“Salvini colleziona l’ennesima figuraccia con la bocciatura del TAR di oggi. Anziché occuparsi di far funzionare i trasporti collettivi e di dare risposte sui salari dei lavoratori, usa la leva della precettazione per scopi meramente elettorali. E’ intollerabile questo attacco strumentale al diritto di sciopero che è garantito dalla nostra Carta costituzionale, la quale, per fortuna, sta sopra le pagliacciate di un ministro screditato e incapace”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
“Ieri è stata una giornata importante per il Parlamento. Il voto - anche dei colleghi del centrodestra - all’ordine del giorno di Simona Bonafé, passato in maniera sorprendente al vaglio dell’Aula, ha prodotto un’indicazione chiara al governo: occorre una soluzione strutturale sugli ammortizzatori sociali nel settore della moda per l’intero 2025. Ora si tratta di essere conseguenti nella legge di bilancio. Bisogna dare respiro a un settore che vede oltre 130mila addetti a rischio lavoro e migliaia di imprese esposte al rischio di chiusura. Quando il Parlamento decide, il governo non può girarsi dall’altra parte e ignorarlo”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Approvare emendamento Serracchiani- Scotto per aumentare indennizzi e risarcimenti
La deputata democratica Debora Serracchiani ha partecipato oggi alla Camera alla giornata conclusiva dell’Asbestos International Forum, un evento di tre giorni dedicato all’analisi delle problematiche connesse all’amianto. "È importante continuare a parlare di amianto perché sarebbe sbagliato pensare che tutto sia stato fatto e risolto” – han detto la democratica sottolineando come, al contrario, “secondo alcuni studi scientifici, non abbiamo neppure ancora raggiunto il picco delle malattie correlate. È quindi fondamentale agire per prevenire, curare e bonificare. Per questo l’appello al governo, e in particolare al ministero dell’ambiente, rappresentato al forum dalla viceministra, Vannia Gava, di approvare l’emendamento alla manovra a firma Serracchiani e Scotto che chiede di ampliare la platea dei beneficiari dei risarcimenti, aumentare la percentuale di indennizzo e l’una tantum attualmente prevista. Inoltre, l’emendamento chiede di eliminare il fondo introdotto nella scorsa manovra a favore delle società a partecipazione pubblica, destinando quelle risorse al Fondo Vittime Amianto originario. “Servono risposte concrete – ha concluso Serracchiani - a un tema che richiede un impegno serio e continuativo su cui non dobbiamo abbassare la guardia”.
“La tragedia di Calenzano impone di interrogarci sui meccanismi di funzionamento delle nostre grandi aziende partecipate. Adesso è toccato a Eni, ma non dobbiamo dimenticare Brandizzo, Suviana, Casteldaccia, che hanno coinvolto Rfi, Enel, Amap. Nelle società partecipate c’è un problema e non bastano i pannicelli caldi. La politica è in ritardo e deve smetterla di girarsi dall’altra parte. Siamo dinnanzi a un decreto che non affronta i nodi del Paese. Anche sugli ammortizzatori non ci siamo. Abbiamo ottenuto noi la proroga di quattro settimane nel settore della moda, perché l’emendamento si era perso nel Porto delle nebbie della dinamica tra Mef, ministero del Lavoro e Ragioneria dello Stato. Non possiamo più limitarci ad una questua fuori la porta del ministro Giorgetti per un po’ di soldi, quando siamo davanti alla crisi di un comparto che merita un intervento strutturale. Ciò che è insopportabile è questa destra non trova i soldi per gli ammortizzatori, ma non si fa problemi a condonare 100 milioni di multe ai No Vax. Queste sono le loro priorità. Servirebbe uno strumento universale che garantisca la transizione senza perdere un posto di lavoro. Un nuovo Fondo Sure in grado di aiutare i lavoratori ad attraversare un 2025 pericolosissimo. Siamo già a oltre il più 23 per cento di Cig rispetto allo scorso anno. Nell’automotive i numeri sono impressionanti. Eppure in Stellantis negli ultimi tre anni si sono divisi 23 miliardi di dividenti e hanno caricato sulla collettività 700 milioni di Cig
Non è accettabile”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, in merito alla discussione sul Dl Pnrr.
“Salvini ormai non si limita solo a precettare tutte le settimane gli scioperi, adesso minaccia di rivedere la normativa e mettere in discussione un diritto sancito dalla Costituzione. Siamo davanti a un uso potenzialmente eversiva della funzione di governo. Che in una stagione difficile come quella che si apre sul terreno delle innumerevoli crisi industriali sparse per il Paese è molto pericoloso. Da un ministro si dovrebbe pretendere saggezza, non toni aggressivi e intimidatori nei confronti del sindacato. Meloni lo richiami alle sue responsabilità”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Grazie al lavoro delle opposizioni, che unitariamente hanno chiesto di sospendere la seduta, si è riusciti a superare l’impasse sull’estensione degli ammortizzatori sociali sul settore moda. Abbiamo costruito anche insieme alla maggioranza una soluzione che allarga la platea dei beneficiari fino al 31 gennaio. Un piccolo segnale per un settore che va rilanciato”. Così in una nota congiunta i capigruppo in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto (Pd), Valentina Barzotti (M5S), Francesco Mari (AVS), e le capigruppo in commissione Cultura a Montecitorio, Irene Manzi (Pd), Elisabetta Piccolotti (AVS) e Valentina Grippo (Azione).
Sarracino e Scotto, irresponsabile taglio fondi automotive da parte del Governo
“Stamattina abbiamo accompagnato i lavoratori Trasnova al tavolo istituzionale convocato presso il Mimit. Si trattava dell’ennesima crisi aziendale che colpisce il comparto dell’indotto Stellantis. Dopo una dura lotta dei lavoratori che hanno presidiato gli ingressi di Pomigliano d’arco, la vertenza ha avuto un esito positivo anche se provvisorio, attraverso il rinnovo della commessa per Trasnova per tutto il 2025. Sono salvi, al momento, quasi 400 posti di lavoro in tutta Italia, tra gli stabilimenti di Melfi, Cassino, Pomigliano e Mirafiori. Tuttavia, l’atteggiamento di Stellantis appare ancora poco responsabile nei confronti della prospettiva dell’automotive nel nostro paese. Per questo, in vista del tavolo convocato per il 17 dicembre, da parte di Stellantis servono impegni certi, risorse chiare e un piano industriale che mantenga e rilanci le produzioni nel nostro paese. Il governo, invece, ripristini il fondo di 4,6 miliardi per l’automotive e apra una discussione in Europa per un fondo a sostegno della transizione e della protezione sociale dei lavoratori” così in una nota i deputati democratici Marco Sarracino e Arturo Scotto, rispettivamente responsabile Mezzogiorno del Pd e capogruppo in commissione lavoro alla Camera.
“Di fronte alle drammatiche immagini di Calenzano abbiamo il dovere di interrogarci sui meccanismi di funzionamento delle nostre grandi aziende partecipate. Nell’ultimo anno e mezzo tre grandi incidenti - Brandizzo, Suviana, Casteldaccia - hanno investito aziende come Rfi, Enel, Amap. Oggi tocca a Eni. Vedremo gli sviluppi delle indagini, ma le garanzie di sicurezza e salute sul lavoro dovrebbero essere scontate in settori dove la presenza dello Stato o degli enti locali è preponderante o decisiva. Forse sarebbe ora di aprire un dibattito vero su questo, sul ricorso alla compressione dei costi e delle tutele anche nel settore pubblico”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto
Governo dia messaggio unita’ istituzioni
“Purtroppo la tragedia d Calenzano ci riporta di nuovo nell’incubo delle morti sul lavoro. Che non si è mai interrotto visto il bollettino drammatico che ci parla di tre vittime al giorno nel 2024. Questa strage impone immediatamente un segnale corale da parte del Parlamento. Abbiamo una legge di bilancio in discussione in queste ore: il Governo dia un messaggio di unità delle istituzioni. Lavori per rafforzare gli strumenti di ispezione e di controllo, anche nel settore delle aziende partecipate. Abbiamo un emendamento che prevede l’assunzione immediata di 1000 ispettori ulteriori per il 2025. Lo approvi, sarebbe un segnale potente di collaborazione di fronte a quella che ormai è una vera e propria mattanza”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
“La scelta di Stellantis di non rinnovare la commessa a Trasnova, pregiudica il futuro di oltre 400 lavoratrici e lavoratori. Chiediamo al governo di convocare urgentemente al tavolo istituzionale previsto per il 17 dicembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy, anche Stellantis. Non si può continuare così: occorrono politiche industriali, piani di rilancio e non dismissioni e licenziamenti. Continueremo a essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori che da lunedì sono in presidio per difendere il proprio futuro”. Così in una nota i deputati dem Marco Sarracino, responsabile nazionale Mezzogiorno del Partito Democratico e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
Pd in prima fila in Parlamento e piazze
“Credo non ci sia bisogno di ricordare a Calenda, evidentemente neofita dell’operaismo, che il Partito democratico diretto da Elly Schlein, in questo anno e mezzo, si è occupato di Stellantis tutti i giorni. E non sui giornali o sui social o nei convegni, ma nelle piazze e nelle istituzioni. Basta informarsi sulle decine di interrogazioni parlamentari, di risoluzioni in commissione e in aula, di interventi e atti nei consigli comunali e regionali piuttosto che dell’intervento di Schlein durante l’audizione di Tavares. Parole nette e preoccupate. Allo stesso tempo consiglierei di guardare i presidi, i cortei, le piazze a cui hanno partecipato esponenti istituzionali e militanti in questi mesi davanti ai cancelli di Stellantis e dell’indotto. Innumerevoli. Compresi i due scioperi generali - di categoria e confederale - dove il destino dell’automotive era al centro della piattaforma della mobilitazione. Anche lì c’era la Segretaria Elly Schlein. Suggerirei infine di andare dagli operai di Mirafiori, Pomigliano, Termoli, Melfi, Bologna e chiedergli dove è stato il Pd in questi mesi. Saranno sicuramente più informati del leader di Azione. Francamente sfugge per quale motivo Calenda polemizzi oggi con Schlein quando abbiamo un Governo che taglia 4,6 miliardi sul fondo per la transizione nell’automotive e ci stiamo battendo insieme per ripristinarlo. Spendere più energie a criticare il PD che non il Governo non si è rivelata una strategia elettorale efficace”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Dare priorità a salari, pensioni minime e fondo transizione automotive
“Il centrodestra non può scaricare sul Parlamento le sue contraddizioni. Le guerrette di potere tra la Lega e Forza Italia sul canone Rai non interessano gli italiani. La priorità si chiamano: ‘salari troppo bassi’ e dunque la necessità di andare verso il salario minimo; ‘pensioni’, dopo la presa in giro dell'aumento delle pensioni minime di poco più di un caffè al mese e poi ‘politiche industriali’, il governo ripristini il fondo sulla transizione nell'automotive. Abbiamo migliaia di lavoratori del comparto automotive di Stellantis che rischiano la cassa integrazione o ci sono già. E’ una grande questione nazionale sulla quale nessuno può voltarsi dall'altra parte”. Lo dice Arturo Scotto, capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera, in un video pubblicato sui canali social dei deputati Pd.
“Chiediamo che il governo, la presidente Meloni, vengano in Aula per un'informativa urgente sull'emergenza automotive. Da ieri, gli operai di Transnova, azienda importante dell'indotto Stellantis, stanno presidiando i cancelli dell'azienda a Pomigliano, Melfi, Mirafiori e Cassino. Si tratta, complessivamente di 350 persone, a cui Stellantis ha deciso, dopo 35 anni, di non rinnovare la commessa. Un avviso chiaro di disimpegno: il primo pezzo dell'indotto che rischia di tirare giù, con un effetto domino, tutto il sistema automotive italiano. È un presagio, è un avvertimento. Qui nessuno ha interesse ad aprire polemiche. Vogliamo costruire soluzioni e aprire una discussione vera sul destino industriale del nostro Paese”. Lo ha detto in Aula alla Camera il capogruppo Pd in commissione Lavoro Arturo Scotto.
“100 milioni di buona uscita - ha aggiunto l'esponente dem - all’ad Tavares. Saranno anche le regole del capitalismo, ma quanto può reggere il patto democratico se l'amministratore delegato di una grande azienda guadagna 518 volte in più di un suo lavoratore. Il rischio di scomparsa dell'automotive dal nostro Paese reale è reale e dunque la fine dell'Italia così come l'abbiamo conosciuta, un grande paese industriale, la settima potenza economica del mondo”.
“Oggi – ha concluso Scotto - rischiamo il deserto, l'esplosione definitiva della cassa integrazione. L'ulteriore processo di delocalizzazione delle produzioni. Serve dunque una discussione vera, una politica industriale che è assente, serve il ripristino integrale del fondo per la transizione nell'automotive. Se il Parlamento chiama il capo di Stellantis risponde. Meloni decide di essere protagonista o semplice spettatore di una dismissione strisciante? Di un lento inesorabile spegnimento di questo patrimonio nazionale”.
Nuova inchiesta Report dimostra sua insensibilità per lavoratori
“Dopo l’ennesima inchiesta di Report, mi domando come una ministra - che contratta il dimezzamento dello stipendio dei propri dipendenti a parità di ore lavorate - possa essere ritenuta attenta alle condizioni dei lavoratori italiani, soprattutto in un settore delicato come quello del turismo. Tant’è che anche in questa legge di bilancio non ha esitato a spingere per la liberalizzazione del lavoro notturno in quel settore, scaricando i costi sulla fiscalità generale. Chi ha l’onore di giurare sulla Costituzione dovrebbe sempre avere come bussola la funzione sociale dell’impresa. Daniela Santanchè non perde occasione per confermare la sua totale insensibilità nei confronti di chi vive del proprio lavoro, come dimostrano oltretutto le inchieste che la riguardano dove avrebbe usufruito della cassa Covid continuando a far lavorare i dipendenti di Visibilia. Il suo rifiuto di farsi da parte davanti a situazioni sempre più gravi e’ inquietante”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Bisogna che chi ci governa si renda conto che lo sciopero generale non è una giornata di festa. Ma di lotta. I primi a rimetterci sono i lavoratori che perdono una parte di salario. Devono innanzitutto rispettarli e soprattutto dargli delle risposte. Lo dico a Salvini, a Meloni, a tutti quelli che si domandano, come fosse un atto di lesa maestà, perché le persone scioperano. Semplice, perché stanno male, perché i salari sono troppo bassi e il lavoro è precario. Se ne facciano una ragione e guardino queste piazze di Cgil e Uil in tutta Italia: sta cambiando il vento e la propaganda non funziona più”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto, dalla manifestazione di Roma.