26/05/2025 - 12:52

“L’inchiesta del quotidiano Il Domani sulla nomina di Mario Pepe alla Covip ci parla di una rete potenziale conflitti di interessi sconvolgente. Parliamo dell’organismo di vigilanza dei fondi pensione, un giro di soldi di 338 miliardi di euro, e non ci possono ancora essere ombre sul curriculum del Presidente. Chiederemo di poterlo audire immediatamente in Commissione Lavoro: il Parlamento non può essere trattato come una pezza da piedi di accordi lottizzatori all’interno della maggioranza e del governo che espellono qualsiasi criterio di competenza in settori così delicati”. Lo dichiara Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.

25/05/2025 - 19:48

“Unioncamere svela l’imbroglio dei dati del governo Meloni sui contratti a tempo indeterminato. Solo il 16,7 per cento sono contratti stabili nel mese di aprile di quest’anno. Il resto sono contratti precari in settori come servizi, turismo, agricoltura. Declina il lavoro nel settore manifatturiero. Significa che in questo Paese i giovani e le donne sono condannati a un futuro di precarietà e sottosalario. Per questo la destra insiste per astenersi sui referendum dell’8 e 9 giugno. Hanno paura di fare i conti con la realtà”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, durante una manifestazione referendaria a Campi Bisenzio.

 

24/05/2025 - 19:47

“Mancano 15 giorni al voto dei referendum dell’8 e 9 giugno. Si vota sulla precarietà e sulla cittadinanza. L’unica che finora non si e ancora espressa su cosa farà si chiama Giorgia Meloni. Un silenzio imbarazzante. Chiediamo che la Presidente del Consiglio si esprima. È un fatto igiene democratica e di credibilità istituzionale”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, a Milano per una iniziativa referendaria.

 

23/05/2025 - 15:44

“Le dichiarazioni e le decisioni del Presidente Trump, che ha annunciato l’introduzione di un dazio del 50% su tutti i prodotti dell’Unione Europea a partire dal primo giugno, rappresentano un’aggressione diretta all’economia europea e, in particolare, al nostro sistema produttivo. Il Governo Meloni non può restare in silenzio, né continuare a genuflettersi di fronte a un Presidente che dimostra, ancora una volta, un atteggiamento ostile e arrogante e sempre incline a diffondere storielle complottiste sulla natura dell’UE”.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio della Camera.
“È in gioco l’export italiano, la tenuta delle nostre imprese manifatturiere, il lavoro di centinaia di migliaia di cittadini. Serve una reazione immediata e ferma: l’Italia non può accettare dazi punitivi, né permettere che le relazioni transatlantiche vengano ridotte a un gioco di ricatti. Il Governo Meloni la smetta di nascondere la testa sotto la sabbia e dimostri finalmente di saper fare gli interessi dell’Italia e dell'Unione Europea, tutelando il nostro agroalimentare, la nostra meccanica, il nostro sistema moda. La Presidente del Consiglio ha ora un’occasione concreta per dimostrare da che parte stare: sarà davvero in grado di difendere l’Italia, oppure continuerà a baciare la pantofola di chi considera il nostro Paese e l’Europa soltanto un nemico da colpire?”

23/05/2025 - 13:55

"Dicendo in Commissione che gli idonei negli altri paesi sono in realtà bocciati il Ministro Zangrillo ha offeso un numero di persone che oggi dimostra non essere nemmeno in grado di quantificare. E non parliamo solo di chi attende di essere chiamato ma di una componente importante dell’attuale pubblica amministrazione: oggi infatti rispondendo alla nostra interpellanza si è limitato a parlare dei 19500 idonei assunti dal 2022 a seguito dei concorsi unici Ripam Formez. Noi però avevamo chiesto il numero complessivo e un intervento per correggere le discriminazioni salariali che molti di loro subiscono solo per il fatto di essere stati chiamati alcuni mesi dopo rispetto a colleghi che hanno fatto lo stesso concorso e adesso svolgono lo stesso lavoro". Lo dice il deputato Andrea Casu, Segretario d'Aula Pd, presentando un'interpellanza urgente alla Sottosegretaria Castiello.
"Invece di fare decreti per consentire ai Ministeri di fare più assunzioni a chiamata diretta - continua l'esponente dem - il Governo dovrebbe intervenire subito per cancellare le norme blocca idonei e armonizzare i trattamenti economici di tutti i dipendenti pubblici". “È davanti agli occhi di tutti in maniera inconfutabile l'attuale grande carenza di personale nella PA a cui si aggiungerà il turnover per un milione di persone che, entro i prossimi dieci anni, andranno in pensione”, conclude Casu.

23/05/2025 - 12:44

Mentre un ministro pretende deroghe a norme antimafia

“Ma che Paese è quello dove un giovane precario deve elemosinare un lavoro stabile per poter sbarcare il lunario e un ministro della Repubblica pretende di derogare alle norme sulla legislazione antimafia per costruire un’opera inutile e costosa come il Ponte sullo Stretto? Ed è lo stesso signore che invita le persone ad astenersi? Il referendum fa paura perché rimette le cose a posto, finalmente fa sentire un po’ la voce di chi sta in fondo alla fila e non sempre quella di chi pensa che leggi possono essere aggirate per fare un po’ di soldi in più. La nuova questione morale consiste nel fatto che ministri come Salvini pensano che chi produce la ricchezza sono gli speculatori, non i lavoratori che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, a margine di una manifestazione a La Spezia.

 

22/05/2025 - 19:41

“Qui a Gjader, in Albania, come in tutti i Cpr italiani le condizioni di vita e di lavoro sono infime e non si possono più tollerare. I Cpr sono illegali e vanno chiusi. A Gjader, le persone che entrano nel centro perdono ogni qualità umana, vengono ridotte a bestie o nella migliore delle ipotesi, animali in gabbia. E come in tutti i Cpr italiani, qui non c'è alcuna umanità ma solo l'aggravante di trovarsi in Albania con un costo, anzi uno spreco, di 800 milioni che potevano essere spesi per altre priorità, a partire dalla sanità pubblica”. Lo dice la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, in missione nel centro di Gjader in Albania.

“Sono stata oggi in visita ispettiva e parlato con alcuni 'ospiti', così come vengono chiamati qui nei centri: sono persone in detenzione amministrativa che spesso non sanno neanche di essere arrivati in Albania, né tanto meno che giorno è oggi. Gli 'ospiti' sono imbottiti più volte al giorno di farmaci sedanti che li rendono innocui. Tutto questo è disumano”, conclude Serracchiani.

 

22/05/2025 - 15:27

“L’ultimo rapporto ISTAT è un pugno nello stomaco: l’Italia è un Paese sempre più vecchio, più povero e in fuga. Oltre due terzi dei giovani tra i 18 e i 34 anni vivono ancora con i genitori, mentre in dieci anni più di 100mila ragazze e ragazzi sono emigrati all’estero. È la fotografia di una nazione che sta male e che ha bisogno di una terapia d’urto, non di rassicurazioni propagandistiche”. Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, intervistato sui social dei deputati dem.

“Il governo Meloni – prosegue l’esponente Pd – racconta un Paese da Mulino Bianco, ma la realtà è ben diversa: precarietà dilagante, salari fermi al di sotto del potere d’acquisto pre-Covid, part-time involontario, rischio crescente di licenziamenti senza giusta causa. La nostra manifattura è in calo da 26 mesi consecutivi. Il PIL è fermo. È chiaro che le scelte economiche attuali non stanno funzionando. Occorrono misure radicali a sostegno del lavoro stabile e ben retribuito, investimenti veri nell’industria, nella transizione digitale e ambientale, e una seria riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Solo così possiamo liberare il tempo di vita, creare occupazione di qualità e dare una prospettiva alle nuove generazioni”.

“Siamo davanti a un bivio – conclude Scotto – e il referendum rappresenta un’occasione storica per invertire la rotta. Parla ai precari, a chi rischia di morire sul lavoro, a chi è ricattabile. Votare è un diritto conquistato con il sacrificio di chi ci ha preceduto. Ora tocca a noi usarlo per cambiare davvero il Paese”.

 

22/05/2025 - 14:45

“I dati resi noti dall’Istat confermano un allarme che denunciamo da tempo: l’Italia è un Paese che invecchia rapidamente e si impoverisce. Per la prima volta, il numero degli over 80 ha superato quello dei bambini sotto i 10 anni. Un dato simbolico ma drammaticamente reale, che fotografa la deriva demografica in corso. Eppure, il governo Meloni continua a ignorare questa emergenza, rinunciando a politiche lungimiranti e inclusive”. Così la deputata dem Rosanna Filippin, componente della commissione Politiche dell’Unione Europea.

«Il governo – prosegue l’esponente Pd – ha avuto l’occasione di intervenire anche attraverso il PNRR, ma ha preferito tagliare proprio lì dove servivano più investimenti: il numero degli asili nido è stato dimezzato, compromettendo così due leve fondamentali per contrastare l’inverno demografico: la natalità e l’occupazione femminile. È una scelta miope e dannosa, come anche quella di ridimensionare le case di comunità e gli interventi per la conciliazione vita-lavoro. A questo si aggiunge un impoverimento generalizzato delle famiglie italiane. Negli ultimi cinque anni, come certificato dall’Istat, il potere d’acquisto è diminuito drasticamente. Eppure, il governo continua a scaricare le responsabilità su altri, dopo tre anni di guida del Paese senza misure concrete per affrontare il declino demografico ed economico”.

“Oggi l’Italia scende sotto i 59 milioni di abitanti, dei quali 5 milioni e mezzo sono cittadini stranieri. Chi oggi promuove politiche restrittive sull’immigrazione – conclude Filippin – non ha chiaro che senza l’apporto degli stranieri, un Paese con un quarto della popolazione over 65 è semplicemente destinato a morire. In questo contesto, anche il referendum sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno è un’occasione per riaffermare un’idea di Italia aperta, dinamica, solidale. L’unica Italia possibile se vogliamo ancora avere un futuro”.

 

22/05/2025 - 14:26

“Abbiamo depositato oggi una mozione unitaria sull’emergenza lavoro povero. Anche l’Istat ieri conferma che i salari reali non hanno ancora recuperato il potere d’acquisto perduto pre Covid. Serve una terapia d’urto. Che passa dal rinnovo dei contratti al salario minimo, a una legge sulla rappresentanza che elimini i contratti pirata fino a una bonifica integrale del lavoro povero. Chiediamo alla maggioranza di confrontarsi su questa emergenza e non di continuare a insistere con la propaganda su un’Italia che non esiste” così i capigruppo di PD, M5S e AVS nella commissione lavoro della camera, Arturo Scotto, Valentina Barzotti e Franco Mari.

22/05/2025 - 12:28

“Altro che aumenti più alti d’Europa, gli stipendi degli italiani, come dimostrano gli ultimi dati Istat, restano i più bassi tra i principali partner: Germania, Francia e Spagna”.

Così i deputati democratici Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio, e Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.

“La presidente del Consiglio - aggiungono - continua a prendere in giro lavoratrici e lavoratori e, pur di non fare un passo in direzione del salario minimo, accumula balle su balle inventando numeri e mischiando le carte. Chi aveva ancora dubbi sulla falsità delle sue dichiarazioni, oggi, grazie all’ultimo report dell’Istat, ha  la matematica certezza. Nel suo primo anno di governo, il 2023, le retribuzioni reali sono addirittura diminuite rispetto all’anno precedente e nel 2024, malgrado gli aumenti, sono rimaste comunque al di sotto della crescita che hanno registrato negli altri Paesi Ue. Per chiudere in bellezza, i primi dati sul 2025: gli stipendi risultano ancora inferiori rispetto al 2021. Insomma, siamo davanti a una tendenza patologica alla menzogna. Per aggirare il problema degli stipendi da fame e del costo della vita alle stelle, la Presidente Meloni non si fa specie di negare l’evidenza. Fuori dal Palazzo, però - concludono - c’è un Paese sempre più insofferente, sia per le condizioni di vita minime in cui versano milioni di italiani, sia per la vergognosa indifferenza con cui il governo si disinteressa della questione”.

21/05/2025 - 19:26

Questo Pnrr sta diventando la Caporetto del Governo Meloni; il più grande fallimento dell’esecutivo di cui si scriverà sui libri di storia. Oggi proponete la revisione di un terzo del Pnrr ad un anno dalla fine. Quindi finora solo fake news e fallimenti: i conti che non tornano come segnalano tutti, da ultimo la Corte dei Conti e l’Anac, nella vostra indifferenza. Questo Piano è diventato la tela di Penelope.
A livello europeo, il governo sta liquidando il capitale politico di storica autorevolezza e credibilità del Paese. Siete isolati, nell’angolo, scomparsi dalle grandi decisioni strategiche, protagonisti di una débâcle diplomatica continua. Sul Pnrr lo stesso. I dati sono inequivocabili purtroppo: Transizione 5.0 ferma al palo; spesa per Politiche attive del lavoro: 7%; spesa per case e ospedali comunità al 7%; inclusione sociale ferma al 13%; trasporti e infrastrutture, spesa al 13%, altro che Ponte sullo Stretto; asili nido, scuola, l’università e la ricerca bloccati al 25%. Siete in enorme ritardo nella spesa. Sugli oltre 194 miliardi di euro stanziati, solo 70 miliardi effettivamente spesi in Italia, cioè il 58% delle risorse ottenute ed il 36% di quelle complessive. Ecco spiegata la ragione della volontà di apportare l’ennesima revisione. Voi siete costretti a mettere una toppa al buco che avete creato finora. Ma una domanda sorge spontanea, ma se andava tutto bene, perché viene presentata la revisione di 1/3 e tra poco forse della metà del Pnrr? Il Parlamento della Repubblica non è un semplice passacarte, ed ha il diritto di partecipare pienamente alle revisioni del Piano. Il Pnrr non è il bancomat dei FRATELLI e delle SORELLE D’ITALIA, è un grande piano che appartiene a tutta l’ITALIA e a tutti gli italiani.
Fermatevi allora. Dateci il tempo di analizzare in dettaglio le vostre proposte e sottoporvi le nostre indicazioni. Lei è tenuto ad una leale collaborazione con le Camere. Vi diffidiamo formalmente a non procedere con la Commissione senza un confronto ulteriore di merito sulle proposte appena ricevute.
Attuate il PNRR e rimettete l’Italia dalla parte giusta della storia altrimenti vi assumerete la responsabilità storica di aver bruciato il futuro dell’Italia e quello dell’Europa". Lo dichiara Piero De Luca della presidenza del gruppo Pd alla Camera e capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera, nel corso della dichiarazione di voto sulle risoluzioni PNRR.

21/05/2025 - 18:37

“La caccia sui 475 valichi montani è e rimane vietata. La sentenza storica del TAR non si discute. Questo è il risultato del voto di ieri in consiglio regionale della Lombardia, risultato ottenuto grazie ad un lavoro intransigente e serrato di Pierfrancesco Majorino e del Pd lombardo che in questi giorni si è speso per difendere la sentenza del TAR e, di conseguenza, le direttive europee e le leggi che tutelano quei corridoi ecologici essenziali per gli uccelli migratori. La maggioranza di centrodestra si è spaccata ed è stata battuta. Avanti cosi!” Così sui social la deputata democratica, Eleonora Evi.

 

21/05/2025 - 17:22

“Giorgia Meloni ha mentito all’Italia il primo maggio pur di negare l’evidenza. Non è vero che i salari italiani crescono più del resto dell’Europa. Non siamo usciti ancora dall’incubo della povertà lavorativa. Tant’è che sono milioni i lavoratori a rischio povertà, oltre il 20 per cento. Lo dice l’Istat, non l’ufficio studi della Cgil. Serve una svolta. Serve il salario minimo la cui calendarizzazione chiediamo sia immediata. E serve un segnale sulla precarietà che è la madre dei bassi salari. C’è il referendum dell’8 e 9 giugno: è un’arma che va usata per cambiare le cose”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

21/05/2025 - 15:23

“Non finiremo mai di stupirci delle elucubrazioni mentali del parlamentare europeo, Roberto Vannacci. Il suo mondo al contrario è pieno di approssimazioni e fesserie che con costanza, questo va riconosciuto, sforna giorno dopo giorno. Oggi ci informa che serve tolleranza zero verso i criminali e lo dice con quell’enfasi di chi ha trovato la ricetta giusta per dare sicurezza ai cittadini a cui nessuno aveva mai pensato. Quello che non dice Vannacci, però, che polemizza con il sindaco di Modena, reo di aver messo in risalto la necessità di affrontare il tema delle diseguaglianze sociali quale premessa per prevenire e contrastare il dilagare della violenza e dell’illegalità, è non fornirci indicazioni su come affermare diritti ed opportunità per tutti i cittadini che la sua destra nega in ogni momento. Dal lavoro alla sanità, dall’ambiente all’informazione, e ovviamente anche al rafforzamento degli organici e dei mezzi sui territori magari elevando in classe A la Questura di Modena. Il primato della destra di Vannacci sono invece i grandi interessi e agitare il fez e il manganello è una modalità ricorrente, per dare una parvenza di attenzione verso la sicurezza dei cittadini. Se poi una parte significativa di popolo è confinata nell’angolo della povertà e delle discriminazioni, quale conseguenze delle scelte scellerate della destra,  poco interessa naturalmente al generale Vannacci e al suo partito di cui è Vicesegretario”.

Così il deputato democratico e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

 

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