OGGI ORE 16 SALA STAMPA MONTECITORIO CONFERENZA STAMPA PDL DIVIETO MACELLAZIONE CAVALLI E IMPORTAZIONE PMSG
Verrà presentata oggi alle ore 16 presso la sala stampa della Camera dei Deputati la proposta di legge a prima firma Eleonora Evi del Pd, cofirmatarie le deputate del Pd, Patrizia Prestipino e Debora Serracchiani, per definire il cavallo animale d’affezione e per il divieto dell’importazione di PMSG.
“Insieme ad Animal Equality, presentiamo alla Camera dei Deputati una proposta di legge che potrebbe cambiare il destino di tanti animali: il divieto di macellazione dei cavalli e degli altri equidi in Italia.
Questi animali sono infatti considerati da moltissime persone come compagni di vita, e non c’è più alcuna giustificazione per permettere che finiscano nei macelli.
Con Animal Equality abbiamo mostrato immagini raccolte in una recente investigazione in un macello dell’Emilia Romagna: cavalli sottoposti a maltrattamenti, stordimenti ripetuti e sofferenze estreme.
È una realtà che non può essere ignorata.
La nostra proposta prevede protezioni concrete e un percorso di riconversione degli allevamenti, perché questo cambiamento è possibile.
Inoltre la pdl prevede il divieto di importazione di PMSG, un ormone estratto dal sangue dalle giumente gravide, che vengono quasi dissanguate, per favorire la produzione negli allevamenti intensivi in Europa ed in Italia. Una pratica terribile e ingiustificata, considerate le alternative sintetiche esistenti”. Lo dichiara la deputata del Pd, Eleonora Evi che interverrà in conferenza stampa con Francesca Flati, rappresentante di Animal Equity.
"Questo provvedimento, pur non accogliendo tutte le nostre proposte, è comunque un passo avanti per dare concretezza ai diritti di cittadinanza di chi vive all'estero e per riavvicinare i cittadini italiani che vivono fuori dai confini nazionali con il nostro Paese. Oggi, infatti, al momento dell'iscrizione all'AIRE i cittadini sono cancellati dal Servizio sanitario nazionale, mantenendo una copertura limitata alle sole cure di emergenza, di conseguenza i cittadini iscritti all'AIRE nei paesi extra-europei, non avendo a disposizione lo strumento della TEAM, sono completamente impossibilitati ad accedere alle prestazioni del medico di famiglia e ai servizi del Servizio sanitario nazionale. Con questa proposta di legge viene esteso l'accesso al servizio sanitario nazionale anche agli iscritti all'Aire fuori dall'Europa. In questo modo rendiamo le difficili realtà dei ragazzi e delle famiglie che vanno all'estero meno pesanti e diamo loro la possibilità di potersi curare nel loro Paese d'origine, dove spesso tornano per ricongiungersi con le proprie famiglie.
Il concetto di fondo era infatti già stato approvato con un ordine del giorno presentato proprio da me e approvato a Dicembre 2023 all’unanimità dalla Camera dei Deputati. Purtroppo non tutto è stato recepito - avremmo infatti voluto un contributo per accedere al servizio proporzionale al reddito, una esenzione per gli studenti iscritti a corsi di laurea o di dottorato, e una esenzione per i pensionati che no usufruiscono della de-tassazione della pensione. Si tratta infatti di platee di esenzione molto piccole che avrebbero senz’altro potuto trovare spazio. Nonostante questi forti limiti, la proposta è comunque un passo avanti, e la nostra speranza è che si possano correggere questi limiti nei futuri provvedimenti”. Lo ha detto in Aula il deputato del Pd eletto nella circoscrizione estero Nord e Centro America, nella dichiarazione di voto sulla pdl che prevede l'assistenza sanitaria per i cittadini iscritti all'Aire.
“Oggi molte studentesse e molti studenti con disabilità non ricevono gli stessi servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione (ASACOM) a seconda della regione in cui vivono. La qualità, la continuità e perfino il modo in cui vengono scelti gli assistenti cambiano da territorio a territorio. Questo significa che un diritto fondamentale, quello allo studio e all’inclusione, non è ancora davvero uguale per tutti.
Per questo ho presentato una proposta di legge che mira finalmente a creare un sistema nazionale uniforme. La legge prevede un ruolo statale per gli assistenti, criteri uguali in tutta Italia per la loro formazione e selezione, e un finanziamento a carico dello Stato, così da eliminare le disparità tra territori. Il personale sarà poi assegnato agli enti locali, ma con regole chiare e comuni.
L’obiettivo è semplice: fare in modo che ogni alunna e ogni alunno con disabilità, ovunque viva, abbia garantiti gli stessi diritti e lo stesso livello di supporto a scuola. L’inclusione non può dipendere dal codice postale: è un diritto che lo Stato deve assicurare a tutti”. Lo dichiara la deputata del Pd, Giovanna Iacono, che ha presentato una proposta di legge alla Camera sull’Asacom.
“Siamo però di fronte ad un fatto inoppugnabile. È stata sfiduciata la Presidente del Consiglio ed è stata sfiduciata la ministra Roccella ed è stato sfiduciato il ministro Nordio, proprio da Fratelli d'Italia e dalla Lega, perché non si capisce, se l'accordo è ancora in piedi, perché sia stata fatta questa scelta al Senato. Quindi se quell'accordo c’è ancora e se sono in buona fede coloro che quell'accordo lo hanno portato avanti, evidentemente c'è qualcuno che li ha sfiduciati e questo qualcuno siede da quella parte dell'emiciclo. Questa è un’evidente sfiducia nei confronti della Presidente del Consiglio. Penso che i colleghi ne debbano trarre le conseguenze”. Lo ha detto in Aula alla Camera, la deputata Debora Serracchiani, responsabile nazionale Giustizia del Partito Democratico, dopo che la maggioranza, al Senato, ha bloccato la proposta di legge sul consenso libero e attuale nei casi di violenza sessuale, rinviando l’esame sine die.
“Riteniamo che questo comportamento – ha aggiunto l’esponente dem - sia inaccettabile. Non tiene conto di un accordo politico fatto nell’interesse delle donne, nell’interesse di chi soffre e che da questi due provvedimenti aveva e ha la possibilità di avere una risposta e un quadro normativo chiaro. Mi appello alla Presidenza della Camera affinché si sottolinei quanto sia inopportuno ciò che sta accadendo al Senato”.
“Quando un provvedimento passa all’unanimità – conclude Serracchiani - con un accordo politico chiaro, con la volontà delle leader di approvarlo, e lo approviamo tutti insieme, è inaccettabile che al Senato si fermi questa volontà. Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile si possa approvare anche il provvedimento sul consenso libero e attuale, perché serve alle donne contro la violenza”.
"Il tribunale assolve un uomo che nel suo ufficio, chiusa la porta, tocca e bacia una donna senza il suo consenso e anche se lei chiede di smettere lui continua; lo assolve perché non c'erano state né violenza, né minaccia, così come invece prescrive l’articolo 609 bis- del codice penale in materia di violenza sessuale.
Noi oggi cambiamo il codice penale e diciamo con chiarezza che è stupro se non c’è consenso, colmando un vuoto della normativa nazionale.
Arriviamo là dove alcuni anni fa era arrivata la Convenzione di Istanbul, che all'articolo 36 aveva stabilito che lo stupro è un atto sessuale senza consenso. Arriviamo la’ dove erano arrivati Paesi europei come il Belgio, la Danimarca, la Svezia, l'Irlanda, la Germania e in queste settimane anche la Francia.
Arriviamo dove erano arrivati i giudici della nostra corte di cassazione.
È, dunque, un passo molto importante ed è stato ottenuto perché vi è chi vi ha lavorato con serietà, con impegno, con passione e con dedizione superando divisioni e appartenenze. Tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione hanno lavorato insieme per ottenere un risultato davvero importante." Lo ha detto Federico Gianassi, deputato e capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio, sulla pdl di modifica del 609 bis del codice penale in materia di violenza sessuale.
“Oggi assistiamo ad un cambio di paradigma. Per cui, sarà violenza sessuale non soltanto quell'atto compiuto, che viene fatto compiere o che si induce a compiere, con minaccia, violenza, costrizione, approfittando dell'inferiorità fisica o psichica e abusando del proprio potere, sarà violenza sessuale quella violenza che avviene senza un consenso libero e attuale. "Libero" e "attuale" sono due termini davvero molto importanti, che contengono in sé anche il filone giurisprudenziale, che negli anni si è formato, della Corte di cassazione, che ha voluto appunto precisare che cosa significa libertà, nell'espressione del proprio consenso, e attualità del consenso, che deve esserci durante tutto l'atto sessuale. E lavoreremo quotidianamente perché si faccia un passo in più, che non è stato possibile avere con questo provvedimento, ma che sarà - ne sono certa e lo spero - lavoro, anche questo, comune. Manca tutta la parte relativa alla prevenzione; manca un investimento serio sull'educazione sessuale e affettiva nelle scuole, un aiuto alle famiglie; manca la prevenzione, perché, quando ci occupiamo del neo-reato di femminicidio o di questa riforma della violenza sessuale, non possiamo dimenticare che interveniamo comunque, sempre, nella fase cosiddetta patologica, cioè quando il fatto è già avvenuto. Noi dobbiamo prevenirlo, investendo sulla cultura e sull'educazione. Per questo auspichiamo che oggi si faccia questo intervento di natura penalistica, ma che domani si sia pronti davvero ad intervenire tutti insieme sulla prevenzione, sull'educazione e sulla formazione.
Credo davvero che si sia scritta una bella pagina. Credo che davvero si sia data una risposta preziosa e credo anche che il nostro lavoro, che è stato un lavoro quotidiano e fatto tutti insieme, abbia dato un segnale positivo ai nostri cittadini e alle nostre cittadine, abbia dato anche un segnale positivo alla nostra possibilità di fare ancora di più e meglio". Lo ha detto Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd, a proposito della pdl di modifica del 609 bis del codice penale in materia di violenza sessuale.
“Oggi presentiamo questa proposta di legge per iniziare a portare anche in Italia il deposito cauzionale. Perché? Per due motivazioni principali. La prima: in questo momento gli impianti di riciclo si sono fermati, ed è un possibile danno enorme al mercato delle materie riciclate, le materie prime seconde; secondo: noi continuiamo a sversare in mare migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica. Questo ovviamente è inaccettabile e abbiamo bisogno di strumenti efficaci per intercettare questo materiale e recuperarlo e riciclarlo. Per noi l’obiettivo principale è quello di sostenere la filiera del riciclo, che deve essere potenziata in un’ottica di piena economia circolare e dare sostegno alle imprese che in questo momento hanno bisogno di essere aiutate.
Già 18 Paesi europei hanno introdotto il sistema di deposito cauzionale sulle bottiglie di plastica e questo funziona molto bene. Dobbiamo introdurre in Italia questa proposta perché è importantissimo recuperare questa plastica e riciclarla. Non abbiamo un mercato di queste materie prime seconde efficace ed efficiente - e in questo senso interviene anche la nostra proposta di legge”. Lo ha detto in conferenza stampa la deputata del Pd, Eleonora Evi, componente della commissione Ambiente della Camera, firmataria della proposta di legge per introdurre in Italia il sistema di deposito cauzionale sulle bevande in plastica e lattina.
Con Enrico Giovannini e promotori campagna ‘A buon rendere’
Domani, 18 novembre alle ore 11.30 presso la Sala Stampa della Camera dei deputati (Via della Missione 4, Roma), si terrà la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge recante “Disposizioni per l’istituzione di un sistema di deposito cauzionale per i contenitori monouso per bevande”, a prima firma della deputata del Partito Democratico Silvia Roggiani e sottoscritta anche dai deputati Evi, Simiani, Casu, Forattini, Girelli, Pandolfo, Ricciardi e Dori.
La proposta mira a introdurre anche in Italia un sistema di deposito cauzionale, o deposit return system (DRS), per gli imballaggi per bevande monouso in plastica e metallo. I sistemi DRS prevedono che il consumatore versi un piccolo deposito al momento dell’acquisto di una bevanda, che viene rimborsato nella sua totalità al momento del conferimento dell’imballaggio vuoto presso un punto di raccolta.
Tale modello, già adottato con successo in 18 Paesi europei, massimizza la raccolta selettiva e il riciclo delle bottiglie in plastica e delle lattine, riducendo in modo significativo la loro dispersione nell’ambiente e al contempo assicurando un riciclo di alta qualità.
Alla conferenza stampa interverranno, oltre ai deputati proponenti, il Prof. Enrico Giovannini, diretto scientifico dell’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e rappresentanti di associazioni ambientaliste e della società civile impegnate nella promozione dell’economia circolare e nella lotta all’inquinamento da plastica, tra cui Enzo Favoino e Silvia Ricci, coordinatori della campagna “A Buon Rendere – molto più di un vuoto” per l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale in Italia.
L’incontro sarà un’opportunità per presentare i contenuti della proposta e discutere le prospettive di implementazione di un sistema che potrebbe segnare un passo decisivo verso una gestione più sostenibile degli imballaggi per bevande. Tale sistema offrirebbe benefici concreti alla nostra economia del riciclo— attualmente in forte crisi, soprattutto per quanto riguarda la plastica — contribuendo al contempo al raggiungimento degli obiettivi previsti dalle normative europee.
"Siamo partiti dalla pdl a prima firma Boldrini che introduceva all'interno del codice penale il consenso e da qui è iniziata una interlocuzione con le altre forze politiche sia di maggioranza che di opposizione e siamo riusciti a portare a casa questo emendamento che rappresenta davvero un cambio di paradigma culturale nei processi di stupro. Abbiamo attualizzato la norma sulla violenza sessuale cambiando il 609bis del codice penale: il presupposto dei reati sessuali non sarà più la costrizione ma viene introdotto l'elemento del consenso libero e attuale. E' violenza sessuale se la persona non dà il consenso al rapporto sessuale. Quindi, così come affermato anche dalla corte di Cassazione, non sentiremo più nei processi penali per stupro domande imbarazzanti mirate a colpevolizzare la vittima, perché da oggi quello che conta è il consenso che dovrà essere libero e attuale". Lo ha detto Michela Di Biase, deputata Pd co-firmataria dell'emendamento alla proposta di legge sulla modifica del reato di violenza sessuale, approvato alla Camera dei Deputati con accordo bipartisan, ai microfoni di Radio24.
"Sono contenta che le battaglie per la tutela del genere femminile sono state spesso condotte in modo bipartisan, come in questo caso, e anche dentro e fuori il parlamento, penso all'associazione "una nessuna centomila" e Amnesty Internanational. In questo modo l'Italia si allinea anche con altri paesi europei come Francia e Spagna e la convenzione di Instanbul. Voglio rigettare qualsiasi tipo di fake news circolata in questi giorni. Le fake news tali sono e tali restano. Questo emendamento è un reale cambio di paradigma culturale e sociale, che va ad aiutare le donne che hanno subito violenza e a fare chiarezza nei processi per violenza sessuale. Abbiamo d'altronde recepito le sentenze della Corte di Cassazione che già riconosce all'interno dei processi che è stupro un rapporto sessuale senza consenso, attualizzando la norma", ha spiegato Di Biase.
Governo tenga conto di nostra pdl su introduzione DRS in Italia
“Dopo numerosi appelli inascoltati dal governo per denunciare una situazione ormai insostenibile, i riciclatori italiani fermano gli impianti che riciclano le materie plastiche. Cosa ha fatto il governo fino ad oggi e cosa intende fare per evitare il peggio? Finora, a parte votare contro il regolamento europeo PPWR che forniva soluzioni al problema, non ha fatto nulla. Nell'economia circolare, grazie soprattutto a dinamismo e creatività del nostro paese, l'Italia è da sempre in prima linea per capacità e innovazione. Ma rischiamo inesorabilmente di retrocedere e di farlo anche velocemente. La crisi è reale e rischia di continuare. Ed è inaccettabile che, con l'inquinamento da plastica che soffoca il pianeta, la plastica vergine nel 2025 sia ancora più attrattiva ed economica di quella riciclata e di quest'ultima non si riesca a sostenerne concretamente il mercato. Noi del Partito Democratico da tempo proponiamo tra le possibili soluzioni quella di introdurre velocemente un sistema di deposito cauzionale per le bottiglie di plastica, il cosiddetto DRS. Un sistema ormai presente in 18 paesi europei, fondamentale per raggiungere gli obiettivi di raccolta del 90% di bottiglie di plastica, come previsto dalle regole europee, e in grado di "chiudere il cerchio" per avere materie prime seconde "made in Italy" di alta qualità e che consente di rispettare i MRC, i contenuti minimi di riciclato per le bottiglie di plastica, su cui i riciclatori chiedono di anticipare le scadenze UE, e l'Italia è invece addirittura in ritardo.
Abbiamo interrogato il governo ricevendo balbettii come risposta. Abbiamo depositato una proposta di legge a prima firma Roggiani per introdurre il DRS in Italia. Davanti a questa emergenza ci auguriamo che il governo e la maggioranza vogliano approfondire la nostra proposta, che trova di giorno in giorno nuovi sostenitori nella società civile e nel mondo del riciclo, per discuterla quanto prima e dare soluzioni concrete al settore del riciclo delle materie plastiche”. Lo dichiara la deputata del Pd Eleonora Evi, componente della commissione Ambiente della Camera.
Oggi in Commissione Giustizia alla Camera si è compiuto un passo avanti importante. Con l’emendamento approvato all’unanimità da tutti i gruppi parlamentari alla pdl proposta del Partito Democratico si introduce il concetto fondamentale di consenso nel reato di violenza sessuale. Grazie a chi ha lavorato per questo risultato, frutto di un confronto costruttivo che rafforza la tutela delle troppe donne ancora vittime di violenza nel nostro Paese.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“Non ci fermiamo: avevamo promesso un tour di presentazione in giro per l’Italia e lo stiamo portando avanti per presentare una proposta di legge che prevede maggiori diritti e tutele per i rider. Proseguiremo fino a che la Legge non verrà approvata, vogliamo una norma di civiltà che tuteli anche questi lavoratori e lavoratrici”.
Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico e presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia. Domani a Firenze l’appuntamento è a Casa Rider, in via Matteo Palmieri 11, dove l’Onorevole presenterà la PdL con Roberta Turi, segretaria nazionale di Nidil Cgil, Mattia Chiosi, della segreteria Nidil Cgil Firenze con delega ai rider, e Dario Danti, assessore al Lavoro di Firenze.
“Quest’estate era il caldo, ora con l’arrivo della brutta stagione saranno le piogge: in entrambi i casi, ai rider dobbiamo garantire sospensione delle consegne e tutele economiche, perché non si può lavorare rischiando la propria vita” conclude Gribaudo.
“Quest’estate era il caldo, ora saranno le piogge e le intemperie invernali: il lavoro dei rider va tutelato in ogni stagione. La proposta della legge Griseri Prisco è depositata da dicembre 2024, ora siamo in attesa che venga calendarizzata e discussa in Parlamento o diventare un emendamento alla Legge di Bilancio per individuare le risorse necessarie al periodo di sperimentazione dell'ammortizzatore. Proprio per smuovere le acque abbiamo deciso di promuoverla sui vari territori, in particolare nelle strutture che hanno scelto di mettere a disposizione i propri spazi per i rider”. Così Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico e prima firmataria della Proposta di Legge Griseri Prisco, che verrà presentata a Firenze il 12 novembre. L’appuntamento è alle ore 11 presso Casa Rider, in via Matteo Palmieri 11. Insieme all’onorevole ci saranno Mattia Chiosi, membro della segreteria Nidil Cgil Firenze con delega ai rider, Roberta Turi, segretaria nazionale Nidil Cgil, l’assessore al Lavoro di Firenze Dario Danti e alcuni lavoratori.
“Anche a fronte del grande numero di incidenti che coinvolgono i rider, e uno dei motivi principali sono gli eventi climatici estremi, abbiamo un assoluto bisogno di tutele aggiuntive per far lavorare in sicurezza queste persone. Ora inizia il periodo delle piogge e a maggior ragione ci sarà bisogno di una regolamentazione chiara per garantire la sicurezza sul lavoro” dichiara Roberta Turi, segretaria nazionale Nidil Cgil.
“L’indagine pubblicata oggi da Greenpeace Italia rivela, ancora una volta, condizioni inaccettabili negli allevamenti intensivi di suini, con carcasse abbandonate, ratti che accedono ai box, ferite non curate, mutilazioni e fiumi di liquami che minacciano falde e territorio.
Tale quadro conferma quanto più volte denunciato: il modello degli allevamenti intensivi è non solo eticamente insostenibile ma anche pericoloso per l'ambiente e la salute. È tempo che le istituzioni smettano di girarsi dall’altra parte.
In qualità di prima firmataria della proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi”, ribadisco oggi con forza la necessità urgente e inderogabile di calendarizzare il suo esame in Parlamento. L'obiettivo è chiaro:
porre un freno immediato all’espansione degli allevamenti intensivi, ridurre drasticamente il numero di animali allevati con questo sistema, avviare una reale transizione verso modelli di allevamento compatibili con la tutela degli animali, dell’ambiente e della salute pubblica e fornire strumenti per sostenere una riconversione verso produzioni alimentare senza sofferenza. La Commissione Agricoltura tiri fuori dai cassetti questa proposta di legge affinché non resti un ennesimo documento in attesa, ma diventi strumento concreto di cambiamento su cui confrontarsi. Le responsabilità sono chiare: non possiamo più accettare che il “Made in Italy” si regga su pratiche di sofferenza e che umiliano la dignità animale, che distruggono territorio e generano rischi sanitari”. Lo dichiara Eleonora Evi, deputata del Pd, prima firmataria della proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi”.
“Disposizioni per la tutela della fertilità, il sostegno alla natalità e l’inserimento della preservazione della fertilità e della diagnosi pre-impianto nella legge 40/2004 nei Lea”, è il titolo della proposta di legge che verrà presentata questa mattina alle ore 10 presso la Sala Conferenze Stampa di Palazzo Montecitorio dai deputati e dalle deputate del Pd, Gian Antonio Girelli, Ilenia Malavasi, Silvio Lai, Sara Ferrari, Ubaldo Pagano e Giovanna Iacono.
Oltre ai firmatari parteciperanno alla conferenza l’avv. Maria Paola Costantini, la dottoressa Laura Pisano presidente della Onlus ‘L’Altra Cicogna’, la dottoressa Maria Giuseppina Picconeri, ginecologa, esperta in riproduzione medicalmente assistita unitamente a rappresentanti di enti e organizzazioni del settore.
Obiettivo principale della proposta è inserire la preservazione della fertilità tra le politiche di tutela dei diritti alla genitorialità e alla procreazione attraverso il Servizio Sanitario nazionale estendendo tale preservazione mediante crioconservazione degli ovociti per ragioni non sanitarie ma sociali a tutte le donne italiane, superando le attuali disparità regionali e garantendo l’accesso indipendentemente dalle condizioni economiche. Necessità che è stata già colta dalla Regione Puglia, che nel 2024 ha approvato la legge regionale n. 42 del 31 dicembre 2024, recante ‘Norme in materia di preservazione della fertilità per fini sociali’. Attualmente nei Livelli Essenziali di Assistenza, definiti nel 2007 e aggiornati nel 2024, è prevista unicamente la crioconservazione per le pazienti oncologiche, mentre restano escluse tutte le situazioni in cui la finalità è quella di tutelare preventivamente la propria fertilità in assenza di una patologia.