"La sentenza della Corte d’Assise di Vicenza sul disastro ambientale da PFAS rappresenta un passaggio cruciale nella lotta contro l'inquinamento industriale e rafforza la necessità non più rinviabile di iniziare un processo graduale che metta al bando queste sostanze pericolose". Lo dichiara Marco Simiani, apogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
"Il riconoscimento – sottolinea il parlamentare dem - seppur in primo grado, delle gravi responsabilità degli ex vertici delle aziende coinvolte dimostra quanto sia fondamentale il lavoro portato avanti in questi anni dai comitati, dalle associazioni ambientaliste e dalla società civile. Occorre intervenire con tempestività, per evitare che i Pfas siano il nuovo amianto" conclude Simiani.
“Con 11 condanne e 4 assoluzioni, per un totale di 141 anni di carcere, si chiude oggi presso la Corte d’Assise di Vicenza il primo grande processo europeo per inquinamento da PFAS. Una sentenza storica che sancisce il principio fondamentale: chi inquina paga. Si tratta del primo caso in Europa a riconoscere in sede giudiziaria la responsabilità per un disastro ambientale di queste proporzioni. Il sito industriale della Miteni di Trissino (Vicenza) è stato accertato come principale fonte della contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche, che ha compromesso le acque superficiali, le falde e gli acquedotti in un’area di oltre 190 chilometri quadrati, coinvolgendo centinaia di migliaia di cittadini. Il giudizio della Corte parla chiaro: è stato un disastro ambientale doloso e avvelenamento delle acque. Una verità giudiziaria che impone adesso una responsabilità politica altrettanto chiara: si proceda subito con le bonifiche e il Governo italiano intervenga con urgenza. È tempo di colmare quei vuoti normativi che hanno finora permesso la diffusione incontrollata di sostanze PFAS e occorre fissare limiti per la diffusione delle sostanze perfluoroalchiliche che siano stringenti e uniformi su tutto il territorio nazionale” così la capogruppo democratica alla Camera, Chiara Braga insieme al capogruppo Pd in Commissione parlamentare d'inchiesta sugli Ecoreati, Stefano Vaccari.
“I Vigili del fuoco sono un corpo insostituibile per garantire la sicurezza nei territori: servono però risorse e misure concrete per assicurare la piena e sicura operatività degli agenti in servizio. A partire da nuove assunzioni, presenza capillare in tutto il Paese e tutela nei luoghi di lavoro”. Così in una nota congiunta i deputati Pd Simiani, Malavasi, Scotto, Vaccari, Guerra, Lacarra, Marino, Forattini, Romeo, Filippin, dopo l’incontro di oggi a roma con i sindacati di categoria Cigl, Cisl e Uil.
“Le urgenze - prosegue la nota - che ci sono state sottoposte nel corso della riunione sono ampiamente condivisibili. Negli ultimi anni le risorse per il corpo sono state ridotte e con i pensionamenti di fine anno mancheranno oltre 15mila agenti in servizio, mettendo in discussione sia i comandi provinciali, sia i distaccamenti territoriali. Serve un piano nazionale di reclutamento e la piena operatività delle sezioni distaccate, che oggi vengono invece chiuse, lasciando intere zone senza presidio: garantire tempestività di intervento significa salvare vite umane, ma servono risorse adeguate e presenza capillare sul territorio. Si tratta di una priorità. Al tempo stesso è altrettanto importante assicurare la sicurezza degli agenti in servizio, con particolare riferimento alla loro salute, facendo piena chiarezza sulla presenza di materiali nocivi, composti da pfas, nei dispositivi di protezione utilizzati quotidianamente nelle loro attività, ma anche la presenza di sostanze nocive nelle schiume antincendio utilizzate nelle operazioni di soccorso".
"A tal fine - conclude la nota - proporremo una indagine conoscitiva proprio su tutti gli aspetti correlati alla sicurezza del lavoro, che, unitamente ad aspetti retributivi e assicurativi, sono stati sottoposti alla nostra attenzione. Queste proposte saranno concretizzate nell’azione parlamentare del Partito Democratico, che ha già portato al deposito di mozioni, interrogazioni e ordini del giorno. In particolare è stato da ultimo approvato un odg che impegna il governo a chiarire la presenza di pfas in tutti i dispositivi di protezione individuale e ad estendere a tutto il territorio nazionale l'indagine statistica prevista ad oggi solo per 300 vigili del fuoco dell'Emilia Romagna. Daremo continuità al nostro impegno, senza nessun passo indietro".
“Sono trascorsi oltre sessanta giorni da quando, il 16 aprile scorso, ho depositato l’interrogazione rivolta al ministro dell’Interno sui gravi rischi sanitari derivanti dall’esposizione ai composti Pfas per le donne e gli uomini del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. A oggi, nonostante la delicatezza del tema e l’urgenza di un piano di monitoraggio su scala nazionale, il ministro non ha ancora fornito alcun riscontro. Questo silenzio è ingiustificabile. Parliamo di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno mettono a repentaglio la propria vita per la sicurezza di tutti noi; pretendere tempi certi e trasparenza nelle risposte istituzionali è il minimo dovere che abbiamo nei loro confronti. Il Parlamento non può essere relegato al ruolo di spettatore muto quando in gioco ci sono salute e dignità dei lavoratori. Il ministro batta un colpo”.
Così Marco Lacarra, deputato del Partito Democratico della Commissione Giustizia.
"Ancora uno stop dal governo sulla richiesta del PD di effettuare una indagine urgente sulla presenza di Pfas sui dispositivi utilizzati dal Vigili del fuoco. Nonostante gli effetti nocivi sulla salute umana siano stati ampiamente provati ed i casi di decessi sospetti registrati nei mesi scorsi. Se a questo si sommano le ripetute titubanze della destra sulla mozione tematica approvata nelle scorse settimane dall'Aula di Montecitorio e le numerose interrogazione delle opposizioni presentate in Parlamento ancora senza risposta, possiamo dire di essere di fronte ad un governo negazionista che non tutela chi rischia la vita ogni giorno per la sicurezza dei cittadini": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente sul suo ordine del giorno al Decreto Pa respinto alla Camera dei Deputati.
"E' oggi necessario ed urgente sgombrare ogni dubbio sulla presenze di Pfas su ogni materiale utilizzato dai Vigili del Fuoco. A seguito delle morti ad Arezzo sono stati depositati decine di esposti per chiedere di svolgere accertamenti nelle aree prospicienti i 36 presidi antincendio presenti in Italia. Non ė possibile perdere altro tempo": conclude Marco Simiani.
“La destra sta giocando con la salute dei Vigili del Fuoco? E’ lecito chiederselo dopo che la maggioranza ha respinto un nostro emendamento al Ddl sulle Forze Armate che avrebbe esteso a tutta Italia l’analisi medico–statistica sulla presenza dei Pfas sui dispositivi utilizzati dagli agenti, ad oggi prevista soltanto in Emilia Romagna. Si tratta di una bocciatura incomprensibile dal momento che tale indagine è stata proposta proprio dal ministero dell’Interno: se è utile, come noi riteniamo, va fatta in tutti i territori, anche per dare pieno seguito agli impegni assunti dal governo con la mozione sui Pfas, approvata nei giorni scorsi dalla Camera, relativi all’avvio immediato di un programma nazionale di biomonitoraggio per valutarne l'esposizione della popolazione sulla salute”. Cosi i deputati dem Simona Bonafè, Marco Simiani ed Emiliano Fossi.
“La presenza dei Pfas sui dispositivi utilizzati dai Vigili del Fuoco è un caso nazionale e come tale deve essere trattato. La decisione del Viminale di condurre una analisi medico - statistica soltanto in Emilia Romagna è utile ma deve essere estesa a tutto il territorio nazionale al fine di ottenere una indagine dettagliata relativa al rischio dei Pfas e non limitata esclusivamente ad alcune realtà territoriali”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio depositanto una interrogazione parlamentare al Ministro Piantedosi. L’atto è stato sottoscritto anche dai deputati Dem Ilenia Malavasi, Matteo Mauri, Maria Stefania Marino, Antonella Forattini, Simona Bonafè, Emiliano Fossi, Merola, Andrea De Maria, Federico Fornaro, Rosanna Filippin, Nadia Romeo, Gian Antonio Girelli, Augusto Curti, Sara Ferrari e Eleonora Evi.
“Occorre dare pieno seguito agli impegni assunti dal governo con la mozione sui Pfas, approvata nei giorni scorsi dalla Camera, e relativi all’avvio immediato di un programma nazionale di biomonitoraggio per valutare l'esposizione della popolazione ai Pfas e gli effetti sulla salute, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili tra cui i lavoratori esposti. La recente tragedia di Arezzo, dove sono purtroppo deceduti tre vigili del fuoco a causa di un glioblastoma, ha bisogno di risposte certe e rapide”: conclude Marco Simiani.
“Il problema dei Pfas rappresenta un’emergenza ambientale e sanitaria che non possiamo più permetterci di sottovalutare. Le nostre comunità sono esposte a una minaccia grave e concreta, con conseguenze devastanti sulla salute pubblica e sull’integrità dell’ambiente. È imperativo agire con urgenza e determinazione”. Lo ha detto in Aula alla Camera, la deputata dem Maria Stefania Marino, componente della commissione Agricoltura, annunciando il voto favore alla mozione del Partito Democratico sul problema della contaminazione da composti da perfluoroalchilici.
“La principale preoccupazione – ha proseguito l’esponente Pd - è la loro persistenza nell’ambiente: i Pfas si accumulano nel suolo, nelle acque e negli organismi viventi, contaminando l’intera catena alimentare. Studi scientifici evidenziano una correlazione allarmante tra l’esposizione a queste sostanze e gravi problemi di salute, tra cui danni al sistema immunitario, disturbi dello sviluppo nei bambini, malattie cardiovascolari e un aumento del rischio di tumori ai reni, ai testicoli, alla tiroide e al fegato. Una delle questioni più urgenti riguarda la presenza di PFAS nei dispositivi di protezione individuale dei Vigili del Fuoco e nelle schiume antincendio”.
“Non possiamo più perdere tempo. Il governo italiano – ha concluso Marino - deve adottare misure più restrittive e intervenire con decisione per proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente. Chi si oppone a queste misure si assume una grave responsabilità nei confronti delle generazioni future”
“È necessario che il governo adotti immediate iniziative per garantire la diminuzione dell'immissione nell'ambiente delle sostanze polifluoroalchiliche (Pfas), attraverso la loro graduale sostituzione nei processi produttivi e nei prodotti industriali. In base al principio 'chi inquina, paga', è necessario altresì che il governo si assuma la responsabilità di bonifica e di finanziamento della decontaminazione dei siti compromessi dall'accumulo di Pfas”. Così la deputata dem Maria Stefania Marino intervenendo in Aula di Montecitorio per illustrare la mozione a tutela dell'ambiente e della salute in relazione alle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas).
“Queste sostanze – ha spiegato la parlamentare Pd - sono state molto utilizzate per realizzare schiume anti incendio, nei rivestimenti anti aderenti delle padelle, nei tessuti impermeabili e negli imballaggi alimentari”. “L'emergenza Pfas, oggi è una crisi ambientale e sanitaria che non va sottovalutata e non possiamo più permetterci di procrastinare le azioni necessarie per affrontare questa minaccia. I Pfas sono composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all'acqua e ai grassi. Non si degradano nell'ambiente ma si accumulano nel suolo, nelle acque e negli organismi viventi e possono essere trasportati nell'aria. La loro contaminazione diffusa espone milioni di persone a rischi per la salute con conseguenze potenzialmente devastanti”, ha concluso Marino.
“La quantità di materiali nocivi presente in tutti i dispositivi utilizzati dai Vigili del Fuoco nello svolgimento delle loro mansioni deve essere accertata in tempi brevi e con assoluta chiarezza. La tragica vicenda dei tre agenti deceduti ad Arezzo, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro per lo stesso tumore raro, non può essere sottovalutata e approfondita immediatamente. Studi medici hanno già appurato che le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (Pfas), dannose per il nostro organismo, sono presenti sia in alcune tipologie di schiumogeni antincendio, sia nei dispositivi di protezione individuale utilizzati proprio dei Vigili del Fuoco. Per questi motivi va assolutamente chiarito senza ulteriori ritardi se sussista una causa effetto tra i decessi di Arezzo ed il contatto prolungato con tali sostanze e quali percentuali di Pfas possono essere tollerabili da corpo umano. Si tratta di una indagine indispensabile per dare risposte alle famiglie degli agenti e per prevenire ulteriori situazioni drammatiche”.
Lo chiedono i deputati Pd, Marco Simiani, Emiliano Fossi e Simona Bonafè, in una interrogazione al governo.
Dichiarazione di Rachele Scarpa
Deputata Pd
Ho partecipato oggi alla conferenza stampa di presentazione del Manifesto per il Ban delle molecole PFAS promosso da Greenpeace , Mamme no Pfas, ISDE, Pfas Land,CiLLSA, Medicina Democratica, Legambiente, per sostenere il loro lavoro e la loro richiesta.
Nessuna legislatura ha ancora mai affrontato seriamente la questione PFAS. È un tema ambientale ma anche un tema sanitario e sociale. In Veneto abbiamo avuto uno dei più gravi casi di contaminazione d’Europa, e l’Italia ha latitato per troppo tempo. Con la proposta di legge a prima firma Braga, che sono orgogliosa di aver sottoscritto, proponiamo di bandire la produzione e l'impiego degli PFAS, che già hanno lasciato un’eredità tossica irreversibile alle future generazioni.
In Veneto, da quando il problema è venuto fuori, sin dal 2013 abbiamo visto una grande mobilitazione e denuncia dal basso, che ora deve avere anche una rappresentanza e un riflesso nell’iniziativa parlamentare.