“Il recente attacco hacker su scala mondiale, che ha visto circa duemila server infiltrati, e che ha colpito anche il nostro Paese, dimostra ancora una volta quanto sia necessario dotarsi di piani più inclusivi di protezione che consentano di allargare gli obblighi per la sicurezza informatica e prevedano seri programmi formativi nei confronti dei soggetti più deboli. Occorre maggiore consapevolezza dei rischi ai quali oggi siamo esposti per poter così tutelare al meglio i cittadini, le imprese e gli enti pubblici. Per questa ragione, nonostante le recenti rassicurazioni del sottosegretario, Alfredo Mantovano, ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo quali urgenti iniziative intenda adottare, con il coinvolgimento dei soggetti economici e sociali e il sistema della pubblica amministrazione allargata, al fine di affrontare le problematiche, ma anche quali strategie si intendano mettere in campo per affrontare e rimuovere il divario digitale territoriale, generazionale e sociale del Paese, e per accrescere la consapevolezza sui rischi informatici”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Mauro Laus.
“Le parole dell’onorevole Rampelli, che di fronte al grave episodio dell’accoltellamento di un uomo domenica scorsa alla stazione Termini non perde occasione per fare una vergognosa speculazione politica, sono ignobili e molto gravi. Accusare l’amministrazione del Sindaco Gualtieri, impegnata con forza ed energia per quanto nelle sue competenze nel miglioramento della sicurezza in città non ha alcun senso ed è una mistificazione della realtà. Peraltro, preso dalla sua foga propagandistica, Rampelli non si accorge che le sue parole potrebbero essere lette, in realtà, come un attacco al Ministro Piantedosi e al Governo. È lo stesso Rampelli, infatti, a non essersi accorto del lavoro che il Governo, come di sua competenza, ha avviato per potenziare sicurezza e controlli a Termini, a seguito di altri gravi episodi simili. L'unica strada che bisogna continuare a percorrere per trovare soluzioni efficaci su un tema delicato come quello della sicurezza è quella della collaborazione efficace tra le istituzioni a prescindere dai colori politici di chi le guida. Quella che Rampelli, è evidente, non ha alcuna intenzione di percorrere”.
Lo dichiara il deputato democratico Andrea Casu, segretario del Pd romano.
“ Una nuova tragedia sul lavoro. È inaccettabile la morte di un giovane operaio trasfertista di 34 anni nel cantiere per la costruzione del Terzo Valico.
Non è possibile accettare la perdita di una vita umana in un cantiere di una grande opera in cui i piani di sicurezza e la tutela dei lavoratori dovrebbe essere ai massimi livelli.
La magistratura dia in tempi rapidi risposte su cosa sia realmente accaduto e se saranno individuati responsabili la giustizia sia egualmente rapida nel fare il suo corso”.
Lo scrive in una nota Federico Fornaro dell’ufficio di presidenza del gruppo PD-Italia Democratica e Progressista alla Camera
“Il silenzio della presidente del Consiglio Meloni sulla questione Donzelli e Delmastro è più eloquente di tante parole e non lascia spazio a molte interpretazioni: o ritiene che diffondere informazioni riservate e tacciare il principale partito di opposizione di avere rapporti con mafiosi e terroristi non siano fatti gravi e pericolosi per la sicurezza nazionale e per la democrazia stessa, oppure, anche se consapevole della gravità e della superficialità con cui alcuni ‘suoi’ uomini dello Stato assolvono al proprio ruolo, ha deciso di dar loro copertura politica, condividendone intenzioni e parole”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Mauro Laus.
"La Commissione di inchiesta che con questa legge andiamo a ricostituire ha rappresentato nel tempo un importante punto di osservazione e di controllo parlamentare, restituendo l'immagine di un Paese che chiede alle istituzioni non solo interventi riparatori di danni ormai subiti, ma anche e soprattutto la capacità di scrivere oggi una pagina nuova, che tenga insieme sostenibilità economica, ambientale e sociale, nell’impresa e nel lavoro.
Le organizzazioni criminali continuano ad affondare le loro radici nell’ambiente, spinte da interessi trasversali in cui si intrecciano sempre di più criminalità ambientale e interessi economici. Per questa ragione è fondamentale tenere alta la guardia, tanto più in una fase in cui la mole di risorse pubbliche che stano arrivando nei territori grazie al PNRR, proprio nel settore della transizione ecologica, rischia di attrarre gli appetiti delle organizzazioni criminali e di inquinare, oltre all’ambiente, il tessuto economico sano del Paese.
Abbiamo assistito in questi primi mesi di operato del Governo e della maggioranza all’oscuramento dei temi ambientali.
Il rischio è che anche sul fronte del contrasto all’illegalità ambientale ci sia un pericoloso abbassamento del livello di guardia.
Non possiamo permettercelo, sarebbe un errore imperdonabile.
Le attività di inchiesta della Commissione ecomafie in questi anni hanno posto le basi per approfondimenti e sviluppi da affidare al legislatore e al Governo. In particolare, voglio ricordare la quantità e la qualità del lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta nella scorsa Legislatura. Lo testimoniano le venti Relazioni approvate, oltre alla Relazione conclusiva, tutte con il voto unanime dei parlamentari della Commissione e trasmesse al Parlamento. L’auspicio è che il lavoro svolto in passato possa proseguire con lo stesso approccio costruttivo e che questa Commissione continui ad essere un riferimento per orientare le scelte del Governo e, più nello specifico, del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica". Lo ha detto in Aula Chiara Braga, deputata e responsabile Transizione Ecologica del Pd, dichiarando il voto favorevole del Pd alla legge che istituisce la commissione d'inchiesta sulle Ecomafie.
“A Roma e Brescia altri due morti sul lavoro. Gli ennesimi solo nel 2023. Basta farsi domande. Serve un nuovo patto tra Stato, imprese e sindacati per definire procedure di sicurezza più severe, per rafforzare la formazione e per evitare assunzioni non degnamente retribuite”.
Così il deputato dem, Stefano Vaccari.
"Sussistono posizioni contraddittorie del Governo sulla Giustizia. Avete richiamato l'importanza di fare investimenti sul carcere e avete fatto con la manovra di bilancio tagli sull'amministrazione penitenziaria. Avete detto che avreste limitato le intercettazioni e impedito l’estensione del diritto penale ma avete creato un nuovo reato, il cosiddetto Dl anti-rave, con più carcere e più intercettazioni e ora si parla di un nuovo reato per imbrattamenti.
Troppe incoerenze anche sulla riforma Cartabia tra esponenti del governo che dicono di difenderla senza se e senza ma e altri che la ritengono inutile e dannosa. Le contraddizioni sono anche all'interno del Governo, la Presidente Meloni ha detto che la sicurezza dei cittadini si consegue con più carcere, ma il ministro Nordio ha espresso posizione opposta e cioè meno carcere e più misure alternative. Nonostante gli annunci, idee e azioni sono discordanti. Viene poi completamente dimenticato il lavoro già fatto dal Parlamento. La nostra posizione è invece che le riforme approvate devono essere attuate con un impegno forte da parte del governo anche attraverso il monitoraggio sul successo di quelle riforme rispetto ad obiettivi importanti. Non c’è quindi bisogno di agitare temi divisivi portando indietro di anni le lancette dell’orologio. Su intercettazioni, prescrizione, separazione delle carriere, obbligatorietà c’è da attuare le riforme fatte.
Guardiamo al futuro e a una giustizia giusta al fianco dei cittadini, senza sollevare inutili scontri che non B servono a niente e che noi respingiamo.
Nella nostra agenda restano prioritari gli investimenti sul Pnrr e noi saremo sentinelle vigili perché siano spesi presto e bene; gli investimenti sull'ufficio del processo; occorre contrastare lo scandalo dei suicidi, delle cattive condizioni delle carcerie e valorizzare la giustizia riparativa.
Infine, tutela vera dei sindaci partendo dalle nostre proposte su chiarezza di separazione dei poteri politici e tecnici degli amministratori locali, le modifiche del testo unico degli enti locali che aiutano gli amministratori locali a lavorare in sicurezza. Il governo non li strumentalizzi, noi siamo al loro fianco". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Federico Gianassi, intervenendo in dichiarazione di voto sulla giustizia in Aula.
“Il Decreto legge 186/2022 affronta con misure purtroppo insufficienti la grave emergenza che si è determinata sull’isola d’Ischia, nel territorio del Comune di Casamicciola, a causa degli eccezionali eventi del 26 novembre 2022. Grazie al nostro lavoro di opposizione, svolto in piena collaborare e con spirito costruttivo rispetto alla maggioranza e al Governo, sono state aggiunte ulteriori risorse per i primi interventi di messa in sicurezza del territorio. Le somme stanziate sono tuttavia ancora inadeguate per la ricostruzione, per le opere di prevenzione, per il sostegno alla sistemazione alloggiativa transitoria e definitiva delle famiglie colpite, per il supporto economico ai nuclei familiari, alle imprese, alle attività economiche, ai lavoratori e agli enti locali. Per questo ci siamo astenuti sul voto finale al provvedimento, rilevando con chiarezza l'urgente necessità di fare molto di più, ma confidando al tempo stesso nell'impegno del Governo a reperire quanto prima ulteriori risorse, come indicato nel nostro ordine del giorno, a mia prima firma, approvato a larghissima maggioranza in Aula. Resteremo vigili e continueremo a seguire costantemente la vicenda, affinché la popolazione di Ischia riceva il massimo del supporto possibile”. Lo dichiara il vice capogruppo del Pd alla Camera Piero De Luca.
Seconda tappa del tour nei territori che hanno eletto Fossi deputato. L'incontro con gli amministratori di Bagno a Ripoli, Impruneta, Barberino Tavarnelle, San Casciano e Greve
Seconda tappa del tour del deputato Pd Emiliano Fossi nei territori che lo hanno eletto. Dopo l'incontro di inizio dicembre con i sindaci della Piana, stavolta è toccato agli amministratori del Chianti: Bagno a Ripoli, Impruneta, Barberino Tavarnelle, San Casciano e Greve in Chianti.
“La mobilità è la priorità delle priorità per il Chianti - dice Fossi sintetizzando l’incontro -. Ci sono infrastrutture come la Firenze-Siena che devono essere rese più sicure e c'è il nodo della variante di Grassina, solo per fare due esempi. I sindaci mi hanno parlato poi dei collegamenti difficili con Firenze, un tema che pesa ogni giorno su lavoratori, imprese e studenti”
“Le altre priorità del Chianti – spiega Fossi - sono la salvaguardia concreta della sanità pubblica nei suoi presidi territoriali e su vere e proprie emergenze come quella sulla casa. In questo senso la decisione del governo di fare a meno del contributo affitto dice molto della differenza tra destra e sinistra: c’è chi dice che non esiste ma lasciare senza casa le persone non è certo di sinistra…”
“Quali iniziative intendono adottare i ministri del Lavoro e dell’Interno per favorire il rapido avvio di una seria trattativa tra le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto nazionale delle guardie giurate, scaduto da sette anni, in un settore che coinvolge circa 100mila lavoratori, nonché, in prospettiva, per avviare un percorso di riforma dell’intero comparto?”.
E’ la domanda contenuta nell’interrogazione ai ministri, Marina Calderone e Matteo Piantedosi, presentata dal Partito democratico alla Camera a prima firma Chiara Gribaudo, vicepresidente della commissione Lavoro, e sottoscritta anche da tutti i deputati Pd-Idp della commissione, Arturo Scotto, Marco Sarracino, Mauro Laus ed Emiliano Fossi.
“Il mancato rinnovo del contratto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari - si legge nel testo - sta generando una perdita di salario non indifferente, visto che le retribuzioni sono ferme dal momento in cui lo stesso è scaduto e richiama tutti ad una iniziativa specifica per dare risposte a un settore che riveste un ruolo necessario se non insostituibile per nostra comunità. Complessivamente, appare sempre più necessario un intervento di revisione profonda della normativa che regola il settore della vigilanza privata, al passo con i tempi e con le tante funzioni che negli ultimi anni si sono incrementate. Nonostante la rilevanza e la delicatezza di dette funzioni, una guardia giurata ha uno stipendio che oscilla all'incirca dalle 1.000 euro per il sesto livello alle 1.300 euro per il quarto livello. Il fenomeno del lavoro povero, particolarmente diffuso nel nostro Paese, e di cui il settore della sicurezza privata rappresenta uno degli esempi più negativi, ha riproposto con forza la questione salariale”.
“Questo decreto è l’ennesimo inutile segnale di debolezza e incapacità che il Governo e lo Stato stanno dando al Paese e alla comunità di Taranto. Mentre si continua a regalare denaro pubblico ad una gestione fallimentare degli stabilimenti, migliaia di cittadini, l’intero personale dell’azienda e tutti i loro familiari vivono un dramma quotidiano fatto di rassegnazione e paura per il prossimo futuro. Oggi gli operai dell’ex Ilva hanno protestato duramente davanti a Montecitorio e noi eravamo qui con loro e con le organizzazioni sindacali, esattamente come lo siamo stati negli ultimi anni, per dire al Governo che è giunta improrogabile l’ora di decidere. I lavoratori si sono espressi quasi all’unanimità per un avvicendamento della governance, condizione ineludibile per dare agli stabilimenti di Taranto una vera prospettiva di rilancio e di sviluppo sostenibile. Per trasformare la decarbonizzazione dallo stato di promessa a quello di realtà servono risorse e volontà, requisiti che oggi mancano a sufficienza. Per questo, insieme alle rappresentanze sindacali, il Partito Democratico chiede che il Governo, nelle persone del Presidente Meloni e del Ministro Urso, ascoltino attentamente ciò che da mesi un’intera comunità sta chiedendo: più lavoro e sicurezza, in un quadro di sostenibilità ambientale e zero rischi per la salute.”
Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Ubaldo Pagano, Marco Simiani, Marco Lacarra, Claudio Stefanazzi, Chiara Braga, Sara Ferrari, Augusto Curti.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato del PD
Da gennaio a novembre dello scorso anno più di mille morti sul lavoro. Ventidue morti alla settimana e almeno 3 incidenti mortali al giorno. Numeri terrificanti che non possono più essere evocati solo statisticamente. È una questione civile e sociale e come tale deve essere affrontata. Non si tratta solo di prevenire rafforzando il sistema dei controlli e riducendo i rischi nell'attività produttiva. Occorre alzare l'asticella tra sicurezza e modello di competizione che il sistema Paese intende darsi e non può essere legata alla strategia della riduzione dei costi a partire da quello del lavoro. Contrastare la precarietà del lavoro è il primo obiettivo insieme a politiche industriali adeguate.
Ciò che non si può fare è abituarci all'idea che il rischio possa essere considerato una variabile indipendente.
Il deputato dei Democratici e membro della commissione Lavoro: "Dobbiamo introdurre una cultura diversa, basata su sicurezza e prevenzione. E' inaccettabile morire ancora di lavoro"
"In Italia continuano le morti bianche, gli ultimi due sono ragazzi di 30 e 23 anni. Giovani usciti di casa per andare a lavoro, ma che non sono più tornati dalle proprie famiglie. Un dramma che è ormai inaccettabile. Esistono già delle leggi contro i datori che chiudono gli occhi sulla sicurezza, ora dobbiamo farle rispettare".
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd, membro della commissione Lavoro alla Camera.
"Serve aumentare i controlli dentro le aziende per prevenire gli infortuni, introducendo accertamenti che siano più continui e capillari. Ci sono imprese che non ricevono un sopralluogo da anni. Sappiamo - aggiunge Fossi - che occorre aumentare il numero degli ispettori tecnici, che oggi sono ancora pochi, per riuscire ad arrivare in modo puntuale e ampio in tutto il Paese. E dobbiamo contrastare il lavoro a nero, che porta a minore sicurezza, garantendo più tutele".
"La repressione - conclude il deputato Pd - non può essere considerato però l'unico strumento. Impegniamoci per introdurre anche una cultura diversa, sia tra i datori che tra i dipendenti, che sia basata sull'attenzione, l'interessa nella riduzione dei rischi, sulla prevenzione".
“Con questa legge di Bilancio e la riforma del codice degli appalti, si dimostra la scarsissima attenzione del governo sul tema della sicurezza sul luogo di lavoro. Continueremo ad opporci a tutte le misure, come la liberalizzazione dei subappalti, che mettono in pericolo la vita dei lavoratori e acuiscono il problema dei salari”. Lo afferma Chiara Gribaudo, vicepresidente della commissione Lavoro della Camera.
“La scarsa attenzione al tema - conclude Gribaudo - il governo l’ha dimostrata anche sulla perequazione del personale di INL e ANPAL, a cui non verranno riconosciuti gli arretrati, perdendo una somma consistente di denaro che gli spetta. Il governo, bocciando l’emendamento che avevamo proposto, ci dimostra che non ha intenzione di valorizzare i lavoratori di questi fondamentali istituti che lottano quotidianamente nel nostro Paese per un lavoro sicuro e di qualità.”