"L'unica cosa scandalosa e' l'atteggiamento che continua a tenere Zaia che in questi anni dopo aver girato la testa dall'altra parte ha assistito inerme al crollo del sistema finanziario veneto e al rischio di default di molte imprese venete con conseguenti ulteriori disastri per le nostre famiglie". Cosi' i parlamentari veneti del Pd Gianni Dal Moro, Roger De Menech e Sara Moretto secondo i quali il rischio e' stato "in parte evitato grazie all'intervento del Governo e del Partito Democratico e ora, dopo il suo fallimento Zaia specula sulle disgrazie e sulle sofferenze dei 205 mila azionisti del ex Banche Popolari Venete". "I territori - continuano i parlamentari - hanno sofferto per l'illusione del miracolo veneto che Zaia e la Lega hanno venduto ai veneti in questi anni. Mentre raccontavano la parodia "prima i veneti", gli stessi veniva imbrogliati. Zaia si chieda come mai la piu' grande crisi finanziaria italiana sia avvenuta nel Veneto che lui guida da anni". "Certo - osservano - ora si aprira' una partita con il gruppo Intesa per il rinnovo dei fidi, ma non dimentichiamo che se non interveniva nel salvataggio il Governo, saltava tutto e i fidi le imprese venete non ne avrebbero piu' avuti da quelle banche popolari, anzi avrebbero dovuto rientrare dagli affidamenti immediatamente, portando il Veneto sull'orlo del crack economica. Basta quindi con la propaganda - concludono i parlamentari - aiutiamo le famiglie, le imprese venete a uscire da questa grande difficolta', dialoghiamo con il gruppo Intesa per trovare le soluzioni migliori, ma non si cerchi di costruire il consenso sulle disgrazie degli altri".