• 27/11/2014

“E’ il caso che Angelino Alfano inizi a occuparsi di ciò che gli compete, anziché giocare una partita persa in partenza contro i diritti fondamentali delle persone”. E’ quanto afferma Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico ed esponente della comunità gay, sulla decisione della procura di Udine, resa nota ieri sera, di considerare illegittimo l’annullamento da parte del prefetto su ordine del Viminale della trascrizione di un matrimonio tra due donne celebrato all’estero e trascritto dal sindaco udinese Furio Honsell.

“La procura in primis - prosegue Zan - parla di ruolo autoritario e di prevaricazione del prefetto, atti incompatibili con la legge, e come volevasi dimostrare la crociata meramente ideologica di Alfano si rivela un imbarazzante fuoco di paglia. Il ministro riscriva le sue priorità: anziché pensare da mattina a sera a come negare tutele e sicurezze alle nuove famiglie - che peraltro compiono enormi sacrifici per vivere ogni giorno con trasparenza le loro relazioni di coppia e spesso anche di genitorialità omosessuale -, pensi alla lotta alla mafia e alla corruzione dilagante nel nostro Paese, e concentri le proprie forze per ristabilire la legalità. In altre parole faccia il ministro dell’Interno e non l’ayatollah”.