Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Mercoledì, 1 Dicembre, 2021
Nome: 
Luca Rizzo Nervo

A.C. 3374​

Grazie, Presidente. Pochi minuti per spiegare le ragioni del voto di fiducia che esprimerà il gruppo del Partito Democratico al Governo anche in occasione di questo provvedimento; un provvedimento che, come è stato detto, era un provvedimento atteso, atteso dal mondo della cultura, atteso dal mondo sportivo, atteso dall'economia della notte, dei locali, ma atteso, in realtà, da tutti i cittadini italiani. Infatti, la riapertura, con numeri di sostenibilità, di teatri, cinema, musei, concerti ed eventi sportivi è stato il segnale di una ripartenza a lungo agognata dopo mesi terribili per tutti, e in particolare per tanti lavoratori impediti nel proprio lavoro non già, come qualcuno strumentalmente ancora oggi continua a far credere, continua a dire, dal green pass, ma da quel dramma collettivo che è stato ed è il COVID, con le incertezze dettate da un fenomeno epidemico nuovo, sconosciuto, di difficile gestione. Un provvedimento atteso perché restituiva in parte quella normalità di abitudini, di relazioni sociali delle persone che davvero abbiamo sentito, come tutti, come una grande mancanza lungo questi due anni terribili. Ma discutiamo questo provvedimento - è già stato detto - in un paradosso se vogliamo, in un momento in cui di nuovo vi è una crescita della curva epidemiologica, una crescita dei contagi, l'avvento di nuove varianti, che pur non è una sorpresa. Chiunque sappia di virus sa che, quando un virus continua a circolare, continua anche a mutare, e quindi le mutazioni e le varianti del virus sono una normalità epidemiologica.

Eppure questo, ovviamente, giustamente, sta alzando il livello di attenzione, e quindi, conseguentemente, ha già determinato una serie di scelte che vanno nella direzione di un innalzamento del livello di guardia; scelte che però, e ci tengo a dirlo, ribadiscono la scelta del green pass come una scelta che ha tutelato, insieme a una campagna vaccinale importante nei numeri, il nostro Paese. Ed è giusto, oggi, nel momento in cui si fa un nuovo provvedimento, immaginare uno strumento rafforzato quale sarà, quale è il super green pass, proprio perché è giusto riconoscere ai tanti italiani che con straordinaria resilienza hanno affrontato questi due anni terribili l'avere compiuto un gesto di civiltà, un gesto di responsabilità civile verso il nostro Paese, che è stato quello di vaccinarsi.

Quindi quella scelta è giusto che venga premiata, è giusto che quella normalità ritrovata, anche grazie a quel gesto, soprattutto grazie a quel gesto di responsabilità personale e collettiva, diventi un elemento confermato nel prosieguo, anche in un momento così complesso. Presidente, questo paradosso che discutiamo del “decreto Capienze”, dell'aumento delle capienze in settori importanti e strategici, nel momento in cui siamo dovuti già intervenire di nuovo per l'incedere di un'ondata nuova del COVID, in realtà ci dice che, per affrontare questa vicenda, è stato necessario e continua ad essere necessario e continuerà anche nel futuro ad essere necessario lavorare con il massimo della flessibilità, da un lato, ancorando i provvedimenti, le scelte del Governo e del Parlamento a una dinamica, a una dinamicità della situazione che non è dettata dalla volontà di qualcuno, ma è dettata dalle dinamiche del virus stesso. Quindi non c'è, non c'è stata nei provvedimenti precedenti nessuna rigidità ideologica nell'immaginare prima le chiusure e poi lo strumento del green pass, nel sollecitare la scelta della vaccinazione come una scelta di responsabilità collettiva. C'è stata una scelta, una scelta di rigore e di gradualità, una scelta non punitiva verso qualcuno, ma una scelta che a tutt'oggi ha rappresentato, rappresenta e continuerà a rappresentare l'interesse nazionale in un tempo come questo.

E quelle scelte, l'impegno sulla campagna vaccinale, la scelta del green pass, oggi danno al nostro Paese un piccolo, ma importante vantaggio competitivo anche rispetto agli altri. Sono guardate come esperienze benchmark da altri Paesi, da altre nazioni, che stanno correndo ai ripari.

Quei Paesi, quelle Nazioni che hanno compiuto scelte e che hanno ceduto, in un certo modo ed in alcuni casi, ad un certo populismo pandemico, che ha assecondato a volte delle spinte alla banalizzazione dei rischi. Chi lo ha fatto, oggi, vive ulteriori situazioni drammatiche e difficili da riportare ad una normalità e scelte che condizionano - è stato detto anche in precedenza - anche la nostra sicurezza e la nostra salute, quella dei cittadini italiani, in un mondo fortemente interconnesso, in cui nessuno può pensarsi al sicuro da solo, in base alle proprie scelte solo nazionali. Il richiamo, che è stato fatto prima anche dal collega Fornaro, sul ruolo dell'Europa rispetto alla tutela della salute dei cittadini, credo che sia un richiamo importante e sarà importante tenerne conto nel prossimo futuro, anche quando saremo - speriamo presto - fuori da questa pandemia. Quindi, il voto di fiducia di oggi ha ad oggetto un provvedimento importante, che ha tanti aspetti importanti e che è stato anche ulteriormente migliorato dal lavoro parlamentare importante che si è svolto in Senato. Ha contenuti che riguardano i teatri, i cinema, i concerti, i musei, i luoghi della cultura, il mondo dello sport. Il provvedimento contiene anche altre norme - che ci tengo, almeno in un caso, a segnalare -, ad esempio, un importante incremento di 3.000 posti, nel sistema di accoglienza e integrazione, che consente ai comuni di accogliere - in un quadro, non solo di mero vitto e alloggio, ma di integrazione delle persone - coloro che provengono dalle zone più disastrate del mondo, e di andare incontro, oggi in particolare, alla drammaticità dell'emergenza afgana. Quindi - ripeto - è un provvedimento ricco di questioni importanti, che vive però il paradosso di essere un provvedimento solo di poche settimane fa, che oggi risulta già superato dai fatti e che invece chiede, nel prosieguo del lavoro del Governo sulla pandemia, di ribadire quella scelta di rigore, gradualità e flessibilità nel definire gli strumenti di ancoraggio alle evidenze scientifiche, che noi sosteniamo e che consideriamo una scelta giusta. Per queste ragioni, il PD darà ancora convintamente fiducia al lavoro del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).