07/05/2025 - 13:52

“Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza al giornalista Giorgio Saracino e alla troupe Rai aggredita brutalmente nel quartiere zen di Palermo. Episodi del genere lasciano l’amaro in bocca e non dovrebbero mai accadere. I nostri giornalisti e le nostre troupe svolgono un attento lavoro di informazione, che è democrazia e libertà”. Così in una nota i parlamentari Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai.

07/05/2025 - 10:24

“Il rapporto della Corte dei Conti Europea sull’efficacia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) mette in luce gravi lacune nella gestione del governo italiano. Sebbene il Pnrr sia stato concepito come uno strumento per affrontare le sfide strutturali del nostro Paese – dalla bassa produttività all’alta disoccupazione, fino alle disparità territoriali – i risultati concreti, secondo la Corte, sono ancora limitati, nonostante il raggiungimento di diversi degli obiettivi prefissati.
Il rapporto evidenzia che solo circa la metà delle misure per il digitale e il mercato del lavoro ha prodotto effetti tangibili, mentre la scarsa attenzione ai risultati concreti rischia di compromettere le aspettative di crescita a lungo termine del piano. Inoltre, la mancanza di dati di qualità e di valutazioni sulla costo-efficacia solleva interrogativi sull’uso responsabile dei fondi europei. Dati allarmanti poiché il Pnrr è un’opportunità storica per l’Italia, ma deve essere gestito con trasparenza, responsabilità e un focus chiaro sui risultati, non solo sul rispetto formale delle scadenze. Non può Fitto, con superficialità, limitarsi a difendere i progressi senza affrontare le criticità.
Fare spallucce come fa Fitto può bastare in Italia dove il Governo ha risposto alle critiche della Corte italiana modificando le regole e limitando i controlli ma non vale in Europa. Serve una revisione seria e immediata della strategia di attuazione del Pnrr, con indicatori di performance che misurino l’impatto reale sulle vite dei cittadini. Serve, come chiediamo costantemente, anche un maggiore coinvolgimento del Parlamento, delle autorità locali e della società civile nel monitoraggio dei progressi, per garantire che i fondi siano utilizzati in modo efficace ed equo, soprattutto a favore del Sud e delle fasce più vulnerabili.

Così il deputato PD, Silvio Lai della commissione bilancio della Camera dei Deputati.

 

06/05/2025 - 18:27

La destra di Giorgia Meloni blocca la pdl delle opposizioni per la settimana corta in Italia.

"E’ una notizia molto importante l’approvazione in Spagna della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Il governo Sanchez mostra all’Europa che si può crescere economicamente aumentando i diritti di chi lavora. Continueremo a batterci perché la settimana corta venga approvata anche in Italia. C’è un disegno di legge delle opposizioni che la destra continua a tenere fermo perché non ha mezza idea su come intervenire. Chiediamo chiarezza". Così il deputato Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.

 

06/05/2025 - 17:46

“Sul Pnrr i conti non tornano e siamo sull'orlo di un fallimento totale che sta facendo precipitare l'Italia nel vuoto. Per questo rivolgiamo al governo un invito costruttivo: fatevi aiutare e coinvolgete il Parlamento. Questo esecutivo sta dilapidando un patrimonio economico che rischia di non tornare più. Ma soprattutto sta distruggendo il simbolo della Next Generation EU, la nuova integrazione europea che accoglie l'ispirazione ideale di Ventotene verso il percorso federalista degli Stati Uniti d'Europa”. Così il deputato Piero De Luca, capogruppo PD in Commissione Politiche UE, intervenendo in Aula sulla discussione del monitoraggio e dello stato di attuazione del PNRR.
“Se esistono i fondi del Pnrr – continua l'esponente dem - è solo per merito del lavoro dei progressisti e democratici in Italia e in Europa perché la destra non ha mai votato a favore degli Eurobond e del Recovery Fund al Parlamento europeo e addirittura ha votato contro il mandato per negoziare il Next Generation Eu a Bruxelles”. “Il Pnrr era e è ancora un'opportunità irripetibile di rilancio del sistema Paese e rafforzamento della coesione sociale. Oggi, però, rappresenta più un'occasione persa: è il Piano nazionale dei ritardi e dei rinvii. La spesa è ferma al 30% delle risorse complessive con ritardi in progetti strategici come asili, case e ospedali di comunità, residenze universitarie, infrastrutture, piani urbani. La verità è che il governo ha perso più tempo a modificare il Pnrr che ad attuarlo. Il PD chiede un pieno coinvolgimento del Parlamento su ulteriori modifiche e continuerà a chiedere trasparenza e verità sui numeri e sulle intenzioni del governo: dati che ad oggi restano impietosi mentre i ministri si contraddicono a vicenda in modo ridicolo. Siamo sull'orlo del baratro per colpa di questo governo che sta bruciando purtroppo il futuro del Paese", conclude De Luca.

06/05/2025 - 17:10

"Livorno ha le potenzialità per divenire uno dei maggiori porti polivalenti dell'occidente e sviluppare economie con ricadute positive per l'intero centro Italia: in questo contesto Davide Gariglio, con le sue competenze, le sue esperienze e la sua professionalità, è la persona giusta al posto giusto": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani sulla nomina del nuovo Presidente dell'Autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che coinvolge oltre Livorno, Piombino e Portoferraio.

"Gariglio ha oggi il compito di proseguire il buon lavoro di Luciano Guarnieri (a cui vanno i miei ringraziamenti per i risultati ottenuti in questi anni) e di sviluppare i progetti per la crescita dei volumi di traffico merci e passeggeri portati avanti, sempre in una ottica di sostenibilità ambientale. E' adesso necessario che il Parlamento definisca in tempi brevi la nomina per dare piena operatività al nuovo presidente", conclude Marco Simiani.

 

06/05/2025 - 15:37

“I dati del rapporto 'Le Equilibriste, la maternità in Italia' di Save the Children presentato oggi rappresentano un grido d’allarme sulla condizione delle donne e delle madri nel nostro Paese. L'Italia occupa il 96esimo posto su 146 Paesi nel mondo in relazione alla partecipazione femminile al mondo del lavoro, mentre rispetto al gender gap retributivo si trova alla 95esima posizione. Numeri drammatici che smentiscono la narrazione del Governo Meloni e spiegano bene, oltre ogni discorso, il calo delle nascite e le difficoltà di vita di molte donne. Mentre gli uomini con figli hanno una percentuale di occupazione superiore al 90 per cento, le donne madri superano di poco il 60 per cento perché sono costrette, in molti casi, a smettere di lavorare per l’impossibilità di conciliare il lavoro di cura famigliare con l’occupazione. E accanto alle disparità di genere, il rapporto fotografa immutate le diseguaglianze territoriali profonde che caratterizzano il nostro Paese. Il Mezzogiorno presenta dati sulla partecipazione delle madri al lavoro di appena il 44 per cento, neanche una su due. Servono interventi urgenti per far fronte a questa situazione, ma il Governo non ascolta. Abbiamo chiesto più volte l'introduzione del congedo paritario, io stessa ho presentato una proposta di legge per incentivare la presenza femminile negli ambiti di studio e di lavoro scientifici e per dar vita ad un contributo strutturale per le famiglie che devono dotarsi di baby sitter o per le spese dei centri estivi. Il Governo ascolti gli appelli, sono necessarie misure concrete per colmare questa distanza che rappresenta un'ingiustizia profonda della nostra società”. Lo dichiara la capogruppo Pd in commissione Infanzia e Adolescenza Michela Di Biase.

05/05/2025 - 19:30

“Non è passata nemmeno una settimana dal Primo Maggio e già abbiamo la conferma di quanto ribadito sia alla festa dei lavoratori e delle lavoratrici sia durante la Giornata Internazionale per la Salute e la Sicurezza sul lavoro del 28 aprile: i numeri delle morti sul lavoro sono da guerra civile” così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, commentando i dati Inail sugli infortuni e i decessi sul lavoro in Italia nel primo trimestre del 2025.

“146 persone hanno perso la vita e come se non bastasse le denunce per malattie professionali sono aumentate dell’8%, dimostrandoci ancora una volta che in Italia di lavoro si muore e che questa situazione tragica deve terminare - prosegue Gribaudo - Serve uno sforzo più incisivo da parte della politica per mettere la parola fine a quella che è una piaga sociale”.

“Occorre una vera e propria rivoluzione: quanto fatto finora non è sufficiente, bisogna cambiare la cultura della sicurezza, che viene ancora considerata come un adempimento burocratico, e un nuovo patto nel Paese, in cui sindacati, datori di lavoro e politica uniscano le forze per garantire a tutti e tutte il diritto fondante della nostra Costituzione” conclude Gribaudo.

 

05/05/2025 - 18:02

"FIDUCIOSI SULLA LIBERAZIONE DEGLI ALTRI NOSTRI CONNAZIONALI"

La scarcerazione di Alfredo Schiavo, detenuto in Venezuela da oltre cinque anni, è una bellissima notizia.
Grazie all'importante lavoro della nostra Ambasciata e della Comunità di Sant'Egidio, come anche di esponenti del governo venezuelano come il governatore Rafael La Cava (che la Commissione esteri della Camera ha invitato per un confronto sulla situazione del Paese sudamericano e i rapporti con l'Italia), per avere reso possibile questo risultato che fa ben sperare per il futuro.
Adesso aspettiamo la liberazione di Alberto Trentini, Americo De Grazia, Biagio Pilieri e degli altri cittadini italiani ancora reclusi nelle carceri venezuelane. Il governo non smetta di adoperarsi e di percorrere tutte le strade possibili per riportare a casa i nostri connazionali.

Così il deputato del Pd Fabio Porta.

 

05/05/2025 - 17:15

“Solo oggi due infortuni mortali in un cantiere edile e in una fabbrica a Nord e a Sud del Paese. Allo stesso tempo i dati Inail del primo trimestre del 2025 confermano una tendenza drammatica. E soprattutto inaccettabile. 205 morti sul lavoro, in crescita di quasi il 9 per cento rispetto allo scorso anno. Aumentano anche i morti tra gli studenti che fanno l’alternanza scuola-lavoro da due a cinque: una cosa indegna di un paese civile. I geni che ci governano - a partire dal ministro Valditara - vorrebbero addirittura abbassare l’età per gli studenti. Si guardino i dati prima di parlare. Serve altro che qualche annuncio dal Governo: bisogna che le imprese per legge siano responsabilizzate lungo tutta la catena degli appalti perché non si può fare profitto sulla vita delle persone. Questo lo chiediamo da sempre e il referendum dell’8 e 9 giugno che la destra vuole boicottare offre questa possibilità. Non va sprecata”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

05/05/2025 - 11:27

“Auspico che venga smentita la notizia secondo cui i vertici di Fratelli d’Italia avrebbero indicato a deputati e senatori la linea dell’astensione sul voto referendario dell’8 e 9 giugno. Che il principale partito di governo inviti le persone a non votare e a restare a casa è un fatto gravissimo. Il segnale di una profonda cultura antidemocratica che ha paura di misurarsi con la libertà di scelta dei cittadini su quesiti importanti su lavoro e cittadinanza che avrebbero il merito di restituire diritti a milioni di persone in carne ed ossa”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

 

05/05/2025 - 10:19

“Il problema del sovraffollamento delle carceri è un problema che noi, come Partito Democratico, ormai da molto tempo abbiamo fatto presente al governo, un governo sordo e cieco con occhi rivolti solo ai numeri del passato ma senza proposte concrete che guardino al futuro. Oggi la Corte dei Conti ribadisce quello che già aveva detto il PD: la situazione è grave, mancano strutture adeguate, i detenuti vivono in condizioni igienico - sanitarie precarie e le condizioni di lavoro degli operatori sono indecorose. Ma soprattutto mancano i fondi per finanziare nuovi progetti, per costruire nuove strutture e rendere più accessibili e vivibili quelle esistenti laddove possibile. Senza contare l’assenza quasi totale degli spazi trattamentali. Il governo deve intervenire al piu presto perché la situazione ormai è degenerata”. Lo dichiara Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd.

04/05/2025 - 11:48

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati Galeazzo Bignami è sinceramente imbarazzante. Oggi in un’intervista su un quotidiano nazionale spiega che la strategia sui salari del governo è contenuta in una delega in discussione al Senato sulla riforma retribuzione equa. Dimentica di ricordare che quella stessa delega è ferma da un anno e mezzo in commissione. E non viene né discussa né votata. Per volontà della maggioranza evidentemente. Infatti, con delega fu approvata il 16 novembre del 2023 alla Camera con un emendamento vergognoso che cancellò il salario minimo. Ma poi si è clamorosamente arenata. E’ la certificazione che per la destra i salari non sono un’emergenza. Anche per questo continuano a bloccare la richiesta di calendarizzare il salario minimo su cui l’opposizione ha raccolto oltre centomila firme di cittadini in carne e ossa. Ormai non sanno cosa è il senso del ridicolo.

Cosí Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.

 

03/05/2025 - 15:00

Una bomba demografica pronta a esplodere. Entro il 2035, l’Italia perderà quasi 3 milioni di persone in età lavorativa: dai 37,3 milioni del 2025 si scenderà a 34,4 milioni.
Significa meno lavoratori, meno produzione, meno crescita economica. E allo stesso tempo più spesa per pensioni, sanità e assistenza, perché la popolazione sarà sempre più anziana e fragile.
Questo è l’effetto di un calo demografico ormai strutturale, che rischia di indebolire profondamente la nostra economia e il nostro sistema sociale.
A soffrire saranno le imprese, il mondo del lavoro, la tenuta dei conti pubblici.
Una società con pochi giovani e tanti anziani non regge, se non si cambia rotta con scelte politiche coraggiose.
È una sfida epocale. Che impone di ripensare le politiche industriali, il ruolo della formazione, l’organizzazione del lavoro e il nostro modello sociale.
Anche su questo tema, il governo ha il dovere di spiegare agli italiani e alle italiane quale visione intende proporre per il futuro del Paese.
Si potrà condividere o meno, ma una risposta va data.
Questo lo chiederemo in Commissione Lavoro e in Aula nei prossimi giorni.

Così il deputato del Pd Mauro Laus.

 

03/05/2025 - 12:00

Stupisce che la Lega proponga un ddl sui salari dopo due anni e mezzo di governo. Soprattutto perché non fanno i conti con la realtà. I salari sono bassi perché il governo è stato fermo in questi mesi, non ha aiutato a firmare i contratti e quando li ha imposti come nel pubblico impiego ha spaccato il sindacato e riconosciuto solo un terzo del potere d’acquisto perduto dai lavoratori. Rispondano invece alla nostra domanda: perché non sostengono il salario minimo che alzerebbe gli stipendi di tre milioni e mezzo di lavoratori e darebbe nell’immediato una scossa alla domanda interna. Siamo stanchi della propaganda di governo: vogliamo fatti concreti.

Così Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera.

 

02/05/2025 - 18:51

“La Ministra Locatelli non ha stanziato un euro in più per i caregiver: i 30 milioni di cui parla sono quelli che erano già previsti nel fondo caregiver, che é successivamente confluito nel fondo unico. Dunque, non c’è nessuna risorsa in più rispetto a quello che era già previsto. Bisogna dire la verità e non prendere in giro milioni di cittadini.

Peraltro, segnalo che si stanno "con prontezza" destinando alle regioni le risorse del 2024, quando il 2025 è iniziato da quasi sei mesi. L’ennesimo gioco delle tre carte di un governo che non tutela e sostiene in alcun modo i più fragili". Lo scrive Ilenia Malavasi, deputata del Pd della commissione Affari Sociali

“La Ministra nel suo comunicato elude la questione centrale: serve approvare la legge. Basta tergiversare. È una legge di civiltà che il Paese aspetta da anni. Finora si è solo perso tempo. Il comitato ONU per i diritti delle persone con disabilità ha condannato il nostro paese  per il mancato riconoscimento giuridico della figura del caregiver, dandoci 180 giorni per colmare la lacuna legislativa e adempiere tempestivamente agli obblighi internazionali attraverso l'adozione di misure effettive di protezione sociale delle persone con disabilità e dei familiari che le assistono. Era il 3 ottobre 2022. Di giorni ne sono passati quasi 1000. Non sono più tollerabili vaghi annunci e promesse. Serve un'attenzione ampia e plurale per tutelare queste persone che svolgono un ruolo sociale importante, garantendo la tenuta del nostro welfare. Parliamo di quasi 8 milioni di cittadini, non solo conviventi come la Ministra si ostina a ripetere, tra cui tantissime donne che sono costrette a rinunciare al lavoro e alla loro libertà di autodeterminarsi, e che aspettano ancora una risposta. Nel 66 per cento dei casi, infatti, lasciano il lavoro, anche rinunciando alla propria indipendenza economica, mettendo a rischio l'esercizio dei propri diritti. Al Paese serve una legge moderna, equa e inclusiva per dare risposte a tutti i milioni di caregiver, senza alcun vincolo di convivenza, ma con tutele crescenti in base al bisogno assistenziale del paziente”. Così conclude la dem

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