Giustizia
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Produce una torsione autoritaria senza risolvere i problemi
La Camera ha approvato il decreto-legge n. 48 del 2025. Il Partito democratico non solo ha votato convintamente contro ma, insieme alle altre opposizioni, ha messo in campo tutti gli strumenti consentiti dal Regolamento della Camera per impedire, o almeno ritardare, l’approvazione di questo provvedimento, considerato profondamente ingiusto, sbagliato e dannoso.
Un provvedimento che non ha nulla a che vedere con la sicurezza dei cittadini, che restringe gli spazi di libertà, crea squilibri nel codice penale, produce una torsione autoritaria e illiberale all’interno del nostro ordinamento, criminalizza il dissenso e non investe un solo euro in prevenzione. Ancora una volta di fronte ai problemi dei cittadini il governo Meloni mette in campo la solita inutile ricetta: più carcere e nuove fattispecie di reati.
Solo questo decreto, ultimo in ordine di tempo, crea 14 nuovi reati e prevede 9 nuove aggravanti. In questi quasi tre anni di governo Meloni la destra ha aggiunto al codice penale 48 nuovi reati, per un totale di 417 anni di carcere. Ma è appunto un’illusione, un gioco di prestigio sulla pelle dei più deboli e dei più fragili, in molti casi un semplice esercizio di retorica propagandistica.
Questo decreto, in realtà, certifica il fallimento del governo proprio sul tema della sicurezza. Non aggredisce le cause sociali ed economiche, non investe risorse nella prevenzione, non aumenta gli organici delle forze dell’ordine, non aiuta i comuni ad affrontare i problemi legati alla marginalità e al degrado, non ha una visione su come risolvere le criticità presenti sul territorio nazionale. Alimenta paure, senza migliorare la vita di nessuno.
Nella sua dichiarazione di voto finale, Elly Schlein ha detto che “A voi di dare risposte alle paure non interessa nulla. Vi interessa alimentarle per puntare a un consenso facile, un'arma di distrazione di massa mentre tagliate la sanità pubblica, tagliate la scuola pubblica, tagliate le università e bloccate il salario minimo. Un bieco populismo penale, che agisce sempre il giorno dopo, senza alcuna reale deterrenza e senza alcuna prevenzione, colpendo in questo modo le basi dello Stato di diritto e colpendo la manifestazione anche pacifica del dissenso. Basta mettere in fila alcuni di questi titoli e vi chiedo: che sicurezza è sbattere bambini piccolissimi in carcere insieme alle madri detenute, cose che nemmeno il codice Rocco faceva? Che sicurezza è dare fino a 2 anni a chi usa il proprio corpo pacificamente per manifestare dissenso in un blocco stradale? Che sicurezza è equiparare la resistenza passiva in carcere all'aggressione violenta? Avete previsto per l'occupazione di immobili pene più severe del reato di adescamento di minori. Con questo decreto, lo stesso identico reato è punito più duramente se compiuto in una stazione ferroviaria o 100 metri più in là. Per la vostra ideologia avete anche inferto un colpo letale a un settore produttivo importante, come quello della cannabis light, mettendo a rischio migliaia di imprese e 30.000 lavoratori e lavoratrici. Volete moltiplicare i CPR, luoghi che andrebbero chiusi perché vedono costanti violazioni di diritti fondamentali, mentre quelli esistenti – vi do questa notizia – non sono nemmeno pieni. E lo avete fatto, forse, per coprire il vostro misero fallimento in Albania, dove avete deciso, anche se non sono pieni, di crearne un altro, spendendo e buttando via 800 milioni di euro degli italiani, che potevate investire per assumere medici e infermieri. Venite a parlare di sicurezza e intanto avete mandato le Forze dell'ordine a badare a una prigione vuota in Albania. (…) Quello che voi fingete di non capire è che la società più sicura è quella più inclusiva, che non discrimina e marginalizza nessuno, che non lascia indietro nessuno, che non mette in competizione i più poveri per un tozzo di pane, ma assicura una casa, un lavoro e un salario dignitoso per tutti mentre voi cancellate il sostegno contro la povertà e mentre bloccate il salario minimo a 4 milioni di lavoratrici e lavoratori che sono poveri, anche se lavorano in questo Paese. Voi continuerete a contrapporre sicurezza, libertà e umanità. Noi invece sappiamo che è possibile e, anzi, che è doveroso, per chi sta al governo e siede nelle istituzioni, tenerle insieme: sicurezza, libertà e umanità. Voi siete forti con i deboli e deboli con i forti. Per voi la povertà stessa è una colpa individuale. Giustizialisti solo con i poveri – poveracci – e con chi è diverso, ipergarantisti con i criminali che però hanno i colletti bianchi. Questi siete voi!”
