Missioni internazionali

12/05/2015

Missioni internazionali: da tempo attesa, arriva la Legge quadro

La Camera ha approvato la legge sulle Missioni internazionali con 321 voti a favore e nessun voto contrario. Ora il provvedimento passa al Senato.

Cosa prevede la legge:

Dalle procedure di autorizzazioni alle paghe degli operatori, le nuove norme daranno certezze e stabilità agli interventi del nostro Paese negli scenari mondiali.

Se ne parla da tantissimo tempo, e finalmente oggi la Camera ha approvato una legge quadro per le missioni internazionali svolte dal personale appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia e da operatori civili che operano congiuntamente negli stessi teatri di intervento.

Nel nostro ordinamento giuridico, fino ad oggi, non esisteva una normativa di carattere generale riguardante le missioni internazionali con la conseguenza che ogni aspetto delle missioni, compresi ovviamente il trattamento economico e normativo del personale impegnato, è stato di volta in volta regolato nell'ambito dei provvedimenti legislativi d’urgenza che finanziano le missioni stesse.

L’efficacia di queste norme, data la natura giuridica dei decreti leggi, è stata dunque limitata nel tempo: di qui la necessità di provvedere alla loro continua reiterazione, con conseguenti rischi di difetti di coordinamento normativo e di incertezza circa le disposizioni applicabili nei diversi teatri operativi.

L’opportunità di una Legge quadro nasce dunque dalla volontà di stabilizzare questo tipo di interventi sia per dare più certezze agli operatori, militari e civili, sia per rendere più solida la partecipazione italiana alle missioni internazionali.   

Per quanto riguarda la Procedura autorizzativa, la legge stabilisce che il Consiglio dei ministri, previa informazione al Presidente della Repubblica, delibera circa la partecipazione italiana a missioni internazionali ma sono poi le Camere ad approvare o negare l'autorizzazione delle missioni stesse con atti di indirizzo. Nelle sue comunicazioni alle Camere, il Governo deve indicare, per ciascuna missione, l'area geografica di intervento, gli obiettivi, la base giuridica di riferimento, la composizione degli assetti da inviare, compreso il numero massimo delle unità di personale coinvolte, nonché la durata programmata e l’ammontare delle risorse finanziarie stanziate a valere sul fondo di cui all’articolo 3. La procedura vale anche per l’eventuale proroga delle missioni. Per quanto riguarda la copertura finanziaria delle spese connesse alle missioni, essa spetta al Parlamento con l'approvazione dei relativi provvedimenti legislativi: per evitare incertezza su questo punto, viene istituito, come più e più volte richiesto in questi anni, un Fondo missioni  nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze la cui dotazione sarà stabilita annualmente dalla Legge di Stabilità.

La legge quadro dispone norme su una vasta gamma di questioni: dalle indennità di missione, al trattamento assicurativo, previdenziale e assistenziale, dalle norme su prigionieri e dispersi alle norme su orari di lavoro e valutazione del servizio prestato, dal personale civile alla figura del consigliere per la cooperazione civile. Inoltre stabilisce che al personale che partecipa alle missioni internazionali nonché al personale inviato in supporto si applica il codice penale di pace e che la competenza è del tribunale militare di Roma.

Ultimo ma certo non meno importante: nel complesso la Legge quadro garantisce che l’uso della forza militare da parte del nostro Paese sia realizzato nel rispetto della Costituzione; nel quadro di un multilateralismo istituzionalizzato (ONU, UE, NATO); dentro le regole della legalità internazionale (regole d’ingaggio, protezione dei civili).

 

 
 
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