Governo investa su un fondo ad hoc
“E’ un fatto rilevante che, dopo due mesi di audizioni in commi Lavoro della Camera, sia stato insediato il Comitato ristretto per una legge sulla riduzione dell’orario dì lavoro a parità di salario. Siamo disponibili a lavorare su un testo serio e unitario con tutte le forze politiche. Serve una norma a supporto della sperimentazione della settimana corta nelle aziende. E’ un provvedimento che può avere una sua forza ovviamente soltanto se il Governo deciderà di investire in un fondo ad hoc che sostenga la contrattazione tra le parti sociali. Non possiamo arrivare tardi rispetto a una scelta che i maggiori paesi europei stanno imboccando. Non c’è stata mai nessuna rivoluzione tecnologica senza riduzione dell’orario di lavoro. Abbiamo un testo, ci rivolgiamo innanzitutto alle forze di opposizione per lavorare insieme e ci appelliamo alla maggioranza affinché affronti questa sfida senza pregiudizi e con spirito costruttivo”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Sono molto soddisfatto dall’audizione in commissione Lavoro con i sindacati sui disegni di legge sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. C’è una larga convergenza unitaria sulla necessità di una legislazione a sostegno della contrattazione collettiva per sperimentare la settimana corta in tutti i settori. Ci vogliono risorse per supportare questa svolta, ma soprattutto ci vuole una forte volontà politica per andare nella direzione che tutta l’Europa sta intraprendendo. Aspettiamo anche dalla destra proposte che si mettano in sintonia con larga parte del mondo del lavoro. Non si giri ancora una volta dall’altra parte come ha fatto sul salario minimo”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Domani audizione sindacati su proposte opposizioni
“Domani iniziano le audizioni in Commissione Lavoro alla Camera sulla settimana corta. Ascolteremo i sindacati che interverranno nel merito delle proposte avanzate dalle opposizioni. Auspichiamo dalla maggioranza un atteggiamento costruttivo: bisogna costruire uno strumento normativo a sostegno della contrattazione collettiva per andare verso la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. In tutta Europa esiste, solo l’Italia continua a non avere alcuna legislazione”.
Così il capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Oggi non abbiamo trovato l’unità di quest’Aula su una questione dirimente per l’intera Europa. L’Europa dello stato di diritto, dello stato sociale, della crescita equa, della cittadinanza e della democrazia. Non c’è l’unità di quest’Aula sulla bonifica del lavoro povero, sulla modifica di quegli istituti che determinano libertà, sicurezza e, dunque, vita. Il dolore delle morti ci accomuna ma, dinnanzi all’ennesima strage, ci divide l’individuazione delle cause e le ricette per poterla evitare. L’Inail oggi ci dice che nel 2023 vi sono stati 8,9 morti ogni 100mila lavoratori con contratto a termine e 4,5 tra coloro con contratto a tempo indeterminato. Ecco dove sta la differenza: chi è precario ha il doppio della possibilità di morire. Le regole non sono neutre e gli infortuni non sono una fatalità. Nella vostra logica emergenziale il lavoro non è in cima. Chiedevamo un decreto ad hoc sulla sicurezza, vi siete limitati a tre miseri articoli. Dove il lavoro non vale nulla la democrazia segna il passo. I diritti del lavoro sono i principi fondanti della Repubblica. Non è modernità che un uomo di 73 anni si trovi al lavoro e muoia come è successo al cantiere nella centrale idroelettrica di Bargi. Date un segnale in controtendenza: votate oggi la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, intervenendo in Aula per annunciare il voto favorevole del Gruppo alla mozione Pd, M5s e Avs sulla lotta al precariato.
Da opposizioni proposte costruttive.
“Oggi in commissione Lavoro abbiamo incardinato i tre disegni di legge delle opposizioni sulla settimana corta. Ho fatto un appello alla maggioranza e al governo: ascoltateci. Se è
vero che tutta Europa va nella direzione della riduzione dell’orario di lavoro occorre che l’Italia non arrivi per l’ennesima volta in ritardo. Siamo pronti a un confronto costruttivo, ma il Parlamento deve battere un colpo. Dalla settimana prossima inizieremo il ciclo di audizioni: sentiremo le parti sociali, le imprese che hanno già innovato introducendo in accordo con i sindacati, mondo dell’accademia, associazioni. Vogliamo che divenga un dibattito sul modello di sviluppo e di produzione nel tempo della rivoluzione digitale ed ecologica”. Lo dichiara il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
“Una settimana lavorativa corta – ha aggiunto Scotto – equivale a minori spostamenti, minori gas di scarico immessi nell’atmosfera e minori sprechi di risorse, con ricadute positive immediate sull’ambiente. La riduzione delle ore di lavoro può portare a una migliore salute fisica e mentale diminuendo i rischi legati a stress e a stili di vita troppo frenetici aumentando così la soddisfazione dei dipendenti, riducendo i costi legati a malattie e assenteismo con un aumento della produttività. Con la settimana corta vincono tutti, i lavoratori, le aziende e l'economia nel suo complesso”.
Mettere in campo un testo unitario
“Oggi è un giorno molto importante. Inizia l’iter in commissione lavoro sulle proposte di legge sulla settimana corta. Vogliamo lavorare perché anche in Italia ci sia una legislazione avanzata per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Ci sono tre proposte in campo presentate dal Pd, M5S e Avs: siamo convinti che si possa lavorare per mettere in campo un ddl unitario. E per arrivare a un confronto con la destra: tifiamo perché l’Italia sposi l’impianto che c’è in tutta Europa e che va in questa direzione. Non sprechiamo questa occasione come è stato fatto col salario minimo”. Lo dichiara Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio.
“Il Governo e la maggioranza accettino la sfida della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Ci sono tre proposte di legge dell’opposizione, c’è la piattaforma unitaria dei sindacati metalmeccanici per il nuovo contratto, ci sono grandi aziende che hanno avviato la sperimentazione della settimana corta. Se non vogliamo che il salto tecnologico lo paghino i lavoratori italiani bisogna discutere anche questa possibilità. Apra una discussione con le parti sociali e con le forze presenti in Parlamento, creiamo un fondo che incentivi la contrattazione collettiva nazionale per sperimentare quello che già in tanti paesi europei è realtà. Abbiamo la nostra proposta, sediamoci e discutiamo”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.
Settimana corta e meno ore hanno effetti positivi su qualità della vita e produttività
“Fiom Fim e UIlm nella piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici per il 2024-2027 hanno inserito l’obiettivo della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali. Chiedono che si incentivi la sperimentazione della settimana corta accanto ovviamente agli aumenti salariali. Un fatto rilevante perché parliamo di 1,5 milioni di lavoratori e lavoratrici. Il Pd ha avanzato una proposta che giace in Parlamento da mesi: finanziare un fondo per la sperimentazione - attraverso la contrattazione collettiva tra sindacati e imprese- della riduzione dell’orario di lavoro. Il Governo si confronti con questa proposta: abbiamo già molte aziende che si stanno muovendo in questa direzione al netto della politica. Si tratta ormai di una tendenza europea che aiuta la produttività delle imprese, libera tempo e qualità della vita e contribuisce a redistribuire il lavoro. L’Italia non resti indietro davanti a questa sfida”. Così il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.
Il deputato dei Democratici: ha proposto un'interrogazione in seguito alla decisione di Facebook di licenziare migliaia di dipendenti
Roma, 11 gennaio 2023. “Sulle conseguenze italiane dei licenziamenti deciso da Facebook chiediamo al governo un impegno in prima linea. La situazione è preoccupante, perché il settore dei social network sta vivendo grandi cambiamenti e ha subito contraccolpi economici soprattutto nell'ultimo anno”.
Lo ha detto il deputato del Pd Emiliano Fossi, a proposito della discussione in Commissione lavoro sull'interrogazione da lui presentata sulla decisione di Facebook di licenziare migliaia di dipendenti.
Secondo il deputato Pd è necessario “un tavolo istituzionale finalizzato a monitorare i livelli occupazionali diretti e indiretti nel settore del big data”.
Nell'interrogazione si fa riferimento ai lavoratori di Reggio Emilia e Milano.
Sul sito di Reggio Emilia il governo ha spiegato che “l’intervento della Cigs è richiesto per un numero massimo di 41 lavoratori dell’unità produttiva di Reggio Emilia. Stante la cessazione di attività produttiva i lavoratori verranno sospesi a zero ore, fatta eccezione per un ridotto numero di dipendenti per i quali verrà richiesta una riduzione di orario. È prevista l’apertura di una procedura collettiva di licenziamento ai sensi della legge 223/1991 con incentivo all’esodo per i dipendenti che si renderanno disponibili ad aderire al piano di gestione degli esuberi, così come disciplinato in apposito verbale di accordo che verrà sottoscritto in sede sindacale, manifestando la propria volontà di non impugnare il licenziamento. L’azienda si impegna a ricollocare su unità produttive site in Reggio Emilia i dipendenti che non si renderanno disponibili ad aderire al piano degli esuberi”.
Non sono state invece riferite “analoghe iniziative su Milano”, aspetto che preoccupa Fossi.
“Su Reggio Emilia possiamo essere abbastanza soddisfatti – ha detto Fossi -. Ma su Milano la preoccupazione rimane forte, mi pare che si sia a un punto morto e questo è un problema. in generale i giganti del web sembrano aver perso quel tocco magico del passato, sia sui big data che nell'ecommerce. Un colosso come Amazon ha preannunciato una serie di licenziamenti sul piano globale impressionante. Per questo servono interventi immediati”.