“Diamo un giudizio assolutamente negativa della legge di bilancio. Questa è una manovra di austerità, come peraltro ammesso dalla stessa premier ed è tra le più deboli degli ultimi anni. A nostro avviso tradisce la gran parte delle promesse che la destra aveva fatto quando era all’opposizione.
È una manovra che chiede sacrifici agli italiani senza dare risposte ai problemi reali del Paese. Non c’è nulla per sostenere la crescita e le imprese, nulla per difendere salari e potere d’acquisto delle famiglie, mentre il caro bollette, il costo dell’energia e quello del carrello della spesa continuano a pesare.
Aumentano le tasse e la pressione fiscale raggiunge il livello più alto degli ultimi dieci anni. Si alza anche l’età pensionabile: dopo anni di battaglie contro la legge Fornero, la destra oggi compie l’operazione opposta, rendendo più difficile l’accesso alla pensione. Si riducono inoltre le risorse per il trasporto pubblico locale, per la scuola e per la sanità, in un Paese dove già sei milioni di persone rinunciano a curarsi”. Lo ha detto Piero De Luca, deputato e segretario regionale del Pd della Campania, a Tagadà su La7
“Le criticità della manovra non le segnaliamo solo noi: la stessa maggioranza ha presentato 1.600 emendamenti alla legge di bilancio del proprio governo. Un segnale evidente delle divisioni interne e della paralisi che sta bloccando l’azione dell’esecutivo. Alcuni di questi emendamenti, ha aggiunto De Luca, come quello sulle riserve auree della Banca d’Italia, risultano persino grotteschi e senza alcuna utilità per il Paese, oltre a porsi in contrasto con il quadro europeo tutelato dalla BCE.
Noi abbiamo presentato proposte serie: sedici emendamenti unitari per migliorare la manovra e offrire risposte concrete ai cittadini. Il Governo, invece di ascoltare, preferisce tirare dritto e continuare con la propaganda. È il momento che la maggioranza metta da parte slogan e divisioni e inizi finalmente a occuparsi dei reali bisogni dell’Italia”. Così ha concluso il deputato democratico Piero De Luca
“Il confronto aperto, pubblico e diretto tra lavoratori, imprese e istituzioni è fondamentale per acquisire piena consapevolezza della portata dei rischi e delle opportunità connessi alle straordinarie trasformazioni che stiamo attraversando, anche nel settore della logistica.
Per questo ringrazio Rocco Lamparelli e il Circolo Pd Trasporto Merci, insieme a tutti i partecipanti e ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle associazioni datoriali e delle aziende del settore che hanno confermato la loro presenza all’appuntamento Il futuro del sistema logistico tra intelligenza artificiale e sostenibilità, che si svolgerà a Roma venerdì 5 dicembre alle ore 16.30 presso la Città dell’Economia, a Testaccio”.
Dichiara Andrea Casu, deputato Pd e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera:
“Recenti studi hanno mostrato che nel 2024 in Italia quasi un annuncio di lavoro su cinque riguardava il settore della logistica: un dato che conferma quanto il ruolo strategico di questo comparto cresca giorno dopo giorno e quanto sia necessario accrescere la consapevolezza politica sull’importanza di questo tema.
Oggi più che mai non possiamo limitarci a subire passivamente i cambiamenti: dobbiamo creare luoghi e spazi di confronto politico all’altezza della sfida, capaci di orientare lo sviluppo delle rivoluzioni che stiamo vivendo per difendere insieme la dignità e la sicurezza del lavoro, sostenendo al tempo stesso la crescita e la competitività dell’Italia e dell’Europa”.
Sarracino (Pd) presenta interrogazione a Salvini su caro biglietti aerei a Natale
“Il “pacco” di Natale per migliaia di giovani meridionali fuorisede, sarà il costo del biglietto aereo o del treno per tornare a casa durante le festività. Esattamente come lo scorso anno, infatti, i costi del trasporto verso il sud schizzano alle stelle. Si vive addirittura il paradosso che sia più conveniente fare scalo in una meta estera che prendere un volo diretto verso Napoli, Bari o Palermo. Tornare dai propri familiari e’ diventata una vera e propria questione di classe. Dinanzi a tutto questo, abbiamo depositato una interrogazione parlamentare al Ministro Salvini per chiedere con forza al Governo di porre subito fine a questa forma speculativa messa in atto dalle compagnie di mobilità e ripristinare piena trasparenza nella dinamica dei prezzi. Il Pd farà tutto quello che è nelle sue possibilità affinchè non vengano penalizzati i cittadini solo per voler trascorrere le festività con i propri cari, perchè quanto si sta verificando è inaccettabile” così il deputato democratico Marco Sarracino
“Ennesimo guasto sulla rete ferroviaria, ennesima giornata d’inferno per pendolari e lavoratori. Questo il tabellone adesso a Roma Termini e a Firenze e Bologna si registrano ritardi di 120 minuti. Il consueto caos informativo conferma l’unica certezza dei passeggeri anche con il Natale alle porte c’è da aver paura: con Meloni e Salvini le giornate nere nel trasporto ferroviario non finiscono mai.”. Così il vicepresidente della commissione trasporti della Camera il deputato democratico Andrea causo sui social dove ha pubblicato la foto del tabelloni di Roma Termini e Firenze, dove si evidenziano enormi ritardi su tutta la linea ferroviaria.
https://www.instagram.com/p/DRu1Ih0DC4U/?igsh=MTVyeHM5dHF2YzB1bw==
Sala stampa della Camera dei deputati, martedì 25 novembre – ore 13:00
Si terrà oggi, 25 novembre, alle ore 13:00, presso la Sala stampa della Camera dei deputati, la conferenza stampa di presentazione del Corteo Nazionale NO PONTE in programma a Messina il 29 novembre.
L’iniziativa è promossa da un fronte ampio e trasversale: oltre 80 associazioni, comitati, partiti e movimenti che negli anni hanno espresso un impegno costante contro il progetto del Ponte sullo Stretto e per un modello di sviluppo reale, sostenibile e fondato sui bisogni dei territori. Durante la conferenza stampa saranno illustrati i contenuti politici della mobilitazione, alla luce anche dei recenti rilievi e dinieghi della Corte dei Conti, che hanno messo in evidenza criticità rilevanti del progetto:
* assenza di coperture finanziarie certe,
* rischi di squilibrio nella spesa pubblica,
* elementi progettuali non definiti o incoerenti,
* timori fondati sui potenziali impatti economici, ambientali e sociali,
* incertezza sui tempi, sulla sicurezza e sulla governance dell’opera.
Si tratta di osservazioni che confermano quanto comitati, cittadini ed esperti denunciano da anni: il Ponte non è una priorità, non è una soluzione ai problemi strutturali del Sud e rischia di assorbire risorse fondamentali per infrastrutture realmente necessarie – dalla messa in sicurezza del territorio al trasporto pubblico, dai collegamenti ferroviari alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il corteo del 29 novembre sarà dunque una grande manifestazione nazionale, aperta a tutti e tutte, per ribadire una visione alternativa: sviluppo, lavoro, mobilità, tutela dell’ambiente e sicurezza del territorio non si costruiscono con mega-opere irrealistiche, ma con investimenti concreti, verificabili e sostenibili.
Sala stampa della Camera dei deputati, martedì 25 novembre – ore 13:00
Si terrà domani, 25 novembre, alle ore 13:00, presso la Sala stampa della Camera dei deputati, la conferenza stampa di presentazione del Corteo Nazionale NO PONTE in programma a Messina il 29 novembre.
L’iniziativa è promossa da un fronte ampio e trasversale: oltre 80 associazioni, comitati, partiti e movimenti che negli anni hanno espresso un impegno costante contro il progetto del Ponte sullo Stretto e per un modello di sviluppo reale, sostenibile e fondato sui bisogni dei territori. Durante la conferenza stampa saranno illustrati i contenuti politici della mobilitazione, alla luce anche dei recenti rilievi e dinieghi della Corte dei Conti, che hanno messo in evidenza criticità rilevanti del progetto:
* assenza di coperture finanziarie certe,
* rischi di squilibrio nella spesa pubblica,
* elementi progettuali non definiti o incoerenti,
* timori fondati sui potenziali impatti economici, ambientali e sociali,
* incertezza sui tempi, sulla sicurezza e sulla governance dell’opera.
Si tratta di osservazioni che confermano quanto comitati, cittadini ed esperti denunciano da anni: il Ponte non è una priorità, non è una soluzione ai problemi strutturali del Sud e rischia di assorbire risorse fondamentali per infrastrutture realmente necessarie – dalla messa in sicurezza del territorio al trasporto pubblico, dai collegamenti ferroviari alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il corteo del 29 novembre sarà dunque una grande manifestazione nazionale, aperta a tutti e tutte, per ribadire una visione alternativa: sviluppo, lavoro, mobilità, tutela dell’ambiente e sicurezza del territorio non si costruiscono con mega-opere irrealistiche, ma con investimenti concreti, verificabili e sostenibili.
Sala stampa della Camera dei deputati, martedì 25 novembre – ore 13:00
Si terrà Martedì 25 novembre alle ore 13:00, presso la Sala stampa della Camera dei deputati, la conferenza stampa di presentazione del Corteo Nazionale NO PONTE in programma a Messina il 29 novembre.
L’iniziativa è promossa da un fronte ampio e trasversale: oltre 80 associazioni, comitati, partiti e movimenti che negli anni hanno espresso un impegno costante contro il progetto del Ponte sullo Stretto e per un modello di sviluppo reale, sostenibile e fondato sui bisogni dei territori.
Durante la conferenza stampa saranno illustrati i contenuti politici della mobilitazione, alla luce anche dei recenti rilievi e dinieghi della Corte dei Conti, che hanno messo in evidenza criticità rilevanti del progetto:
* assenza di coperture finanziarie certe,
* rischi di squilibrio nella spesa pubblica,
* elementi progettuali non definiti o incoerenti,
* timori fondati sui potenziali impatti economici, ambientali e sociali,
* incertezza sui tempi, sulla sicurezza e sulla governance dell’opera.
Si tratta di osservazioni che confermano quanto comitati, cittadini ed esperti denunciano da anni: il Ponte non è una priorità, non è una soluzione ai problemi strutturali del Sud e rischia di assorbire risorse fondamentali per infrastrutture realmente necessarie – dalla messa in sicurezza del territorio al trasporto pubblico, dai collegamenti ferroviari alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il corteo del 29 novembre sarà dunque una grande manifestazione nazionale, aperta a tutti e tutte, per ribadire una visione alternativa: sviluppo, lavoro, mobilità, tutela dell’ambiente e sicurezza del territorio non si costruiscono con mega-opere irrealistiche, ma con investimenti concreti, verificabili e sostenibili.
“Il rapporto annuale della mobilità degli italiani offre un contributo fondamentale al dibattito pubblico sui trasporti nel nostro paese: il compito delle istituzioni e della politica deve essere quello di leggere e studiare questi dati per orientare e non solo subire le trasformazioni che stiamo vivendo. L’Italia è un paese che va avanti a due velocità perché da un lato abbiamo centri sempre più interconnessi ma al tempo stesso restano tagliati fuori una grande parte dei collegamenti verso periferie e aree interne. Questo sta portando sempre più persone a ricorrere all’utilizzo del mezzo privato con un tasso di motorizzazione in costante aumento che ha superato per la prima volta la soglia di 70 auto ogni 100 abitanti, a fronte di una media europea di circa 12 punti più bassa. L’unica strada per invertire questa tendenza, con 41,3 milioni di auto che restano ferme per il 93- 95% della giornata, è investire su un sistema di trasporto pubblico locale efficiente su tutto il territorio nazionale.”. Lo dichiara il deputato Pd e vicepresidente in Commissione Trasporti, Andrea Casu intervenendo alla presentazione del nuovo rapporto Isfort.
“C’è un problema di risorse innegabile – sottolinea il parlamentare – che l’attuale manovra di bilancio non affronta minimamente e che come PD abbiamo chiesto di correggere subito: non solo mancano almeno 800 milioni di euro per adeguare il fondo nazionale trasporti all’aumento dell’inflazione, ma il Governo di Meloni e Salvini non ha nemmeno garantito la certezza di tutti i finanziamenti necessari a rispettare la firma dell’accordo sottoscritto con imprese e sindacati sul rinnovo dei contratti per oltre centomila lavoratrici e lavoratori del settore.”.
“Sulla sicurezza stradale, infine, c'è ancora moltissimo da fare e tutti i dati dimostrano che la situazione rimane critica con oltre 3030 morti e 173 mila scontri solo nel 2024. Per cambiare non abbiamo bisogno certo di altri cortei di macchine come quello organizzato a Roma da Fratelli d’Italia ma di più coraggio nello scegliere le politiche che stanno dimostrando di riuscire a salvare il maggior numero di vite, come le città 30 che abbassano il limite della velocità nelle aree dei centri urbani con più alta densità di pedoni.”, conclude Casu.
DAL PD SOLO INTERVENTI CONCRETI PER AIUTARE FAMIGLIE E GIOVANI
“Cirielli parla di una Campania che non esiste. Chi vive davvero questa regione sa bene che in questi anni sono stati fatti interventi concreti per i giovani: trasporto pubblico gratuito per tutti gli universitari fuori sede, migliaia di corsi di formazione per disoccupati e inoccupati, sostegni mirati per aprire nuove imprese, bandi e agevolazioni per chi vuole costruirsi un futuro qui.
Di quale “assistenzialismo ai giovani” parla Cirielli? Questo non è mero assistenzialismo, ma si tratta di strumenti che hanno dato a molti ragazzi la possibilità di formarsi, lavorare, mettersi in gioco. È facile lanciare accuse senza conoscere i problemi reali delle famiglie che cercano solo di dare un’opportunità ai propri figli.
Ricordo, inoltre, che molte delle misure che oggi Cirielli critica sono state votate anche da esponenti che fino a pochi giorni fa sedevano nella maggioranza regionale e che ora sono nella sua coalizione.
La Campania risponderà alle urne a questa propaganda superficiale e contraddittoria. I cittadini non si faranno prendere in giro”. Lo dichiara Stefano Graziano deputato del Pd e capogruppo in commissione Difesa della Camera.
“Nel 2024 almeno 3.030 persone sono morte sulle strade italiane, tra cui troppi giovani. Oggi ci uniamo al dolore della famiglia per un ragazzo di 19 anni che ha perso la vita a Milano: l’ennesima vittima di una scia di sangue intollerabile che deve essere fermata. Chi ha responsabilità politiche non può girarsi dall’altra parte di fronte a questo dramma e deve agire senza divisioni, perché le istituzioni devono essere unite per salvare vite” dichiara l’on. Andrea Casu, deputato Pd e Vice Presidente Commissione Trasporti. “L’Europa chiede di dimezzare le vittime entro il 2030, ma questo non potrà accadere senza rendere strutturali le misure che ovunque nel mondo, e in Italia come dimostrano i dati ISTAT divisi per provincia, stanno garantendo i migliori risultati a partire dalle città a 30 km/h. Serve inoltre più educazione stradale già a partire dalle scuole, un ricorso maggiore alla tecnologia orientata alla sicurezza, formazione permanente alla guida durante tutta la vita, oltre a investimenti, assenti nella manovra che anzi taglia il
Fondo per la mobilità sostenibile e le ciclovie urbane, per rendere più sicura la ciclabilità e più efficiente il trasporto pubblico locale, necessari per offrire alternative concrete ai mezzi privati in circolazione su tutto il territorio, anche nelle aree interne e nelle periferie.” Continua Casu, che aggiunge: “Nella Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, anche lo spot pubblicato dal MIT ha indica il rispetto del limite di velocità a 30 km orari nelle città come fondamentale per salvare vite ed evitare stragi. Il Ministro di quel dicastero e Fratelli d’Italia, invece, di fare campagna contro i Sindaci che vanno nella direzione che indica lo spot dovrebbero guardarlo e invitare tutti i Comuni a far crescere le zone a 30 km/h, perché i dati dimostrano chiaramente che abbassare la velocità riduce il numero di morti e feriti, come a Bologna”, conclude il deputato del Partito Democratico. “Ridurre la velocità dove c’è maggiore presenza di pedoni, bici e passeggini, non toglie libertà a nessuno, significa solo proteggere le vite di tutte e tutti. Noi scegliamo ogni giorno di stare al fianco delle famiglie e della prevenzione, sperando che cominci a farlo anche la destra. Nessuna legge restituirà chi non c’è più, ma possiamo evitare che altre famiglie vivano lo stesso dramma”.
“Venerdì pomeriggio parteciperò con piacere all’iniziativa ‘Ai ferri corti’ promossa dai Giovani Democratici di Roma, un momento di confronto sul futuro della mobilità nella nostra città e nel nostro Paese. Ringrazio i GD per aver messo al centro un tema che riguarda la qualità della vita di tutte e di tutti.” Lo dichiara in una nota il deputato del Partito Democratico e Vice Presidente della Commissione Trasporti Andrea Casu, che aggiunge: “Purtroppo, mentre le giovani generazioni chiedono più trasporto pubblico locale, più piste ciclabili, maggiore sicurezza stradale e tariffe accessibili, il governo Meloni continua a voltarsi dall’altra parte. Nessuna risorsa aggiuntiva in manovra per il TPL, nessun investimento per potenziare la mobilità sostenibile, nessun fondo per rendere gratuito il trasporto pubblico per gli studenti e per il diritto al ritorno a casa dei fuori sede come richiesto dal Partito Democratico con le proposte di legge che abbiamo presentato insieme alla segretaria Elly Schlein e il coordinamento dei circoli trasporti. Inoltre, non possiamo dimenticare che il rinnovo dei contratti per le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale è a forte rischio per il mancato rispetto da parte del Governo degli impegni siglati il 20 marzo con sindacati e imprese. Un segnale chiaro di disinteresse verso chi ogni giorno lavora nel settore e verso chi sceglie di spostarsi con mezzi pubblici per studiare o lavorare.” E sull’iniziativa di Fratelli d’Italia Roma, Casu conclude: “E come se non bastasse, domenica Fratelli d’Italia organizzerà un corteo di automobili contro il limite dei 30 km/h e contro i ciclisti, in una giornata particolarmente significativa essendo la Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada. Una provocazione che dimostra tutta la distanza di questa destra dalla realtà e dal dovuto rispetto verso le oltre 3000 persone che ogni anno perdono la vita negli scontri stradali e le loro famiglie. Mentre in tutto il mondo si punta a ridurre insieme le vittime della strada e le emissioni, loro tornano indietro di decenni. Noi continueremo a batterci, dentro e fuori il Parlamento, per una mobilità più efficiente, sostenibile e sicura.”
Così l’on. Andrea Casu, vice presidente commissione trasporti Camera che sarà ospite dell’iniziativa dei Giovani Democratici di Roma sulla mobilità, in programma venerdì 14 novembre alle ore 18.30 in Via P. Giannone. L’evento, voluto dal segretario GD Roma Jacopo Augenti e dal responsabile mobilità Gabriele Vernucci, vedrà la partecipazione anche dell’assessore di Roma Capitale Eugenio Patanè, della Consigliera Regionale Michela Califano, del Presidente della Commissione Mobilità di Roma Capitale Giovanni Zannola, della Presidente della Consulta cittadina per la sicurezza stradale, mobilità dolce e sostenibilità di Roma Capitale, e del responsabile mobilità del PD Roma Mario Sala.
“Una grave contraddizione”, così il deputato democratico Roberto Morassut intervistato sui canali social dei deputati dem definisce la manovra del governo Meloni, che da un lato discute la legge costituzionale su Roma Capitale e dall’altro taglia le risorse destinate ai trasporti. “È un paradosso – spiega – perché stiamo parlando di una riforma che dovrebbe attribuire nuove competenze alla Capitale, ma senza garantire le risorse necessarie per esercitarle”.
L’esponente Pd ricorda che il Partito Democratico ha chiesto “una legge ordinaria da approvare contestualmente, che destini fondi adeguati alle nuove funzioni della Capitale. Tuttavia, il governo, mentre in teoria si impegna, in pratica già toglie risorse fondamentali, a partire dal trasporto pubblico locale e dai finanziamenti alla metropolitana. È un esecutivo che opera in un clima di confusione. I conti non tornano, non sanno dove reperire le risorse e stanno facendo una legge di bilancio puramente ragionieristica, priva di visione e di prospettiva. Ma quando si galleggia, alla fine si rischia di affondare”.
“Il trasporto pubblico locale – conclude Morassut - coinvolge circa 100 mila lavoratori che attendono il rinnovo del contratto. Se continuano i tagli, il rischio è un peggioramento delle condizioni di lavoro e dell’efficienza del servizio. Serve, invece, un piano di investimenti vero, soprattutto a Roma, dove il sistema dei trasporti sconta anni di difficoltà aggravate dal caro energia e dal post-Covid. Il costo dell’energia resta un nodo irrisolto: Meloni aveva promesso interventi rapidi, ma nulla è accaduto. Anzi, i costi in alcuni casi sono aumentati. Questo perché manca una strategia sull’ampliamento delle fonti rinnovabili: il governo resta ancorato alle energie fossili. Una linea miope che espone il Paese a problemi ancora più gravi”.
Salvini sfiducia Giorgetti, dice che non è la sua manovra. Chiede di rivederla sul fronte rottamazione, sicurezza e pensioni. Non una parola sulle vere carenze della legge di bilancio, la più piccola degli ultimi anni: zero per la casa, zero per il trasporto pubblico locale, tutte cose di cui Salvini dovrebbe occuparsi. Non c’è una strategia per lo sviluppo e mancano del tutto politiche industriali. Il taglio delle tasse è irrilevante mentre come da tre anni a questa parte sono consistenti i tagli alle voci sanità e welfare.
Salvini sfiducia Giorgetti anche sulla spesa per la difesa: dimentica che quell’aumento è il frutto della decisione di Meloni di accettare, senza che sia sentita una parola da parte di Salvini, il diktat imposto da Trump per lo spropositato aumento della spesa militare in ogni paese Nato.
Così in una nota Chiara Braga, Capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
"Il PD sta incontrando tutte le parti sociali per un confronto costruttivo sulla situazione economica del Paese. Un dialogo che, se anche il governo avesse avviato, avrebbe probabilmente portato a una manovra economica molto diversa da quella proposta. Quella che il governo ha presentato non è altro che una legge di bilancio di austerity che, se da un lato può sembrare un espediente per "galleggiare", rischia di far affondare davvero l'Italia. È un tradimento delle promesse fatte a chi aveva votato per il cambiamento. Il governo aumenta le tasse, chiede sacrifici ai cittadini e riduce i servizi essenziali per le famiglie, senza però mettere in atto misure per favorire la crescita delle imprese". Lo ha detto Piero De Luca, deputato Pd e segretario regionale Pd Campania, questa mattina ad Agorà su Rai3.
"Tra le misure più gravi, il governo ha deciso di aumentare l'età pensionabile, annullando completamente opzione donna e quota 103 e facendo lievitare l'età pensionabile anche per le forze dell'ordine. Un passo indietro rispetto a quanto promesso in passato e una palese incoerenza con le critiche mosse dalla destra contro i governi precedenti, come quello di Monti e Fornero. Inoltre, vengono tagliate risorse vitali per la sanità, con il rischio che il settore scenda sotto il 6% del PIL nei prossimi anni, nonostante le promesse di potenziamento. Nessun intervento serio sulle assunzioni di nuovi medici, mentre la sanità continua a soffrire per la carenza di personale. Anche il trasporto pubblico locale viene penalizzato, con tagli che finiranno per gravare sulle famiglie e sulle imprese. La scuola, che dovrebbe essere una priorità per ogni governo, riceve tagli per seicento milioni di euro. E ancora, ribadisce il dem, non viene affrontato in modo adeguato il caro bollette e l'inflazione che ha ridotto il potere d'acquisto delle famiglie italiane. La riforma dell'Irpef è iniqua, perché penalizza chi ha meno e favorisce chi ha di più. In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, è fondamentale che la politica agisca con equità e giustizia sociale, riequilibrando il sistema fiscale in favore di chi è più vulnerabile. In Parlamento, lavoreremo per modificare una manovra che tradisce gli italiani e non risponde alle reali necessità del Paese".
“La Consulta certifica il fallimento totale delle norme contro gli NCC volute dal ministro Salvini che ha calpestato competenze e principi con l’unico obiettivo di colpire e vessare una singola categoria di imprese e lavoratori. Che si tratti di trasporto pubblico di linea o non, il peggior ministro della storia non fa nulla per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini e quando fa qualcosa sbaglia.” Così Andrea Casu (PD), vicepresidente Commissione Trasporti, Camera dei Deputati. “Salvini - conclude il democratico - è un re Mida al contrario, ogni cosa che tocca la peggiora”.