Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la crisi che ha colpito i lavoratori delle Funivie di Savona si protrae ormai da anni, con gravi ripercussioni sia occupazionali sia sull'intera filiera portuale ed economica savonese;
negli anni passati il Parlamento e il Governo sono già intervenuti con proroghe degli ammortizzatori sociali per garantire la tenuta occupazionale, a testimonianza della rilevanza della vertenza e dell'urgenza di individuare una soluzione strutturale;
lo stesso Governo, attraverso dichiarazioni pubbliche e visite istituzionali, ha riconosciuto l'importanza strategica dell'infrastruttura, affermando che le risorse necessarie sono disponibili e che «questa struttura deve ripartire», come dichiarato dal Ministro Salvini durante la visita all'impianto di Cairo Montenotte nell'ottobre 2024;
appare ormai indifferibile un piano di rilancio che vada oltre la proroga degli ammortizzatori sociali e che punti concretamente al potenziamento e alla modernizzazione dell'infrastruttura, anche attraverso l'integrazione ferro/fune, per rafforzare il sistema della portualità savonese e garantirne la competitività;
in tale contesto è stata più volte sollecitata la convocazione di un tavolo ministeriale urgente con la partecipazione delle organizzazioni sindacali e degli enti locali, al fine di definire le prospettive di rilancio delle Funivie di Savona e del porto, nonché i tempi e le modalità degli interventi programmati –:
quali siano, a oggi, gli interventi concreti che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti intenda assumere per garantire la ripartenza delle Funivie di Savona, sia in termini di risorse economiche sia di tempistiche attuative e se sia stata programmata la convocazione di un tavolo di confronto con sindacati ed enti locali, e con quali obiettivi e scadenze;
quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere per assicurare l'integrazione infrastrutturale ferro/fune e il rafforzamento della portualità savonese, così da restituire certezza e prospettive di lavoro ai dipendenti e all'intero territorio.