Discussione generale
Data: 
Martedì, 12 Dicembre, 2023
Nome: 
Piero De Luca

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Grazie, Presidente. Il prossimo Consiglio europeo esaminerà importanti questioni di estrema attualità. Anzitutto, la situazione in Medio Oriente. La barbara aggressione del 7 ottobre scorso è stata una vera e propria azione terroristica e come tale va condannata, con forza e fermezza. Per questo esprimiamo, ancora una volta, una piena solidarietà e vicinanza alla popolazione d'Israele e il più profondo cordoglio per le vittime di questo drammatico attacco. La comunità internazionale e l'Europa hanno il dovere di ribadire il diritto di Israele a esistere come Stato in sicurezza, pretendendo al tempo stesso che la sua difesa sia operata nel rispetto del diritto internazionale e umanitario. Per questo, vi invitiamo a sostenere ogni iniziativa per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas ma anche ad affrontare il dramma di Gaza chiedendo un cessate il fuoco umanitario e l'apertura dei valichi per gli aiuti umanitari necessari alla popolazione palestinese, il tutto lavorando senza sosta per una prospettiva di pace che riaffermi il diritto di Israele e Palestina alla coesistenza, sulla base dello spirito degli accordi di Oslo, con l'obiettivo di realizzare il motto “due popoli e due Stati”.

Si discuterà poi del conflitto in Ucraina, come ricordava la Presidente del Consiglio, anche nell'ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale. Sono passati quasi due anni dalla violenta e ingiustificabile aggressione russa. Permettetemi, a nome del Partito Democratico, di rivolgere ancora una volta, anche in quest'occasione, un pensiero di vicinanza e un abbraccio alla popolazione ucraina, a quella rimasta in patria e agli oltre 8 milioni di rifugiati in Europa, soprattutto donne e bambini. Siamo con voi, non vi lasceremo soli. Per questo invitiamo il Governo a mantenere gli impegni assunti già nei mesi scorsi per sostenere l'Ucraina con tutte le forme di assistenza necessaria. Vi invitiamo a supportare l'apertura dei negoziati per l'adesione all'Unione e a lavorare per una soluzione diplomatica di pace, per una pace giusta. Su questo siete in linea con la posizione che noi abbiamo assunto nei mesi scorsi. Ci chiediamo come facciate, invece, a mantenere questa posizione al vostro interno, visto che avete un Vicepremier che, pochi giorni fa, ha invitato a Firenze, peraltro senza successo, proprio quei sovranisti che ostacolano da mesi, in ogni occasione, il sostegno all'Ucraina. Lo sapete o no che Orbán è il più grande oppositore alle sanzioni della Russia e dell'adesione dell'Ucraina all'Unione europea? Come pensate di supportare gli sforzi europeisti e internazionali per aiutare l'Ucraina con queste sgangherate iniziative sovraniste che un pezzo di maggioranza continua a portare avanti? Da un punto di vista politico, ce lo dovete spiegare.

In Consiglio si discuterà poi di immigrazione e in questo ambito è necessario, certo, un salto di qualità nell'approccio politico comune, è evidente. Anche qui dobbiamo però essere chiari sul punto. Se in questi anni l'Europa non ha fatto passi in avanti significativi, le responsabilità sono chiare. Le responsabilità sono vostre e dei vostri amici sovranisti di Višegrad, perché vi siete sempre opposti negli anni a una piena condivisione delle responsabilità, invitando a fare da soli, ad alzare muri, a creare barriere. Dall'opposizione e, da ultimo, in campagna elettorale avete promesso di tutto, battaglie navali, porti chiusi. Una volta al Governo, però, vi siete scontrati con la realtà dura di un fenomeno epocale e strutturale che è più complesso della vostra propaganda e richiede approcci seri. Dopo un anno di gestione disumana e fallimentare al Governo, in questo abbiamo visto, signor Presidente, la differenza. Sì, perché gli sbarchi sono aumentati del 150 per cento, al contrario di quello che dicevate. Ora fate un'inversione di rotta totale rispetto agli slogan del passato e chiedete più Europa, chiedete maggiore impegno, risposte comuni e solidali. Bene. Il problema, però, è che finora non siete riusciti a ottenere nulla a Bruxelles. Sapete perché? Perché non siete credibili. Quale credibilità pensate di avere, signora Presidente del Consiglio se, mentre lei era a Lampedusa con la Presidente von der Leyen, il suo Vicepremier era a Pontida con Marine Le Pen, abbracciando Marine Le Pen e

attaccando l'Europa? Con quale credibilità immaginate di negoziare ai tavoli europei sulle riforme e le politiche migratorie? Nessuna! Questa debolezza, peraltro, si traduce in un'inconcludenza evidente. Per essere chiari, visto che lei l'ha citato, Presidente Meloni, l'Accordo con l'Albania non è un segnale di forza, è un segnale di debolezza, di grande debolezza, è il simbolo del fallimento totale di un anno di lavoro in Italia e a Bruxelles, perché, in assenza di risultati evidenti, ve li siete inventati, avete inventato una cortina fumogena, un patto che costerà milioni di euro di risorse pubbliche per una soluzione inutile, visti gli sbarchi e il numero degli arrivi quest'anno, e che soprattutto è contrario alle norme internazionali sul diritto dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo.

Il Consiglio, infine, discuterà di governance economica a partire dalla riforma del Patto di stabilità e crescita. Il primo invito che vi facciamo è semplice: attivatevi affinché la revisione del Patto sia completata quest'anno, evitando che ritorni in vigore il vecchio Patto di stabilità, il quale obbligherebbe il nostro Paese a pesanti correzioni di bilancio. Nel merito, però, vi sollecitiamo a fare di più rispetto al negoziato in corso. Quello che ci preoccupa è la vostra debolezza, al di là della retorica e della propaganda, nel far valere modifiche anche minime rispetto al testo di riforma originario, perché andate sempre a rimorchio delle posizioni di altri Stati. Questo perché vi manca l'autorevolezza necessaria e le ragioni sono varie, anzitutto la contraddizione rispetto ai vostri storici alleati, che sono da sempre i più ostili a maggiore flessibilità rispetto ai parametri europei. Abbiamo, del resto, ancora negli occhi le immagini di Salvini, il Vicepremier entusiasta del risultato di Wilders in Olanda. Lo sapete che Wilders era quello che girava per strada col cartello “neppure un centesimo all'Italia”? Come pensate di essere presi sul serio nelle trattative condotte, peraltro, dal Ministro Giorgetti, dello stesso partito di Salvini? Solidarietà piena al Ministro Giorgetti in questo tipo di negoziato, da questo punto di vista. La verità è che, mentre noi durante la pandemia abbiamo ottenuto risultati straordinari e inimmaginabili a trattati invariati, voi finora non siete riusciti neppure a ottenere la modifica di un decimale. Noi abbiamo ottenuto e abbiamo recuperato, durante la pandemia, in una situazione drammatica, quello spirito pionieristico dei Padri fondatori cui faceva riferimento un grande democratico, David Sassoli, che ricordiamo con un pensiero commosso, il cui impegno è stato decisivo in Parlamento europeo per l'adozione di questi strumenti straordinari che ancora oggi utilizziamo, come il Next Generation EU. Voi state disperdendo questo patrimonio di credibilità e i risultati politici ottenuti. Accanto al tema delle alleanze, lo state disperdendo perché la vostra debolezza deriva soprattutto dalle azioni messe in campo finora. Penso in particolare a due vicende. La prima è la modifica del PNRR, a cui lei ha fatto riferimento. Dobbiamo dire la verità: siete stati bravissimi, bravissimi a confondere le acque con un gioco delle tre carte degno del miglior prestigiatore. La verità è che il Piano ha rallentato fortemente la sua attuazione e avete dovuto ridurre fortemente gli impegni e i target relativi alla quinta rata. Non è vero, signora Presidente, che avete ottenuto maggiori risorse. Abbiamo addirittura ascoltato, nei giorni scorsi, che avete recuperato 21 miliardi in più per l'Italia. Presidente, è una fake news, lo sa o no? È falso, non è così! I 21 miliardi sono rimodulazioni di risorse già esistenti, per le quali state, dal nostro punto di vista, compiendo un disastro. Non vi permettiamo e non vi consentiamo di dire che, se contestiamo queste modifiche, perché lo abbiamo sentito dire, andiamo contro l'Italia. Noi abbiamo difeso gli interessi dell'Italia quando abbiamo ottenuto oltre 200 miliardi di euro, nonostante il vostro voto contrario, qui, in Parlamento, a luglio del 2020! Noi abbiamo ottenuto le risorse in Europa, non voi! Altrimenti parleremmo di nulla adesso! Siete voi che andate contro gli italiani quando cancellate oltre 100.000 nuovi posti in asili nido, siete voi che andate contro gli italiani quando cancellate oltre 500 case e ospedali di comunità, siete voi che andate contro gli italiani quando cancellate 10 miliardi di progetti destinati alle periferie dei nostri comuni e quando tagliate i fondi per i beni confiscati alla mafia. Altro che interesse nazionale, state producendo un disastro contro gli interessi del nostro Paese!

L'altra vicenda - mi avvio a concludere, Presidente - su cui vi state coprendo di ridicolo danneggiando il nostro Paese, lei l'ha omessa, è quella legata alla ratifica del MES. Queste vostre contraddizioni, la vostra melina imbarazzante sul punto non ci hanno dato più forza, finora, nei negoziati, ma ci hanno resi più deboli e inaffidabili a Bruxelles. Vorremmo essere chiari: vi invitiamo a mettere da parte la propaganda e a ratificare la riforma di uno strumento che è già esistente - chiariamolo bene - e che l'Italia è l'unica a non aver ratificato finora. Sgombriamo il campo, vi prego, dagli equivoci che abbiamo ascoltato finora. Noi non chiediamo l'attivazione del Fondo, Presidente, chiediamo di ratificare la riforma dello stesso.

C'è una bella differenza e chi non la capisce fa finta di non capire o è in malafede o è male informato.

Noi chiediamo di far entrare in vigore le modifiche migliorative del MES, evitando che resti in vigore quello attuale, quello che voi contestate, dando maggiore tutela ai risparmiatori europei e migliorando, com'è scritto anche in una lettera che è arrivata dal MEF, la valutazione dei titoli di debito del nostro Paese.

Allora, per tutte queste ragioni - e chiudo davvero - noi vi invitiamo a lavorare con serenità in Europa. Dovete chiarire, però, a voi stessi in Europa chi siete voi e chi è il Governo. Il Governo e la posizione del Governo sono quella sua, della Presidente, quando incontra la von der Leyen o quella di Atreju quando dialoga con Vox? La posizione del Governo è quella di Tajani, quella di Giorgetti o quella di Salvini? Tre o quattro parti in commedia non potete continuare a giocarle, perché altrimenti condannate il nostro Paese all'irrilevanza sui tavoli europei di Bruxelles.

 Vi invitiamo, allora, a non portare indietro le lancette della storia e a lavorare, come abbiamo fatto finora, per ottenere strumenti comuni all'altezza delle sfide. La sovranità da consolidare è quella europea. Rafforzare l'Europa vuol dire rafforzare la tutela e difendere al meglio gli interessi del nostro Paese. Ricordatevelo sempre.