06/05/2022
Antonella Incerti
Carnevali, Avossa, Cappellani, Cenni, Critelli, Frailis, De Filippo, Ianaro, Lepri, Pini, Rizzo Nervo, Siani, Casu, Pizzetti, Zardini, Ciampi
1-00642

La Camera,

premesso che:

la peste suina africana (PSA) è una malattia virale che colpisce i suini domestici e quelli selvatici, causando livelli di mortalità fino al 100 per cento nelle popolazioni di suini colpite. La PSA è estremamente pericolosa per i suini in quanto risulta fortemente resistente nell'ambiente, così come nei prodotti contaminati;

il virus, oltre a muoversi per contiguità, è anche capace di compiere veri e propri «balzi» e trasferire la malattia a centinaia di chilometri dal fronte endemico, come dimostrato dalle recenti analisi svolte dall'Istituto zooprofilattico sperimentate di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e confermate dal Centro di referenza nazionale per le pesti suine dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche;

nel corso del 2021 la suinicoltura italiana stava gradualmente uscendo da una fase congiunturale sfavorevole. L'esplosione dei costi delle materie prime per l'alimentazione e dell'energia e gli effetti dell'emergenza sanitaria per la comparsa in Piemonte e Liguria, nel gennaio 2022, del virus della peste suina africana nella popolazione dei cinghiali, la necessità di trovare nuovi sbocchi per l'export, hanno mutato le condizioni in cui operano gli allevatori e determinato uno scenario allarmante, che rischia di mettere a rischio la prosecuzione dell'attività nei prossimi mesi di numerosi allevamenti con conseguenti ripercussioni anche sul commercio internazionale;

dall'inizio dell'anno sono giunti i primi stop alle importazioni di carni suine e prodotti derivati made in Italy. A bloccare precauzionalmente gli acquisti dall'Italia sono stati Cina, Giappone, Taiwan, Kuwait, Cuba. Per i paesi terzi che hanno riconosciuto la regionalizzazione come USA, Canada o che non hanno formalizzato alcuna sospensione è possibile sottoscrivere certificazioni di Attestazione Sanitaria Integrativa per gli allevamenti e Certificazione export/pre-export di carni e prodotti;

nella prima settimana di maggio 2022 i casi notificati giornalmente alla UE da parte del Ministero della salute risultano essere 76 in Piemonte e 42 in Liguria. Anche se si tratta di un'area a bassa densità suinicola la preoccupazione principale è legata alla possibile diffusione nelle regioni limitrofe. Gli effetti di una sua diffusione in altre Regioni, sarebbero devastanti in termini economici considerata l'elevata diffusione dei suini in Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana. Un comparto strategico per l'agroalimentare italiano che non può essere messo a rischio dalla minaccia della diffusione del virus della PSA;

gli allevamenti professionali censiti nella banca Dati nazionale del Ministero della salute risultano essere 28.525, quelli aderenti ai circuiti DOP che rappresentano circa l'80 per cento della produzione nazionale sono 3.640 e quelli all'aperto e quindi più vulnerabili che conservano il patrimonio di biodiversità delle razze suine autoctone sono circa 500;

il comparto suinicolo italiano produce un fatturato di circa 3 miliardi di euro per la fase agricola e di circa 8 miliardi di euro per quella industriale, incidendo per il 5,8 per cento sul totale agricolo e agroindustriale nazionale;

l'ordinanza del 13 gennaio 2022 – adottata dal Ministro della salute d'intesa con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – recante «Misure urgenti per il controllo della diffusione della Peste suina africana a seguito della presenza del virus nei selvatici», ha disposto il divieto di attività venatoria e di altre attività all'aperto in diversi comuni in Piemonte e Liguria maggiormente interessate dalla diffusione del virus della PSA. Con circolare del Ministero della salute del 18 gennaio 2022 sono state definite ulteriori misure di controllo e prevenzione della diffusione della peste suina africana;

l'articolo 26 del decreto-legge n. 4 del 2022 ha previsto ristori per un totale di 50 milioni introducendo Fondi finalizzati a tutelare gli allevamenti suinicoli dal rischio contaminazione dal virus responsabile della peste suina africana (PSA) e ad indennizzare gli operatori della filiera suinicola danneggiati dal blocco alla movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati;

il decreto-legge 17 febbraio 2022 n. 9, convertito con modificazioni dalla legge n. 29 del 7 aprile 2022 ha stabilito ulteriori misure urgenti per arrestare la diffusione della Peste Suina Africana;

il 29 aprile 2022, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, in seguito all'intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, ha sottoscritto il decreto di ripartizione del «Fondo di parte capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza» per il controllo della diffusione della Peste Suina Africana con un finanziamento pari a 15 milioni di euro. Il decreto oltre a stabilire i criteri per la ripartizione del Fondo di parte capitale distribuisce le risorse in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, per arginare le gravi ripercussioni sulla salute della popolazione animale dei suini e le pesantissime perdite economiche per tutta la filiera suinicola italiana. Sono stati inoltre definiti i criteri specifici per la ripartizione dei contributi concessi come aiuti de minimis, quali la consistenza del patrimonio suinicolo e le differenti tipologie di allevamenti di suini e la classificazione dei territori interessati;

le misure sopracitate risultano significative ma vanno ulteriormente rafforzate attraverso una maggiore sinergia tra i diversi rami dell'amministrazione pubblica, a livello nazionale, regionale e locale e le parti interessate. Per rafforzare i meccanismi di prevenzione e controllo della PSA è necessaria l'integrazione di diverse competenze professionali che fanno capo alla sanità, all'ambiente e all'agricoltura,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per stanziare ulteriori risorse a sostegno della filiera suinicola italiana;

2) ad adottare iniziative per incrementare gli stanziamenti previsti nel decreto-legge n. 9 del 2022 convertito con modificazioni dalla legge n. 29 del 7 aprile 2002 al fine di rafforzare le misure di contrasto ed eradicazione della peste suina africana;

3) ad adottare iniziative a favore delle regioni interessate affinché dispongano di risorse necessarie per realizzare le attività di controllo e prevenzione richieste;

4) ad intraprendere in sede europea iniziative tese a cofinanziare l'eradicazione della PSA;

5) a rafforzare l'attività negoziale per giungere a regole condivise con i Paesi che non riconoscono il principio di regionalizzazione;

6) ad adottare iniziative tese ad affrontare la diffusione di ungulati nel nostro Paese, in particolare del cinghiale, tenendo conto dei gravi rischi sanitari generati dalla crescente diffusione della specie Sus scrofa e delle possibili ricadute economiche negative sugli allevamenti;

7) ad adottare iniziative di competenza per attuare una politica di controllo della fauna selvatica, nel caso in cui gli interventi di prevenzione dei danni e le misure ordinarie di controllo della fauna stessa siano inefficaci a realizzare gli scopi di contenimento della medesima.

 

Seduta del 9 maggio 2022

Intervento in discussione generale di Andrea Casu

Seduta del 15 giugno 2022

Dichiarazione di voto di Antonella Incerti