• 20/01/2015

“Nell’attesa di conoscere i dettagli del Decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri sulla riforma delle grandi banche popolari, mi pare che il cuore del testo sia l’accorpamento di dieci istituti. Vedremo cosa ci propone il Governo che al termine del Cdm ha ridimensionato l'intervento escludendo le BCC e le popolari più piccole. E’ certo che serve un confronto per riformare il credito alle imprese, sarebbe una grande occasione per tutti, soprattutto al tempo della crisi. Speriamo che questo provvedimento, che di certo non diminuisce il numero dei banchieri, serva a rendere trasparente il mercato del credito e le strategie bancarie nel nostro sistema. Più che la governance, è necessaria una riforme del credito e questa operazione non assicura che arrivino presto soldi alle imprese: impegniamoci quindi ad aiutare le piccole e medie imprese a ristrutturare il debito a breve termine in debito a medio e lungo dai venti ai trent'anni con una maxi garanzia dello Stato.La carenza di liquidità nelle imprese va affrontata con profonde ristrutturazioni accompagnate dallo Stato e dal sistema bancario. Gli imprenditori non aspettano altro e ne sarebbero sicuramente felici”. Lo afferma il presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, il quale aggiunge: “dobbiamo fare presto anche se, alla vigilia della nuova elezione del Capo dello Stato, sarebbe prudente limitare l’uso della decretazione d’urgenza”.