08/03/2024 - 18:09

"Un governo, guidato per la prima volta da una donna che ha però peggiorato la vita delle donne: questa è purtroppo l'amara ed oggettiva fotografia di un anno e mezzo di potere della destra e che emerge drammaticamente proprio l'8 marzo. Non mi riferisco soltanto alle continue esternazioni di esponenti dei partiti maggioranza che, dai piccoli comuni all'esecutivo, hanno rafforzato in questi mesi l'ideologia patriarcale riducendo la donna esclusivamente a madre e moglie devota, ma ai numerosi provvedimenti che hanno mortificato l'universo femminile. Dai tagli ad 'Opzione donna' per le pensioni, allo stop all'Iva sugli assorbenti; dalla riduzione dei bonus mamme per i redditi bassi alla bocciatura del salario minimo che avrebbe garantito una parità di genere salariale: sono solo alcune delle molteplici scelte del Governo Meloni che hanno penalizzato le donne".  È quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario Dem della Toscana

08/03/2024 - 13:09

“Grazie all'Unione degli universitari per l'indagine ‘La tua voce conta’ sulle molestie e violenze di genere negli atenei appena presentata alla Camera. La denuncia delle dinamiche patriarcali ancora oggi è osteggiata con troppi silenzi e omissioni. Non si può mai abbassare la guardia, non solo sulla violenza che emerge dai fatti di cronaca, ma sulla quotidianità. È fondamentale accendere un faro a partire dai luoghi di studio e da ricerche come quella dell'Unione degli Universitari sulla violenza di genere negli atenei. La battaglia è quella indicata dalla Costituzione ed è sempre la stessa: la parità dei diritti e la rimozione degli ostacoli. Alcuni diritti non sono garantiti, non lo sono perché non c'è riconoscimento della differenza di genere. Viviamo ancora in una società nella quale dietro la finta neutralità c'è in realtà l'egemonia del maschio adulto”.

Lo dichiara Nicola Zingaretti, deputato e presidente della Fondazione Pd.

“La violenza degli uomini - aggiunge si scaglia contro le donne, anche in forma di molestia, quando questo modello è smascherato, nel pubblico e nel privato. Noi siamo dentro questa battaglia anche grazie alle tante ragazze e ragazzi che su questo tema ancora oggi stanno riempiendo le piazze di tutta Italia. Una battaglia legislativa e insieme culturale. Perché purtroppo, nonostante l'espansione dei diritti e i passi avanti, rischiamo ancora una fase regressiva nel dibattito pubblico. Per questo - conclude - vigileremo, saremo al vostro fianco e vi ringraziamo del vostro prezioso lavoro di indagine”.

08/03/2024 - 09:47

“La mia esperienza politica mi ha permesso di testimoniare il coraggio e la resilienza delle donne nella lotta per i loro diritti. Nonostante le barriere imposte da una società conservatrice, il loro spirito indomito non è mai stato scalfito dal passare del tempo. Ora, viviamo in un’epoca di cambiamento, dove le donne assumono ruoli cruciali nelle istituzioni, segnando la fine dell’era in cui la loro presenza in posizioni di potere era un’eccezione. Nonostante questi progressi, la strada verso la parità di genere è ancora irta di ostacoli. Le donne affrontano ancora tabù e stereotipi, e la nostra società deve continuare a lavorare sodo per superarli.

È essenziale che lo Stato intervenga con leggi e politiche che garantiscano alle donne le stesse opportunità degli uomini in tutti gli ambiti della vita. L’educazione e la cultura sono armi potenti contro la discriminazione di genere, soprattutto per le nuove generazioni. In questa giornata dedicata ai diritti delle donne, il mio pensiero va a quelle che, nelle zone di conflitto, lottano per la sopravvivenza in condizioni di grande precarietà”. Così il deputato democratico, capogruppo nella commissione difesa della Camera, Stefano Graziano.

01/03/2024 - 13:33

“Il Congresso del PSE partirà da un incontro con le donne europee per parlare del loro ruolo fondamentale nella società del futuro. Tutto questo ad una settimana dalla vittoria di una donna italiana, Alessandra Todde, nelle elezioni in Sardegna con il PD primo partito regionale. Guardiamo al futuro con ottimismo a partire dalle prossime elezioni europee dove dovrà prevalere il PSE e il PD per evitare le derive nazionaliste e per un'Europa sempre più forte in un mondo in evoluzione”. Così Simona Bonafé, Vicepresidente del gruppo Pd, presentando l'iniziativa “Feminist Seminar” che si terrà alla Sala Berliguer della Camera dei deputati e dove sarà presente anche Nicolas Schmit candidato di punta del Partito dei Socialisti Europei. “Per noi - ha concluso Bonafè - il ruolo della donna è centrale nella società ecco perché in questo congresso parleremo di disparità salariale e delle politiche che devono essere messe in campo per superarla così come del forte impegno nel contrasto alla violenza di genere e ai femminicidi”.

03/01/2024 - 11:26

"È singolare che Renato Brunetta si accorga soltanto adesso che la 'parità di genere nel lavoro convenga a tutti e che la violenza economica sia un fenomeno odioso'. Proprio lui che come Presidente del Cnel ha dato l'alibi al Governo Meloni per affossare il salario minimo perché non serviva al paese. E nonostante l'Istat certifichi che le donne povere in Italia siano oltre 2 milioni: francamente Brunetta ha perso un'altra occasione preziosa per rimanere in silenzio": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana sull'intervista rilasciata oggi, mercoledì 3 gennaio, dal Presidente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.

01/01/2024 - 11:22

"Solidarietà, libertà, uguaglianza e pace: questi i valori della Repubblica su cui il presidente Sergio Mattarella ha centrato il suo messaggio di fine anno.

La pace, contro le guerre da cui nasce odio che dura molto a lungo. Una scelta che non significa solo fare tacere le armi, ma educare alla pace le giovani generazioni.
E l'uguaglianza che passa dalla parità di genere: una denuncia inequivocabile alle discriminazioni ancora fortissime nel nostro paese, il riferimento alla lotta contro la violenza sulle donne e il riconoscimento alle piazze del 25 novembre scorso, piene di ragazze e ragazzi non più disposti a tacere.

Ancora una volta, il presidente Mattarella ci ricorda le priorità e la direzione che il Paese deve seguire per affrontare le sfide del futuro.

Grazie, presidente".

Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

20/12/2023 - 10:47

"Hanno fatto bene le 76 senatrici e senatori a inviare una lettera al Presidente del Senato Ignazio La Russa per chiedere che, nei lavori d'aula, nelle commissioni e in tutti gli altri organi, venga rispettato il linguaggio di genere. E' una battaglia che mi è molto cara, com'è noto, perché sono convinta che la parità di genere, l'affermazione delle donne, il loro empowerment passino anche dal racconto della loro presenza nella società. E questo avviene anche declinando al femminile ruoli, cariche, professioni e incarichi che per troppo tempo sono stati appannaggio unico degli uomini. Perché ciò che non si nomina, non esiste e non è riconosciuto. E ciò che non è riconosciuto può diventare oggetto di discriminazione e pregiudizi.
Per questa ragione, dando seguito al lavoro portato avanti nel 2015 come Presidente della Camera, mi sono fatta promotrice di una lettera al Presidente Lorenzo Fontana con la quale si chiede di dare nuovo slancio a quell'impegno ribadendo a deputati e deputate la necessità di declinare al femminile titoli e ruoli ricoperti dalle donne.
Sono particolarmente lieta che la lettera abbia raccolto ben 136 firme da diversi gruppi politici: donne e uomini, che, insieme, rivolgono lo stesso appello al Presidente Fontana. Un'istanza che prima era di poche è diventata, finalmente, di tante e tanti che ne ribadiscono l'importanza". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

18/12/2023 - 14:46

"Stamattina alla Camera dei deputati ho partecipato, assieme alla collega Ouidad Bakkali, al deputato Nicola Fratoianni e  a Luigi Manconi, alla presentazione del Rapporto annuale sullo stato dei Diritti in Italia (anno 2022), un prezioso strumento di analisi realizzato dall'associazione 'A buon diritto'. L’approccio dell’intero rapporto è profondamente intersezionale: uno sguardo che condivido e che dà a noi parlamentari tanti spunti e 'compiti per casa'.

Oggi ho approfondito i capitoli sulle discriminazioni di genere e della comunità LGBTQIA+, due fronti su cui la discriminazione non è esclusivamente culturale, ma corre anche sulle gambe di una serie di disparità anche economiche e di accesso al welfare. Secondo l'ISTAT, infatti, il 41% delle persone LGBTQIA+ ha dichiarato di aver subito discriminazione sul lavoro a causa del proprio orientamento sessuale, mentre resta basso il tasso di occupazione femminile, tra i più bassi in Europa (55%, contro il 69% della media UE di donne nella fascia 20-64)". Così la deputata dem Rachele Scarpa.

"Il cambiamento - ha concluso Scarpa - va promosso su tutti i fronti: dall’educazione e dalla formazione, alla prevenzione contro la discriminazione, al linguaggio, al contrasto della povertà che è ostacolo di ogni forma di emancipazione e autodeterminazione. E soprattutto non si può tacere davanti ai 106 femminicidi e ai 9 transcidi del 2022, un problema strutturale che necessita di urgenti risposte strutturali. Non possiamo più tollerare approcci che mettono in contrasto diritti civili e diritti sociali: grazie ad 'A buon diritto' che col suo lavoro annuale dà sostanza e direzione al nostro lavoro".

10/12/2023 - 17:37

“Triste e grave che una sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, che dovrebbe garantire serietà e competenza per la delega di grande responsabilità culturale che le è stata affidata nei confronti dei giovani e delle giovani di questo Paese, faccia riferimento alla più bieca propaganda della ‘teoria gender’, la cui inesistenza è confermata dalla ricerca scientifica in Gender Studies di tutte le università italiane. Quanto viene quotidianamente propagandato e diffuso in merito alla supposta Teoria Gender contribuisce a creare barriere alla libertà personale e a fomentare odio e discriminazione. Ci si aspetterebbe altro da una carica dello Stato che ha responsabilità nella formazione dei cittadini e delle cittadine. L’importante impegno pubblico per educare all’affettività e alla parità, al fine di prevenire la violenza sulle donne, non può basarsi su teorie antiscientifiche”.

Lo sostiene la deputata Sara Ferrari, capogruppo Pd nella commissione parlamentare sul Femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.

05/12/2023 - 17:21

“Trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento”

La delegazione del Partito Democratico al funerale di Giulia Cecchettin, composta dalle deputate Sara Ferrari, capogruppo in commissione femminicidio e Valentina Ghio, vicecapogruppo PD alla Camera, insieme al responsabile diritti della segretaria nazionale Alessandro Zan e al senatore Andrea Martella, dichiara il proprio impegno e la disponibilità a cercare la massima condivisione possibile dentro il Parlamento, per rendere reale l’auspicio espresso oggi dal padre di Giulia Cecchettin nel suo discorso durante la cerimonia funebre. “Alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare unitariamente il flagello della violenza di genere. Abbiamo bisogno di leggi e programmi educativi mirati a prevenire la violenza, a proteggere le vittime e a garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni” ha detto. “Si è appena aperto alla Camera il percorso per una legge sull’educazione all’affettività e alla parità nelle scuole, noi siamo pronti al confronto costruttivo e al massimo dialogo per trovare soluzioni condivise che siano permanenti dentro i programmi scolastici, per cambiare la cultura e costruire rapporti uomo-donna corretti e rispettosi” annunciano i parlamentari dem, che aggiungono “preferiamo ignorare invece i commenti indegni emersi in queste ore".

24/11/2023 - 14:08

"Non esistono lavori per donne e lavori per uomini. I pregiudizi vanno abbattuti perché sono gabbie per tutti e tutte. Per questo, oggi, è stato importante partecipare all'evento organizzato a Livorno per parlare di equità di genere nei porti. Un settore che, a causa dei pregiudizi e degli stereotipi, è tradizionalmente considerato un'enclave esclusivamente maschile. Ed è anche grazie al lavoro dell'assessora al Porto Barbara Bonciani, che questa realtà sta diventando sempre più aperta e acquisendo peso e visibilità.

Qui a Livorno c’è una donna comandante di navi da crociera (in tutto il mondo ce ne sono soltanto 12), e nel porto di Livorno le donne che si occupano di imbarco e sbarco merci sono il 10 per cento, contro una media nazionale dell’8. Mi sembra quindi di poter dire che Livorno stia facendo da apripista in questo ambito.
Quando parliamo della necessità di una rivoluzione culturale  per arrivare alla parità tra uomini e donne, diciamo anche che il contributo delle donne, a tutti i livelli della società,  è determinante e va valorizzato.

Ogni mansione può essere svolta dalle donne e, in ambito lavorativo, dobbiamo rifiutare il gap salariale che vede le donne ricevere stipendi più bassi degli uomini a parità di ruolo e di competenze. Ma la parità passa anche dalla condivisone dei lavori domestici e di cura, dal congedo genitoriale paritario tra madri e padri, dal combattere l'odiosa pratica di chiedere alle donne se hanno o intendono avere figli durante i colloqui di lavoro.
La strada da fare è ancora lunga, ma esperienze come quella di Livorno ci dicono che stiamo andando nella giusta direzione. Anche per questa ragione, la mostra fotografica «Il porto delle donne» fortemente voluta dall’assessora Barbara Bonciani e per la quale ha anche ricevuto importanti riconoscimenti sarà ospitata alla Camera dei Deputati dal 19 al 23 febbraio 2024". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

23/11/2023 - 15:00

“La nuova legge per contrastare il fenomeno dei femminicidi non basterà ma è sicuramente un passo avanti. La nostra speranza però, è una legge che intervenga sulla prevenzione secondaria, che cerchi di rafforzare, migliorare l'efficacia delle misure cautelari, così come ha chiesto la commissione femminicidio della scorsa legislatura. Parliamo di braccialetto elettronico, divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi figli, obbligo di allontanamento. Tutto questo per cercare di evitare che una violenza che si è già manifestata, possa portare all'uccisione della donna, quindi al femminicidio. Dobbiamo intervenire anche sulla prevenzione primaria, per evitare che la violenza si manifesti, si impari, cominci ad agire. Occorre lavorare sull'educazione nelle scuole per una nuova cultura del rispetto delle differenze, nel rapporto uomo donna, e il rispetto della libertà delle donne. Va fatto in tutti gli ordini di scuola, formando i docenti, lavorando con i minori e con le loro famiglie. La scuola, il pubblico, deve assumersi questa responsabilità”. Lo ha detto la deputata dem Sara Ferrari, della presidenza del Gruppo Pd e componente della commissione parlamentare di inchiesta sul Femminicidio, intervistata sul sito web dei deputati Pd.

“Per fare tutto questo – ha aggiunto l’esponente Pd – servono risorse che al momento il governo non ha stanziato. Noi rischiamo di dire parole e non poter fare fatti, perché il governo ha fatto una legge in varianza di spesa. Noi abbiamo approvato comunque la norma, ma abbiamo chiesto che nel bilancio il governo stanzi questi soldi, perché la formazione, in particolare degli operatori che a vario titolo seguono le donne vittime di violenza e i loro figli, deve essere personale specializzato. Per essere specializzato deve essere formato, quindi ci vogliono i soldi. Servono anche nuove persone specializzate e formate all'interno delle procure. Non tutte le procure italiane hanno questo personale”.

“Il Partito Democratico – ha concluso Ferrari – ritiene necessario intervenire sull'educazione. Non avremo una nuova cultura se non lavoriamo sulle nuove generazioni, per costruire relazioni di genere corrette e rispettose. Abbiamo chiesto la calendarizzazione, quanto prima, delle proposte di legge che noi abbiamo già depositato, sia alla Camera che al Senato, sull'educazione all'affettività e alla parità. Sono convinta che troveremo una larga condivisione, un accordo, su un punto di caduta anche su questo tema”.

16/11/2023 - 12:50

 “Quanto accaduto con la legge di delegazione europea è la cartina di tornasole dell'atteggiamento del tutto inconcludente del governo sui vari temi europei di attualità, dal Pnrr, al Mes, al Patto di Stabilità. Dopo mesi di discussione alla Camera sono spariti magicamente, infatti, i pareri - e quindi la posizione - del governo sugli emendamenti alla legge di delegazione europea. Per questo è stata rinviata sine die la sua approvazione. Ed è gravissimo perché in questo specifico testo sono contenute norme di recepimento di atti europei di primaria importanza per il riconoscimento di diritti fondamentali per i lavoratori, le famiglie, le imprese. Per tutti i cittadini italiani. Non sono una imposizione dell’Europa ‘cattiva’, come questo governo vuol fare credere. Parliamo del recepimento di norme sul salario minimo, sulla parità di retribuzione tra uomo e donna, sulla sicurezza ambientale nei posti di lavoro. Norme per garantire la rappresentanza di genere nelle società quotate. Per non parlare di quelle che prevedono il rafforzamento della cyber sicurezza negli enti locali. Eppure abbiamo visto quanto sia facile bucare anche la rete telefonica perfino della Presidenza del Consiglio dei ministri. Insomma, il clamoroso e colpevole ritardo rischia di produrre danni gravi in Italia. Per questo, chiediamo che si recuperi quanto prima il tempo che la destra sta facendo perdere al Paese”. Così il deputato democratico Piero De Luca, capogruppo in commissione Politiche Ue, intervenendo in aula alla Camera sul rinvio della legge di delegazione europea.

15/11/2023 - 17:22

“Le votazioni in commissione Trasporti delle risoluzioni sui porti rendono con netta evidenza la mancata chiarezza da parte di governo e maggioranza su alcuni aspetti cruciali per il futuro del settore”. Lo dichiara la vice presidente del Gruppo Pd alla Camera Valentina Ghio, spiegando la posizione assunta oggi in commissione Trasporti insieme ai componenti del Gruppo Pd Barbagallo, Bakkali, Casu e Morassut.

"Con il no a diverse importanti nostre richieste - aggiunge Ghio - non si sciolgono i dubbi sulle modifiche della natura giuridica delle Autorità di sistema portuale: la formulazione vaga della maggioranza, forse per coprire divisioni al loro interno, lascia aperte diverse incognite sul controllo pubblico nella riforma che riteniamo in questo modo non venga garantito a sufficienza, aprendo spiragli a processi di trasformazione delle ADSP in società per azioni come ha detto intervenendo oggi un rappresentante della maggioranza, o di maggiore privatizzazione

Così come giudichiamo insufficiente la riformulazione delle misure di sostegno al lavoro portuale previste dal decreto 34 del 2020, espressamente richiesto dalle imprese portuali: dal 1 gennaio 2024 le imprese portuali senza quel sostegno rischiano crisi occupazionali importanti e hanno bisogno di risposte certe non di una incerta valutazione subordinata alle priorità del bilancio. Il timore è che accada come al recente emendamento presentato sul tema e ritirato al Senato.

Infine è arrivato anche un ‘no’ alla richiesta di inserire il lavoro dei portuali nella categoria degli usuranti, come sarebbe giusto fare, oltre il mancato accoglimento dell'adozione del decreto sulla regolamentazione dell'autoproduzione per tutelare imprese e lavoratori da fenomeni di concentrazione e concorrenza sleale.

Stupisce inoltre che non abbiano accettato richieste come la semplificazione della normativa per attuare le comunità energetiche portuali o percorsi per la tutela e l'incremento del lavoro femminile nei porti. Un passo indietro rispetto a transizione energetica e parità di genere.

Mancano punti fondamentali di chiarezza sulla natura giuridica pubblica e su tutela del lavoro: da qui si deve ripartire per un processo condiviso di riforma”.

09/11/2023 - 13:44

Da Pd proposta contro vittimizzazione secondaria

Il Manifesto di Venezia per il rispetto e la parità di genere nell’informazione è per noi un punto fermo e il risultato di anni di battaglie e del lavoro prezioso della Federazione Nazionale Stampa italiana, del sindacato dei giornalisti Rai e l’associazione GiULiA Giornaliste, perché venisse riconosciuto il ruolo fondamentale dell’informazione e dei media sul fenomeno della violenza di genere ed è oggi strumento imprescindibile per analizzare quanto accaduto nella trasmissione “Avanti popolo” e nel racconto della violenza e dello stupro avvenuto a Palermo.

Anche se intenzione della trasmissione era quella di denunciare la cultura dello stupro, è stato un errore grave, tanto più da parte del servizio pubblico, esporre una sopravvissuta alla lettura di messaggi dei propri stupratori o alle “opinioni” di cittadini che - a volto coperto – hanno commentato quanto le è successo. Opinioni che, accompagnate dai messaggi di odio sui social, hanno veicolato il messaggio distorto e non più sopportabile che la ragazza se la sia andata a cercare.

Sono anche nostre le preoccupazioni espresse dalle oltre 300 tra giornaliste, intellettuali, scrittrici, attiviste, survivor nella lettera indirizzata ai vertici Rai e Agcom. Nello stesso contratto di servizio il Gruppo del Partito democratico aveva proposto uno specifico emendamento sul tema della vittimizzazione secondaria: promuovendo linguaggi, narrazioni rispettosi delle sopravvissute e che non alimentino gli stereotipi e le colpevolizzazioni che ne derivano.

Così la deputata del Pd Ouidad Bakkali, componente della commissione di vigilanza Rai e la senatrice dem Cecilia D’Elia.

Pagine