• 04/12/2020

“Purtroppo i dati del mercato auto ci dicono che siamo di fronte a una nuova contrazione nelle vendite che fa presagire un possibile ridimensionamento della forza produttiva in uno dei  settore con il più alto valore aggiunto e con alti investimenti in ricerca e tecnologia. Non aiutare in questo momento l'automotive significa non aiutare il sistema Paese a mantenere e ampliare un sistema produttivo che è la spina dorsale per gran parte della manifattura italiana ed europea. Per questo è necessario che Governo e Parlamento predispongano una politica attiva a favore dell'auto con due obiettivi: da una parte rinnovare il parco auto delle famiglie italiane, troppo vecchio e inquinante, dall'altro sostenere una realtà produttiva e occupazionale irrinunciabile”, così la deputata Pd e presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi,  sulla difficile situazione del settore auto.

“La politica delle incentivazioni all'acquisto anche di auto a benzina e diesel – aggiunge la presidente Nardi – ha prodotto effetti molto positivi. Come calcola Unire fra luglio e ottobre sono state rottamate circa 175mila vecchie auto, mentre prima, quando il bonus era solo per le auto elettriche o ibride plug-in, ne erano state cambiate solo 7 mila”. “E' quindi evidente – conclude  Nardi – che da una parte dobbiamo incentivare la riconversione ecologica della nostra mobilità privata, dato che quella elettrica è ancora ferma al 3% del totale, ma dall'altra dobbiamo aiutare le famiglie a dismettere i propri mezzi più inquinanti sostenendo anche l'acquisto di auto non elettriche. Tanto più che come ci sta insegnando l'emergenza pandemica, è necessario che a fianco di un trasporto pubblico più efficiente via sia anche un trasporto privato che incida sempre meno sull'inquinamento atmosferico”.