“Ci siamo opposti a una insopportabile forzatura, ovvero la compressione dei termini per andare in Aula su un provvedimento che riguarda sicurezza e giustizia che il governo voleva portare all'attenzione del Parlamento solo a fine propagandistico vista la vicinanza con le elezioni europee. Abbiamo conquistato due settimane. Non sono tante, ma è un tempo utile per modificare questo provvedimento che è radicalmente sbagliato nel merito. Tocca sicurezza e giustizia e non fa né sicurezza, né giustizia”. Così il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, intervistato per i profili social dei deputati Pd.
“Non ci sono – ha aggiunto l’esponente Pd - investimenti sulle forze dell'ordine. Non ci sono investimenti sul comparto giustizia. Quando tutti sappiamo che abbiamo bisogno di più presenza nel territorio, di agenti delle forze dell'ordine per svolgere una funzione preventiva rispetto alla commissione dei reati”.
“Anche tutti i nuovi reati che vengono creati con questo provvedimento – ha concluso Gianassi - sono pericolosi, non offrono sicurezza e criminalizzano il dissenso come la criminalizzazione della resistenza passiva. Noi siamo una democrazia matura, non si può criminalizzare il dissenso. Si fa sicurezza senza criminalizzare il dissenso. Per questo presentiamo 100 emendamenti per cambiare radicalmente questo testo, che ad oggi, è sbagliatissimo”.
“L’intervento del governo che introduce nel provvedimento sulla cybersicurezza il potere dell’ispettorato del ministero della giustizia di fare controlli invasivi sulle indagini e’ estremamente pericoloso. Il contrasto e la prevenzione degli accessi abusivi alle banche dati e’ importante e su questo c'è un lavoro del Parlamento e delle commissioni competenti perché occorre fare il massimo sforzo per costruire un sistema impermeabile agli accessi abusivi alle banche dati. Ma di fronte a questa consapevolezza e al lavoro che è in corso, questo intervento a gamba tesa dell'esecutivo e’ pericoloso perché il governo stabilisce che l'ispettorato di vigilanza del ministero, un organo amministrativo del ministero della Giustizia, che è un organo politico, può effettuare attività di verifica sulle prescrizioni in materia di sicurezza e quindi regolarità di accesso alle banche dati che attiene di fatto al lavoro della polizia giudiziaria e della procura nella fase di indagini che sono segrete”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo dem in commissione Giustizia, durante il dibattito sul provvedimento per la Cybersicurezza.
“Stiamo parlando – ha concluso Gianassi - dell'accesso disposto dalla polizia giudiziaria per conto della Procura della Repubblica durante le indagini penali, che sono segrete e riservate. Ovvero, si consente a un organo amministrativo alle dipendenze dell'organo politico, di effettuare un compito, un ruolo, di esercitare un potere estremamente delicato. Ciò in presenza di un ministero della Giustizia il cui sottosegretario è sotto processo per violazione della segretezza, e di questa maggioranza che ha scatenato l'inferno sulla vicenda pugliese, dove presidente di Regione e sindaco non sono nemmeno indagati, ma tace di fronte a quello che avviene in Liguria. Se permettete, per noi non esiste alcuna fiducia rispetto a questo governo e quindi a maggior ragione siamo contro questa norma”.
“Dal governo l’ennesimo atto vergognoso contro Firenze, questa volta contro la tramvia. La destra ha bocciato un mio atto collegato al decreto PNRR con il quale chiedevo, nelle prossime manovre di bilancio, il ripristino dei 30 milioni di euro relativi alla realizzazione della prima tratta della linea 4 della tramvia, la Leopolda-San Donnino, definanziati con la legge di bilancio 2024-2026. Questo tratto di tramvia è fondamentale perché unisce un quartiere più periferico con il centro della città, snellisce il traffico e migliora la qualità dell’aria.
Peraltro, la destra nei mesi scorsi a parole aveva promesso che non avrebbe disperso queste risorse destinate alla tramvia ma quando votano dicono no dimostrando di preferire traffico e smog alle tramvie.
Il sistema tramviario di Firenze è un’infrastruttura per la mobilità ecologica e puntuale della città metropolitana, ha cambiato la vita dei fiorentini e di chi vive la città ogni giorno. La tramvia merita di essere difesa, non contrastata. Noi continueremo a batterci per questo” dichiara il deputato dem Federico Gianassi.
“Come al solito tanta confusione e grandi contraddizioni sui temi della giustizia. Il disegno di legge a firma Nordio è stato licenziato in consiglio dei ministri ormai quasi un anno fa, ancora non è legge e oggi apprendiamo a mezzo stampa che ci sarebbe una frenata voluta direttamente dalla Premier. Noi abbiamo già spiegato perché siamo fortemente contrari rispetto a questo provvedimento che è dannoso, però qui siamo di fronte all’ennesimo balletto della maggioranza. E Nordio ha fatto tanti proclami ma i risultati stanno a zero e spesso vanno in direzione opposta alle sue promesse. Tutto questo mentre servirebbero investimenti e assunzioni urgenti che invece mancano”. Lo dichiara Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio.
“Era il segreto di Pulcinella: lo sapevano tutti da prima che ottenesse il prestigioso paracadute di direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte a Napoli gentilmente offertogli dal ministro della Cultura Sangiuliano. Oggi finalmente è ufficiale: Eike Schmidt è il candidato sindaco della destra e la prima cosa che fa è attaccare la nostra candidata del centrosinistra. Sara Funaro indicata in maniera monarchica? Vien da ridere: Funaro è stata scelta qui a Firenze dalla nostra comunità senza interferenze romanocentriche. Schmidt invece è stato scelto nei palazzi romani occupati dalla destra che ha l’unico obiettivo di abbattere Firenze.
Ora però viene il bello e non vediamo l’ora di sfidarli per mostrare alle fiorentine e ai fiorentini due modelli radicalmente diversi di città. Funaro negli ultimi 10 anni ha vissuto ogni metro della nostra città, servendola come assessora, mentre Schmidt nei 10 anni da direttore degli Uffizi è stato presentissimo nelle comparsate mediatiche e televisive, ma non si è mai affacciato nei nostri quartieri. Sara Funaro corre senza paracadute solo per amore di Firenze, Schmidt per assecondare la sua vanità con una poltrona bella e comoda dove tornerà in caso di sconfitta. E se mai decidesse di dimettersi dal museo di Napoli lo aspetterebbe un nuovo paracadute in qualche altro museo italiano.
Da molti mesi noi siamo in cammino per difendere la bellezza e la dignità di Firenze, da oggi siamo ancora più determinati al fianco di Sara Funaro per costruire insieme alle fiorentine ed i fiorentini la città di domani” dichiara il deputato dem Federico Gianassi.
“Passano da 10 a 69 i Teatri della Toscana che verranno dichiarati monumento nazionale. Si tratta di un riconoscimento che premia la tradizione artistica, drammaturgica, operistica e musicale della Regione e valorizza edifici storici di grande valore culturale ed architettonico. Si tratta del frutto del lavoro del Pd fatto in Aula che ha imposto al governo di inserire dei nuovi criteri nella legge e di conseguenza di allargare il numero dei teatri riconosciuti”.
Lo dichiarano i deputati Pd eletti in Toscana, Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Laura Boldrini, Marco Furfaro, Arturo Scotto e Christian Di Sanzo, sull’emendamento approvato oggi dall’Aula di Montecitorio alla Legge sui Teatri storici italiani che ha incluso tutte le strutture con almeno 100 anni di età.
LISTA PARZIALE
Teatri della Toscana inseriti nel testo di legge in Commissione:
1. il Teatro Petrarca di Arezzo;
2. il Teatro Signorelli di Cortona;
3. il Teatro del Maggio musicale fiorentino di Firenze;
4. il Teatro Verdi di Firenze;
5. il Teatro comunale del Giglio di Lucca;
6. il Teatro Guglielmi di Massa;
7. il Teatro dei Rassicurati di Montecarlo (Lucca);
8. il Teatro Verdi di Pisa;
9. il Teatro Manzoni di Pistoia;
10. il Teatro dei Rinnovati di Siena;
LISTA PARZIALE
Teatri della Toscana inseriti nel testo di legge in Aula:
11. Teatro dell'Accademia dei Ricomposti di Anghiari
12. Teatro dei Dovizi di Bibbiena
13. Teatro della Società filodrammatica di Bucine
14. Teatro comunale Wanda Capodaglio di Castelfranco di Sopra
15. Teatro comunale di Castiglion Fiorentino
16. Nuovo Teatro Comunale di Bagno a Ripoli
17. Teatro Regina Margherita di Barberino Val d'Elsa
18. Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo
19. Teatro Manzoni di Calenzano
20. Teatro Dante Carlo Monni di Campi Bisenzio
21. Teatro Garibaldi di Figline Valdarno
22. Teatro Goldoni di Firenze
23. Teatro Niccolini di Firenze
24. Teatro dell'Affratellamento di Firenze
25. Teatro della Pergola di Firenze
26. Teatro di Cestello di Firenze
27. Teatro di Rifredi di Firenze
28. Teatro degli Animosi di Marradi
29. Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa
30. Teatro Società Filarmonica Giuseppe Verdi di Tavarnelle Val di Pesa
31. Teatro degli Industri di Grosseto
32. Teatro dei Concordi di Roccastrada
33. Teatro Castagnoli di Scansano
34. Teatro dei Concordi di Campiglia Marittima
35. Teatro Carlo Goldoni di Livorno
36. Teatro dei Vigilanti di Portoferraio
37. Teatro Solvay di Rosignano Marittimo
38. Teatro comunale di Pietrasanta
39. Teatrino di Vetriano di Vetriano di Pescaglia
40. Teatro Politeama di Viareggio
41. Teatro Animosi di Carrara
42. Teatro della Rosa di Pontremoli
43. Teatro Francesco di Bartolo di Buti
44. Teatro Marchionneschi di Guardistallo
45. Teatro comunale di Lajatico
46. Piccolo Teatro della Soffitta di Pisa
47. Teatro De Larderel di Pomarance
48. Teatro dei Coraggiosi di Pomarance
49. Teatro Persio Flacco di Volterra
50. Teatro Yves Montand di Monsummano Terme
51. Teatro Mauro Bolognini di Pistoia
52. Teatro Mascagni di Popiglio
53. Teatro Metastasio di Prato
54. Teatro Politeama di Prato
55. Teatro dei Varii di Colle di Val d'Elsa
56. Teatro del Popolo di Colle di Val d'Elsa
57. Teatro degli Astrusi di Montalcino
58. Teatro Poliziano di Montepulciano
59. Teatro della Società dei Concordi di Montepulciano
60. Teatro della Grancia di Montisi
61. Teatro del Popolo di Rapolano Terme
62. Teatro Comunale Ciro Pinsuti di Sinalunga
63. Teatro Comunale degli Oscuri di Torrita di Siena
64. Teatro Comunale Vittorio Alfieri di Castelnuovo Garfagnana
65. Teatro Comunale Cristoforo Colombo a Valdottavo di Borgo a Mozzano
66. Teatro del Popolo di Castelfiorentino
67. Teatro della Misericordia di Vinci
68. Teatrino della Villa Medicea di Poggio a Caiano
69. Teatro Argentina di Camaiore
"il CdM ha approvato l'introduzione dei test psicoattitudinali per l'accesso alla professione di magistrato, non curandosi minimamente delle critiche che erano state avanzate nei giorni precedenti.
I test non erano contenuti nella legge delega, ne’ nello schema di decreto approvato in prima battuta dal governo. Csm, organo costituzionale, scavalcato e tanti dubbi su procedure, tipologie di domande, obiettivi perseguiti. In materia di giustizia servono investimenti e assunzioni, non continue prove di forza dettate da settarismo ideologico che alimentano scontri, suscitano preoccupazioni e dimenticano cittadini e imprese, ai quali invece il sistema dovrebbe dedicare ogni energia". Lo dichiara Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia di Montecitorio.
“È stato un intervento a gamba tesa, come avviene spesso da parte del governo, che usa la clava e il furore ideologico sui temi della giustizia: un gravissimo sbaglio perché a rimetterci per questo stile sono gli italiani ai quali le istituzioni nazionali dovrebbero assicurare piuttosto una giustizia giusta, investimenti e assunzioni” così il capogruppo democratico nella Commissione Giustizia della Camera, Federico Gianassi, in merito alla proposta del governo che introduce i test attitudinali per la professione del magistrato. “Questa misura non era contenuta nello schema sottoposto alle camere e al parere del Csm e questo è molto grave perché viene scavalcato un organo costituzionale. Del resto – conclude - il cambiamento è radicale e si porta dietro molte questioni aperte e nebulose su cui è fondamentale andare a fondo: come saranno fatti questi test, da chi e cosa si andrà a indagare?”
l fallimento è del governo che non ha uno straccio di strategia sulla sicurezza, non invia agenti nel territorio
“Governano da un anno e mezzo, avevano promesso ordine e sicurezza e stanno clamorosamente fallendo. Non c’è italiano che dopo un anno e mezzo di questo governo della destra si dichiari più sicuro di quanto non fosse prima. I sindaci in tutta Italia si rimboccano le maniche mentre il governo, che ha la responsabilità dell’ordine pubblico, non fa nulla, non manda agenti sul territorio, consuma tante parole e i fatti stanno a zero.
E di fronte a tutto questo dobbiamo ascoltare persino le vergognose accuse dei partiti di destra che tacciono di fronte agli omicidi quando avvengono nelle città governate a destra - come accaduto due mesi fa a Pisa - e si scatenano se c’è un fatto di cronaca nera che avviene nelle città amministrate dal centrosinistra, come avvenuto oggi a Firenze. Invece di sprecare parole inutili, ammettano il loro fallimento e chiedano piuttosto al loro governo di cambiare passo” dichiara il deputato dem Federico Gianassi.
“L’annuncio di un nuovo ddl del governo sulla separazione delle carriere è una presa in giro che serve solo a nascondere le divisioni interne alla maggioranza e a rinviare il dibattito in corso alla camera” così il capogruppo democratico nella commissione Giustizia di Montecitorio, Federico Gianassi che sottolinea come ”la volontà di eludere il dibattito e prendere tempo è confermata dall’interruzione dei lavori in commissione affari costituzionali del testo base sulla separazione delle carriere. “Siamo alla schizofrenia: frenano dicendo di accelerare. Nel merito ribadiamo ancora una volta che siamo contrari - sottolinea Gianassi – perchè il tema è solo ideologico dal momento che la riforma Cartabia ha già separato di fatto le carriere e ogni ulteriore intervento rischia di portare i Pm sotto l’esecutivo e compromettere l’obbligatorietà dell’azione penale”.
*Gianassi (Pd): “Salvini parla di sicurezza, ma la destra boccia emendamenti che salverebbero centinaia di vite”*
“Oggi in aula è stato bocciato l’emendamento del Codice della strada che prevedeva l’obbligo di sensori d’allarme sui mezzi pesanti. Si tratta di una gravissima occasione persa da parte della maggioranza, che avrebbe incrementato la sicurezza nelle nostre strade. Il ministro Matteo Salvini parla di sicurezza, ma un intervento come questo, assolutamente ragionevole che andava nella direzione di salvare la vita a centinaia di persone che ogni anno muoiono a causa di impatti con mezzi pesanti sprovvisti di sensore di allarme, è stata respinto, cosa già avvenuto in Commissione trasporti.
I lavori si sono interrotti e riprenderanno martedì prossimo con l’esame degli altri emendamenti, alcuni ancora su questo tema.
Speriamo quindi in un ripensamento da parte del governo e della maggioranza perché la bocciatura di oggi è un atto davvero sbagliato” dichiara il deputato dem Federico Gianassi che ha presentato la proposta emendativa sostenuta dal suo gruppo parlamentare.
“Il ministro Nordio denuncia un fatto di estrema gravità: per il governo Meloni le risorse economiche per la giustizia sono limitate perché il ministero è visto dall’attuale esecutivo importante nella forma ma 'non gradito' nella sostanza” così il capogruppo del Pd nella commissione giustizia della Camera, Federico Gianassi, e la responsabile Pd del Nazareno, Debora Serracchiani, commentano quanto dichiarato dal ministro Nordio nel corso del suo intervento durante la visita odierna alla Corte d’Appello di Roma dove ha detto: “Le risorse sono limitate perché vi è scarsa attenzione finanziaria, è un ministero importante nella forma e non gradito nella sostanza”. “La presidente Meloni – concludono i dem - deve assolutamente chiarire queste gravi dichiarazioni di Nordio”.
“Il ministro Nordio denuncia un fatto di estrema gravità: per il governo Meloni le risorse economiche per la giustizia sono limitate perché il ministero è visto dall’attuale esecutivo importante nella forma ma 'non gradito' nella sostanza” così il capogruppo del Pd nella commissione giustizia della Camera, Federico Gianassi, e la responsabile Pd del Nazareno, Debora Serracchiani, commentano quanto dichiarato dal ministro Nordio nel corso del suo intervento durante la visita odierna alla Corte d’Appello di Roma dove ha detto: “Le risorse sono limitate perché vi è scarsa attenzione finanziaria, è un ministero importante nella forma e non gradito nella sostanza”. “La presidente Meloni – concludono i dem - deve assolutamente chiarire queste gravi dichiarazioni di Nordio”.
I deputati Pd Federico Gianassi e Augusto Curti hanno presentato al ministro Nordio una interrogazione.
"A seguito del mancato rinnovo del contratto di locazione dell'edificio che ospita il Tribunale di Ascoli Piceno serve scongiurare il rilascio dell'immobile stesso. La città e l'intero territorio rischiano di vedersi privati di un irrinunciabile presidio istituzionale". E' quanto hanno chiesto , con una interrogazione in commissione al ministro della Giustizia Nordio, i deputati del Pd Augusto Curti e Federico Gianassi. "Vogliamo sollecitare l'avvio di iniziative urgenti affinchè una incresciosa vicenda non porti ulteriori disagi alla popolazione marchigiana. In assenza di una soluzione, l'intera comunità rischia concretamente di vedersi sottratta una funzione pubblica essenziale". Eventualità che per i deputati del Pd "va scongiurata agendo con estrema sollecitudine".
“Il ministro Sangiuliano si copre dietro una velina dell’ufficio stampa del Mic per cercare di nascondere la modalità irrituale e caotica con cui sta gestendo la nomina del sovrintendente del Maggio Fiorentino”. Così i capigruppo Pd nelle commissioni Cultura e Giustizia della Camera, Irene Manzi e Federico Gianassi commentano la presa di distanza del Mic dalle notizie stampa della comunicazione del nome di Fuortes a sovrintendente del Maggio Fiorentino che è stata deliberata dal consiglio d’indirizzo del teatro. “Stiamo assistendo a una gestione delle nomine ministeriali che appare viziata da continue interferenze di politici del partito del ministro in scelte che spettano ai consigli di indirizzo dei teatri rispetto alle quali il ministero deve tenere conto delle indicazioni degli enti locali e dei soci. Chiederemo conto al ministro, non possiamo tuttavia non notare quanto il ruolo di Sangiuliano e le sue prerogative, anche in questa occasione, siano nelle mani del suo partito che sembra averlo definitivamente commissariato” concludono i dem.