02/08/2024 - 10:42

“Il ddl sicurezza che ‘abbiamo rimandato a settembre’ presenta molte norme sbagliate e ingiuste. Tra queste anche il giro di vite sulla canapa industriale che è un vero e proprio intervento a gamba tesa del Governo su una interessante filiera agricola e commerciale italiana. Un intervento che ammazza un mercato di oltre 10 mila addetti e circa 3 mila imprese. Il governo e la maggioranza hanno il tempo per ripensarci: siamo davanti a una scelta esclusivamente data dalla furia ideologica. Senza alcun senso e che va a penalizzare migliaia di italiani e delle italiane che vivono grazie al lavoro in questo settore merceologico in piena crescita ovunque e imprenditori che hanno investito soldi e lavoro fidandosi dello Stato".
"Abbiamo assistito a una scelta sciagurata del Governo e alla scomparsa del Ministro dell'Agricoltura. Che era troppo impegnato a mettersi sull'attenti di fronte al diktat di Palazzo Chigi per difendere il settore".
Lo dichiara Matteo Mauri deputato e responsabile Sicurezza del Pd.

01/08/2024 - 11:15

“Una gestione arrogante da parte della maggioranza che, forzatura dopo forzatura, vuole portare in aula un ddl che non ha scadenza: un provvedimento repressivo, liberticida, l’ennesima bandiera, anticostituzionale in molte parti, nuovi reati e nessuna, ma proprio nessuna azione che migliori le condizioni di vita e di lavoro nelle carceri o che dia più sicurezza ai cittadini. Vergogna” così sui social la deputata democratica, responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani.

31/07/2024 - 19:00

“Sono molto soddisfatta per il voto unanime di oggi in Commissione Lavoro di ratifica dell’accordo tra Italia e Albania sui temi della sicurezza sociale” dichiara l’onorevole Chiara Gribaudo del Partito Democratico.
“Finalmente - continua Gribaudo - le prestazioni pensionistiche, disoccupazione, malattia e maternità avranno mutuo riconoscimento per tutte e tutti nei due Paesi come già avviene con molti altri paesi. Una misura di giustizia sociale utile per migliaia di cittadine e cittadini d’Italia e Albania.” Conclude Gribaudo: “Con questo provvedimento chiudiamo un lavoro che era iniziato già nella scorsa legislatura con l’impegno, vale la pena di ricordarlo, del Ministro Orlando e del collega Tommaso Nannicini.”

31/07/2024 - 11:20

I parlamentari del Pd hanno detto sì alla ricognizione delle norme esistenti da parte della bicamerale femminicidio. Adesso al lavoro su ciò che ancora manca. Il gruppo parlamentare del partito democratico nella commissione femminicidio riconosce che il documento presentato oggi dalla Presidente Semenzato e assunto unanimemente dalla commissione è un utile contributo per il prosieguo dei lavori e base anche per evidenziare le modifiche legislative ancora necessarie. Lo spirito della Commissione è stato finora quello di un confronto produttivo tra le forze e i gruppi politici, con il comune obiettivo di far fare passi avanti concreti sulla strada del contrasto e della prevenzione dei femminicidi, che continuano, purtroppo, ad essere una dolorosa realtà nel Paese. Abbiamo la convinzione che quella del dialogo, pur nelle ineliminabili differenze politiche e culturali, debba essere e resti la stella polare del nostro lavoro in Commissione, cui abbiamo partecipato con spirito di servizio, attenzione critica, volontà costruttiva.
Moltissimo resta però da fare: continueremo a lavorare in Parlamento e in questa Commissione, con tenacia, per la libertà, la sicurezza, la vita delle donne. Lo dicono la vicepresidente della commissione bicamerale femminicidio, Cecilia d’Elia e la capogruppo democratica Sara Ferrari insieme ai parlamentari Antonella Forattini, Valentina Ghio, Filippo Sensi, Valeria Valente.

24/07/2024 - 11:34

"Evidentemente , per la destra le continue aggressioni al personale medico e paramedico non sono una emergenza nonostante i casi siano purtroppo in aumento in tutta Italia. Abbiamo chiesto di attivare tutti gli strumenti utili a partire da quelli previsti dalla legge del 2020, con la valorizzazione del lavoro dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sociosanitari, per salvaguardare l'incolumità dei lavoratori del settore ma inspiegabilmente il Governo Meloni si è rifiutato di sostenere questa proposta di assoluto buon senso rispetto alla quale ci aspettavamo convergenza da parte di tutti": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Giustizia Federico Gianassi sul suo ordine del giorno al Decreto Liste Attesa respinto dall'Aula di Montecitorio.

"Siamo francamente sconcertati dall'atteggiamento della maggioranza. I dati dicono che sono stati 16 mila gli episodi di aggressione al personale sanitario e sociosanitario nel 2023 e 18 mila le operatrici e gli operatori coinvolti; senza dimenticare che il 10 per cento degli infortuni nelle corsie è diretta conseguenza di un'aggressione. Occorre fare ogni sforzo possibile per tutelare l'incolumità del personale. Il Pd continuerà questa battaglia di civiltà: è scandaloso lasciare i professionisti del settore sociosanitario da soli di fronte alla recrudescenza di violenze e aggressioni che si perpetuano ogni giorno e che dovrebbero essere prevenute e stroncate": conclude Federico Gianassi.

18/07/2024 - 11:12

“La ministra Calderone vive in un mondo tutto suo. Mentre spiega che sulla sicurezza sul lavoro il governo continua a fare progressi, non mette in campo nessuna strategia per far emergere il nero, il sommerso e l’illecito. Abbiamo proposto il durc di congruità anche in Agricoltura, ma non c’è alcuna volontà di farlo. Così come non si capisce che fine abbia fatto il tavolo sul caporalato. Siamo oltre la retorica” così il capogruppo democratico nella commissione lavoro della Camera, Arturo Scotto al termine delle comunicazione della ministra Calderone.

Roma, 18 luglio 2024

17/07/2024 - 17:25

Collegato ridotto a farsa. Serve confronto trasparente

“Oggi con chiarezza è emerso che al ministero del Lavoro la postazione è vuota. Sul Collegato Lavoro, che ormai diventa sempre più striminzito, il governo non è in grado di dare i pareri su tutti e 22 gli articoli. Dopo quattro mesi dal deposito degli emendamenti. Siamo davanti a una farsa perché la scusa che viene accampata è che si deve procedere articolo per articolo. Come in una serie Netflix dove a ogni puntata c’è un colpo di scena. Ma qui parliamo di lavoro in somministrazione, sicurezza sul lavoro, dimissioni in bianco, precarietà. Abbiamo chiesto di avere un quadro complessivo. Niente da fare, come se fosse un atto di lesa maestà. Per queste ragioni, assieme alle altre forze di opposizione in commissione Lavoro alla Camera, abbiamo bloccato i lavori e non abbiamo fatto votare nulla. Chiediamo un confronto trasparente: ci dicano se il problema è nell’ufficio legislativo del ministero del Lavoro piuttosto che nel Mef o addirittura della Ragioneria dello Stato. Siamo stanchi e offesi dal modo in cui la ministra Calderone tratta il Parlamento”.

Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

17/07/2024 - 14:54

“Da oltre oltre due mesi la legge sulla gestione della Laguna di Orbetello, dopo un accurato lavoro bipartisan che ha portato ad un testo condiviso, è bloccata inspiegabilmente al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Chiediamo quindi al presidente della Commissione Ambiente Mauro Rotelli, alla maggioranza ed al Governo di sbloccare la situazione e accelerare l’iter per l’approvazione del provvedimento in sede Legislativa. Ulteriori ritardi, visto il contesto, non sono più ammissibili”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani.

“Nel mese di ottobre 2022 ho depositato la proposta di legge e soltanto nel mese di novembre 2023, dopo 13 mesi, il testo è stato calendarizzato. A gennaio 2024, insieme ad altri colleghi, è stato adottato il testo base successivamente emendato. Sono poi iniziate le consultazioni con i ministeri per poi perderne le tracce: chi parla oggi, soprattutto a livello territoriale, di ritardi o inadempienze dovrebbe rimanere in silenzio. Purtroppo le criticità della laguna di questi giorni fanno emergere la necessita di una nuova governance: è necessaria una gestione ordinaria che sia capace di realizzare opere di prevenzione e manutenzione; soltanto così sarà possibile intervenire con tempestività ed efficacia per far fronte ad eventi emergenziali come quelli attuali. Attraverso il consorzio infatti lo Stato, con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, potrà garantire direttamente risorse economiche, strutturali e logistiche, fino ad oggi insufficienti per proteggere e valorizzare un ecosistema fragile e prezioso come quello della Laguna”: conclude Marco Simiani.

11/07/2024 - 12:09

“Apprendiamo dalla stampa che la Ministra Calderone si appresta a varare la patente a crediti nell’edilizia, rimodulandola profondamente anche rispetto al voto parlamentare di appena tre mesi. Il comma 5, del nuovo articolo 27 del d.lgs, dispone: "La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente ai soggetti di cui al comma 1 di operare nei cantieri temporanei o mobili di cui all'articolo 89, comma 1, lettera a), con una dotazione pari o superiore a quindici crediti. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito l'Ispettorato nazionale del lavoro, sono individuati i criteri di attribuzione di crediti ulteriori rispetto al punteggio iniziale nonché le modalità di recupero dei crediti decurtati." Da qui a immaginare che rispetto alla previsione di legge, con decreto ministeriale il punteggio iniziale possa essere più che triplicato, appare assolutamente paradossale e contro la volontà del legislatore. E allora perché non mille, diecimila, centomila? La verità è che come sempre il Governo non vuole affrontare il tema della sicurezza sul lavoro con politiche serie e rigorose. Interviene sull’onda emotiva di grandi incidenti ma poi produce scelte a metà, inefficaci e spesso addirittura controproducenti. Senza rispettare il mandato del parlamento oltre che il confronto con le parti sociali” così il capogruppo democratico nella commissione lavoro della camera, Arturo Scotto.

11/07/2024 - 11:41

Il Governo si occupi di tutele e contratto lavoratori da troppo senza risposte.

L’inserimento dei porti nelle 23 materie che potranno essere completamente regionalizzate a seguito della legge sull’autonomia differenziata approvata recentemente dal Parlamento è una scelta che furi dal tempo e che contrasta nettamente con le richieste del settore portuale.

Sono passati quasi due anni dall’avvio della discussione sulla portualità in commissione parlamentare Trasporti, ma dal Governo nessuna proposta di visione complessiva e zero atti concreti, solo azioni contrastanti con le richieste del mondo portuale.

Il settore ha chiesto meno burocrazia e più semplificazione e per tutta risposta si propone di sottoporre le attività portuali a un ulteriore parcellizzazione autorizzativa e decisionale che appesantirà le attività e renderà meno competitivi gli scali.

Siamo di fronte a un governo dei due pesi e due misure; da una lato la legge spacca Italia, che potremmo definire anche spacca porti, se applicata al settore, che ha preso velocemente forma, mentre dall’altro, si registra un silenzio assordante su sicurezza e miglioramento delle condizioni dei lavoratori, come lo sblocco del fondo per l’incentivo all’esodo e il riconoscimento del lavoro usurante, che come PD chiediamo da tempo. Cosi come non registriamo passi avanti sul rinnovo del contratto nazionale in stallo da molti mesi, uno stallo che colpisce tutele e sicurezze dei lavoratori e sul quale chiederemo al Governo di farsi parte attiva per lo sblocco con la stessa solerzia con cui ha portato avanti il percorso di autonomia differenziata.

In un mercato della logistica soggetto a interconnessioni globali, con la grande centralità delle reti transeuropee, la frammentazione delle politiche del governo rischia di compromettere competitività e tenuta del sistema economico oltre che, anche in assenza delle misure a tutela del lavoro richieste, di rendere più fragili i lavoratori e le lavoratrici del settore.

È il momento di uscire dalla logica degli accordi di maggioranza per dare le risposte che il sistema e i lavoratori portuali attendono da troppo tempo”.

10/07/2024 - 17:41

“È necessaria una nuova strategia in materia della tutela del lavoro e della sicurezza che vada oltre i limiti dei recenti interventi legislativi proposti dal suo governo. Bisogna abolire la Bossi-Fini, legge vecchia e ingiusta e rispondere alla denuncia dei sindacati che chiedono la convocazione del tavolo sul caporalato, che non si riunisce da oltre un anno: il Ministro risponda a questa richiesta. Dove sono gli indici di coerenza previsti dalla normativa vigente sulla produzione agricola? Oltre alle parole di circostanza, chiediamo al governo un sussulto di dignità difronte all'evidente sfruttamento dei lavoratori che contribuiscono allo sviluppo del settore agricolo, il fiore all'occhiello dell'economia italiana”. Lo dichiara la deputata dem Chiara Gribaudo presentando l'interrogazione al ministro Lollobrigida sulle iniziative e le strategie di lotta al caporalato.

“Siamo ancora pieni di sdegno – continua Gribaudo - per la tragica scomparsa del bracciante indiano Satnam Singh abbandonato e lasciato morire dissanguato dal proprietario del fondo in cui lavorava. Ieri come Presidente della Commissione d'inchiesta sono tornata a Latina e incontrato la moglie Sony per portare la vicinanza delle istituzioni e fare in modo che questa disumanità non accada mai più.

04/07/2024 - 18:03

“Subito risposte per fermare una piaga inaccettabile”

Ieri mattina presso la rimessa autobus di Tor Vergata a Roma ha perso la vita il dipendente Atac Maurizio Di Pasquale, di 63 anni. In attesa che sia fatta piena luce sulle circostanze giunga forte da quest’Aula il cordoglio e la vicinanza di noi tutti e tutte alla famiglia e ai dipendenti Atac colpiti oggi da una tragedia che ferisce la Capitale, le Istituzioni, i sindacati che rappresentano i lavoratori e lascia sgomenti tutti noi anche personalmente. La piaga delle morti sul lavoro sta flagellando il paese e non accenna a fermarsi. L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Mestre ha fornito in questi giorni dati terribili: al maggio 2024, infatti, le vittime sono già 369, 11 in più rispetto all’anno scorso. Sono 286 le vittime in occasione di lavoro e 83 quelle in itinere, ed è in crescita il numero delle denunce di infortunio complessive.

Questi dati ci interrogano e devono spingere tutti noi ad impegnarci ogni giorno di più nel Parlamento e nel Paese per prevenire, contrastare, impedire tragedie sempre inaccettabili, mettere subito in campo tutti gli strumenti normativi e gli investimenti indispensabili per garantire più sicurezza per tutte e per tutti, per offrire finalmente anche alle lavoratrici e ai lavoratori che oggi a Roma dopo questa ennesima tragedia hanno deciso di rinunciare a parte del proprio magro salario per scioperare insieme a tutte le donne e agli uomini che con il proprio sudore garantiscono il diritto alla mobilità nelle nostre città il rinnovo del contratto e le migliori condizioni di lavoro che meritano.

Così Andrea Casu, dell’ufficio di presidenza del gruppo dei deputati Pd, intervenendo in Aula.

03/07/2024 - 12:01

“Siamo soddisfatti che il governo abbia accolto il nostro odg, sebbene con riformulazione, con cui abbiamo chiesto di assumere ulteriori iniziative finalizzate a contrastare il lavoro nero e incentivare la sicurezza nei luoghi di lavoro, consentendo alle imprese che fanno investimenti specifici per prevenire incidenti di recuperare una quota di tali investimenti”. Lo dichiarano i deputati dem Marco Simiani, Capogruppo in Commissione Ambiente alla Camera, Arturo Scotto, Capogruppo in Commissione Lavoro e Emiliano Fossi dopo l'approvazione dell'odg Pd durante la discussione in Aula sulle disposizioni sulle politiche di coesione .

“Crediamo che per ridurre le morti sul lavoro – hanno continuato – oltre all'aumento dei controlli sulla sicurezza, occorre sostenere anche le imprese con una detassazione dei costi materiali e immateriali per adeguare e migliorare ogni intervento in tema di sicurezza”.

01/07/2024 - 18:52

“È successo di nuovo: il Governo ha inviato a Bruxelles il nuovo testo di uno dei piani strategici più importanti per il nostro futuro (il PNIEC), senza nessuna condivisione con il Parlamento e con i portatori di interesse, che pure avevano segnalato chiaramente tutte le lacune della prima versione e la volontà di contribuire ad un progetto così importante per il Paese.
Da quanto si apprende al momento non c’è stato un reale accoglimento delle osservazioni e delle proposte emerse nel corso del recente esame alla Camera, nè sono state colmate le più gravi lacune (a partire dagli obiettivi e dalla coerenza con gli altri strumenti normativi).
Ancora una volta, il governo svilisce il ruolo del parlamento a mero passacarte e, in questo caso, lo fa perché l’unico interesse era quello di usare questo strumento per la propaganda nucleare, utilizzata come arma di distrazione di massa, mentre si rischia di vanificare il grande lavoro che, tra mille difficoltà, era stato fatto negli ultimi anni a favore delle energie rinnovabili e dell’efficientamento energetico”.
Così in una nota congiunta i democratici Annalisa Corrado, Vinicio Peluffo e Marco Simiani nel giorno in cui i Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano Nazionale integrato Energia e Clima. “Si pavoneggiano di aver finalmente introdotto un approccio coordinato – concludono i democratici - quando con la recente approvazione della riforma sull’autonomia hanno spacchettato e parcellizzato la politica energetica nazionale, e quando hanno perso l’occasione di importanti normative, tra agricoltura e aree idonee, per aiutare i territori a fare emergere le migliori progettualità in ambito di pianificazione degli interventi e conciliazione positiva delle diverse istanze, alimentando le conflittualità e avvilendo gli investimenti ”.

28/06/2024 - 16:02

Approvare mia Pdl su svolgimento formazione

“L’ennesimo incidente sul lavoro, l’ennesima morte, questa volta nella mia provincia. A Canicattì. Un giovanissimo operaio di soli 21 anni ha perso la vita perché travolto da un carrello elevatore che stava manovrando. In una provincia, la mia, in cui i giovani vanno via per cercare un futuro migliore è un dolore dover constatare che chi prova a restare debba morire di lavoro. In attesa che le autorità competenti chiariscano quanto avvenuto, non possiamo che continuare a chiedere che si faccia il possibile per evitare altre tragedie come questa. Solo nel primo trimestre del 2024 sono stati registrati già 191 decessi per incidenti sul lavoro. Un bollettino di morte, che purtroppo è destinato a crescere. Tante volte abbiamo chiesto al Governo nazionale di dare attenzione alla prevenzione, potenziando le attività di formazione e vigilanza. Tutte le istituzioni devono sentirsi coinvolte in una battaglia comune sui temi della salute e sicurezza sul lavoro. È evidente che è necessario capire cosa non va e cosa va cambiato nell’attuale normativa. Il mio impegno, come componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla salute e la sicurezza sul lavoro, va in questa direzione. Ho depositato a febbraio una PdL che si propone di modificare il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, rispetto all’accreditamento dei soggetti che erogano la formazione a distanza dei lavoratori e, quindi, rispetto alla certezza dell’erogazione e dello svolgimento della formazione. Oggi la mia vicinanza e il mio cordoglio va alla famiglia e a tutta la comunità di Canicattì”.

Così la deputata democratica della Commissione parlamentare di inchiesta sulla salute e la sicurezza sul lavoro, Giovanna Iacono.

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