimenti veri e risposte sui diritti dei lavoratori dopo le denunce sia a Pomigliano che e Mirafiori rispetto alle condizioni di lavoro in fabbrica. Stellantis da tempo non assume più, l’età media cresce e il ricorso alla Cig è diventato patologico. Serve una svolta da parte del governo italiano che rimetta al centro il destino dell’automotive”. Lo dichiara il deputato del Pd-Idp Arturo Scotto, della commissione Lavoro della Camera.
“I dati sul sovraffollamento nelle carceri italiane mostrano la necessità di un’azione forte a tutela degli spazi vitali nelle carceri. L’assenza di iniziative legate al reinserimento lavorativo e la percentuale di suicidi tra i detenuti, che nel 2022 hanno toccato un record negativo, sono elementi che rischiano di compromettere la funzione rieducativa del carcere”.
Lo afferma la deputata del Partito Democratico, Michela Di Biase, commentando il rapporto annuale di Antigone sulle condizioni detentive in Italia.
“Due detenuti su tre - aggiunge la parlamentare dem - non hanno accesso al lavoro e la grande maggioranza di chi lavora lo fa alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, senza l’attivazione di percorsi di integrazione all’esterno. Sulle condizioni di detenzione impatta anche il numero limitato di operatori ed in particolare modo di psicologi e psichiatri: da una rilevazione di Antigone emerge che le ore di servizio degli psichiatri nel 2022 erano in media 8,75 ogni 100 detenuti, quelle degli psicologi 18,5 ogni 100 detenuti. Questo al netto di un uso massiccio di psicofarmaci in carcere. Al sovraffollamento si aggiunge una difficoltà cronica di presa in cura dei detenuti in stato di bisogno che produce uno stato della detenzione in Italia che genera allarme. Solo nei primi cinque mesi del 2023 sono già stati 24 i suicidi in carcere. Una situazione drammatica, davanti la quale si rende necessario un intervento urgente del Governo per dare piena attuazione funzione rieducativa della detenzione, come previsto dalla nostra Costituzione. Va raccolto - conclude Michela Di Biase - il grido d’allarme di Antigone sulle modifiche presentate alla legge sul reato di tortura, perché una modifica nelle aule parlamentari potrebbe mettere a rischio i processi in corso e rappresentare un passo indietro grave sul campo dei diritti”.
“Sparisce finalmente la parola ‘razza’ da tutti gli atti e documenti della P.A. Si elimina un concetto antiscientifico facendo piazza pulita di frasi gravi su razza, ceppi, etnie. Grazie a tutti i gruppi che hanno votato la nostra proposta. Oggi diciamo con forza: mai più!”.
Lo scrive su Twitter il deputato del Pd-Idp, Arturo Scotto, commentando il via libera unanime delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera all'emendamento di cui era primo firmatario.
“I contributi straordinari previsti per le fusioni dei comuni attuate dal 1 gennaio 2014 verranno prorogati per ulteriori 5 anni”: è quanto dispone un emendamento al Decreto Pa presentato dalla capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, Simona Bonafè, e approvato all’unanimità dalle commissioni congiunte Affari costituzionali e Lavoro alla Camera.
“Le fusioni - ha commentato Simona Bonafè - hanno evidenziato un miglioramento delle economie di scala per i servizi di back office e una maggiore capacità di spesa da destinare ai servizi attivi per la cittadinanza ed alla realizzazione di nuove infrastrutture; hanno inoltre permesso l’ottimizzazione delle strutture pubbliche ed un accesso agevolato ai vari bandi di finanziamento regionali, ministeriali ed europei. La norma approvata oggi - ha aggiunto la deputata dem - raccoglie le indicazioni dei comuni risultanti da fusioni che hanno rimarcato la necessità di prorogare il contributo straordinario, previsto ad oggi per 10 anni, per far fronte alla crisi prima pandemica e poi energetica e per garantire le risorse umane e strumentali necessarie alla progettazione ed all’attuazione del Pnrr”.
Pd chiede informativa urgente del Ministro Valditara in Aula
“Pnrr: meno mense e asili. Questa è la notizia che apprendiamo a mezzo stampa. Pochi giorni fa i quotidiani hanno dato notizia di una revisione che il ministro Valditara avrebbe consegnato al ministro Fitto in merito a questo lungo, complesso e purtroppo silenzioso lavoro intorno al Pnrr. Sembrerebbe dalle proposte che ci sia la volontà da parte del Ministero di ridurre gli obiettivi che riguardano la missione 4 Istruzione relativi alle mense, agli asili, in particolare la fascia da zero a sei anni, quella più delicata che ha più bisogno del tempo pieno.
Riteniamo queste anticipazioni a mezzo stampa che si susseguono a proposito della scuola molto preoccupanti. Noi vogliamo che il Parlamento venga messo immediatamente a conoscenza di quanto sta accadendo e quindi chiediamo una informativa urgente del ministro Valditara riguardo a quelli che sono gli obiettivi di quella missione 4 relativa al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Non è più possibile ritardare oltre su scelte fondamentali che riguardano i nostri bambini, i nostri giovani e il loro futuro. Vogliamo delle risposte e delle risposte chiare soprattutto”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata Pd e responsabile Scuola del partito.
"Siamo in piazza contro l’assurda guerra alle persone più fragili e ai giovani messa in campo dal governo Meloni ed esasperata con il decreto precarietà. Una manifestazione larga ed eterogenea, migliaia di donne e uomini esclusi da ogni misura di contrasto alla povertà che hanno reclamato l’urgenza di una forma di reddito minimo e di un mercato del lavoro dignitoso. Salario minimo, lotta al lavoro povero, lotta alla violenza di genere, lotta per il diritto all’abitare. Lo reclama l'Italia, il governo fa il contrario. Con la restrizione del reddito, la liberalizzazione dei contratti a termine e il potenziamento dei voucher aumenteranno solo le diseguaglianze e lo sfruttamento. Vogliono far passare il messaggio che è colpa delle persone se sono povere, se sono disoccupate, se sono precarie e non del sistema diseguale e della mancanza di diritti e opportunità per tutte e tutti. E’ vergognoso. Da oggi parte un percorso per fermarli e con il Partito Democratico, in piazza e in Parlamento, daremo il nostro contributo. Vogliamo un Paese civile e avere come nel resto d'Europa un reddito minimo garantito, cioè uno strumento universale contro la povertà". Così Marco Furfaro deputato e componente della segreteria nazionale del Partito democratico a margine del corteo a Roma organizzato da movimenti e associazioni dal titolo "Ci vuole un reddito".
“Presenterò interrogazione al ministro Nordio”
È durata oltre cinque ore la visita di Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, al carcere di Porto Azzurro dell’Isola d’Elba. Al suo arrivo, la parlamentare ha incontrato la direttrice del carcere, Maria Cristina Morrone, il comandante della polizia penitenziaria, Luigi Bove, i responsabili delle varie aree di competenza, la garante delle persone private della libertà personale della città di Porto Azzurro, Raimonda Lobina, e la presidente dell’associazione Dialogo, Licia Baldi, accompagnata dalla volontaria Concetta Cremoni.
Nel corso dell’incontro sono state evidenziate dalla direzione le criticità della struttura, dovute principalmente alla consistente carenza di organico, sia per quanto riguarda la polizia penitenziaria sia per il personale destinato alle aree educative, amministrative e sanitarie. A fronte di una presenza prevista di 205 agenti, la casa di reclusione dispone al momento di meno di 150 unità, così come risulta enormemente sottodimensionato il numero degli educatori, che si ferma a soli due a fronte di una previsione di ben dieci.
Anche gli stessi detenuti, con cui Boldrini ha colloquiato a lungo, hanno lamentato una carenza di educatori che incide pesantemente sul loro percorso di recupero, essenziale per l’accesso a benefici e permessi. Inoltre, le poche opportunità di lavoro - che in passato a Porto Azzurro veniva garantito all’80% dei detenuti e oggi coinvolge soltanto un terzo della popolazione carceraria - sono state rappresentate come un elemento di forte frustrazione che allontana la prospettiva di un futuro reinserimento sociale.
“Preoccupa molto che in questo carcere, un tempo considerato un vero modello per i percorsi lavorativi e di reinserimento dei detenuti, manchi il personale necessario a consentire la funzione di rieducazione prevista dall’art. 27 della nostra Costituzione – sottolinea l’ex presidente della Camera –. Tale deficit, che va a discapito dell’intero sistema carcerario, costituisce una seria inadempienza dello Stato. Presenterò un’interrogazione per chiedere al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, come intende intervenire per sanare questa situazione”, conclude Boldrini.
"Siamo in costante contatto con la Regione e con i comuni colpiti dalla emergenza della alluvione, in particolare della Città Metropolitana di Bologna che rappresentiamo in Parlamento. Bene il primo decreto del governo e la collaborazione fra i diversi livelli istituzionali, in particolare Presidenza del Consiglio e Presidenza della Regione, che fino ad ora si è realizzata. Molto importante anche l' impegno delle istituzioni europee. Ora serviranno certamente nuovi provvedimenti e altre risorse finanziarie. Sottolineiamo la priorità del ripristino della viabilità, gravemente compromessa in molte aree del territorio. Riteniamo si debba verificare anche l' utilizzo delle risorse del PNRR. Non si deve poi disperdere la sintonia fra istituzioni. Qualunque strumentalizzazione politica di questa tragedia, anche realizzata attraverso la diffusione di fake news, serve solamente a rendere più difficile il lavoro che ci attende. L' Emilia-Romagna ha dimostrato, con la ricostruzione dopo il terremoto del 2012, come si può e si deve operare. Come parlamentari seguiremo la conversione dei decreti, per rappresentare le priorità che ci verranno indicate sul territorio". Così i deputati dem Andrea De Maria e Virginio Merola.
Come sostengono Von der leyen e Gentiloni occorre un approccio strutturato e si possono utilizzare risorse europee come quelle del fondo di coesione per affrontare l'emergenza alluvione in Romagna. Lo stesso approccio di cui abbiamo bisogno subito anche in Italia. Non ci sono casacche da indossare per la ricostruzione, ma un modello chiaro ed efficiente per attuarla. Una governance capace che la guidi. In Emilia col terremoto è stato così ed ha funzionato. Serve una struttura efficiente, che conosca già il territorio e un Commissario che la guidi per non perdere tempo e per utilizzare al meglio le risorse, anche europee.
Oggi siamo in Piazza del Popolo a Cesena con cittadini, volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco, i ragazzi delle pale e del fango e tutti i sindaci in prima linea con la fascia tricolore per incontrare la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, la premier Meloni e il presidente Bonaccini che hanno sorvolato in elicottero le terre colpite. La Romagna è qui per dire che c’è una terra che sa reagire. E che piange e onora le vittime con il lavoro e con la prospettiva della ricostruzione.
Così il deputato del Pd Andrea Gnassi.
“Esprimo piena vicinanza e solidarietà al sindaco di Nola Carlo Bonauro per il grave atto intimidatorio subito nelle ultime ore. Mi auguro che venga fatta piena chiarezza sui fatti da parte delle forze dell’ordine e degli organi giudiziari competenti già impegnati, per individuare quanto prima i responsabili di questo
vile gesto. I sindaci e gli amministratori locali vanno sostenuti al massimo da tutte le istituzioni nel loro lavoro, ogni giorno in prima linea, sul territorio”. Lo ha dichiarato in una nota il deputato Dem Piero De Luca.
Dichiarazione di Arturo Scotto, deputato Pd-Idp
Siamo impegnati per riaprire la discussione sulla lista dei lavoratori usuranti. E’ in corso di preparazione un’interrogazione per chiedere l’inserimento del lavoro marittimo nella lista, dopo anni in cui questo tema era stato completamente rimosso. La parificazione di chi naviga in mare ad altri mestieri con carichi di lavoro altrettanto stressanti sul piano fisico e psicologico dovrebbe essere una scelta scontata. Oggi non lo è. Aspettiamo risposte dal Governo dopo le promesse della campagna elettorale.
Dichiarazione di Rachele Scarpa
Deputata Pd
Ho partecipato oggi alla conferenza stampa di presentazione del Manifesto per il Ban delle molecole PFAS promosso da Greenpeace , Mamme no Pfas, ISDE, Pfas Land,CiLLSA, Medicina Democratica, Legambiente, per sostenere il loro lavoro e la loro richiesta.
Nessuna legislatura ha ancora mai affrontato seriamente la questione PFAS. È un tema ambientale ma anche un tema sanitario e sociale. In Veneto abbiamo avuto uno dei più gravi casi di contaminazione d’Europa, e l’Italia ha latitato per troppo tempo. Con la proposta di legge a prima firma Braga, che sono orgogliosa di aver sottoscritto, proponiamo di bandire la produzione e l'impiego degli PFAS, che già hanno lasciato un’eredità tossica irreversibile alle future generazioni.
In Veneto, da quando il problema è venuto fuori, sin dal 2013 abbiamo visto una grande mobilitazione e denuncia dal basso, che ora deve avere anche una rappresentanza e un riflesso nell’iniziativa parlamentare.
“Signor ministro, l’abbiamo ascoltata con attenzione, ma dalle sue parole si avverte nitidamente che il governo non ha ancora fatto tesoro delle parole di ieri a Palazzo Chigi di sindaci e rappresentanti del tavolo regionale per lavoro e clima. Il decreto approvato, che non sottovalutiamo, è un primo passo che raccoglie una parte delle proposte che arrivano direttamente dall'Emilia Romagna. Oggi avremmo voluto sentire anche gli altri passi da compiere, ma così non è stato. Ecco perché ci riteniamo solo parzialmente soddisfatti. Vogliamo poter credere che nei prossimi giorni avrete modo di riflettere meglio e vi consigliamo di ascoltare le richieste del territorio e tra le prime quella di nominare un commissario a cui affidare la responsabilità della ricostruzione in piena continuità con la gestione dell’emergenza già affidata al presidente Bonaccini. Serve un commissario che garantisca continuità e unicità di azione sia per l'emergenza che per la ricostruzione, che conosca il territorio, sia riconosciuto da esso e che sappia coinvolgere oltre alle istituzioni e ai portatori di interesse anche le migliori competenze tecniche e professionali in grado di contribuire ad un ridisegno innovativo dell’assetto del territorio e della difesa del suolo, per far diventare l’agricoltura protagonista di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e resiliente. Se la traiettoria di lavoro sarà questa noi del Pd ci saremo con grande spirito di collaborazione”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro Francesco Lollobrigida.
Illustrando l’interrogazione, il deputato dem, Andrea Rossi, aveva segnalato gli ingenti danni provocati dall’alluvione con devastazioni che hanno riguardato “oltre 5mila aziende agricole e allevamenti, per una produzione lorda pari a circa 1,5 miliardi di euro l’anno che si moltiplica lungo la filiera grazie a un indotto di avanguardia ora fortemente compromesso”.
Basta ritardi. Neppure sul RepowerEu si è mosso nulla e il governo non ha ancora attivato nessuna interlocuzione concreta con l’Europa, non rispettando la scadenza sollecitata dall'UE del 30 aprile e dimostrando di essere in totale confusione sui progetti da presentare. Le raccomandazioni della Commissione confermano la necessità di accelerare. Il Pd aveva già chiesto con un’interpellanza urgente al governo Meloni di presentare il nuovo capitolo dedicato al RepowerEu all’interno del PNRR entro fine aprile e di condividere con il Parlamento tutti gli interventi da predisporre per utilizzare al meglio i 2,76 miliardi dell'Italia da investire in infrastrutture rinnovabili, energia sostenibile e comunità energetiche, per contrastare la povertà energetica e riqualificare la forza lavoro con competenze green. La decisione del governo di rimandare tutto all’ultimo treno del 31 agosto ci preoccupa molto perché rischia di aumentare le possibilità di perdere questa occasione fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici e per sostenere al meglio famiglie e imprese, non lasciandole sole nel fronteggiare la crisi e il caro energia.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera.