Giustizia

La destra vuole indebolire l'indipendenza della magistratura

31/10/2025

MELONI VUOLE AVERE MANI LIBERE E PIENI POTERI

La riforma non migliora la giustizia per i cittadini. Al referendum voteremo NO

 

Quella approvata dal centrodestra non è una riforma della giustizia, non tocca nessuno dei nodi cruciali del settore, non incide sui meccanismi di funzionamento che la rendono lenta. Non interviene sulla lunghezza dei processi, non interviene sullo scarso ricorso alle misure alternative, né sul sovraffollamento carcerario. Non interviene per risolvere la carenza di magistrati, di personale amministrativo, né per stabilizzare i tanti precari che tengono in piedi gli uffici giudiziari. Non è una riforma della giustizia.

Non è nemmeno la separazione delle carriere che inizia già dopo la riforma Cartabia: stiamo parlando di venti passaggi su novemila magistrati all’anno. Venti persone che passano da Pm a giudici in un anno. Una riforma costituzionale per 20 passaggi all’anno?

L’obiettivo vero in realtà è un altro: indebolire l’indipendenza della magistratura perché sia più assoggettata al potere di chi governa.

Non è una riforma delle carriere ma una separazione delle magistrature che non serve ai cittadini.

Si vuole indebolire il Consiglio Superiore della Magistratura, l'organo di autogoverno che garantisce indipendenza e autonomia a ogni singolo magistrato. La separazione delle carriere non trova riscontro nella Costituzione. Se davvero si fosse voluto distinguere i percorsi di giudici e pm, bastava una legge ordinaria con due concorsi separati. La riforma costituzionale serve solo a dare più potere alla politica nella scelta dei magistrati, minando l'equilibrio democratico tra poteri dello Stato.

Quello che vuole Meloni con questa riforma è avere le mani libere

 

Elly Schlein in conferenza stampa ha evidenziato che:

“Se ci chiediamo cosa fa questa riforma per gli italiani: niente. Serve ad avere una giustizia su misura, serve solo a dire che la legge non è uguale per tutti, che chi comanda non è sottoposto a legge perché ha i voti.

Il punto è semplice: Meloni con le sue gravissime affermazioni per delegittimare la Corte dei Conti ha detto che questa riforma serve a lei per avere mani libere e porsi al di sopra della Costituzione.

Siamo convinti che nella grande campagna che si apre per il referendum saranno tante le voci che si leveranno contro questa riforma.

Nel referendum ci impegneremo per spiegare una cosa molto chiara: se si pensa che i giudici debbano obbedire a chi governa allora si può andare a confermare questa riforma, se invece si pensa che anche chi governa, come tutti debba rispettare e obbedire alle leggi e alla Costituzione, allora deve votare NO come faremo noi, per non confermare questa riforma”.

 

 

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