Partecipano: Serracchiani e Sensi
Si svolgerà domani, martedì 27 giugno, alle ore 16, nella Sala Stampa della Camera, la conferenza stampa della deputata e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e del senatore Filippo Sensi, per illustrare il Ddl “Disposizioni in materia di salute mentale”.
Il disegno di legge, già presentato nel 2017 a firma di Nerina Dirindin e Luigi Manconi, e riproposto nell’ultima legislatura dall’on. Elena Carnevali e dalla senatrice Paola Boldrini, è pensato per dare piena attuazione su tutto il territorio alla Legge 180.
"È davvero incredibile che la ministra Santanché non senta il dovere di dimettersi e che la Presidente del Consiglio continui a tacere. La credibilità delle istituzioni non può essere sacrificata a ragioni di partito. Vengano in Parlamento a rispondere alle nostre interrogazioni, smettano di fuggire".
Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd.
Alla luce di quanto sta emergendo la ministra Santanchè dovrebbe fare un passo indietro e dimettersi. Invece tace e resta al suo posto. Dalla presidente del Consiglio ci aspettiamo una decisione rapida nell’interesse della credibilità del suo stesso governo.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
“Da mesi registriamo gravi ritardi nei servizi di erogazione dei passaporti da parte delle questure e degli uffici di Polizia territorialmente competenti. Quali che siano le ragioni di questo disservizio, a cui sicuramente ha contribuito il Covid e la Brexit, il Governo non è ancora riuscito ad offrire soluzioni tali da evitare file chilometriche e attese infinite. Sono stati tantissimi i cittadini che in questi mesi annullano o rimandano i viaggi perché nelle proprie città è diventato praticamente impossibile ottenere il passaporto in tempo utile.
Mentre il Ministro Piantedosi, ancora oggi in risposta al question time alla Camera, ha continuato a temporeggiare, noi proponiamo una serie di soluzioni capaci di superare questo diffusissimo problema. La proposta di legge presentata dal PD punta non solo ad accelerare, nell’immediato, le procedure di rilascio del passaporto. Ma a risolvere la questione una volta per tutte, offrendo rimedi definitivi a mancanze strutturali. In primo luogo, semplificando e velocizzando le richieste dando piena applicazione al principio del “Once Only”, in modo tale che i cittadini non siano costretti a dare alla P.A. informazioni e dati già in possesso dello Stato. In secondo luogo, modernizzando e adeguando le attuali procedure: dando la possibilità di utilizzare la piattaforma ‘PagoPa’ per il pagamento delle imposte dovute e superando finalmente modalità di pagamento dello scorso secolo; e poi, stanziando le risorse necessarie per migliorare l’applicazione “Agenda Online” che oggi, invece di essere d’ausilio, causa ulteriori rallentamenti. Infine si prevedono due misure per far sì che non ci siano più ritardi nell’ottenimento del passaporto. Da un lato, autorizzando l’assunzione di 2.000 agenti di polizia strettamente destinati al disbrigo di queste pratiche. Dall’altro dando il via a una partnership con Poste Italiane affinché la richiesta per la della Carta d’Identità Elettronica comporti l’automatica richiesta per il rilascio del passaporto ordinario, consegnato a domicilio da Poste.
La legge prevede che ogni cittadino sia libero di uscire dal territorio della Repubblica e oggi questo diritto è fortemente limitato dalla burocrazia e dagli alti costi. Per questo, oltre a queste misure, chiediamo che il contributo amministrativo di 73,50 euro sia eliminato e che per l’emissione del passaporto sia corrisposta soltanto l’imposta da 42,50 euro.
Insomma, proposte concrete per superare un problema che sta generando danni per milioni di euro, oltre a tante opportunità perdute. Il PD batte un colpo, sperando che questo Governo risponda!”
Così Ubaldo Pagano, capogruppo PD in commissione Bilancio a Montecitorio e Debora Seracchiani, responsabile Giustizia Pd.
Sempre la solita storia con la destra al governo. Colpiscono i più deboli, tagliano le risorse per chi non ce la fa, incentivano la precarietà. Questa volta hanno addirittura tentato di fare cassa provando a tagliare il Fondo per i familiari delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. Una vergogna non cancellata dalla successiva retromarcia>.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
Le parole del viceministro Bignami strappano definitivamente il velo dell’ipocrisia. Il governo, sordo alle richieste che arrivano dagli amministratori, dai sindacati, dalle imprese dell’Emilia Romagna non intende nominare Stefano Bonaccini commissario per la ricostruzione. Non è vero che manchi la stima dei danni che, secondo i dati della Regione, ammonta a circa 9 miliardi. Sono evidenti le ragioni politiche della mancata nomina. Ancora una volta la destra fa prevalere l’interesse di partito e la voglia di poltrone rispetto all’interesse generale.
Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd
Innanzitutto un ringraziamento al collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ed al suo presidente Mauro Palma per il prezioso lavoro svolto che denota lo sguardo rigoroso sulle persone e sui luoghi in cui le persone sono private della libertà. Non possono non impressionare alcuni dei numeri citati nella relazione e tra questi soprattutto quello dei suicidi. Ma anche il numero dei detenuti per condanne molto brevi e di coloro, anche italiani, analfabeti o che non hanno concluso nemmeno il ciclo della scuola primaria. E’ importante dunque l’investimento in formazione e istruzione e, in questo senso, bene il richiamo del garante al Parlamento affinché si lavori su proposte per una diversa organizzazione del tempo detentivo. Non dobbiamo mai dimenticare che la restrizione della libertà personale deve sempre essere rispettosa della dignità della persona. Particolare attenzione infine meritano altri luoghi di privazione della libertà come i Cpr per i migranti, rispetto ai quali la Relazione segnala che il 50,6% delle persone trattenute “ha avuto un periodo di trattenimento detentivo senza il perseguimento dello scopo per cui esso era legalmente previsto”.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd
"Profondo dolore per la scomparsa di Flavia Franzoni. Sono vicina a Prodi e alla sua famiglia. Un grande abbraccio".
Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile giustizia del Pd
La conferenza stampa di oggi degli on. Debora Serracchiani e Filippo Sensi, per illustrare il Ddl “Disposizioni in materia di salute mentale”, è rinviata ad altra data.
Con Berlusconi scompare un sicuro protagonista degli ultimi decenni della storia italiana. Dalla “discesa in campo” del ’94, al governo o all’opposizione, la sua influenza sulla vita politica è stata senza pari nel centrodestra. Le mie condoglianze e la vicinanza alla sua famiglia e a tutta la comunità politica di Forza Italia.
Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd.
Conferenza stampa domani, ore 14, Sala Stampa Montecitorio
Partecipano: Serracchiani e Sensi
Si svolgerà domani, martedì 13 giugno, alle ore 14, nella Sala Stampa della Camera, la conferenza stampa degli on. Debora Serracchiani e Filippo Sensi per illustrare il Ddl “Disposizioni in materia di salute mentale”.
Il disegno di legge, già presentato nel 2017 a firma di Nerina Dirindin e Luigi Manconi, e riproposto nell’ultima legislatura dall’on. Elena Carnevali e dalla senatrice Paola Boldrini, è pensato per dare piena attuazione su tutto il territorio alla Legge 180.
Adottare urgenti misure per affrontare le gravi criticità del Tribunale di sorveglianza di Roma. E’ quanto chiedono al ministro Nordio Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd e Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera. Il Tribunale di sorveglianza di Roma – scrivono nell’interpellanza al ministro – soffre da tempo di una seria carenza di organico e di risorse finanziarie: la carenza di magistrati di ruolo, soprattutto in relazione alla mole di lavoro, e di personale amministrativo comporta gravi conseguenze sia in termini organizzativi sia di risposta efficiente alla domanda di giustizia dei cittadini, con riflessi sull’attività giudicante e istruttoria delle pratiche>. Oltre le misure di carattere organizzativo, che prevedano lo stanziamento di risorse finanziarie per colmare con sollecitudine le carenze di organico e le difficoltà amministrative, anche individuando soluzione alernative al dislocamento della sede, per garantire un’efficiente erogazione del servizio giustizia per tutti i cittadini e gli operatori, migliori condizioni di lavoro per gli uffici coinvolti e al contempo assicurare il diritto alla difesa e contribuire al decongestionamento dei sovraffollati istituti penitenziari del territorio Serracchiani e Gianassi chiedono a Nordio di dotare il tribunale di sorveglianza di Roma del personale e del modello organizzativo dell’Ufficio del processo
"Avevamo proposto la stabilizzazione del personale dell’Ufficio del Processo: migliaia di uomini e donne molto qualificati che ogni giorno lavorano, a supporto dei magistrati, per aiutare il sistema della giustizia a velocizzare i processi. La destra ha bocciato la nostra proposta sminuendo il prezioso apporto di tale personale che ha contribuito a snellire il lavoro dei Tribunali e ridurre i tempi delle sentenze": è quanto dichiarano in una nota congiunta Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera e Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito Democratico sul loro ordine del giorno al Decreto Pa respinto dall'Aula di Montecitorio.
"Il governo Meloni fa ancora una volta retromarcia dopo le promesse elettorali sullo snellimento dei processi e lo fa su un settore fondamentale della vita dei cittadini come la Giustizia, i cui ritardi costano ogni anno al nostro paese oltre l'1 per cento del Pil. Noi però non ci arrendiamo e continueremo su questo tema a fare sentire la nostra voce e confidiamo di riportare maggioranza e governo sulla giusta strada”: conclude la nota.
“Il ministro dell’Interno, nel rispetto dell’azione della magistratura, deve intervenire per far luce sui fatti di una gravità inaudita accaduti a Verona. Se questi fossero confermati, avremmo indagati colpevoli di avere tradito la propria funzione e il rapporto fra cittadino e forze dell’ordine”. Lo dichiara la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd, che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sottoscritta da molti deputati e deputate Pd.
Nella interrogazione - spiega Serracchiani – “Veniamo a spere che la mattina del 6 giugno 2023 la Polizia di Stato di Verona ha arrestato un ispettore e quattro agenti della Polizia per presunti atti di violenza avvenuti nel periodo compreso tra il luglio 2022 e il marzo 2023, nei confronti di persone sottoposte alla loro custodia. Si parla di calci, pugni ed umiliazioni contro stranieri o senzatetto, persone in stato di fermo costrette a subire la violenza degli agenti di polizia.
I reati contestati a questi agenti sono tortura, lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio: il questore di Verona avrebbe deciso anche di rimuovere dai loro incarichi una ventina di altri poliziotti, che, secondo le indagini, non avrebbero preso parte materialmente alle violenze ma ne sarebbero stati a conoscenza e non avrebbero fatto nulla per impedirle o denunciarle”, conclude Serracchiani.
Cancellare il controllo concomitante sul Pnrr non ha l’obiettivo di velocizzare le opere del Pnrr ma di sottrarre il governo al controllo della Corte. Giusta la denuncia dell’Associazione dei magistrati contabili che in questo modo viene messa a rischio la salvaguardia della legalità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd