Istituzioni

Nuovo decreto sulla PA, soliti problemi

01/08/2023

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MISURE INSUFFICIENTI E INADEGUATE 

 

A poche settimane dal precedente, arriva un nuovo decreto, il cosiddetto PA 2, che dovrebbe occuparsi essenzialmente di Pubblica Amministrazione, settore nevralgico e decisivo per il futuro del Paese.

Dovrebbe, perché nei fatti questo non succede.

Si tratta infatti di un provvedimento che contiene misure insufficienti e inadeguate, che non affrontano in modo strutturale e organico la crisi di fabbisogno di personale nella pubblica amministrazione in atto in questo momento nel Paese.

Tenendo presente che per i prossimi anni si prevede una vera e propria emorragia nei ruoli della PA, con 300 mila dipendenti che andranno in pensione entro il 2026 e 700 mila entro il 2030, bisognava utilizzare questa occasione per una grande operazione di rigenerazione del personale, anche con riferimento alle competenze, alla formazione e alla digitalizzazione, per costruire una pubblica amministrazione a misura di cittadino e pronta a dare risposte efficaci, a partire dai Comuni e, in particolare, dai Comuni del Mezzogiorno.

Nonostante il richiamo costante del Presidente Mattarella sull’eccessiva eterogeneità di alcuni provvedimenti considerati omnibus, anche in questo decreto oltre alle tante materie indicate nel titolo – sport, lavoro, agricoltura, Giubileo – sono contenute norme ordinamentali in settori delicati e fondamentali, come la giustizia e la difesa. O come la cultura.

Gli articoli sono passati da 44 a 76, con dentro davvero di tutto, compresa la norma ad personam che taglia il limite dei mandati dei presidenti delle federazioni sportive.

Il decreto Pa non solo non porterà alcun beneficio ma umilia tutti quei lavoratori da cui passa ogni giorno l’erogazione dei servizi fondamentali per cittadini e imprese. Per la destra la Pubblica Amministrazione è solo un inutile fardello su cui non vale la pena di investire, nonostante da questo settore passi anche l’attuazione del Pnrr e quindi il futuro del paese.

Il governo ha gettato la maschera: le uniche norme presenti nel decreto sono finalizzate alla conquista dei posti apicali negli enti pubblici, nelle partecipate e nei ministeri; non si tratta di spoils system ma di occupazione selvaggia dei vertici dello Stato.

E tutto questo a colpi di fiducia con un governo che ha esautorato il Parlamento come non mai nella storia della Repubblica.