Data: 
Mercoledì, 5 Novembre, 2025
Nome: 
Andrea Casu

Grazie, Presidente. Spero che i rappresentanti del Governo che hanno partecipato alla votazione non lascino tutti l'Aula, perché, per suo tramite, ci rivolgiamo al Governo per rinnovare una richiesta di informativa che abbiamo già presentato, come gruppo del Partito Democratico, dopo i fatti del liceo “Da Vinci” a Genova, quando alcuni squadristi, violenti, neofascisti, armati di spranghe, hanno distrutto aule e arredi, hanno lasciato svastiche sui muri di quella scuola, destando molta preoccupazione negli studenti, nelle famiglie, in tutte e tutti noi. Quello che chiediamo oggi a quest'Aula è di prendere atto di quello che sta succedendo a pochi metri da qui, nel liceo “Righi”. Siamo giunti… mi dispiace se a qualcuno disturba quello che sto dicendo ma…

 Al liceo “Righi” siamo giunti al terzo giorno di raid in pochi giorni. Abbiamo anche visto tutti pubblicate le immagini in questi giorni: persone con caschi, a volto coperto, che andavano sotto una scuola, che urlavano “duce, duce”, “boia chi molla”, “scendi”, “ti ammazzo”; che provavano addirittura - lo abbiamo visto questa notte - a entrare dalla finestra nella scuola affianco per riuscire a colpire altri studenti riuniti in assemblea.

Ecco, noi pensiamo che sia profondamente grave tutto quello che sta succedendo, che non debba essere minimizzato e che non debba essere sottovalutato; che in Italia non ci possano essere buchi neri del diritto, buchi neri della sicurezza; che quello che avviene negli stadi, quello che avviene nelle scuole debba richiedere la massima attenzione delle istituzioni; che questi comportamenti siano gravi; che il Governo debba rispondere alle interrogazioni che abbiamo presentato, sia alla Camera sia al Senato, per chiedere cosa sta facendo in concreto per tutelare gli studenti, per contrastare ogni forma di violenza squadrista, nazifascista nelle nostre scuole, questa “onda nera” che purtroppo sta crescendo.

E chiediamo alla Presidente del Consiglio di venire in Aula e di farlo con un'informativa, perché c'è un aspetto che non possiamo ignorare e che deve essere motivo, a nostro avviso, di un confronto aperto, alla luce del sole, nelle istituzioni parlamentari e, cioè, il fatto che, non solo, vengono compiute queste azioni, ma poi vengono anche rivendicate, vengono ripetute. C'è un raid un giorno e, poi, il secondo giorno si ritorna e, poi, c'è qualcuno che, magari, anche rivendica di averlo fatto, e lo fa perché, forse, in questo momento, purtroppo, non sente una fortissima parola di condanna, in primo luogo, della Presidente del Consiglio nei confronti di questi comportamenti.

Non è accettabile, non è tollerabile questo tipo di reazione da parte di chi guida le istituzioni del nostro Paese. Noi chiediamo un'assunzione di responsabilità collettiva. Voglio usare le parole che oggi, in un'intervista rilasciata alla stampa, ha utilizzato il Vicepresidente della Camera Rampelli, che ha detto che assolutamente - rispondendo, tra l'altro, di una cosa che a nostro avviso non c'entra assolutamente nulla, ma che, se è utile ribadire, ribadiamo, con l'oggetto del pericolo vero, rappresentato da questi violenti nazifascisti squadristi che attentano alla sicurezza degli studenti -, la scuola non deve diventare una sezione del PD o di nessun partito. Ecco, noi lo vogliamo dire veramente con il cuore in mano: la scuola deve essere una comunità educante, deve educare i giovani ai valori della Costituzione, deve essere il luogo dove si formano le nuove generazioni, e noi lo diciamo e lo ribadiamo e lo difendiamo con forza in ogni sede. Ma quello che vogliamo sentire è la Presidente del Consiglio dire che, da Presidente del Consiglio, si batte per impedire che la scuola italiana diventi un bivacco di manipoli. Sono queste le parole che mancano, è questa l'azione che manca da parte del Governo e questo è quello che chiediamo con questa informativa.