• 30/01/2024

Nell’Ungheria di Orban no garanzie processo giusto

 

“Di fronte alle condizioni di carcerazione estrema oltre a quelle disumane e alla negazione dei diritti basilari a cui è sottoposta Ilaria Salis arrestata a Budapest l’11 febbraio mentre partecipava ad un presidio organizzato contro l’Honor Day, una manifestazione che ogni anno celebra SS e nazisti, non basta più lo sdegno da parte dell’Italia e della comunità internazionale ma occorre intervenire con immediatezza. Lo chiediamo in primis al ministro Tajani. Deve essere formalizzata immediatamente la richiesta di rientro di Ilaria Salis in Italia. Non vi sono le condizioni nell’Ungheria di Orban perché possa svolgersi un eventuale processo garantendo quell’agibilità giudiziaria che consenta ad un imputato di potersi difendere e di rivendicare le proprie posizioni. Il governo italiano attivi tutte le procedure diplomatiche e politiche per giungere ad una soluzione positiva. Sarebbe intollerabile che nel segno di una alleanza con Orban, la presidente Meloni giri lo sguardo altrove. Altrettanto grave sarebbe il fatto che la nostra ambasciata a Budapest  fosse al corrente del trattamento subito da Ilaria Salis e non avesse lanciato l’allarme intervenendo sulle autorità ungheresi. Per tutto questo non si può aspettare altro tempo”.

Così il deputato democratico, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera