• 28/07/2014

“Sono innegabili i passi in avanti compiuti in I Commissione sul dl 90/2014 di riforma della Pubblica amministrazione. Anzitutto la previsione di un maggior coinvolgimento dei lavoratori e del sindacato inizialmente tagliati fuori, in particolare nell’applicazione dei due istituti della mobilità e del demansionamento, su cui si riaprono spazi di confronto e contrattazione. Anche in tema di ricambio generazionale ci sono passi in avanti, come l’allentamento dei vincoli alle assunzioni dei comuni e la risoluzione di due questioni annose relative al regime previdenziale quali "penalizzazioni" e insegnanti "quota 96". Decisamente più critico il giudizio verso i tagli alle prerogative sindacali: non tanto per l’obiettivo di risparmio in sé - condivisibile ma assai modesto - quanto per le modalità utilizzate, il mancato confronto e l’approssimazione stessa con cui la norma è stata scritta. Non tranquillizzano abbastanza le pur apprezzabili rassicurazioni fornite dal Governo perché su questo punto la norma resta scritta male e bisognava correggere e chiarire. Infine occorre sbloccare immediatamente la contrattazione collettiva, ferma da anni, perché non c’è ammodernamento della pubblica amministrazione senza il coinvolgimento dei lavoratori. Se, come probabile, il Governo porrà la fiducia la voteremo senz’altro per il giudizio che diamo complessivamente positivo. Ciò non toglie che i problemi indicati attendono soluzioni, alcune delle quali sarebbero a costo zero”.

Così i deputati democratici Davide Baruffi e Anna Giacobbe.