• 16/07/2020

Morra convochi al più presto le audizioni in Commissione Bicamerale

Dichiarazione on. Nicola Pellicani componete Pd Commissione Antimafia

In Veneto non è più rinviabile l'istituzione di una Commissione Antimafia in Consiglio Regionale. L'inchiesta e gli arresti di ieri sono solo la conferma di come il fenomeno mafioso sia una realtà articolata e radicata, con la quale dobbiamo fare i conti”.  Così l’on. Nicola Pellicani, esponente del Pd in Commissione Antimafia.  Per Pellicani “serve quindi un luogo istituzionale dove approfondire e studiare il problema, per adottare le misure necessarie per fronteggiare la presenza della criminalità organizzata in Veneto.”

Secondo l’esponente del Pd “si tratta di un  fenomeno che, come confermano le inchieste di questo ultimo anno, è presente da decenni. I primi segnali sono arrivati con la Mafia del Brenta del boss Felice Maniero, quasi quarant'anni fa. Dall'inizio del 2019 ad oggi la DDA di Venezia, che ringrazio assieme alle Forze dell'Ordine, sta svolgendo un lavoro straordinario, conducendo sei grandi inchieste tra Venezia, Padova, Verona, che hanno portato a quasi 200 arresti, con accuse che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso al voto di scambio, oltre che truffe, rapine, spaccio di droga, riciclaggio, false fatturazioni, usura e corruzione.” Pellicani ha inoltre chiesto che “la Commissione Bicamerale Antimafia intervenga immediatamente. Il Presidente Morra convochi al più presto in audizione il Procuratore della DDA di Venezia, il Prefetto di Venezia e i rappresentanti delle Forze dell'Ordine, impegnate nelle inchieste in Veneto. È importante – ha concluso Pellicani-  il massimo impegno da parte di tutti per contrastare la criminalità organizzata, diffondere la cultura della legalità e combattere il negazionismo e l'omertà, a maggior ragione in questo momento di crisi dovuta al Covid-19, che favorisce le infiltrazioni delle mafie nell'economia, nella società e nella politica, come dimostrano gli ultimi dati della Guardia di Finanza e gli allarmi lanciati in questi mesi dal Procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho e dal Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.