04/11/2025 - 18:29

"Abbiamo fatto nostro l'appello dei comboniani che operano in Sudan dove è in corso una catastrofe umanitaria di proporzioni enormi. La città di Al-Fashir, la principale città del Darfur settentrionale, assediata per 18 mesi, è recentemente caduta sotto il controllo delle RSF. Le stime parlano di centinaia di migliaia di morti, di atrocità, mutilazioni e torture in un contesto di conflitto civile che va avanti ormai da due anni e su cui regna un insopportabile e colpevole silenzio che deve finire.
Per questo, dopo la conferenza stampa con un collegamento dal Sudan, sono intervenuta in aula per chiedere al governo di venire a riferire su quale sia la posizione dell'Italia rispetto a quanto accade in Darfur. Vuole o no, il governo, impegnarsi per il cessate il fuoco? Vuole o no chiedere l'apertura di canali sicuri per fare entrare gli aiuti umanitari e per evacuare le persone da Al-Fashir, bloccare il commercio di armi come prevede il trattato sul commercio di armi? Vuole o no, il governo, che ci sia una commissione di inchiesta indipendente sui crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella zona di Al-Fashir e in tutto il Darfur? E, infine, vuole o no rafforzare la pressione diplomatica sui paesi che alimentano il conflitto come gli Emirati Arabi Uniti?
L'Africa è un continente a cui dovremmo prestare molta attenzione. Ma l'Africa per il governo è solo il piano Mattei che di fatto serve a facilitare gli affari delle aziende italiane nei paesi africani. Oltre al Sudan, ci sono altre situazioni drammatiche nel continente africano su cui servono azioni politiche mirate,  non l’inerzia. Penso al Mali, dove la capitale Bamako è circondata da gruppi che sostengono l'Isis, e penso alla Nigeria dove Trump vuole addirittura intervenire con le armi.
Di tutto questo vogliamo che il governo venga a riferire in aula perché finora non sappiamo nulla di quale sia la posizione dell'Italia. E faremo anche atti parlamentari per avere impegni scritti da parte del governo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

 

28/10/2025 - 19:16

“Il Partito Democratico voterà a favore di questo provvedimento, perché è importante per rafforzare la partecipazione dell’Italia ai fondi multilaterali e quindi alla cooperazione internazionale. Tuttavia – afferma Lia Quartapelle, deputata Pd e vicepresidente della commissione Esteri – è difficile non notare il tono trionfalistico della maggioranza, a fronte di un ritardo evidente con cui il governo porta in Aula una ratifica essenziale, a pochi giorni dalla fine dell’anno”.

“Viviamo in un tempo in cui la cooperazione e la solidarietà globale non sono più di moda – sottolinea l’esponente dem – ma questo provvedimento dimostra che l’Italia crede ancora nel multilateralismo. Anche se questa maggioranza va a braccetto con Donald Trump che è il primo a voler disfare gli organismi multilaterali che noi giustamente con questo provvedimento invece andiamo a rafforzare. Purtroppo però, come troppo spesso accade con il governo Meloni, anche in questo caso si arrivi tardi e con argomentazioni superficiali. Colpisce, ad esempio, che il governo dica no a un ordine del giorno, presentato dal collega Mauro, che chiedeva semplicemente di destinare i fondi della Banca africana per lo sviluppo alle finalità del piano Mattei”.

“Il governo – conclude Quartapelle – parla di visione e di gloria, ma dimostra trascuratezza e poca attenzione al dialogo parlamentare. Servirebbe meno propaganda e più concretezza: il piano Mattei non può essere solo un titolo, ma deve diventare una vera politica estera condivisa, fondata sulla cooperazione e sulla credibilità internazionale dell’Italia”.

 

13/08/2025 - 20:10

Le morti a largo di Lampedusa addolorano e indignano. I Cpr in Albania non servano a niente, il Piano Mattei non ha prodotto alcun effetto, i viaggi in Africa e le vergognose cortesie nei confronti di Almasri sono state del tutto inutili. Perché non si governa un fenomeno epocale con la propaganda. Diciamo da tempo che le politiche per l’immigrazione vanno gestite in Europa con una missione europea per la ricerca e il soccorso in mare, una collaborazione con le Ong che non possono essere criminalizzate, piani di accoglienza basate sulla solidarietà tra Paesi.
Basta cercare di ottenere qualche consenso sulla pelle di chi fugge, agitare paure e poi promettere misure impraticabili. L’Italia ha una collocazione nel Mediterraneo che le impone al contrario di essere protagonista di una svolta perché smetta di essere un mare di morte e dolore.

Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati

 

31/07/2025 - 17:54

“Meloni in Tunisia parla con Saied di Piano Mattei e migranti, colpevolmente sorvolando sulle gravi violazioni dei diritti umani testimoniate da numerose inchieste. Ma di quale Piano parla? Evidentemente preferisce il dittatore tunisino al Parlamento, dove sul Piano Mattei è stata presentata una relazione di 20 paginette, prive di un elenco di progetti, cronoprogrammi, fonti di finanziamento, stati di avanzamento, valutazioni, risultati attesi. Dunque, il Piano non è un Piano. E non è nemmeno un documento politico, perché privo di ogni considerazione sulle questioni strategiche, anche sul piano istituzionale e politico che determineranno il futuro dell’Africa. Perché le questioni migratorie non vanno scisse non solo da quelle economiche, ma anche da quelle democratiche e di rispetto dei diritti umani. Piegare alla propaganda il discorso sull’Africa è molto triste e  poco serio. Che Meloni senta il dovere di informare Saied meglio del Parlamento italiano si commenta da sé” così il responsabile nazionale Esteri del Pd, Peppe Provenzano.

08/07/2025 - 18:54

“La cronaca regala ogni tanto delle perle straordinarie. A questo punto ci aspettiamo che il Ministro dell’Interno si autoconfini in Albania…” Con queste parole, il responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico, il deputato dem Matteo Mauri, ha commentato sui social la notizia del respingimento, da parte del governo di Bengasi, della missione “Team Europe” che includeva anche il ministro Piantedosi.
“Se non facessero pena, farebbero ridere. E meno male che – secondo la Premier Meloni – l’Italia oggi conterebbe a livello internazionale, o che – grazie al ‘Piano Mattei’ – gli africani ci guarderebbero con occhi diversi. Quello che si vede, invece, è una gigantesca figuraccia internazionale non degna della nostra storia diplomatica. Siamo davanti a un Governo incapace, confuso e arrogante, altro che prestigio: qui c’è solo improvvisazione e dilettantismo” conclude Mauri.

03/07/2025 - 17:33

Parlare di salute in Africa significa curare le persone, ma anche mettere in sicurezza ospedali e strutture, garantire nascite sicure e porre attenzione alla salute delle donne. Mai come in questi tempi è chiaro il legame tra sanità e ambiente, tra salute e crisi climatica: l’Africa è l’esempio più evidente della correlazione tra carestie, malattie e migrazioni. Grazie anche alle esperienze come quelle del Cuamm, possiamo dare significato all’espressione “aiutarli a casa loro” che sempre più deve voler dire mantenere impegni su fondi destinati ad aiuti e cooperazione e riconoscere il ruolo delle ong e degli organismi multilaterali.

Lo stesso Piano Mattei, di cui attendiamo la relazione annuale come da impegno dello stesso governo, non può essere solo un progetto imprenditoriale ma deve arricchirsi di una interazione costante con le realtà che già operano nei territori per abbattere barriere geografiche, economiche e culturali”.

Lo ha detto Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati durante la presentazione del libro di Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa CUAMM, “Quello che possiamo imparare in Africa. La salute come bene comune”.

 

25/06/2025 - 18:17

“Sulla drammatica situazione che vive la Repubblica democratica del Congo, con una gravissima crisi umanitaria che ha colpito oltre 25 milioni di persone, e le violenze del gruppo ribelle M23, sostenuto dal Rwanda, che ha generato violenti scontri nelle province del Nord e del Sud Kivu, con migliaia di morti e 7 milioni di sfollati, il governo Meloni ha scelto di mettere la testa sotto la sabbia. La bocciatura della risoluzione del Pd a mia prima firma in commissione Esteri alla Camera, che conteneva giudizi netti sulle responsabilità del governo ruandese per il suo diretto sostegno delle attività dell’M23, dimostra ancora una volta che la destra italiana, come avvenuto anche nel via libera all’accordo commerciale con l’Egitto nonostante il caso Regeni, sceglie di barcamenarsi e non prendere alcuna posizione, anche nelle situazioni più gravi. Questo nonostante il coinvolgimento attivo e diretto del governo di Kigali nelle azioni terroristiche dell’M23 sia ormai di dominio pubblico, grazie alle prove raccolte da esperti, giornalisti e osservatori delle Nazioni Unite”.

Così Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Una bocciatura - aggiunge - attuata dalla maggioranza di destra dopo la mia contrarietà ad indebolire la richiesta al governo di impegnarsi in sede europea a sospendere il memorandum d’intesa UE-Rwanda sulle materie prime, come chiesto anche da una risoluzione del Parlamento europeo del 13 febbraio scorso che chiedeva inoltre di bloccare i fondi per l'esercito ruandese e di imporre sanzioni ai leader dell'M23. E queste ambiguità e reticenza del governo stridono clamorosamente con le dichiarazioni roboanti della presidente del consiglio Meloni sul Piano Mattei e sul protagonismo dell’Italia nel continente africano”.

 

13/06/2025 - 12:27

“Il ministro Giuli parli, dica che Daoud è benvenuto. Dal governo nessuna risposta e nessun atteggiamento garante dei diritti della libertà di opinione. Se fossi in Kamel Daoud, scrittore e giornalista franco-algerino, non mi sentirei sicuro a venire in Italia senza almeno la certezza di una dichiarazione politica del ministro Giuli che dica che lui è benvenuto perché l’Italia non persegue chi fa reati di opinione. L'intellettuale Daoud è atteso nel nostro Paese per partecipare a eventi culturali legati alla presentazione del suo ultimo romanzo. Sull'autore pendono due mandati di arresto internazionali emessi dall'Algeria, relativi a presunte violazioni e un'accusa di utilizzo non autorizzato della storia personale di una donna algerina nel suo romanzo. Si parla di reati d'opinione, reati che non esistono, o meglio, non dovrebbero esistere in Italia”. Lo dice la deputata Pd, Lia Quartapelle presentando un'interpellanza urgente al governo affinché  lo scrittore possa partecipare liberamente agli eventi culturali previsti, senza il timore di essere arrestato o estradato.
“In Italia – si auspica l'esponente dem - ben vengano le voci controverse e i pensieri eclettici che stimolino la discussione e il confronto sociale. Purtroppo questo governo si nasconde e non dice se sul territorio nazionale è garantita la libertà di pensiero per tutti. Guarda solo i propri interessi che si declinano con slogan o titoli ingannevoli come il Piano Mattei. Un'altra occasione persa senza un valido motivo.”, conclude Quartapelle.

 

 

06/02/2025 - 12:45

“Come la Presidente del Consiglio ha un Piano Mattei per l’Africa, io voglio un Piano Olivetti per la Cultura”. Queste le parole del Ministro della Cultura. Una scelta coraggiosa, peccato che il tutto sia a zero risorse aggiuntive, e quindi una scatola vuota. Quasi, perché riteniamo positivi i 30 milioni per il fondo per le biblioteche e i 4 milioni per le librerie avviate da under 35, anche se nessuno fondo è strutturale; e positiva è la semplificazione per gli spettacoli dal vivo fino a 2.000 persone, fortemente richiesta da noi, in particolare dopo lo tsunami-Covid. Certamente positivi sono il finanziamento alla Domus Mazziniana e, attraverso un emendamento del collega Amorese sottoscritto dal nostro gruppo, quello alla Fondazione Museo della Shoah per il contributo essenziale che svolge a sostegno della memoria. E ringraziamo la determinazione della Senatrice Liliana Segre a tal proposito. Per il resto, il decreto è un insieme di micro-misure non organiche, senza alcuna visione e finanziate dal fondo di riserva". Lo ha detto in Aula Mauro Berruto, responsabile Sport del Pd, dichiarando il voto contrario del Pd al Dl Cultura.

"Metà del mio corredo genetico viene da Ivrea, dal Canavese -  ha detto in Aula Berruto - e allora mi sia permesso ricordare in quest’aula Adriano Olivetti, che tra il 1932 e il 1960 guida al successo l’azienda di macchine per scrivere fondata dal padre Camillo, nel 1908, rendendo il suo nome sinonimo internazionale di innovazione e di una riforma sociale che tiene insieme progresso materiale, eccellenza tecnica ed etica della responsabilità. Olivetti introduce un vero sistema di welfare, dove c’è anche quella “cultura del movimento”, riconosciuta in questo decreto grazie a un nostro emendamento, che rende onore al fatto che, nel parco di Monte Navale alle spalle della fabbrica dai mattoni rossi, Olivetti inaugura il percorso ginnico “vita e salute” che si snoda nel verde, intorno alla chiesa di San Bernardino, che con i suoi meravigliosi affreschi è un capolavoro del ‘400. Olivetti riduce le ore lavorative mantenendo invariato il salario e la produttività aumenta! grazie alla motivazione e alla partecipazione dei lavoratori. Ivrea diventa il centro di una cultura aziendale rivoluzionaria. Purtroppo però non esiste relazione fra la figura di Olivetti e questo timido provvedimento”.

12/11/2024 - 15:51

“Parlano di sicurezza sul lavoro, ma tagliano i corsi per l’educazione nelle scuole e nelle università. Nel decreto Pnrr all’attenzione delle commissioni Lavoro e Cultura della Camera per finanziare gli Its previsti nel piano Mattei prendono 3,1 milioni di euro dalla promozione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro e dall’azione di prevenzione tra le giovani generazioni. In un Paese dove muoiono tre persone al giorno sui cantieri è tecnicamente una vergogna. Calderone risponda di questa scelta sciagurata”.

 

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

06/11/2024 - 18:00

Dichiarazione di Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo

Tagli, tagli e solo tagli. Una mannaia si sta abbattendo sulla cooperazione internazionale e sulla presenza dell’Italia nel mondo. Questo prevede la nuova legge di bilancio che abbiamo esaminato oggi in Commissione esteri. Da una parte il governo Meloni racconta di questo fantasmagorico "Piano Mattei" che dovrebbe portare investimenti in alcuni paesi africani per favorirne lo sviluppo, dall'altra è proprio con la nuova manovra che si tagliano drasticamente i finanziamenti alla Cooperazione allo sviluppo che vede decurtati i fondi di ben 32,2 milioni per il 2025 e di 34,6 miliardi sia per il 2026 sia per il 2027. Un danno enorme per le politiche di cooperazione e per la politica estera del nostro Paese.
E non è tutto. Il governo dei patrioti taglia anche i fondi per i servizi destinati agli italiani all'estero togliendo alle strutture diplomatiche ben 8,2 miliardi nel 2025, 7,2 nel 2026 e 7,3 nel 2027.
E anche il settore della internazionalizzazione e promozione del made in Italy all'estero, quindi delle imprese italiane che operano sui mercai stranieri, non gode di buona salute. I tagli previsti sono di 15,8 milioni per il 2025, 15,9 miliardi nel 2026 e 8,4 nel 2027.
L'ennesima contraddizione e l'ennesimo tradimento delle promesse di un governo inadeguato.

30/10/2024 - 18:26

"Anche il Piano Mattei finisce tra i tagli del governo. La tanto sbandierata misura presentata dalla presidente Meloni si svela per quello che è: un’inutile scatola vuota che è servita solo alla campagna elettorale delle europee”. Così il responsabile nazionale Esteri del Pd, il deputato Peppe Provenzano, commenta la riduzione dei fondi contenuti in manovra. “Il taglio di oltre 200 milioni di euro al Fondo Clima per il 2025 contenuto nella manovra di bilancio - sottolinea Provenzano - avrà un impatto diretto sul piano Mattei che è finanziato per ben 3mld proprio da quel fondo. Ancora una conferma che quel piano non serve a nulla”

09/08/2024 - 12:44

“Il governo Meloni continua nella sua crociata contro le rinnovabili.
Il governo, ormai è evidente, sta puntando tutto sulla trasformazione dell'Italia in un antistorico hub del gas, come testimoniato persino dal Piano Mattei, che di tutt'altro si sarebbe dovuto occupare.
Si utilizza persino l'arma di distrazione di massa del nucleare, pur di andare ossessivamente dalla parte sbagliata della storia e, soprattutto, contro gli interessi di famiglie ed aziende. Mentre l'Italia paga le bollette più alte di Europa a causa del prezzo del gas, che continua ad trainare al rialzo il prezzo dell'energia, e mentre la completa deregolamentazione del mercato fa aumentare vertiginosamente i profitti delle utilities a discapito dei consumatori, il Governo fa l'unica cosa che non andrebbe fatta: mette ulteriori bastoni tra le ruote al principale alleato che abbiamo: lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”.

Così il capogruppo Pd in commissione Ambiente alla Camera, Marco Simiani, e la parlamentare europea dem, Annalisa Corrado, dalla Festambiente di Grosseto.
“Dopo un piano nazionale integrato per l'energia e il clima totalmente inadeguato - aggiungono - dopo un decreto aree idonee che non chiarisce assolutamente nulla e rimanda totalmente la responsabilità della pianificazione alle Regioni, dopo un decreto Agricoltura che rigetta quasi ogni tipo di sinergia virtuosa tra attività agricola e energetica, ora un decreto che torna indietro sulle poche semplificazioni messe a terra negli anni passati, a favore della diffusione delle rinnovabili. Si cambiano di nuovo le carte in tavola - concludono - scoraggiando ulteriormente gli investitori e rendendo, di fatto, sempre più lontani gli obiettivi di riduzione delle emissioni e produzione da fonti rinnovabili al 2030”.

 

06/08/2024 - 16:42

"Accordi prevalentemente commerciali, che puntano all’estrazione di energia fossile e che intendono dare qualcosa ai paesi che si impegnano a ridurre le partenze dei migranti. Questo è il cuore del tanto decantato "Piano Mattei" del governo di Giorgia Meloni, annunciato in pompa magna in Parlamento e in ogni sede internazionale. Cento paginette scritte in stile Wikipedia in cui si parla principalmente di una dimensione commerciale che non darà alcuno slancio all'Africa né ai rapporti con il nostro Paese". Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata dem e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, durante la conferenza stampa dei componenti PD della commissione Esteri con la capogruppo Chiara Braga sul Piano Mattei.
"Dov'è l'approccio innovativo e paritario? Non c'è nulla sul coinvolgimento della società civile africana, niente che riguardi il ruolo delle diaspore, la democratizzazione dei paesi coinvolti e il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche. Manca un’analisi sui flussi migratori interni al Continente, così come un investimento sulle energie rinnovabili. E non c'è neanche alcunché sull'empowerment femminile, altro tratto distintivo dell’impegno italiano nei paesi in via di sviluppo - ha proseguito Boldrini -. Il Piano Mattei rappresenta un passo indietro rispetto all'esperienza più che consolidata della cooperazione italiana in Africa. Abbiamo letto progetti descritti senza criteri ne parametri di riferimento che in parte sono già in atto e previsti,  su cui è stato messo il bollino "Piano Mattei" senza aggiungere un solo euro". "I fondi provengono dalla Cooperazione allo sviluppo e dal Fondo per il clima. Fondi, questi ultimi, destinati alla non più rimandabile transizione ecologica e che, invece, finiranno in progetti con altre finalità, in perfetta linea con le tendenze negazioniste della crisi climatica che caratterizzano questo governo - ha sottolineato la deputata PD -. Avremmo voluto dare un contributo concreto, perché siamo consapevoli di quanto sia importante che l'Italia e l'Europa puntino a rapporti paritari e a un ruolo centrale dell'Africa nel futuro prossimo, ma qui mancano proprio i presupposti".

06/08/2024 - 08:40
“Oggi martedì 6 agosto alle ore 13 presso la sala stampa della Camera si terrà una conferenza stampa del gruppo del Pd. Al centro dell’incontro  il “piano Mattei”, una soluzione bluff a un problema complesso e senza nessuna nuova risorsa: lavorare per un’iniziativa seria e praticabile è possibile. Saranno presenti, oltre alla capogruppo Chiara Braga, i componenti Pd della commissione Esteri, Enzo Amendola, Laura Boldrini, Fabio Porta, Lia Quartapelle e il responsabile Esteri del partito Peppe Provenzano”.

 

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