Discussione generale
Data: 
Lunedì, 3 Novembre, 2025
Nome: 
Andrea Casu

Scheda della mozione

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, su questo tema si porta avanti un lavoro che ha già impegnato il Parlamento in questa legislatura. Come Partito Democratico, in più occasioni, abbiamo presentato proposte e raccolto il testimone di un lavoro che affonda le radici nelle precedenti legislature, il lavoro dell'onorevole Leonardo Impegno, che ringrazio per avere sempre dedicato, con grande attenzione, il suo impegno politico e istituzionale all'approfondimento di questo tema che interroga una profonda ingiustizia, che si verifica ogni giorno e che divide in due il Paese; l'ennesima situazione che divide non solo l'Italia, tra Nord e Sud, ma anche regione da regione, provincia da provincia, cittadino da cittadino.

Alla luce di quello che sta avvenendo, a oltre vent'anni dalla liberalizzazione delle tariffe, dopo numerosi interventi legislativi, il sistema assicurativo continua, infatti, a presentare gravi squilibri, con differenziazioni territoriali eccessive e discriminazioni economiche a danno, in particolare, di una serie di automobilisti residenti in gran parte nelle regioni del Mezzogiorno.

La Legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2017 ha introdotto, nel codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, importanti disposizioni volte alla progressiva riduzione delle differenze tariffarie sul territorio nazionale, a parità di rischio, nei confronti degli assicurati virtuosi residenti nelle province a maggior tasso di sinistrosità che installano dispositivi telematici per il monitoraggio dei comportamenti di guida e la prevenzione delle frodi assicurative. Nonostante tali interventi, la situazione di disparità rimane persistente: la diffusione della scatola nera, installata nel 45,5 per cento delle autovetture assicurate nella provincia di Napoli e nel 56,7 per cento a Caserta, contro il 13,7 per cento a Milano, dimostra come gli automobilisti meridionali, per lo più tracciati e virtuosi, continuino a sopportare premi mediamente superiori del 60 per cento rispetto ad altri.

Secondo la pubblicazione statistica Ivass del settembre 2025 sull'andamento dei prezzi effettivi per la garanzia RC auto, nel secondo trimestre 2025, il prezzo medio della garanzia è pari a 415 euro, in aumento, su base annua, del 3,7 per cento in termini nominali e del 2 per cento in termini reali, tenendo conto dell'inflazione. Il trend mostra una ripresa della crescita dalla metà del 2022, dopo un calo costante iniziato nel 2014.

Nel secondo trimestre del 2022, il prezzo medio era pari a 353 euro, con un incremento nominale complessivo del 17,5 per cento. A livello territoriale, la metà delle province italiane registra premi superiori a 389 euro, e nelle province più costose si superano i 418 euro. Permane un forte divario: a Napoli si pagano, in media, 264 euro in più rispetto ad Aosta.

Per i ciclomotori, nelle province del Sud, i premi sono mediamente più elevati: 411 euro a Napoli, 352 euro a Caserta; per i motocicli, il premio raggiunge gli 855 euro a Napoli e 489 euro a Salerno. Le tavole, allegate alle pubblicazioni Ivass, evidenziano una mancata differenziazione territoriale nei premi delle garanzie delle RC auto e ciclomotori, anche a parità di classi di merito.

Ecco, vedete, abbiamo cominciato a dare questi dati, che sicuramente anche il Governo conosce - potremo continuare e approfondiremo ulteriormente questi dati nella mozione che, come Partito Democratico, segnaleremo su questo tema - per dire che è indispensabile un'assunzione di responsabilità su questo tema e prendere atto, in Parlamento, che tutti gli strumenti messi in campo per cercare di garantire, nell'attuale quadro di regole, una correzione rispetto allo squilibrio in atto non sono stati sufficienti.

Ora, ci possono essere diversi atteggiamenti, tra cui quello di negare il problema, di fare finta che il problema non ci sia, che il problema non stia generando tutta una serie di azioni e reazioni da parte di persone che cercano di trovare il modo, comunque, di muoversi. Tale problema si inserisce, tra l'altro, in una cornice più generale di crisi del trasporto pubblico locale, di difficoltà per le aree interne, di difficoltà per le periferie: spesso, per molte persone, purtroppo, il mezzo privato diventa uno strumento indispensabile per andare al lavoro, per portare i figli a scuola o per tornare all'università, magari nel comune dove l'unica fermata del trasporto pubblico locale è stata soppressa o dove l'ultimo treno è stato tagliato. Ecco, da questo punto di vista, è indispensabile che ci sia un'assunzione di responsabilità.

Abbiamo messo in campo una serie di iniziative e di proposte. Abbiamo provato a farlo in termini normativi, continuiamo a farlo e lo facciamo, rilanciando un'idea che avevamo più volte presentato in quest'Aula, che era quella di inserire un intervento legislativo organico volto a ristabilire il principio di equità tariffaria nel mercato RC auto, prevedendo e monitorando un percorso stabile di riduzione di tariffe per i conducenti e contraenti che, negli ultimi cinque anni, non abbiano provocato sinistri con responsabilità prevalente, al fine di giungere a un allineamento tariffario sul territorio nazionale per la classe di merito ai soggetti virtuosi, eliminando differenziazioni territoriali non giustificate dal rischio reale e contrastando la diffusione del fenomeno delle auto con targhe estere.

Da questo punto di vista, con questa mozione, ribadiamo il nostro impegno e diciamo al Governo: troviamo insieme quale possa essere l'intervento legislativo organico più efficace per raggiungere questo obiettivo. Ma mettere nelle condizioni… Chi? Stiamo parlando solo delle persone che non hanno fatto alcun tipo di sinistro, non degli altri. Chi non ha fatto alcun tipo di sinistro non può essere condannato a una così grande disparità solo per il codice di avviamento postale o per il comune di residenza. Chi non ha fatto alcun tipo di sinistro, chi ha garantito una condotta efficace ed equa deve essere tutelato nello stesso modo su tutto il territorio nazionale, altrimenti il senso dell'uguaglianza, che è un principio cardine della nostra Costituzione, viene meno nel momento in cui facciamo la nostra prima richiesta di RC auto. E non solo. Chiediamo: di promuovere iniziative affinché le imprese di assicurazioni riconoscano a tutti gli assicurati, che non abbiano denunciato sinistri negli ultimi cinque anni, l'applicazione del premio medio previsto per il territorio nazionale della corrispondente classe universale di assegnazione; di prevedere una verifica trimestrale, da parte dell'Ivass, dei dati relativi ai sinistri che le imprese di assicurazione sono tenute a inserire nella banca dati dei sinistri, al fine di assicurare criteri omogenei e oggettivi per il trattamento dei dati stessi; di rafforzare, in collaborazione con l'Istituto di vigilanza delle assicurazioni, l'Automobile Club d'Italia e le Forze di Polizia, l'interoperabilità tra le banche dati pubbliche e private, concernenti la copertura assicurativa obbligatoria dei veicoli e l'integrazione dei sistemi di controllo, al fine di consentire controlli automatizzati in tempo reale sull'effettiva validità della copertura assicurativa durante la circolazione dei veicoli, garantendo il pieno e tempestivo accesso alla banca dati dei veicoli assicurati, al pubblico registro automobilistico e agli archivi della motorizzazione civile, nonché il coordinato coinvolgimento delle amministrazioni competenti e delle Forze dell'ordine, attraverso l'utilizzo di sistemi di rilevamento presenti sul territorio, assicurandone la necessaria omologazione e interoperabilità; di potenziare i sistemi informativi a disposizione delle Forze di Polizia e delle amministrazioni locali per il rilevamento dei veicoli non assicurati; promuovere, anche attraverso campagne informative coordinate, una maggiore consapevolezza dell'obbligo assicurativo e dei rischi connessi alla sua violazione; di sostenere la transizione verso un modello europeo di assicurazione responsabile e accessibile, in cui la tutela dei cittadini, la concorrenza leale e la sostenibilità sociale del sistema assicurativo costituiscano obiettivi complementari e non un'alternativa.

Vedete, è un pericolo per tutti noi il fatto che ci siano persone che girano senza avere nemmeno l'assicurazione dell'auto o della moto, e questo deve essere contrastato, facendo comunicare fra loro tutti i sistemi di rilevazione, tutti i sistemi di intervento. C'è una tecnologia, nelle nostre strade, che è straordinaria, ma questa tecnologia non può essere orientata solo a multare determinati comportamenti; deve essere orientata a garantire la sicurezza di tutti e a intervenire su un monitoraggio più attento e una condivisione maggiore.

Sono state avviate sperimentazioni, azioni, in questi anni, ma, evidentemente, non sono sufficienti, perché il dato dei mezzi che si muovono senza assicurazione sulle nostre strade è un dato ancora di milioni. Noi dobbiamo essere in grado di intervenire, da questo punto di vista, però tenendo conto che, intrecciata a questa questione di legalità, c'è anche una gravissima questione sociale che non possiamo far finta di non affrontare.

Questo attuale sistema genera ineguaglianze, diseguaglianze e squilibri territoriali, spacca in due il Paese e le comunità e colpisce anche quelle persone che non lo meritano, perché sono persone che hanno sempre guidato con grandissima attenzione, hanno fatto del loro meglio per poter contribuire in sicurezza alla mobilità collettiva attraverso la propria azione e non è possibile che vengano punite solamente sulla base della residenza. Per questo noi chiediamo questo doppio intervento al Governo e lo facciamo con una mozione, dopo averlo fatto con emendamenti e proposte di legge, nella speranza che possa finalmente cambiare direzione e assumere la consapevolezza di questo tema.